Felice Platone (1896): differenze tra le versioni

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|immagine = Felice Platone 1962.jpg
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|carica = [[Assemblea Costituente della Repubblica Italiana(Italia)|Deputato dell'Assemblea Costituente]]
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|sito = http://legislature.camera.it/chiosco.asp?cp=1&position=Assemblea%20Costituente\I%20Costituenti&content=altre_sezioni/assemblea_costituente/composizione/costituenti/framedeputato.asp?Deputato=1d13740
|partito = [[Partito Comunista Italiano]]
|tendenza =
|titolo di studio = Laurea in giurisprudenza
|alma mater =
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===Giovinezza, Guerra e dopoguerra===
Felice Platone nacque a [[Rignano Flaminio]] dove il padre (astigiano) prestava servizio nelle ferrovie dello Stato.<br/>
All’Università sceglie giurisprudenzama,giurisprudenza - ma ,allo scoppio delldella [[Prima guerra mondiale]], parte volontario e viene inquadrato con il grado di tenente in un reparto di [[bombarda (arma)|bombarde]]. Dà prova di coraggio e di determinazione e viene ferito due volte; la seconda ferita lo colpisce al polmone. Indicato per la medaglia d’argento sul campo, rifiuta il riconoscimento se l’onorificenza non viene estesa ai suoi soldati.<br/>
Nel 1920 si iscrive al [[Partito Popolare Italiano (1919)|Partito popolare]] e, in qualità di rappresentante della corrente di sinistra che fa capo a [[Guido Miglioli|Miglioli]], partecipa al congresso di Napoli.<br/>
Quando si afferma il fascismo lascia il partito popolare e si avvicina al marxismo attraverso la lettura del [[Manifesto del partito comunista]], [[Il Capitale]] e altre opere.<br/>
Nel dicembre 1921 si trasferisce ad Asti e nel 1923 si sposa con Maria Viarengo, da cui ha le figlie Elena e Amelia. Esercita la professione di avvocato insieme al fratello Giuseppe, anche lui antifascista. Entra a far parte del [[Partito Comunista d'Italia|Partito comunista]] clandestino, con qualche minaccia e restrizione professionale sotto il regime.<br/>
 
===Seconda Guerra Mondiale, Resistenza e Liberazione===
Allo scoppio della [[Secondaseconda guerra mondiale]] viene richiamato, e resta per tre anni sotto le anni,armi raggiungendo il il grado di maggiore di artiglieria. <br/>
Arrivati all’[[Proclama Badoglio dell'8 settembre 1943|8 settembre]] decide di resistere qualche giorno con i suoi soldati. In assenza, però, di ordini superiori, decide di lasciare liberi i suoi sottoposti e si dà alla macchia con un gruppo di soldati, aspettando l’arrivo di disposizioni dalla catena di comando dell'esercito. <br/>
Dopo un'inutile attesa, riesce a rientrare ad Asti e a prendere contatti con esponenti del Partito comunista che stanno preparando la Resistenza. Essendo molto più colto dei suoi compagni viene destinato a occuparsi di propaganda, di diffusione della stampa, oltre che di raccolta di fondi, e dattilografa lui stesso i primi numeri di un giornale clandestino, "''Il Lavoro''".<br/>
Con ili nomenomi di battaglia di ''Filosofo'' e ''Gamba'' combatte nelle [[Brigate Garibaldi|brigate “Garibaldi”]], le più numerose nell’Astigiano.<br/>
 
Nel corso del 1944 la guerriglia partigiana entra in città: avvengono numerosi sabotaggi a linee elettriche e telefoniche e ai ponti di collegamento sul Tanaro.<br/>
Il [[Partito comunista italiano|Pci]] incarica Felice Platone di formare, con gli altri partiti antifascisti, il primo [[Comitato di Liberazione Nazionale|Cln provinciale]], che si costituisce il 14 giugno 1944, uno dei primi dopo la formazione del [[Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia]] (9 giugno), con l’obiettivo di dare sostegno materiale e morale alla Resistenza, di sconfiggere il nazismo e il fascismo e di giungere a libere elezioni. <br/>
Felice Platone riceve dal suo partito le direttive di appoggiare il governo di Bari del maresciallo Badoglio; lanciare una raccolta fondi per aiutare le vittime e i partigiani; comunicare al partito informazioni utili apprese dagli elementi degli altri partiti; formulare un piano di lavoro comune.<br/>
A gennaio ’45 il Cln riesce a tessere efficacemente le fila dell’organizzazione e le diverse formazioni partigiane operanti in zona riprendono l’attività di guerriglia. Dalla metà di marzo il Cln si prepara all’insurrezione con proclami diretti alla popolazione e a singoli settori con la scritta “L’insurrezione è in atto”.<br/>
 
