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La '''Commagene''' (
▲[[Immagine:20tigranes95-66.gif|250px|thumb|La Commagene come regno vassallo del [[Regno di Armenia]] di [[Tigrane il Grande]]]]
▲La '''Commagene''' ([[lingua greca|greco]]: Kομμαγηνή, ''Kommagênê''; [[lingua armena|armeno]]: Կոմմագենէ) è una regione dell'[[Asia Minore]], posta nella moderna [[Turchia]] sud-orientale, al confine con la [[Siria]].
== Storia ==
Già [[città-Stato]] [[luvi]]a ('''Kummuhi''', [[XII secolo a.C.]]) dopo la caduta dell'[[Impero ittita]], fece parte dell'antica [[Armenia]], in particolare della [[Sofene (provincia)|provincia di
Successivamente, attorno al [[163 a.C.]], i Seleucidi staccarono la Commagene dalla Sofene: in quello stesso anno, il [[satrapo]] locale, [[Tolomeo di Commagene]], si dichiarò sovrano del [[Regno di Commagene]], con capitale [[Samosata]] (rinominata Antiochia di Commagene). Il regno rimase indipendente fino al [[72]], quando
▲Già [[città-Stato]] [[luvi]]a ('''Kummuhi''', [[XII secolo a.C.]]) dopo la caduta dell'[[Impero ittita]], fece parte dell'antica [[Armenia]], in particolare della provincia di [[Sofene]], ma, sotto i [[Seleucidi]], Sofene e Commagene furono separate e andarono a costituire il [[Regno di Sofene]].<ref name=toumanoff>Toumanoff.</ref><ref name=chahin>Chahin.</ref>
Nel quarto anno di regno di Vespasiano (dal luglio del [[72]]), [[Antioco IV di Commagene|Antioco, re della Commagene]], fu implicato in vicende tali che lo portarono a dover rinunciare al trono del [[regno di Commagene|regno "cliente" di Commagene]] a vantaggio di un'annessione romana. [[Giuseppe Flavio]] racconta che il [[governatore provinciale romano|governatore]] di [[Siria (provincia romana)|Siria]], [[Lucio Cesennio Peto]], non sappiamo se in buona o cattiva fede nei confronti di Antioco, mandò una lettera a Vespasiano accusando lo stesso regnante, insieme suo figlio [[Gaio Giulio Archelao Antioco Epifane|Epifane]], di voler ribellarsi ai Romani e di aver già preso accordi con il re dei [[Parti]]. Bisognava prevenirli per evitare una guerra che coinvolgesse l'[[impero romano]].<ref name="GFlavioVII.7.1">Giuseppe Flavio, ''La guerra giudaica'', VII, 7.1.</ref>
▲Successivamente, attorno al [[163 a.C.]], i Seleucidi staccarono la Commagene dalla Sofene: in quello stesso anno, il [[satrapo]] locale, [[Tolomeo di Commagene]], si dichiarò sovrano del [[Regno di Commagene]], con capitale [[Samosata]] (rinominata Antiochia di Commagene). Il regno rimase indipendente fino al [[72]], quando divenne parte della [[provincia romana]] di [[Siria (provincia romana)|Siria]].<ref name="toumanoff"/>
[[File:Roman East 50-it.svg|thumb|left|upright=1.4|Il [[regno di Commagene]] al momento dell'annessione all'impero romano nel [[72]].]]
Fino alla fine del [[I secolo a.C.]], la popolazione della regione era linguisticamente ed etnicamente [[armeni|armena]].<ref name=bedoukian>{{cite book | last = Bedoukian | first = Paul | author link = | title =Coinage of the Armenia Kingdoms of Sophene and Commagene | publisher = Armenian Numismatic Society | date =1985 | ___location =Los Angeles | pages = 30 pages | isbn = 0960684239}}</ref>▼
Giuntagli una simile denuncia, l'imperatore non poté non tenerne conto, tanto più che la città di ''[[Samosata]]'', la maggiore della Commagene, si trova sull'[[Eufrate]], da dove i Parti avrebbero potuto passare il fiume ed entrare facilmente entro i [[limes orientale|confini imperiali]]. Così Peto venne autorizzato ad agire nel modo più opportuno. Il comandante romano allora, senza che Antioco e i suoi se l'aspettassero, invase la Commagene alla testa della ''[[legio VI Ferrata]]'' insieme ad alcune [[coorte|coorti]] e [[ala (esercito romano)|''ali'' di cavalleria]] [[Auxilia|ausiliaria]], oltre ad un contingente di alleati del re [[Aristobulo di Calcide]] e di [[Soemo]] di [[Emesa]].<ref name="GFlavioVII.7.1"/>
L'invasione avvenne senza colpo ferire, poiché nessuno si oppose all'avanzata romana o resistette. Una volta venuto a sapere della notizia, Antioco non pensò di far guerra ai Romani, al contrario preferì abbandonare il regno, allontanandosi di nascosto su un carro con moglie e figli. Giunto a centoventi [[stadio (unità di misura)|stadi]] dalla città verso la pianura, si accampò.<ref name="GFlavioVII.7.1"/>
Frattanto Peto inviò un [[vexillatio|distaccamento]] a occupare ''Samosata'' con un presidio, mentre col resto dell'esercito si diresse alla ricerca di Antioco. I figli del re, [[Gaio Giulio Archelao Antioco Epifane|Epifane]] e [[Callinico (principe di Commagene)|Callinico]], che non si rassegnavano a perdere il regno, preferirono impugnare le armi, e tentarono di fermare l'armata romana. La battaglia divampò violenta per un'intera giornata; ma anche dopo questo scontro dall'esito incerto, Antioco preferì fuggire con la moglie e le figlie in [[Cilicia]]. L'aver abbandonato figli e sudditi al loro destino, generò un tale sconcerto nel morale delle sue truppe che alla fine i soldati commageni preferirono consegnarsi ai Romani. Al contrario il figlio Epifane, accompagnato da una decina di soldati a cavallo, attraversò l'Eufrate e si rifugiò presso il re dei Parti [[Vologase I di Partia|Vologese]], il quale lo accolse con tutti gli onori.<ref name="GFlavioVII.7.2">Giuseppe Flavio, ''La guerra giudaica'', VII, 7.2.</ref>
▲Fino alla fine del [[I secolo a.C.]], la popolazione della regione era in massima parte linguisticamente ed etnicamente [[armeni|armena]]
== Note ==
== Bibliografia ==
* [[Cyril Leo Toumanoff|Toumanoff, Cyril]], ''Studies in Christian Caucasian History'', Georgetown University Press, 1963.
*
== Voci correlate ==
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{{interprogetto|commons=Commagene}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Regioni storiche dell'Armenia}}
{{Province romane}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Turchia}}
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▲[[Categoria:Regioni storiche dell'Anatolia]]
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