Giuda il Principe: differenze tra le versioni

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{{Avvisounicode}}
 
{{Bio
|Nome =Yehudah Yehudah
|Cognome =HaNasi HaNasi
|PostCognomePostCognomeVirgola =, in [[lingua italiana|italiano]]: '''Giuda il Principe''', ({{ebraico|יהודה הנשיא }}, ''Yehudah HaNasi'') o '''Judah I''', noto anche come '''[[Rabbino|Rabbi]]''' o '''Rabbenu HaQadosh''' ({{ebraico|רבנו הקדוש }}, "nostro Maestro, '''il Santo'''")
|ForzaOrdinamento = Judah Ha-Nasi
|Sesso = M
|LuogoNascita = Giudea
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = 135
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = [[188]] o [[219]]
|Attività=studioso
|Epoca = 100
|Attività2=religioso
|Attività =studioso rabbino
|Nazionalità = ebreo antico
|PostNazionalità=
|FineIncipitPostNazionalità =era un, saggio [[rabbino]] [[ebraismo|ebreo]] [[Tannaim|Tanna]], vissuto nel II secolo, redattore ed editore della [[Mishnah]]
|Categorie=no
|Immagine = Burial Cave of Rabbi Yehuda HaNassi P1030761.JPG
|FineIncipit=era un saggio [[rabbino]] [[ebraismo|ebreo]] [[Tannaim|Tanna]], vissuto nel II secolo, redattore ed editore della [[Mishnah]]
|Didascalia =Tomba Presunta tomba tradizionale di [[Giuda il Principe]] nel Parco Nazionale Beit She'arim, [[Israele]]
|Immagine=Cave of coffins.jpg
|Didascalia=Tomba tradizionale di [[Giuda il Principe]] nel Parco Nazionale Beit She'arim, [[Israele]]
|ForzaOrdinamento=Judah Ha-Nasi
}}
 
Importante leader della comunità [[popolo ebraico|ebraica]] durante l'occupazioneil dominio della [[Giudea]] da parte dei [[Impero romano|romaniRomani]], avviò una fase di normalizzazione dei rapporti con Roma, essendo egli stesso amico di imperatori (più realistica appare, tra le tante ipotesi, quella di [[Marco Aurelio]]).<ref name=Astarita>Maria Laura Astarita, ''op. cit.'', pp. 118-123</ref> Di discendenza [[Davide|davidica]] da un lato del suo albero genealogico, il suo nome includeva il titolo ''[[nasi]]'', che significa ''principe''.<ref>''[[Talmud di Gerusalemme]]'', citato su ''Tosafos'', "Sanhedrin" 5a.</ref> Il titolo ''nasi'' veniva anche usato per i presidenti del [[Sinedrio]].<ref>[[Mishnah]] Chagiga 2:2.</ref> Giuda morì il 15 [[Kislev]] del 188 [[e.v.]] o 219 [[e.v.]].<ref>Cfr. [[Jewish Encyclopedia]], ''s.v.''</ref>
 
== Biografia ==
Judah il Principe nacque nell'anno 135 [[e.v.]] Figlio del precedente patriarca, [[Simeon Shezuri]] (già reintegrato nella carica da [[Antonino Pio]]), fu investito del [[Patriarca (ebraismo)|Patriarcato]] a sua volta attorno al [[175]]. Secondo il [[Midrash]], venne al mondo lo stesso giorno chein cui [[Rabbi Akiva]] morì come [[martire]].<ref>Midrash [[Genesi Rabbah|Genesi rabbah]] 53;. Midrash [[Eccl. Rabbah]] 01:10.</ref> Il [[Talmud]] suggerisce che questo fu un risultato della Divina Provvidenza:. Dio aveva concesso al popolo ebraico un altro leader di grande statura come successore di Rabbi Akiva. Il suo preciso luogo di nascita è sconosciuto, né è stato registrato dove suo padre, [[Shimon ben Gamliel II]], trovò rifugio con la famiglia durante le persecuzioni dell'[[Imperatore romano|imperatore]] [[Adriano]]. È l'unico [[tannaim|tanna]] noto come "il nostro maestro santo" a causa della sua profonda pietà.<ref name="Katz2000">{{Cita libro|autore=Mordechai Katz|titolo=Understanding Judaism: a basic guide to Jewish faith, history, and practice|url=http://books.google.com/books?id=Hv5praBcT40C&pg=PA362|datadiaccesso=2 maggio 2012|anno=2000|editore=Mesorah Publications|id=ISBN 978-1-57819-517-6|pagine=362}}</ref>
 
