Macrocosmo e microcosmo: differenze tra le versioni

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'''Macrocosmo e microcosmo''', in ambito [[Ermetismo (filosofia)|ermetico]] ed [[Esoterismo|esoterico]], designano due entità di cui l'una è riproduzione in [[Scala di rappresentazione|scala]] dell'altra, e che per via della loro somiglianza formano un insieme indivisibile, un'unità dove le parti (il ''microcosmo'') sono in rapporto al tutto (il ''macrocosmo'').<ref>[[Giuliano Kremmerz]], ''Introduzione alla scienza ermetica'', p. 111, Mediterranee, 1981.</ref>
[[File:Micro Cosmo in Achamoth.JPG|upright=1.6|thumb|Macrocosmo e microcosmo nel sistema [[Valentino (filosofo)|valentiniano]] di Achamoth, rappresentati come un insieme di [[cerchi concentrici]] l'uno dentro l'altro, diversi per grandezza ma uguali nell'aspetto]]
L'utilizzo di questi due termini serve a chiarificare, sul piano filosofico, il tipo di relazione intercorrente tra l'[[Uno (filosofia)|Uno]] e i [[molteplice|molti]], che non è di semplice [[alterità]] o diversità, cioè di differenza ''quantitativa'', ma di sostanziale [[Identità (filosofia)|identità]], vigendo un'[[analogia (filosofia)|analogia]] ''[[qualità (filosofia)|qualitativa]]'' tra il macrocosmo, contenente in sé ogni parte, e il microcosmo, che a sua volta contiene in piccolo il tutto.
 
In tal modo il sapiente, il filosofo, o lo scienziato, possono basarsi su un modello esplicativo unitario del sapere, valido a tutti i livelli: la filosofia ermetica, ad esempio, poteva fare dell'[[condizione umana|uomo]] il microcosmo, mentre l'[[universo]] definiva il macrocosmo.<ref>Ugo Cisaria, ''Dizionario kremmerziano dei termini ermetici'', p. 404, Mediterranee, 1977.</ref>
 
==Sapienza occidentale==
L'identità tra microcosmo e macrocosmo è stata sostenuta sin dall'antichità, e attraversando i secoli ha rappresentato la base teorica di numerose scienze [[sapienza (esoterismo)|sapienziali]], come l'[[astrologia occidentale|astrologia]], la [[magia]], la [[psicologia]], la [[medicina]].<ref name=atlante>Ubaldo Nicola, ''Atlante illustrato di filosofia'', Giunti Editore, 1999, p. 224.</ref> Nelle [[religioni misteriche|scuole misteriche]] e [[iniziati]]che valeva il detto: {{citazione|Uomo, [[conosci te stesso]] e conoscerai l'universo e gli dèi.<ref>Cit. in [[Hernán Huarache Mamani]], ''I curanderos dell'anima'', trad. it. di Ashanti Valentina Russo, Milano Pickwick, 2015, pp. 45-46</ref>}}
 
===Filosofia antica===
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# [[Immanenza]] (in quanto ci coinvolge in prima persona in quanto ciò che è altro è in analogia con ciò che ci costituisce internamente e viceversa).
 
Questa stessa ispirazione ermetica sarebbe entrata a far parte di nuove correnti religiose, [[gnosi|gnostiche]] ed [[esoterismo|esoteriche]], che si rifacevano ad una rilettura eterodossa della tradizione di pensiero ebraico-cristiana, e che identificava [[Gesù]] con il maestro delle [[Sacre Scritture|Scritture]], o «rabbi Jeschua di Nazareth». Ad esempio il ''[[Vangelo di Tommaso]]'', detto «''Didimo''», è attribuito ad un autorevole esponente della primitiva comunità cristiana di [[Siria]], che viene ritenuta impegnata in una seria e profonda ricerca spirituale a partire dall'insegnamento del maestro. Didimo significa [[gemello]], [[doppelganger|doppio]], e sarebbe stato considerato infatti fratello gemello del rabbi stesso. In questo testo si legge:
{{Citazione|Allorché di due farete uno, allorché farete la parte interna come l'esterna, la parte esterna come l'interna e la parte superiore come l'inferiore, allorché del maschio e della femmina farete un unico essere sicché non vi sia più né maschio né femmina [...] allora entrerete nel Regno|Vangelo di Tomaso, loghia di Gesù n°22}}
 
