Valiano: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
ArcheoBot (discussione | contributi)
m correggo link
 
(45 versioni intermedie di 29 utenti non mostrate)
Riga 11:
|Divisione amm grado 2=Siena
|Divisione amm grado 3=Montepulciano
|Altitudine=332
|Superficie=
|Note superficie=
Riga 17 ⟶ 16:
|Note abitanti=
|Aggiornamento abitanti=2001
|Codice postale=53045
|Prefisso=0578
|Codice catastale=
|Nome abitanti=valianese, valianesi<ref>Teresa Cappello, Carlo Tagliavini, ''Dizionario degli etnici e dei toponimi italiani'', Bologna, Pàtron Editore, 1981, p.&nbsp;600.</ref>
|Nome abitanti=Valianesi
|Patrono=[[san Lorenzo Martire]]
|Festivo=10 agosto
}}
'''Valiano''' è una [[frazioneFrazione geografica(geografia)|frazione]] del [[comune italiano]] di [[Montepulciano]], alnella confine[[provincia deldi territorioSiena]], umbro-toscano.in [[Toscana]].

Fu un antico castello feudale che, per la sua posizione strategica sul confine tosco-umbro e per il ruolo esercitato dalla famiglia residente dei [[Del Pecora]] (la famiglia dei Cavalieri)<ref name="S. Benci, 1892, p. 45">S. Benci, ''Storia di Montepulciano'', 1892, p. 45.</ref>, fu avamposto della [[Val di Chiana]] di grande rilevanza storica dal [[XIII secolo]] fino alla costituzione del [[Granducato di Toscana]].
 
==Storia==
===Il castello di Valiano===
Il [[Comune medievale|Comune]] di [[Perugia]], dopo aver concluso la pace tra le città di [[Arezzo]] e [[Cortona]], iniziò la penetrazione stabile nel Cortonese: con le famiglie dei conti [[Oddidegli (famiglia)|Oddi]] in [[Cortona|Pierle]] e [[Tuoro sul Trasimeno|Castelnovo]] e con la famiglia [[Montemelini]] nei castelli di [[Tuoro|Montegualandro]] e [[Castello di Montalera|Montalera]]. L'espansione di Perugia proseguì in [[Val di Chiana]] con l'acquisto del terziere di Valiano.<ref>R. Serafini, ''Castiglione del Lago e Paciano'', p. 384.</ref> Il 24 novembre [[1238]], [[Guido del Colle|Guido]] ed [[Uguccione del Colle]], "marchesi di Valiana", nella casa di [[Arsenio Del Pecora]], detto "Pecorello", della "Famiglia dei cavalieri"<ref name="S. Benci, 1892, p. 45"/>, vendono ad Andrea Montemelini di Giacomo la terza parte del castello di Valiana, con i confini descritti nell'atto di vendita e che includevano la comproprietà del terreno dal porticciolo di Valiano, per via Terrarossa, al molino di [[Gabbiano]].<ref>V. Ansidei-I. Giannantoni, ''Cod. sottomissioni al comune di Perugia'', 1896, pp. 136-137.</ref>
 
I castelli di Montalera, Montegualandro e Valiano erano in posizione dominante e, mediante un ingegnoso sistema di torri comunicanti, permettevano segnalazioni diurne a mezzo di specchi riflettenti e fumate; di notte, con l'accensione di fuochi e torce.<ref>N.D. Vinciarelli, ''Atti del Conv. Acc. Masoliniana'', 1998, p. 58.</ref> In questo modo consentivano la difesa preventiva del territorio perugino, con una visibilità che si apriva dal lago [[Trasimeno]] e dalla Val di Chiana fino alla pendici del [[monte Cetona]] e del [[monte Amiata]]. Così i castelli di Montalera, Montegualando e Valiano, ultimi baluardi del sistema difensivo perugino, erano in grado di comunicare informazioni ai castelli di [[Agello]] e [[Passignano sul Trasimeno|Monteruffiano]], situati a poche miglia dalla città di Perugia.
Riga 41 ⟶ 40:
====L'uccisione di Raniero====
[[File:BitvauColle 1269.png|thumb|left|Un fante porta sull’asta la testa di [[Provenzano Salvani]] in una [[miniatura]] del [[XIV secolo]]. [[Roma]], [[Biblioteca Chigiana]]]]
La sanguinosa [[battaglia di Montaperti]] ([[1260]]) segnò la vittoria dei [[ghibellini]] [[Siena|senesi]] contro i [[guelfi]] [[Firenze|fiorentini]], ma nel [[1269]] la [[battaglia di Colle|battaglia di Colle di Val d'Elsa]] determinò un rovesciamento politico a favore dei guelfi. In quella battaglia rimase ucciso il capitano ghibellino [[Provenzano Salvani]], ex [[podestà (medioevo)|podestà]] [[Montepulciano|poliziano]], e nella città di Siena salì al governo la fazione guelfa dei Trentasei. Intanto nella signoria di Montepulciano, dopo la partenza del Salvani, la fazione guelfa, a cui apparteneva la famiglia di Raniero, cominciò lentamente a riemergere. Nella signoria, personaggio di spicco era [[Guglielmo Del Pecora]], zio di Raniero, aspirante ad un ruolo di primo piano politico, persona molto stimata dai nuovi governanti senesi, dedito a lucrosi traffici commerciali nell'area attraversata da tortuosi itinerari che, risalendo dal ponte di Valiano, conducevano in [[Val d'Orcia]].<ref name=boscherini>L. Boscherini, ''Valiano: storia di un feudo conteso'', 1997, p. 2.</ref>
 
