Heinz Heger: differenze tra le versioni
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{{Bio
'''Heinz Heger''' pseudonimo di '''Josef Kohout''' ([[Vienna]], [[1917]] - [[Vienna]], [[marzo]] [[1944]]), cittadino [[Austria|austriaco]], è stato prigioniero nei [[lager|campi di concentramento]] [[Partito nazionalsocialista|nazionalsocialisti]] a causa della propria [[omosessualità]], perseguita come crimine a norma del [[paragrafo 175]] del codice penale tedesco.<br />▼
|Nome = Heinz
|Cognome = Heger
|PostCognomeVirgola = pseudonimo di '''Josef Kohout'''
|Sesso = M
|LuogoNascita = Vienna
|GiornoMeseNascita = 24 gennaio
|AnnoNascita = 1915
|LuogoMorte = Vienna
|GiornoMeseMorte = 15 marzo
|AnnoMorte = 1994
|Epoca = 1900
|Attività =
|Nazionalità = austriaco
|Categorie = no
▲
|Immagine = Heinz Heger.JPG
}}
Nel [[1972]] Kohout, utilizzando lo pseudonimo di Heinz Heger, pubblicò ''Die Männer mit dem rosa Winkel'' - tradotto in molte lingue e pubblicato in [[Lingua italiana|italiano]] con il titolo ''Gli uomini con il triangolo rosa'' - una delle pochissime testimonianze autobiografiche, insieme a quella dell'internato gay [[Alsazia|alsaziano]] [[Pierre Seel]], relative alle condizioni di vita e al trattamento riservato agli [[omosessuale|omosessuali]] all'interno dei lager nazisti.
== Biografia ==
Heinz Heger nacque a [[Vienna]] da una famiglia [[Cattolicesimo|cattolica]]; il padre era impiegato statale. La madre era una donna molto affettuosa e premurosa nei confronti del figlio: quando Heger decise di dichiararle le proprie inclinazioni sessuali, pur tenendole nascoste al padre, ella rispose, eccezionalmente considerando la rigida morale austriaca del tempo:
{{
Nel periodo dell'[[Anschluss|annessione austriaca]] da parte della [[Germania]] avvenuta nel [[1938]], con la quale l'Austria divenne parte del ''[[Germania nazista|Reich]]'' tedesco, Heger, che si disinteressava di politica, era studente universitario a Vienna. Nel
Heger venne arrestato e condannato a sei mesi di carcere, in applicazione del [[paragrafo 175]], come "degenerato"; il padre, in seguito allo scandalo, perse il lavoro e, disperato, si suicidò lasciando una lettera per la famiglia: "Questo è troppo per me! Vi prego di dimenticarmi. [[Dio]] protegga nostro figlio!". Il suo amato Fred riuscì invece, probabilmente a causa dell'influenza del padre, ad essere prosciolto a causa di "confusione mentale".▼
▲Heger venne arrestato e condannato a sei mesi di carcere, in applicazione del [[paragrafo 175]], come "degenerato"; il padre, in seguito allo scandalo, perse il lavoro e, disperato, si suicidò lasciando una lettera per la famiglia:
==L'internamento nei lager==▼
Dopo aver scontato la pena prevista Heger, su ordine dell' ''[[RSHA|Ufficio centrale per la sicurezza del Reich]]'' non venne liberato, ma venne invece deportato presso il [[campo di concentramento di Sachsenhausen]], dove fu obbligato ad indossare, sulla casacca da internato, il [[triangolo rosa]], marchio distintivo dei deportati omosessuali. A Sachsenhausen Heger e gli altri 180 deportati gay non potevano avere contatti con nessun altro prigioniero per il timore che potessero "sedurlo". I lavori più duri e inutili venivano assegnati agli omosessuali per "rieducarli attraverso il lavoro": d'inverno erano obbligati a spazzare la neve con le mani accumulandola di lato, per poi ricevere ordine di spostarla (sempre con le mani) da un'altra parte.▼
▲== L'internamento nei lager ==
▲Dopo aver scontato la pena prevista Heger, su ordine dell'
Heger riuscì a scampare in parte ai lavori più duri, e quindi a sopravvivere, diventando l'amante di un ''[[Kapò]]'' imprigionato come criminale comune, in quello che egli definì "un rapporto di convenienza per ambo le parti". Nel
