Felice Platone (1896): differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
SatBot (discussione | contributi)
m Bot: orfanizzo redirect da cancellare
Nessun oggetto della modifica
 
(4 versioni intermedie di 4 utenti non mostrate)
Riga 69:
===Giovinezza, Guerra e dopoguerra===
Felice Platone nacque a [[Rignano Flaminio]] dove il padre (astigiano) prestava servizio nelle ferrovie dello Stato.<br/>
All’Università sceglie giurisprudenzama,giurisprudenza - ma ,allo scoppio delldella [[Prima guerra mondiale]], parte volontario e viene inquadrato con il grado di tenente in un reparto di [[bombarda (arma)|bombarde]]. Dà prova di coraggio e di determinazione e viene ferito due volte; la seconda ferita lo colpisce al polmone. Indicato per la medaglia d’argento sul campo, rifiuta il riconoscimento se l’onorificenza non viene estesa ai suoi soldati.<br/>
Nel 1920 si iscrive al [[Partito Popolare Italiano (1919)|Partito popolare]] e, in qualità di rappresentante della corrente di sinistra che fa capo a [[Guido Miglioli|Miglioli]], partecipa al congresso di Napoli.<br/>
Quando si afferma il fascismo lascia il partito popolare e si avvicina al marxismo attraverso la lettura del [[Manifesto del partito comunista]], [[Il Capitale]] e altre opere.<br/>
Riga 75:
 
===Seconda Guerra Mondiale, Resistenza e Liberazione===
Allo scoppio della [[Secondaseconda guerra mondiale]] viene richiamato, e resta per tre anni sotto le armi raggiungendo il grado di maggiore di artiglieria. <br/>
Arrivati all’[[Proclama Badoglio dell'8 settembre 1943|8 settembre]] decide di resistere qualche giorno con i suoi soldati. In assenza, però, di ordini superiori, decide di lasciare liberi i suoi sottoposti e si dà alla macchia con un gruppo di soldati, aspettando l’arrivo di disposizioni dalla catena di comando dell'esercito. <br/>
Dopo un'inutile attesa, riesce a rientrare ad Asti e a prendere contatti con esponenti del Partito comunista che stanno preparando la Resistenza. Essendo molto più colto dei suoi compagni viene destinato a occuparsi di propaganda, di diffusione della stampa, oltre che di raccolta di fondi, e dattilografa lui stesso i primi numeri di un giornale clandestino, "''Il Lavoro''".<br/>
Riga 88:
Il 25 aprile il Comitato di liberazione nazionale si insedia ufficialmente nella sede della prefettura a palazzo Ottolenghi, destituisce le autorità fasciste e nomina sindaco l’avvocato comunista Felice Platone.<br/>
Lo stesso giorno Felice Platone, "il sindaco della Liberazione" come verrà sempre chiamato e ricordato, si rivolge direttamente al popolo, affermando che è iniziata la rinascita, ma che sarà un’opera lunga e difficile e che richiede il concorso di tutti. Confida che la cittadinanza accolga il suo appello con pieno senso di consapevolezza e di responsabilità. Contemporaneamente il sindaco appena insediato promuove incontri con industriali e commercianti, chiedendo posti di lavoro per i disoccupati più bisognosi.<br/>
Nonostante le enormi ristrettezze economiche e finanziarie Platone dà priorità alla cultura come tratto caratterizzante il suo impegno amministrativo. Uno dei primi atti della Giunta popolare è, infatti, quello di destinare [[Palazzo Alfieri (Asti)|Palazzo Alfieri]] al Centro nazionale di Studi Alfieriani, istituito nel 1937. Platone inoltre, riorganizza Palazzo Di Bellino (di proprietà della Cassa di Risparmio) come sede della galleria Ottolenghi e della Pinacoteca comunale, che è aperta con orario continuato e gratuitamente; operai e lavoratori sono invitati a visitarla per stimolare il loro attaccamento all'arte e alla cultura.
 
Le prime elezioni democratiche (con il diritto di voto anche alle donne) amministrative si svolgono ad Asti il 17 marzo 1946. La città conta 52.249 abitanti e i votanti sono 32.326 sui 41.173 aventi diritto. Il risultato elettorale dà la maggioranza al Pci e al Psi alleati. con il 53,02%. Il Consiglio comunale risulta composto da 12 comunisti, 11 democristiani, 10 socialisti, 2 liberali, 2 del partito dei contadini. <br/>
Riga 116:
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.anpi.it/donne-e-uomini/felice-gamba-platone/|anpi.it, Felice Platone}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|politica}}