Già nel [[1268]] i guelfi fuoriusciti da Montepulciano, dopo pochi giorni di assedio, avevano ripreso con l'aiuto di [[Carlo I d'Angiò]] la fortezza ed il governo della signoria. Raniero partecipò all'impresa guadagnandosi una posizione di prestigio. La persecuzione contro i ghibellini provocò il fenomeno del fuoriuscitismo e molto ghibellini, come il figlio di Provenzano, si rifugiarono in Cortona, che godeva fama di città ghibellina.<ref>G. Mancini, ''Cortona nel Medio Evo'', 1897, p. 71.</ref> Nel [[1271]], per contrastare le rappresaglie dei ghibellini, il governo senese ordinò la distruzione di [[Farnetella]] e [[Scrofiano]], possedimenti di [[Ildebrandino Cacciaconti]], conte di [[Trequanda]] e capo ghibellino del territorio. Un grave assalto dei ghibellini cortonesi, aggravato da omicidio, si verificò presso la [[dogana]] dell'[[Cortona|Ossaia]], dove fu incendiato un carico di velluti fiorentini, merce di grande valore acquistata da mercanti perugini. Un episodio analogo dovette verificarsi per un carico di merci di proprietà di Guglielmo Del Pecora, assalito tra Trequanda e [[Trequanda|Montelifré]], luogo dove andavano convergendo gli interessi economici dei Del Pecora con la presenza di alcune loro proprietà.<ref>E. Repetti, ''Dizionario geografico, fisico, storico della Toscana'', 1843, vol. III, voce "Trequanda".</ref> Guglielmo, che godeva di appoggi nel governo senese, riuscì ad esigere il risarcimento del danno dai [[Cacciconti]]. Nel clima di [[faida]] tra le due famiglie, nel [[1272]] Raniero Del Pecora, dimorante con Margherita ed il figlio Jacopo nel soggiorno estivo nelle proprietà di Valiano e [[Petrignano del Lago|Petrignano]], rimase vittima di un agguato nemico ed ucciso a colpi di pugnale nei boschi di Petrignano. Pochi mesi dopo l'uccisione di Raniero fu trovato morto Ranuccio, figlio di Ildebrandino Cacciaconti.<ref name=boscherini />
Riga 63 ⟶ 62:
La lunga permanenza in territorio nemico cominciò a produrre lo scontento anche nell'esercito di occupazione di Ladislao, nel quale, non appena giunsero a scadenza le [[condottiero|condotte]] delle [[Compagnia di ventura|compagnie di ventura]], cominciarono a verificarsi numerose diserzioni. In data 8 agosto [[1410]] i fiorentini riuscirono a riconquistare il castello di Valiano e, insieme ai rappresentanti delle città di Siena e di Perugia, intrapresero con Ladislao una laboriosa trattativa di pace. Cortona fu venduta dal re di Napoli ai fiorentini, che nel trattato finale riuscirono ad evitare la distruzione del castello di Valiano richiesta pressantemente dai perugini. La questione di quel possedimento non risultò chiaramente definita.<ref name=mancini />
 
