Annette Muller: differenze tra le versioni

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|Attività = scrittrice
|Nazionalità = francese
|FineIncipit = , di famiglia ebraica, è stata una delle poche bambine superstiti del [[rastrellamento del Velodromo d'inverno]], avvenuto a Parigi il 16 e 17 luglio 1942, in cui la polizia francese del [[Governo di Vichy]] prelevò migliaia di famiglie ebree ({{formatnum:12884}}12.884 persone, tra cui {{formatnum:4115}}4.115 bambini), poi avviate ai [[Campo di sterminio|campi di concentramento]]. La sua autobiografia (edita nel 1991) costituisce una delle poche testimonianze dirette della terribile vicenda
}}
 
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== La prima infanzia ==
Annette Muller è nata da genitori ebrei polacchi, provenienti da [[Tarnów]], trasferitisi poco più che ventenni in Francia nel 1929 per sfuggire alla povertà eed all'antisemitismo crescente. La madre Rachel (? 1907-1942) proveniva da una famiglia povera e molto religiosa; il padre Manek (? 1909-2002), militante comunista, era un giovane apprendista sarto. Si stabilirono a Parigi, nel cuore di Ménilmontant, dove nacquero i quattro figli. Il padre svolgeva la propria attività con l'aiuto della moglie nel piccolo appartamento di Rue de L'Avenir n. 3 ed era entrato in contatto coi sindacalisti della [[Confédération générale du travail|CGT]]-MOI (Main d'œuvre immigrée).<ref name="intervista">{{fr}}[http://www.marianne.net/Michel-Muller-rescape-du-Vel-d-hiv_a220610.html Thomas Rabino, ''Michel Muller, rescapé du Vel d'hiv'', in ''Marianne'', 11 luglio 2012] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140304024438/http://www.marianne.net/Michel-Muller-rescape-du-Vel-d-hiv_a220610.html |data=4 marzo 2014 }}</ref><ref name="ajpn">{{fr}}[http://www.ajpn.org/auteur-Annette-Muller-1569.html Scheda di Annette Muller sul sito dell’AJPN-Anonymes, Justes et Persécutés durant la période Nazie dans les communes de France]</ref>
 
== Il rastrellamento del 1942 ==
Con l'occupazione tedesca della Francia nel 1940 e l'inizio delle persecuzioni antisemite, Annette si trova a vivere la difficile esperienza dei [[bambini dell'Olocausto]]. Il padre perse il lavoro; al momento del rastrellamento era peròpero' fuori Parigi, in attesa di entrare nel campo di lavoro per ebrei immigrati a [[Creil]] (dipartimento dell'[[Oise]]); avvisato delle operazioni in corso, riuscì a fuggire e a nascondersi.<ref name="intervista"/><ref name="rees">Laurence Rees, ''Auschwitz. I Nazisti e la soluzione finale'', Oscar Storia Mondadori, Milano, 2006, 115 ss.</ref>
All'arrivo della polizia francese i due figli più grandi (Henri e Jean, di 10 e 11 anni) riuscirono a fuggire e, riunitisi al padre, si salvarono dalla persecuzione perché ospitati presso l'Orfanotrofio di [[Neuilly-sur-Seine]] (l'Haÿ-les-roses) di suorSuor [[Clotilde Régereau]]<ref>{{fr}}[http://www.ajpn.org/juste-Clothilde-Regereau-2331.html Scheda di Clotilde Régereau sul sito dell’AJPN]</ref>, delle [[Figlie della Carità di San Vincenzo de' Paoli]].<ref name="intervista"/><ref>{{en}}Susan Zuccotti, ''The Holocaust, the French and the Jews'', Basic Books, New York, 240.</ref>
Annette, con la madre e il piccolo Michel (n. 1935) di sette anni, furono prelevati, condotti prima al campo temporaneo del Vélodrome d'Hiver e poi dopo sei giorni deportati nel centro di detenzione di [[Beaune-la-Rolande]]. Qui tutti i bambini furono presto separati dai genitori, lasciati a loro stessi privi di cure e sottoposti alle angherie delle guardie del campo.<ref name="intervista"/><ref name="rees"/>
 
