== Origine ==
Tale definizione viene principalmente usata, dallaAlla fine del [[XIX secolo]], pervenivano indicaredefiniti gli''gentleman-driver'' appassionatiquegli di automobilismo,uomini appartenenti alle famiglie altolocate, chespesso contrariamenteappassionati alladi consuetudineautomobilismo, che preferivano guidare personalmente l'[[automobile]]autovettura di loro proprietà, attività considerata all'epoca scarsamente dignitosa per un [[aristocratico]] e generalmente affidata ad uno ''[[chauffeur]]''.
L'espressione, però, ha radici più antiche e, precedentemente all'avvento dell'automobile, veniva utilizzata per indicare i giovani di buona famiglia che scorrazzavano nelle vie cittadine, con leggeri calessecalessi trainati da veloci cavalli, sottintendendo una loro vita spensierata da gaudenti e donnaioli, parimenti al detto italiano "[[correre la cavallina]]".
A partire dagli anni pionieristici dell'automobilismo, e per molti decenni, i ''gentleman-driver'' furono i principali protagonisti dell'industria e dello sport automobilistici, spesso dilapidando immensi patrimoni nel tentativo di realizzare un'automobile più veloce delle precedenti o di applicarviapplicare unanuove nuovasoluzioni soluzionetecniche tecnica.ai loro veicoli.
== Descrizione ==
Il più noto e importante ''gentleman-driver'' è certamente il conte francese [[Jules-Albert De Dion]], che si rivelò appassionato pilota, ma anche geniale inventore e valente imprenditore.
Tra i ''gentleman-driver'' italiani si ricordano gli amici [[torinesiPiemonte|piemontesi]] [[Emanuele Cacherano di Bricherasio|Emanuele di Bricherasio]] e [[Cesare Goria Gatti]], che insieme fondarono l'[[Accomandita Ceirano]] e la [[FIAT]], oed i compagni d'università [[padovani]] [[Giacomo Miari]] e [[Francesco Giusti Deldel Giardino|Francesco Giusti]], che nel [[1894]] fondarono la [[Miari & Giusti|prima casa automobilistica italiana]], nella prima [[1894casa automobilistica]]. italiana di sempre.
In ambito sportivo, tra i moltissimi ''gentleman-driver'', si ricordano il francese [[André Dubonnet]], che negli [[anni 1920|anni venti]] si faceva confezionare, per le competizioni, vere e proprie ''[[dream car]]'' come la "[[Hispano-Suiza H6B Nieuport Tulipwood Torpedo|Tulipwood]]", ooppure, in tempi più recenti, il conte [[Giannino Marzotto]], munifico cliente di [[Enzo Ferrari]] e valido pilota in gare prestigiose come la [[Mille Miglia]], che vinse nel [[1950]] e nel [[1953]], precedendo sul traguardo temibili concorrenti del calibro di [[Juan Manuel Fangio|Fangio]] e [[Felice Bonetto|Bonetto]].
Il termine ''gentleman-driver'' è oggi semplicemente sinonimo di pilota non professionista, visto che lo sport automobilistico, per gli elevati costi che comporta, viene prevalentemente praticato da persone di famiglie altolocate che possano sostenerne l'onere economico.
== Bibliografia ==
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