Dopo la morte di Ladislao, nel [[1414]], cominciò ad emergere nella storia la figura del condottiero [[Braccio da Montone]], signore di Perugia, sostenuto dai fiorentini ma in contrasto con il [[papa Martino V]], ospite fiorentino in attesa di rientrare nella sede pontificia romana dopo il periodo della [[Cattività avignonese|vacanza avignonese]]. Nel febbraio del [[1420]], con un seguito principesco, Braccio giunse in Firenze per incontrarsi con il pontefice. La fama del condottiero perugino fece tanto effetto in città che lo scrittore fiorentino [[Leonardo Bruni]] ricordava il ritornello che i ragazzi andarono cantando per le strade di Firenze:<ref>F. Cardini, ''Atti del Conv. intern. le Studi'', 1993, p. 8.</ref>: «Papa Martino non vale un quattrino / Braccio valente vince ogni gente». Nel periodo della signoria perugina di Braccio da Montone, la famiglia di [[Bindaccio Ricasoli]], plenipotenziario di Braccio, risultò in possesso di vaste proprietà immobiliari nel castello di Valiano, in [[Valdilupino]] e Laviano<ref name=mancini /> fino al 26 marzo [[1427]], quando gli abitanti di Valiano si sottomisero direttamente alla signoria di Firenze'''.<ref>S. Ammirato, ''Historie fiorentine del suo tempo'', L.XIX, 1996, p. 2.</ref>
[[File:Kwidzyn bombarda.jpg|thumb|left|Bombarda- sec. XV]]
Durante una notte del mese di luglio [[1452]] le scolte predisposte alla sorveglianza del [[Foiano della Chiana|Castello di Foiano]] avvistarono in lontananza una linea di fuochi provenienti dal Castello di Valiano. L'indagine successiva degli esploratori inviati da Foiano rivelò con stupore l'occupazione di Valiano da parte di un poderoso esercito di [[Alfonso V d'Aragona]], [[Regno di Napoli|re di Napoli]], forte di 16.000 soldati e 600 cavalieri, munito di [[Bombarda (arma)|bombarde]] (per la prima volta comparse nel territorio), portatosi in [[Toscana]] per punire il tradimento della Repubblica fiorentina dominata da [[Cosimo de' Medici]] alleatosi con l'acerrima e comune avversaria: la [[Milano]] dei [[Visconti]] ora passata sotto l'ambita signoria di [[Francesco Sforza]].<ref>F. Palmerini, ''Op, Cit'' pp. 59-63</ref> Il 2 settembre [[1452]], l'esercito napoletano comandato da [[Ferdinando I di Napoli|Ferdinando duca di Calabria]], con a fianco i più famosi capitani dell'epoca come [[Federico da Montefeltro]], [[Jacopo Caldora]], [[Orsini|Orso Orsini]], dopo la presa di Valiano, che senza successo offrì una disperata resistenza, espugnò il Castello di Foiano, difeso strenuamente dalla popolazione ed in particolare dalle donne che provvedevano alla bollitura dell'acqua e dell'olio per rovesciarli sugli assalitori che penetravano dalle fenditure delle mura provocate dalle bombarde.<ref>Palmerini, p.64.</ref>
Riga 70 ⟶ 69:
 
[[File:Agnolo Bronzino - Piero il Fatuo.jpg|thumb|[[Agnolo Bronzino]], ''Ritratto di Piero de' Medici detto il Fatuo'']]
Sul finire del [[Medioevo]] e sul principio del [[XVI secolo]], la Val di Chiana si presentava divisa in due parti. Dalla parte nord-orientale i comuni di [[Arezzo]], [[Castiglion Fiorentino]], [[Cortona]], Valiano, [[Civitella in Val di Chiana|Civitella]], [[Monte San Savino]], [[Marciano della Chiana|Marciano]] e [[Foiano della Chiana|Foiano]] erano soggetti al dominio fiorentino; dalla parte sud-occidentale, [[Lucignano]], [[Sinalunga]], [[Torrita di Siena|Torrita]], [[Chianciano]] e [[Chiusi]] erano soggetti alla [[Repubblica di Siena]]. Nel centro di questi ultimi comuni si insinuava quello più conteso di [[Montepulciano]] appartenente alla repubblica di Firenze:
 
