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== Storia ==
Il secolo più importante fu certamente il [[IX secolo]], che vide fiorire la scuola di pensiero asharita; successivamente i fondatori e i divulgatori più influenti cercarono di sostenere la diffusione del modello asharita. Tra i fattori storici che segnarono svolte epocali per gli ashariti, vi fu l'annata [[1492]] con il doppio evento, da una parte quello della [[Colonizzazione europea delle Americhe|scoperta dell'America]] e la perdita dell'impero musulmano in [[Spagna]].
 
L'asharismo fu propagato nei secoli seguenti dalla dinastia [[Berberi|berbera]] degli [[Almohadi]] che governò sul [[Maghreb]] e sulla [[al-Andalus|Spagna musulmana]] dal [[1147]] al [[1269]] e dalla dinastia [[Curdi|curda]] degli [[Ayyubidi]], costituita a partire dal [[1174]] da [[Saladino]], e che nel [[XII secolo]] e nel [[XIII secolo]] penetrò sul [[Mashrek]]. L'influenza della scuola asharita non si spense nel corso dei secoli e anzi tornò prepotentemente alla ribalta grazie all'adesione di [[Mustafa Kemal Atatürk]], fondatore e primo presidente della [[Turchia|Repubblica Turca]] (dal [[1923]] al [[1938]]).
 
== Teologia ==
Il movimento asharita cambiò notevolmente il modello teologico [[islam]]ico, separandosi radicalmente dalla teologia presente allora nel [[cristianità|mondo cristiano]].
 
In contrasto con il [[Mutazilismo]], gli ashariti proposero una natura unica e [[Trascendenzatrascendenza|trascendente]] di [[Dio]] e caratteristiche divine ben superiori alle capacità umane. Il disaccordo tra i seguaci degli ashariti e i [[Mutazilismomutazilismo|mutaziliti]] si manifestò anche su altri due punti fondamentali, quali:
* Il rifiuto della tesi del [[libero arbitrio]] e il trionfo della [[predestinazione]].
* La ripresa della tesi dell'[[eternità]] del [[Corano]].
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Al-Ash'ari si distinse per i suoi studi e insegnamenti sull'[[atomismo]], e risultò uno dei precursori tra i [[filosofia islamica|filosofi]] islamici, arrivando ad architettare un modello teologico che includeva [[Allah]] al centro dell'[[universo]] e del [[mondo]].
 
Si oppose sia alla visione della scuola dei [[mutazilismo|mutaziliti]], che si era sviluppata secondo i principi della [[logica]] e del [[razionalismo]], e che cercava di combinare questi principi con le dottrine islamiche, dimostrandone nel contempo la compatibilità, sia allo [[Ẓāhir]]i, che apparve intorno al [[IX secolo]] sviluppandosi come scuola di pensiero e di giurisprudenza; contrastò infine anche le scuole degli antropomorfisti (''mujassima'') e dei tradizionalisti.<ref>M. Abdul Hye, Ph.D, [http://www.muslimphilosophy.com/hmp/14.htm Ash'arism], ''Philosophia Islamica''.</ref>.
Una concezione dell'onnipotenza divina come assoluta comportò conseguenze rilevanti:
* Il [[Relativismo#Relativismo morale|relativismo etico]], per cui i valori morali (bene/male, giusto/ingiusto ecc.) non preesistono a Dio, ma sono determinati liberamente da Dio e resi noti all'uomo con la Rivelazione (anche perché gli uomini non sanno o non vedono abbastanza per poter benpotere giudicare, si veda [[al-Khidr]]);
* L'[[occasionalismo]] causale, per cui le cause seconde (le leggi fisiche) vengono negate, sicché tutti gli eventi sono direttamente causati da Dio, il quale ricrea il mondo dal nulla in ogni istante, e solo tale intervento garantisce la continuità dei fenomeni<ref>Frithjof Schuon, ''Cristianesimo/Ismam'', cap.capitolo 8, Edizioni Mediterranee</ref>.
 
=== Al-Ghazalī ===
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Propose, invece, un modello filosofico islamico basato su un rapporto di causa ed effetto determinato da Dio o comunque attuabile con l'intermediazione degli [[angelo|angeli]]; questa teoria prese il nome di [[occasionalismo]], che il suo fondatore difese anche con principi e metodi di logica. Quindi l'occasionalismo teologico, riteneva che tutti gli eventi e le interazioni causali non fossero prodotte da circostanze materiali ma fossero espressioni immediate e tangibili della volontà di Dio.<br />
In questa opera i concetti fondamentali che emersero e influenzarono gli ashariti furono l'eternità del mondo, la conoscenza di Dio delle cose particolari del mondo, l'incapacità dei filosofi di provare l'esistenza di Dio, la sua unità e anche la spiritualità dell'anima, la false tesi dei filosofi sul ruolo assegnato a Dio come costruttore del mondo, privato anche degli attributi divini.
Un altro lavoro importante di Ghazalī che influenzò anche la scuola asharita è l'''Iḥyāʾ ʿulūm al-dīn'' (La rivivificazione delle scienze religiose), che si occupò di giurisprudenza (''[[fiqh]]''), teologia speculativa (''[[Kalām]]'') e [[sufismo]], cercando una via di incontro e di armonizzazione. Questa filosofia islamica causò l'interpretazione chiusa del Corano (che si è sviluppata solo dal 4oquarto secolo dopo l'Egira), che iniziò appunto con la diffusione delle convinzioni di al-Ghazali, che cercava di conciliare ortodossia islamica e sufismo (colcon il suo L'incoerenza dei filosofi - Tahāfut al-Falāsifaʰ). Nei 4quattro secoli precedenti infatti l'interpretazione coranica era aperta (il Bab al-Ijitihad era aperto, la porta dell'interpretazione era aperta) e vennero sviluppate le 4quattro scuole (maddhab) sunnite, lo sciismo e l'ibadismo. Dopodiché quando apparentemente tutti i casi logici sono stati coperti dalla teologia (kalam) si è assunto che ormai le interpretazioni successive non avrebbero avuto alcun valore né rilevanza giuridica. Questo cambio di atteggiamento iniziò con al-Ghazali, che conciliò il sufismo con l'ortodossia espellendo l'[[aristotelismo]], e [[Averroè]] cercò invano di fermarlo (colcon il suo Incoerenza della Incoerenza - Tahafut al-Tahafut). In realtà al-Ghazali criticava l'interpretazione di [[Avicenna]] di Aristotele, non Aristotele che diceva cose diverse, secondo Averroè. Si veda la sezione Opere nella voce [[al-Ghazali]].
 
== Note ==
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* [[Malikismo]]
* [[Sciafeismo]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==