Quando l'ordine fu ristabilito in [[Terra di Israele]] (dopo la [[terza guerra giudaica]] scoppiata a seguito della ribellione di [[Simon Bar Kokheba]]), Usha in [[Galilea]] divenne la sede dell'accademia e Judah trascorse la sua gioventù lì. Suo padre gli diede presumibilmente la stessa educazione che egli stesso aveva ricevuta, compreso il [[lingua greca|greco]]<ref>Cfr. [[Nashim|Sotah]] 49b.</ref> La conoscenza del greco gli permise quindi di diventare intermediario tra autorità romane ed ebrei. Judah favorì il greco come lingua locale piuttosto che l'[[lingua aramaica|aramaico siriaco]].<ref>Sotah 49b.</ref> Si racconta che nella casa di Judah si parlasse solo [[ebraico]] e persino le domestiche lo parlavano.<ref>Megillah 18a; Rosh Hashana 26b; Naz. 3a; 'Er. 53a.</ref>
<blockquote>
"Durante la sua carriera di rabbino, non solo il campo di giurisdizione rabbinica aumentò, ma aumentò anche il potere dell'ufficio rabbinico centrale. Al contrario dei suoi predecessori, Rabbi Judah assunse le responsabilità di funzionario comunale, nominando e deponendo i dirigenti locali e controllando la purezza famigliare degli ebrei in luoghi distanti. Similmente, fece sforzi senza precedenti per creare un sistema [[Halakhah|halakhico]] più popolare. In tale ottica, permise l'utilizzo di prodotti subito dopo la fine dell'[[anno sabbatico (Bibbia)|anno sabbatico]], l'importazione di prodotti in [[Terra Santasanta]] e l'acquisizione di terreni da un ''sikarikon''. Così, mentre Judah rafforzava i suoi legami con i ricchi, ampliava anche la sua base di potere, diventando una figura più popolare."<ref>Amram Tropper, ''Wisdom, Politics, and Historiography: Tractate Avot in the Context of the Graeco-Roman Near East'' (Oxford: Oxford University Press, 2004), 130-131.</ref>
</blockquote>
Secondo il Talmud,<ref>Avodah Zarah 10a-b.</ref> Judah haNasi era molto ricco e molto venerato a [[Roma]]. Con lui la carica patriarcale assunse un ruolo fondamentale nei rapporti tra mondo ebraico e impero romano, avviando una generale pacificazione della vita degli ebrei e della [[Palestina]] sotto l'occupazione romana.<ref>Maria Laura Astarita, ''op. cit.'', p. 122</ref> Con Giuda, che nella titolatura appare il primo col suo nome, la carica del patriarca divenne ereditaria e strettamente dipendente dall'autorità imperiale (come era già iniziato ad essere sotto Antonino Pio). Lo stesso patriarca venne insignito di un ruolo politico ed economico superiore<ref>Il patriarca ebbe il potere di abolire o trasformare le modalità di pagamento dell<nowiki>'</nowiki>''aurum coronarium''.</ref>, ottenendo il potere di giudicare anche su alcune città [[Grecia antica|greco]]-[[Impero romano|romane]] della Palestina.<ref>Maria Laura Astarita, ''op. cit.'', p. 123</ref>
Secondo il Talmud,<ref>Cfr. Avodah Zarah 10a-b.</ref> Judah haNasi era molto ricco e molto venerato a [[Roma]]. Aveva una stretta amicizia con "Antonino", forse l'[[imperatore]] [[Antonino Pio]],<ref>A. Mischcon, Abodah Zara, p. 10a Soncino, 1988. Mischcon cita varie fonti: "SJ Rappaport... è dell'opinione che il nostro Antonino fosse Antonino Pio." Altre opinioni menzionate suggeriscono che "Antonino" fosse [[Caracalla]], [[Lucio Vero]] o [[Alessandro Severo]].</ref> che avrebbe consultato Judah in merito a varie questioni terrene e spirituali.
 