▲Heger riuscì a scampare in parte ai lavori più duri, e quindi a sopravvivere, diventando l'amante di un ''[[Kapò]]'' imprigionato come criminale comune, in quello che egli definì "un rapporto di convenienza per ambo le parti". Nel [[maggio]] [[1940]] Heger fu trasferito presso il campo di concentramento di [[Flossenbürg]], in [[Baviera]] ed internato presso il ''Block'' (blocco prigionieri) numero 6. A Flossenbürg egli fu sottoposto nuovamente a un durissimo regime carcerario, al disprezzo del personale di guardia delle [[SS]] e degli altri internati, ma sempre riuscì a sopravvivere grazie alle numerose "amicizie" con ''Kapò'', e forse anche di una SS omosessuale, che lo "protessero" da una morte quasi certa. Nei lager, infatti, l'omosessualità, pur duramente osteggiata era clandestinamente praticata, soprattutto dai delinquenti comuni che ricoprivano posizioni di comando all'interno della gerarchia degli internati.<br/>
Nell'estate [[1943]] il comandante delle SS, [[Heinrich Himmler]] decise che gli omosessuali "ariani" avrebbero dovuto essere "rieducati" a un comportamento sessuale "ortodosso"; per questo egli ordinò che fossero obbligati a frequentare regolarmente il bordello del campo, rifornito con internate "ariane" obbligate a prostituirsi. Heger descrive queste umilianti esperienze come "non solo imbarazzanti, ma anche strazianti".
== La liberazione e il dopoguerra ==
Il
Dopo la guerra Heger rientrò a Vienna, dove cercò di ottenere i risarcimenti previsti per gli ex-internati. L'ufficio preposto alla pratica non riconobbe le sue istanze, in quanto i risarcimenti erano riservati agli ex-internati per motivi politici: egli, dopo sei anni di prigionia, ricevette, come "risarcimento", un buono per l'acquisto di un fornello a gas. Heger scrisse in seguito di considerarsi fortunato: il paragrafo 175 non venne abolito dopo la guerra e le forze di occupazione anglo-americane non riconobbero il periodo trascorso in un lager come legalmente valido ai fini dei termini di prigionia, e reincarcerarono molti omosessuali per terminare di scontare la pena.
Heinz Heger morì nella sua città natale nel
== Il libro ==
''Gli uomini
Kohut non scrisse di persona il libro, per la stesura del quale si avvalse della collaborazione di un giornalista. Si spiega così perché questo memoriale appaia per alcuni versi differente dagli altri che sono stati scritti dopo: il tono della narrazione è infatti meno asettico e maggiormente "romanzato", con momenti di sdegno enfatico (e retorico) di solito assente nei documenti di questo tipo.<br/>▼
Nonostante questo limite (o forse a proprio a causa di esso) il libro ha avuto un impatto enorme all'interno della [[comunità gay]]. Era la prima volta che una ex vittima della persecuzione nazista rompeva il silenzio. Il libro fu tradotto in moltissime lingue, e per molti anni fu addirittura il solo documento in prima persona disponibile sul tema. <br/>▼
Non è eccessivo dire che l'impatto emotivo di quest'opera contribuì a rompere la "congiura del silenzio" attorno a questo tema ancora tabù, ad accendere la speranza di trovare altri testimoni disposti a parlare della loro esperienza (cosa che in effetti avvenne), e in definitiva a spianare la strada alle opere successive, realizzate con metodi storiografici più scientifici, come ad esempio il documentario ''[[Paragraph 175]]''.▼
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==Bibliografia==▼
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==Voci correlate==▼
* ''[[Bent (film)]]''.▼
▲Non è eccessivo dire che l'impatto emotivo di quest'opera contribuì a rompere
▲== Bibliografia ==
* {{Cita libro |autore = Heinz Heger |titolo = Gli uomini col triangolo rosa |editore = [[Edizioni Sonda]] |città = Torino |anno = 1991 |isbn = 88-7106-051-2 |edizione = 1}}
* {{Cita libro |autore = Heinz Heger |titolo = Gli uomini con il triangolo rosa |editore = [[Edizioni Sonda]] |città = Torino |anno = 2019 |isbn = 9788872240380 |edizione = 2}}
▲== Voci correlate ==
* [[Storia degli omosessuali nella Germania nazista e durante l'Olocausto]]
*
* [[Pierre Seel]]
== Collegamenti esterni ==
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*
* {{Cita web |lingua = en
{{LGBT.Germania}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|LGBT|nazismo}}
[[Categoria:
[[Categoria:Vittime del paragrafo 175]]
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