===«Sindaco della Liberazione»===
Il 25 aprile il Comitato di liberazione nazionale si insedia ufficialmente nella sede della prefettura a palazzo Ottolenghi, destituisce le autorità fasciste e nomina sindaco l’avvocato comunista Felice Platone.<br/>
Lo stesso giorno Felice Platone, "il sindaco della Liberazione" come verrà sempre chiamato e ricordato, si rivolge direttamente al popolo, affermando che è iniziata la rinascita, ma che sarà un’opera lunga e difficile e che richiede il concorso di tutti. Confida che la cittadinanza accolga il suo appello con pieno senso di consapevolezza e di responsabilità. Contemporaneamente il sindaco appena insediato promuove incontri con industriali e commercianti, chiedendo posti di lavoro per i disoccupati più bisognosi.<br/>
Nonostante le enormi ristrettezze economiche e finanziarie Platone dà priorità alla cultura come tratto caratterizzante il suo impegno amministrativo. Uno dei primi atti della Giunta popolare è, infatti, quello di destinare [[Palazzo Alfieri (Asti)|Palazzo Alfieri]] al Centro nazionale di Studi Alfieriani, istituito nel 1937. Platone inoltre, riorganizza Palazzo Di Bellino (di proprietà della Cassa di Risparmio) come sede della galleria Ottolenghi e della Pinacoteca comunale, che è aperta con orario continuato e gratuitamente; operai e lavoratori sono invitati a visitarla per stimolare il loro attaccamento all'arte e alla cultura.<br/>
 
Le prime elezioni democratiche (con il diritto di voto anche alle donne) amministrative si svolgono ad Asti il 17 marzo 1946. La città conta 52.249 abitanti e i votanti sono 32.326 sui 41.173 aventi diritto. Il risultato elettorale dà la maggioranza al Pci e al Psi alleati. con il 53,02%. Il Consiglio comunale risulta composto da 12 comunisti, 11 democristiani, 10 socialisti, 2 liberali, 2 del partito dei contadini. <br/>
Felice Platone ottiene 12.582 voti di preferenza e il 24 marzo 1946 viene confermato Sindaco con una Giunta Pci-Psi. Il Sindaco tiene per sé le deleghe per gli affari generali, personale, contenzioso, istruzione pubblica, Biblioteca, Pinacoteca, Scuola di musica, come già in precedenza.<br/>
 
===Deputato alla Costituente===
Per la sua grande popolarità il Pci candida Felice Platone all’[[Assemblea Costituente]]. Votano in 33.743 su 41.271 iscritti alle liste elettorali. Felice Platone (secondo collegio del Piemonte) risulta eletto con 11.262 voti di preferenza.<br/>
 
Nei suoi interventi il deputato Platone si dimostra interessato soprattutto al diritto amministrativo, con interventi sulle modalità di esazione dei tributi ad enti e associazioni di natura privata, sulla modifica al testo unico della legge comunale e provinciale delle norme sul patrocinio gratuito, sull'abrogazione del codice di procedura civile e il ripristino del codice anteriore al procedimento sommario così da rendere più celere la giustizia civile. La sua esperienza parlamentare si conclude nel 1948.
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Felice Platone svolge le funzioni di capogruppo del Pci nel Consiglio comunale rinnovato, ma nel 1961 viene colpito da un doloroso tumore intestinale e muore ad Asti l’8 ottobre 1962. Viene sepolto nella tomba di famiglia a Refrancore.
 
== AltriI progetticugini omonimi ==
I Platone astigiani sono discendenti, seppur ridimensionati, di una famiglia della nobiltà sabauda originaria del paese di [[Refrancore]]. La pratica di attribuire ai figli il nome del padre ha causato, nella stessa generazione, la presenza di diversi cugini omonimi. Questo fatto, sommato a informazioni biografiche tutto sommato assimilabili, ha generato non pochi problemi di "scambio di persona" nella storiografia e nelle fonti giornalistiche. Nello specifico, sono stati talvolta confusi il Felice Platone di questa voce con il cugino [[Felice Platone (1899)]], anch'egli esponente del Pci ma di professione giornalista, Senatore della repubblica e curatore degli scritti di [[Antonio Gramsci]]. Tali errori, all'atto pratico, consistono nell'attribuzione di informazioni biografiche al cugino sbagliato; talvolta esistono biografie in cui avviene una vera e propria fusione fra i due personaggi. Due portali prestigiosi come quelli della Camera dei Deputati e del Senato, per esempio, riportano biografie non completamente corrette.
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==Bibliografia==
* Laurana Lajolo, ''Felice Platone: il Sindaco della Liberazione. L’attività amministrativa ad Asti dal 1945 al 1951'', Asti ISRAT, ISBN 9788889523162.
*M.Bosia, ''I Platone: una famiglia astigiana del Novecento'' in ''Asti Contemporanea'' 17, Asti, Israt, 2018, pp 109–142.
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
*{{cita web|http://storia.camera.it/deputato/felice-platone-18960111|storia.camera.it}}
*{{cita web|http://www.anpi.it/donne-e-uomini/felice-gamba-platone/|anpi.it, Felice Platone}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|politica}}
 
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