{{citazione|Alla sicurtà di Montepulciano era necessario il ponte di Valiano, pel quale solamente potevasi, stante l'interposto padule, da Castiglioni e da Cortona passare alla terra di Montepulciano, che senza il vantaggio di tal ponte male avrebbe potuto difendersi da chi teneva le vicine terre de' Senesi; e perciò nel tempo di nimistà fra le due Repubbliche fu mestieri tener guarnito l' un capo e l'altro di detto ponte con fortilizi e soldati|[[Giovan Battista Adriani]], ''[[Istoria del suo tempo]]''}}
Riga 80 ⟶ 79:
Nel [[1537]], il duca [[Cosimo I de' Medici]] salì al governo di Firenze con il progetto di estendere il suo dominio in tutta la [[Toscana]]. L'ultimo ostacolo alla realizzazione del progetto rimaneva l'eliminazione della [[Repubblica di Siena]], per la conquista della quale fin dal [[1553]] era in atto un conflitto combattuto dagli eserciti contrapposti di [[Francia]] e [[Spagna]]. Nella primavera del [[1554]] si aprì in Val di Chiana la fase finale dello scontro, per la quale il duca Cosimo predispose il rafforzamento dei pochi castelli in suo potere. Montepulciano fu affidata al reparto di cavalleria condotto dal capitano perugino [[Ridolfo Baglioni]], mentre il ponte di Valiano venne presidiato dall'architetto militare [[Ascanio della Corgna]], parente di Ridolfo; entrambi furono ingaggiati con un'onerosa condotta a spese del duca Cosimo. Il Della Corgna per opporsi all'esercito nemico dei franco-senesi di [[Piero Strozzi]], a metà del ponte di Valiano, fece costruire un bastione in mattoni costoso ma necessario alla sicurezza del ponte: «guarnito di scoppiettieri che archibugiavano i Franzesi se accostati si fossero»<ref>S. Benci,''Op. cit.'', p. 124.</ref>.
 
[[File:FIUNICEF innocentiInnocenti Research Centre.05.JPGjpg|thumb|250pix|right|Firenze, [[Spedale degli Innocenti]]]]
Presso quel ponte trovarono scampo i condottieri [[Bartolomeo Greco]] ed i conte [[Del Bagno]], dopo aver subito una grave sconfitta nel tentativo di conquistare la fortezza di Chiusi. La [[battaglia di Scannagallo]] del 2 agosto [[1555]] segnò la fine del conflitto e la resa definitiva della Repubblica senese. Già nel [[1545]]) Valiano, entrato a far parte della nuova confinazione voluta dal duca Cosimo I, fu inserito nello ''Stato Vecchio'' della [[Repubblica di Firenze]] e descritto come antica proprietà della famiglia cortonese dei [[Jacopo Vagnucci|Vagnucci]] e dello [[Spedale degli Innocenti]] di Firenze aventi causa da [[Giovanni Del Pecora]], a cui la Repubblica aveva donato detto castello.<ref>G.B. Del Corto, ''Op. cit.'', p. 127. Cfr. F. Marozzi, ''Dallo Stato antico e moderno del fiume Arno'', 1746.</ref> Infatti fin dal [[1450]], la famiglia cortonese del vescovo di Perugia [[Jacopo Vagnucci]], commendatario dell'[[abbazia di Farneta]], aveva aggiunto al feudo pontificio di [[Petrignano del Lago|Petrignano]] l'acquisto della casa-torre situata nel borgo Palazzi di Valiano, proveniente dall'eredità di Giovanni Del Pecora, una delle residenze estive di santa Margherita e Raniero Del Pecora. A poca distanza dalla casa-torre il Vagnucci fece costruire la villa che conserva lo stemma di famiglia: l'orso con tre fiori rosso, verde e giallo.<ref name=boscherini /> Con provvedimento [[Granducato di Toscana|granducale]] del [[1744]], i comuni più piccoli della Val di Chiana vennero assorbiti da quelli più importanti e l'uffizialiato di Valiano fu riunito al vicariato maggiore di Montepulciano.<ref>G.B. Del Corto, ''Op. cit.'', p. 190.</ref>
 