Aveva inoltre una stretta amicizia con un "Antonino", che vari studiosi hanno identificato di volta in volta con Antonino Pio, [[Marco Aurelio]], [[Lucio Vero]], [[Settimio Severo]], [[Caracalla]] e [[Alessandro Severo]] (in quest'ultimo caso non si tratterebbe del redattore della ''Mishnāh'', ma più probabilmente di un nipote di Giuda),<ref>A. Mischcon, Abodah Zara, p. 10a Soncino, 1988. Mischcon cita varie fonti: "SJ Rappaport... è dell'opinione che il nostro Antonino fosse Antonino Pio."</ref> che avrebbe consultato Judah in merito a varie questioni terrene e spirituali. Data l'epoca in cui visse il campo andrebbe ristretto alla prima [[età antonina]] e l'imperatore identificato probabilmente con Marco Aurelio. Questi avrebbe incontrato il patriarca, che gli avrebbe assicurato la lealtà del suo popolo, durante il suo viaggio in [[Asia|Oriente]], compiuto a seguito del tentativo di usurpazione e della successiva morte di [[Gaio Avidio Cassio]] nel [[175]].<ref name=Astarita/> Marco Aurelio vi si sarebbe recato in visita in quanto tra i sostenitori di Avidio Cassio si erano contati alcuni complici giudei, secondo quanto riporta [[Dione Cassio]].<ref>[[Dione Cassio]], ''[[Storia romana (Cassio Dione)|Storia romana]]'', 71, 25, 2-3; [[Ammiano Marcellino]], ''[[Rerum gestarum libri]]'', XXII, 5, 5</ref> Tra i brani della tradizione [[talmud]]ica che testimonierebbero dell'incontro c'è un passo rabbinico:
{{citazione|Antonino domandò al nostro santo maestro: Voglio andare ad Alessandria; forse là mi apparirà un re e mi vincerà? Egli gli rispose: Non lo so. Tuttavia è scritto che l'Egitto non può produrre né un re né un principe, poiché è detto: "Non ci sarà più un principe dall'Egitto" ({{passo biblico|Ez|30, 13|libro=no}}).|'' Mekhlita Beschallach'', 6, citato in M. L. Astarita, ''op. cit.'', p. 119}}
Ad altri incontri fra i due personaggi, vertenti su argomenti di filosofia [[Stoicismo|stoica]] (di cui è ritenuto esponente Marco Aurelio) e di politica, alluderebbero altri passi del ''Talmud''.
 
Il [[Talmud]] registra la tradizione che Judah haNasi venisse seppellito nella [[necropoli]] di Beit She'arim, nella bassa [[Galilea]].<ref>[[Talmud babilonese]] (''Talmud Bavli''), Trattato [[Bava Metzia]] 85a, Trattato [[Pesachim]] 49b; [[Talmud gerosolimitano]], Trattato Kelaim 9, 32a-b.</ref>
 
== Compilatore della [[Mishnah]] ==
[[File:Ancient Galilee.jpg|thumb|right|225px|La [[Galilea]] della [[Tarda antichità]]]]
{{Vedi anche|Mishnah}}
Secondo la tradizione ebraica, Dio diede al [[popolo ebraico]] sia la Legge Scritta ([[Torah]]) che la [[Talmud|Legge Orale]] (ulteriori leggi e pratiche da tramandare da insegnante a discepolo) a [[Mosè]] sul [[Monte Sinai (Bibbia)|Monte Sinai]]. Per secoli, solo la Torah rimase come testo scritto. Però, col timore che le tradizioni orali venissero dimenticate, Yehudah HaNasi intraprese la missione di compilarle in quella che poi venne conosciuta come ''[[Mishnah]].'' La Mishnah(che comprende 63 trattati che codificano la legge ebraica e che sono la base del ''[[Talmud]]''), costituente un ordinamento del ''corpus'' delle tradizioni giuridiche del [[giudaismo]], che fu riconosciuta come canone della "legge orale" e soppiantò i precedenti tentativi di sistematizzazione. Dopo Giuda ebbe inizio la letteratura rabbinica in lingua [[Aramaico|aramaica]] definita ''Gemarah'', che costituisce l'[[esegesi]] e il commentario della ''Mishnah''. Il centro rabbinico dell'insegnamento si spostò inoltre dalla Giudea a [[Babilonia (città antica)|Babilonia]].
 
