Interplanetary Monitoring Platform F: differenze tra le versioni
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L{{'}}'''Interplanetary Monitoring Platform F''', a volte citato anche come '''Explorer 34''' o con l'acronimo '''IMP F''' o '''IMP 4''', è stato un [[satellite artificiale]] [[NASA]] lanciato nel maggio 1967. È stato il quinto satellite del programma [[Interplanetary Monitoring Platform]] (a dispetto del nome fu infatti lanciato tre mesi prima dell'[[Interplanetary Monitoring Platform E]]), iniziato nel 1963 ed avente lo scopo di ricavare informazioni sul plasma e il campo magnetico interplanetari, ma è comunque spesso indicato come "IMP 4" essendo il precedente lancio parte del sottoprogramma "Anchored IMP" (l'IMP D è infatti
Come detto, tre mesi dopo l'IMP F fu anche l'Interplanetary Monitoring Platform E, anch'esso facente parte del sottoprogramma "Anchored IMP" e noto come AIMP 2, tuttavia il primo dei satelliti successivi all'IMP F
== Struttura e funzionamento ==
Lo scopo principale dell'IMP F era quello di portare avanti gli studi effettuati dai suoi predecessori effettuando misurazioni più dettagliate e precise in orbita terrestre. A differenza dei primi satelliti del programma IMP, però, l'IMP F, così come anche l'IMP G, fu lanciato quando ci si attendeva che l'attività solare avrebbe raggiunto il suo picco. Dati anche i miglioramenti introdotti grazie alle esperienze dei satelliti precedenti, il tempo di vita utile degli IMP F e G fu esteso da uno a due anni.
Come già i satelliti precedenti, anche l'IMP F aveva una struttura principale ottagonale in alluminio, a cui erano agganciati quattro bracci, posti a 90° l'uno dall'altro, con all'estremità i pannelli solari utili a ricaricare la batteria, nonché il tubo di spinta del motore. Dalla struttura, larga 71 cm e alta 28,6 cm, partivano anche i due bracci in fibra di vetro lunghi 1,83 m e orientati in direzione opposta che avevano alle loro estremità i magnetometri. Il Platform F recava con sé 11 esperimenti (4 in più dei satelliti precedenti) dedicati all'analisi delle particelle costituenti i [[raggi cosmici]], il [[vento solare]] e presenti nella magnetosfera, per cui utilizzava, tra le altre cose, delle [[Sonda di Langmuir|sonde di Langmuir]], nonché all'analisi del campo magnetico interplanetario, per cui utilizzava dei [[Magnetometro fluxgate|magnetometri fluxgate]].<ref name="imp">{{Cita libro|formato=pdf|data=
Una volta messo in orbita il satellite era stabilizzato utilizzando la tecnica di [[stabilizzazione di spin]],<ref name="Gunter">{{cita web|url=https://space.skyrocket.de/doc_sdat/explorer_imp-f.htm|titolo=IMP F, G (Explorer 34, 41)|editore=Gunter's Space Pages |accesso=10 agosto 2021}}</ref> una tecnica di stabilizzazione passiva nella quale l'intero veicolo ruota su se stesso in modo che il suo vettore di momento angolare rimanga pressoché fissato nello spazio inerziale.<ref name="ciani">{{Cita web|url=
== Lancio e operatività ==
L'Interplanetary Monitoring Platform F venne lanciato il 24 maggio 1967 per mezzo di un razzo [[Delta (razzo)|Delta E]] dal complesso di lancio 12 della base aerea Vanderberg, in [[California]].
Dopo essersi stabilito in orbita, nonostante alcuni piccoli malfunzionamenti verificatisi subito dopo la partenza,<ref name="imp"/> il satellite ha iniziato ad inviare dati a terra con regolarità. A
== Note ==
<references/>
== Altri progetti ==
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