Riga 87 ⟶ 86:
== Architetture religiose ==
===Pieve di San Lorenzo Martire===
La pieve di [[San Lorenzo Martire]] è situata all'interno del centro storico del castello di Valiano ed oltre alla reliquie del santo patrono custodisce pregevoli opere di arte cristiana: un quadro di ''[[Santa Margherita da Cortona]]'' recentemente restaurato, statue lignee dell{{'}}''[[Maria Addolorata|Addolorata]]'' e di ''San Giovanni'', un ''[[Crocefisso]]'' ligneo del [[1500]] di scuola cortonese, posto dietro l'altare maggiore, ritenuto miracoloso dai valianesi in quanto protagonista di due eventi storici straordinari: la calata di una fitta nebbia in Val di Chiana nel periodo estivo durante il suo trasferimento a Valiano, prima di giungerci , fu ospitato nella Chiesa della Maestà del Ponte ed è qui che ogni 25 anni viene riportato in Processione; e nel XIX° sec. durante la riapposizione dopo una Processione, un uomo dicendo “picchia , picchia che tanto è di legno” fu irrorato sul volto da alcune gocce di sangue, queste furono asciugate con un fazzoletto ancora oggi conservato da una famiglia di Valiano. Il Crocefisso viene festeggiato solennemente con ricorrenze venticinquennali, oltre che ogni anno la quarta Domenica di Settembre.<ref name=boschi>F. Boschi, ''Valiano: duemila anni di storia'', 2000, p. 2.</ref> Pregiatissimi frammenti di [[Andrea della Robbia]] si trovano all'interno ed all'esterno del [[fonte battesimale]].
 
Pregiatissimi frammenti di [[Andrea della Robbia]] si trovano all'interno ed all'esterno del [[fonte battesimale]].
Nel fondo della parete semicircolare sono murati alcuni pezzi raffiguranti il [[Dio Padre]] benedicente con il libro della vita che mostra la [[Alfabeto greco|lettere greche]] [[alfa (lettera)|alfa]] e [[omega (lettera)|omega]]; al di sotto dell'[[iconografia]] principale figurano due angeli [[cherubino|cherubini]] rappresentati nei tradizionali colori robbiani: bianco su fondo azzurro. All'esterno della cappella figurano ancora immagini di angeli librati in volo che reggono il cartiglio celebrativo del rito eucaristico.<ref name=boschi />
 
Nel fondo della parete semicircolare sono murati alcuni pezzi raffiguranti il [[Dio Padre]] benedicente con il libro della vita che mostra lale [[Alfabeto greco|lettere greche]] [[alfa (lettera)|alfa]] e [[omega (lettera)|omega]]; al di sotto dell'[[iconografia]] principale figurano due angeli [[cherubino|cherubini]] rappresentati nei tradizionali colori robbiani: bianco su fondo azzurro. All'esterno della cappella figurano ancora immagini di angeli librati in volo che reggono il cartiglio celebrativo del rito eucaristico.<ref name=boschi />
 
===Chiesa del Santo Rosario===
La chiesina del [[Santo Rosario]], antica pieve di [[San Procolo]], appartenne ai monaci della [[congregazione dei Camaldolesi]] dell'[[eremo del Vivo]]. Più volte nominata nelle ''Rationes Decimarum'', la pieve corrispondeva le decime registrata come "chiesa di San Procolo di Valiana" fino alla scomparsa dell'eremo, avvenuta ai primi del [[XIV secolo]].<ref>R. Serafini, ''Op. cit.'', pp. 390-391.</ref>
 
==Personaggi illustri==
* '''Casato Del Pecora, la "Famiglia dei Cavalieri"''' (dal XIII secolo Signori di Valiano sulla Chiana)
 
*'''Luigi Chiarini''' (1789-1832) è stato illustre valianese. Abate, poliglotta, professore di lingue ed antichità orientali nell'[[Università di Pisa]] e poi [[Università di Varsavia|di Varsavia]], direttore della scuola [[rabbini]]ca, profondo in [[studi biblici]]. Lasciò stampati e manoscritti molti studi sul giudaismo, nonché una pregiata traduzione del [[Talmud]]. Nella chiesa del [[Gesù]] di Montepulciano fu consacrata una sua lapide commemorativa. Il paese nativo di Valiano gli ha intitolato la piazza principale del suo castello con stele dedicata a ricordo.<ref>S. Benci, ''Op. cit.'', pp. 286-287.</ref>
*'''Annibale Bonomi''', Generale di Brigata del Regio Esercito Italiano. Agli inizi della [[Grande guerra]], il 24 maggio [[1915]], fu nominato direttore del Comando Supremo Militare di [[Udine]]. Insignito del titolo di Cavaliare dell'Ordine Militare d'Italia [R.D. 22 ottobre 1917] e Ufficiale dell'Ordine Militare d'Italia [R.D. 17 maggio 1919]
 
==Manifestazioni==
Riga 105 ⟶ 100:
 