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Più tardi anche [[Tommaso d'Aquino]] si farà portatore di una visione cosmologica incentrata sul principio di analogia: la creazione è per lui strutturata gerarchicamente, in un perenne passaggio dalla potenza all'atto, secondo una scala ascendente che va dalle piante agli animali, e da questi agli uomini, fino agli [[angelo|angeli]] e a [[Dio]], che in quanto [[motore immobile]] dell'universo è responsabile di tutti i processi naturali. Creando continuamente il mondo dal pieno di Sé, in un processo tuttora ininterrotto, ne risulta che la realtà è una Sua emanazione, fatta come dice la [[Genesi]] a Sua «immagine e somiglianza»; gli enti sono una copia di Dio, pur non coincidendo con Dio stesso che appunto non risiede nelle realtà naturali, perché ciò significherebbe [[panteismo]], che Tommaso rifugge. A differenza degli esiti a cui giungerà la [[filosofia scolastica|scolastica]] più tarda, esiste dunque un'analogia tra il piano immanente e quello trascendente, intesa da Tommaso in senso prevalentemente [[qualità (filosofia)|qualitativo]], a differenza dei rapporti logico-matematici intercorrenti su un piano orizzontale, cioè tra enti di pari natura, dove prevale un'analogia di tipo [[quantità (filosofia)|quantitativo]].
 
Nel XII secolo, il neoplatonico [[Bernardo Silvestre]], legato alla [[Scuola di Chartres]], compose il poema ''Megacosmus et Microcosmus''. Al suo interno trovano menzione figure della mitologia pagana come la dea [[Urania (mitologiamusa)|Urania]] e il creatore [[Tetramorfo|Pantomorfo]], in sostituzione del [[Demiurgo]] del ''[[Timeo (dialogo)|Timeo]]''.<ref>{{cita libro|url=https://books.google.it/books?id=tjxAMYawu7IC&pg=PA411&lpg=PA411|titolo=From Athens to Chartres: Neoplatonism and Medieval Thought : Studies in Honour of Edouard Jeauneau
|autore=
Édouard Jeauneau|autore2=Haijo Jan Westra|editore=Brill|anno=1992}}</ref>
 
===Rinascimento===
[[File:Anatomical Man.jpg|thumb|Corrispondenza tra le [[astrologia medica|parti anatomiche]] dell'uomo (microcosmo) e i [[segni zodiacali]] (macrocosmo)]]
Nel [[Rinascimento]], soprattutto all'interno di certi ambienti alchemico-cristiani dell'Europa, in cui si assiste al rifiorire di correnti neoplatoniche ed ermetiche, riprese vigore una visione esoterica dell'[[condizione umana|essere umano]], concepito come un microcosmo in cui si riflette il macrocosmo,<ref name=atlante /> cioè come un insieme di parti che concorrono a formare un tutto organico, ognuna delle quali veniva associata ad esempio ad un particolare [[pianeta (astrologia)|pianeta]], o un particolare [[metallo]].<ref>Eugenia Casini-Ropa, Francesca Bortoletti, ''Danza, cultura e società nel Rinascimento italiano'', Ephemeria, 2007, p. 45.</ref> La corrispondenza qualitativa tra grande e piccolo, dove l'uno veniva assurto a [[simbolo]] del secondo, fu alla base in particolare dell'[[astrologia]], la quale richiedeva la capacità di percepire, riconoscere ed interpretare l'[[analogia (filosofia)|analogia]] nascosta in quei simboli, e quindi di porre in relazione i pianeti, i segni e le case, con personaggi, animali, metalli, colori, individuati in base alla loro valenza psicologica.
 