== Leggende talmudiche ==
Varie storie vengono raccontate su Judah haNasi per illustrare i differenti aspetti del suo carattere.
Una di queste inizia raccontando di un vitello che era scappato mentre lo stavano portando al macello. Secondo la storia, il vitello cercò di nascondersi sotto le vesti di Judah haNasi, urlando di terrore, ma lui spinse via l'animale, dicendo: "Vai - per questo scopo sei stato creato". Pertanto, il [[Cielo (religione)|Cielo]] gli inflisse dei calcoli renali, una dolorosa [[flatulenza]], problemi gastrici e altri malanni, dicendo: "Dato che non ha mostrato alcuna pietà, portiamogli dunque sofferenze".
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La storia osserva che quando Judah si mise a pregare per aver sollievo dalle sofferenze, le preghiere furono ignorate, proprio come lui aveva ignorato le invocazioni del vitello. In seguito però, Judah impedì alla sua domestica di cacciar via con violenza dei cuccioli di donnola dalla sua casa, sulla base del fatto che: "Sta scritto: «La sua [[misericordia]] è sopra tutte le sue opere»". Per questo, il Cielo gli tolse i problemi gastrici, dicendo: "Poiché ha dimostrato compassione, cerchiamo di essere compassionevoli con lui".
 
Rabbi Judah HanasihaNasi disse anche: "Colui che ignora la Torah non dovrebbe mangiare carne." Questo è perché uno che è ignorante della [[Torah]] è allo stesso livello degli animali. Che diritto hanno quindi di mangiarseli come cibo? Forse la punizione che ricevette per mancanza di compassione verso il vitello lo aiutò a capire che mangiare gli animali non è una questione da trattarsi con leggerezza.
 
Mentre insegnava la Torah, Rabbi Judah spesso interrompeva la lezione per recitare la preghiera ''[[ShemaShemà]]''. Si passava una mano sugli occhi mentre la diceva.<ref>Cfr. Berachot 13b.</ref>
 
Prima di morire, Rabbeinu HaKadosh disse: "Ho bisogno dei miei figli!... Lascia che la lampada continui a bruciare al suo solito posto; lascia il tavolo al suo solito posto; lascia che il letto sia fatto al suo solito posto."<ref>Cfr. Kesubbos/Ketubot 103a.</ref>
 
Rabbi Judah disse: "Ho imparato molto dai miei insegnanti, ancor di più dai miei colleghi, ma soprattutto dai miei studenti."<ref>Leo Rosten, ''The Joys of Yiddish'' (1968), p. 251. [[ISBN]] 067172813X0-671-72813-X</ref>
 
Si racconta<ref>Cfr. Sefer Chassidim Sec. 1129; vedi anche Kesubbos/Ketubot 103a.</ref> che dopo la sua morte, Rabbeinu HaKadosh usava visitare casa sua, indossando i vestiti dello [[Shabbat]], ogni venerdì sera al crepuscolo. Recitava il [[Kiddush]] e assolveva quindi gli altri dall'obbligo di sentire il Kiddush. Un venerdì sera si sentì bussare alla porta. "Mi dispiace", disse la cameriera, "non posso lasciarvi entrare ora perché Rabbeinu HaKadosh è nel mezzo del Kiddush". Da allora in poi Rabbeinu HaKadosh smise di venire, poiché non voleva che la sua venuta diventasse di dominio pubblico.
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* Questa voce incorpora informazioni estratte dalla ''[[Jewish Encyclopedia]]'' (1901-1906), ora di [[pubblico dominio]].
* Amram Tropper, ''Wisdom, Politics, and Historiography: Tractate Avot in the Context of the Graeco-Roman Near East'' (Oxford: Oxford University Press, 2004)
* {{Cita libro|autore=Mordechai Katz|titolo=Understanding Judaism: a basic guide to Jewish faith, history, and practice|url=http://books.google.com/books?id=Hv5praBcT40C&pg=PA362|datadiaccesso=31 marzo 2012|anno=2000|editore=Mesorah Publications|id=ISBN 978-1-57819-517-6|pagine=362}}
* Maria Laura Astarita, ''Avidio Cassio'', Edizioni di storia e letteratura, Roma 1983
 
== Voci correlate ==
* [[Talmud]]
* [[Mishnah]]
* [[Storia degli Ebrei]]
* [[Tannaim]]
* [[Torah]]
* [[Midrash]]
* [[Letteratura rabbinica]]
 
== Altri progetti ==
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