===Il Palio dei carretti===
Il Palio dei Carretti è un atteso appuntamento agonistico che si svolge nella quarta domenica di settembre per la conquista del [[palio]], un drappo dipinto in onore del S.S. Crocefisso. Vi partecipano sei contrade: Castello, Chiesina, Fonte, Dogana, Padule e Ponte. Partendo dalla cimazona più alta del castelloPaese, in prossimità della Chiesa del Santo Rosario (Chiesina), i piloti salgono a bordo di carretti costruiti su quattro assi di legno, sostenuti da due coppie di cuscinetti a sfera. Dopo la partenza, i partecipanti prendono velocità nel tratto rettilineo della ripida discesa che attraversa l'abitato, per affrontare con audaci manovre le duetre curve a gomito che immettono nel tratto finale, fino a raggiungere il traguardo nello storico ponte.
 
====Contrade====
*Castello (giallo-verde)
*Chiesina (rosso-nero-rosso)
*Dogana (bianco-azzurro)
*Fonte (bianco-rosso)
Riga 116 ⟶ 111:
 
===Albo d'Oro===
{| class="wikitable sortable"
|-
| ''1975 ''|| Fonte || 1986 || Fonte || 1997 ''1996''|| Padule || 2008 ''2017''|| DoganaFonte
|-
| ''1976 ''|| Padule || 1987 ''1997''|| Padule || 1998 ''2018''|| Fonte || 2009 || PontePadule
|-
| ''1977 ''|| Dogana || 1988 ''1998''|| CastelloFonte || 1999 ''2019''|| Ponte || 2010 || Castello
|-
| ''1978 ''|| Fonte || 1989 ''1999''|| Padule Ponte || 2000 ''2020''|| Ponte N.D. || 2011 || Padule(*)
|-
| ''1979 ''|| Ponte || 1990 ''2000''|| Ponte || 2001 ''2021''|| Chiesina || 2012 || PontePadule
|-
| ''1980 ''|| Dogana || 1991 ''2001''|| Dogana Chiesina || 2002 2022|| Dogana || 2013
||Chiesina
|-
| ''1981 ''|| Fonte || 1992 ''2002''|| Ponte Dogana || 2003 2023|| Dogana || 2014Castello
||Chiesina
|-
| ''1982 ''|| Fonte || 1993 ''2003''|| ChiesinaDogana || 2004 2024|| Ponte ||2015||PaduleDogana
|-
| ''1983 ''|| Castello || 1994 ''2004''|| Dogana Ponte || 2005 || Castello || ||
|-
| ''1984 ''|| Castello || 1995 ''2005''|| ChiesinaCastello || 2006 || Ponte || ||
|-
| ''1985 ''|| Castello || 1996 ''2006''|| Padule Ponte || 2007 || Chiesina || ||
|-
|''1986''
|Fonte
|''2007''
||Chiesina
|
|
|-
|''1987''
|Padule
|''2008''
|Dogana
|
|
|-
|''1988''
|Castello
|''2009''
|Ponte
|
|
|-
|''1989''
|Padule
|''2010''
|Castello
|
|
|-
|''1990''
|Ponte
|''2011''
|Padule
|
|
|-
|''1991''
|Dogana
|''2012''
|Ponte
|
|
|-
|''1992''
|Ponte
|''2013''
||Chiesina
|
|
|-
|''1993''
|Chiesina
|''2014''
|Chiesina
|
|
|-
|''1994''
|Dogana
|''2015''
|Padule
|
|
|-
|''1995''
|Chiesina
|''2016''
|Chiesina
|
|
|}
(*) Edizione non disputata causa Covid - Panno donato alla Pieve di San Lorenzo Martire in Valiano
 
* Contrada vincitrice dell'ultimo palio: PaduleDogana (XLI[22 edizione)Settembre 2024]
* Contrada conNonna: piùChiesina vittorie: Ponte[manca dalla vittoria da (98 edizioni)]
* Contrada nonna:con Fontepiù (non vincevittorie: daPonte 17[10 edizioni)]
 
==Note==
{{<references}}/>
 
==Bibliografia==
Riga 189 ⟶ 252:
==Collegamenti esterni==
 
*{{cita web|url=http://www.valdichiana.it/valiano/index.php|titolo=Sito su Valiano a cura della pro loco Montepulciano|accesso=26 febbraio 2009|dataarchivio=19 aprile 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090419183800/http://www.valdichiana.it/valiano/index.php|urlmorto=sì}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|storia|Toscana}}