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Secondo il neoplatonico [[Nicola Cusano]] l'individuo umano, pur essendo una piccola parte del mondo, è una totalità nel quale tutto l'universo risulta contratto.<ref>Il termine "contrazione" è acquisito da [[Duns Scoto]], che definiva tale contrazione come il determinarsi di una sostanza comune, ad esempio quella di "uomo", in una realtà singola, cioè in una persona particolare.</ref> L'uomo è infatti immagine di Dio, che è l<nowiki>'</nowiki>''implicatio'' di tutto l'[[Essere]] proprio come nell'[[1 (numero)|unità numerica]] sono potenzialmente impliciti tutti i numeri, mentre l'Universo è l<nowiki>'</nowiki>''explicatio'' dell'Essere, ovvero l'esplicitazione di ciò che è presente in potenza nell'unità. L'uomo è pertanto un microcosmo, un dio umano. Cusano giunse in tal modo, contrapponendosi alla concezione aristotelica, a concepire l'universo senza limiti spaziali e quindi senza una circonferenza che lo delimiti, affermando che la Terra non può essere il centro dell'[[universo]], essendo questo illimitato, mentre è [[Dio]], assimilato al [[Sole (astrologia)|Sole]], a costituire il suo [[centro (geometria)|centro]], e al contempo la sua [[circonferenza]]. Tale duplice visione (''complicatio'' ed ''explicatio'') sarà ripresa da [[Giordano Bruno|Bruno]], che reinterpreterà l'Uno ora in senso trascendente («Mens super omnia»),<ref>«Mente al di sopra di tutto».</ref> ora in senso immanente («Mens insita omnibus»),<ref>«Mente presente all'interno di tutto».</ref> identificandolo con la totalità dell'universo, che risulta così tutto vivo e animato come un grande e gigantesco Organismo, la cui complessità e molteplicità discende dall'armonico articolarsi di un principio semplice e immediato.
[[File:Da Vinci Vitruve Luc Viatour.jpg|thumb|upright=1.1|''L'[[Uomo Vitruviano]], Studio di proporzionalità di un corpo umano'' ([[Leonardo da Vinci]], circa [[1500]], Venezia, [[Gallerie dell'Accademia]]): inscritto in un [[quadrato]] e in un [[cerchio]], diviene simbolo della corrispondenza matematica tra microcosmo e macrocosmo.]]
Anche [[Marsilio Ficino]] riprende l'idea neoplatonico-cristiana di un Dio inteso come movimento circolare che si disperde nel mondo a causa del suo [[amore]] infinito, per poi produrre nuovamente negli uomini il desiderio di ricongiungersi a Lui. Al centro di questo processo circolare c'è dunque l'[[natura umana|uomo]], che è fatto a immagine e somiglianza divina, ed è chiamato da Ficino ''[[copula mundi]]'', specchio fedele dell'Uno che tiene legati in sé gli estremi opposti dell'universo.
[[File:Nautilus Shell.jpg|thumb|left|Un esempio di [[spirale aurea]] presente nella conchiglia di un particolare [[Nautilus (mollusco)|mollusco]], la cui struttura si accresce progressivamente in dimensioni, pur mantenendo la stessa forma originaria.]]
La spinta a ricercare le leggi che governano tanto il grande quanto il piccolo venne in particolare dallo studio della [[sezione aurea]], incorporata da [[Leonardo da Vinci]] in diversi suoi capolavori, tra cui l'[[Uomo di Vitruvio]].<ref>[http://www.webalice.it/oasis787/aurea.html Sezione aurea] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150402154051/http://www.webalice.it/oasis787/aurea.html |data=2 aprile 2015 }}.</ref> Si trattava di un determinato tipo di relazione tra una grandezza e una sua parte (corrispondente a 1,6180 e rappresentato dal [[Phi (lettera)|Φ]] greco), a cui già [[Leonardo Fibonacci]] aveva approssimato la [[serie di Fibonacci|serie numerica]] da lui scoperta, tale per cui il rapporto tra il tutto e la parte è uguale a quello tra la stessa parte più grande e la più piccola, ripetendosi in tal modo all'infinito.