== Le sorti della famiglia e la testimonianza ==
La madre riuscì a corrompere una guardia e aad inviare una lettera al marito; come tutti gli adulti fu trasferita ad Auschwitz, dove morì nello stesso 1942.
I bambini prigionieri furono trasferiti al [[campo di internamento di Drancy]].
Nel novembre 1942 il padre di Annette, dietro compenso e con l'aiutol’aiuto di un esponente polacco dell'UGIFdell’UGIF (Union générale des israélites de France), riuscì a far considerare i due figli internati come "lavoratori“lavoratori di pellami"pellami” (''ouvriers fourreurs''), necessari ai tedeschiTedeschi per la Campagna di Russia, e poi a farli trasferire in un ex ospedale psichiatrico (a Montmartre, in rue Lamarck), poi all'Orfanotrofioall’Orfanotrofio cattolico a [[Neuilly-sur-Seine]] di suorSuor Clotilde, dove si ricongiungerà con i due fratelli fuggiti, eed infine al Mans (orfanotrofio ebraico) fino al 1947.<ref name="ajpn"/>
 
Nel dopoguerra, Annette Muller sposata Bessmann ha svolto diverse occupazioni prima di diventare formatrice di personale pubblico.<ref>{{fr}}[https://sfi.usc.edu/sites/default/files/lessons/units/Biographies%20des%20te%CC%81moins.pdf USC Shoah Foundation Institute, University of Southern California, ''Être Juif en France pendant l'Occupationl’Occupation. Expériences vécues de la persécution : le port de l'étoilel’étoile jaune. Biographies des témoins'', p. 2]</ref>
 
Nel 1991 Annette Muller ha pubblicato la sua autobiografia in cui fornisce testimonianza dei tragici eventi.
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== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|1=http://www.franceculture.fr/oeuvre-annette-muller-la-petite-fille-du-vel-d-hiv-de-annette-muller|2=''Annette Muller, la petite fille du Vél'd'Hiv'', in ''www.franceculture.fr''|lingua=fr|accesso=5 luglio 2014|dataarchivio=10 giugno 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130610083848/http://www.franceculture.fr/oeuvre-annette-muller-la-petite-fille-du-vel-d-hiv-de-annette-muller|urlmorto=sì}}
* {{cita web|1=http://jewishtraces.org/rachelmulle|2=''Plus qu'unqu’un nom dans une liste: Rachel Muller'', in jewishtraces.org, 27 marzo 2012|lingua=fr|accesso=8 luglio 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140718173626/http://jewishtraces.org/rachelmulle/|dataarchivio=18 luglio 2014|urlmorto=sì}}
* {{cita web|http://www.lecture-academy.com/auteur/annette-muller/#.U7nCjpR_shs|''Annette Muller'' in www.lecture-academy.com|lingua=fr}}
* {{cita web|https://www.dailymotion.com/video/xcith1_quot-au-vel-d-hiv-mon-enfance-a-ba_news|''Au“Au Vel d'Hivd’Hiv, mon enfance a basculébasculé”'', intervista conad. A. Muller su Europe1Europe1”|lingua=fr}}
* {{cita web|http://www.histoiredenlire.com/20e-siecle/petite-fille-vel-dhiv.php|''Annette Muller'', in ''Histoire d'end’en lire. Les fictions historiques pour la jeunesse''|lingua=fr}}
* {{cita web|http://www.yadvashem-france.org/la-vie-du-comite/actualites/actualites-de-paris/annette-muller-la-petite-fille-du-vel-dhiv/|''Annette Muller, la petite fille du Vel d'Hivd’Hiv'', in Comité Français pour Yad Vashem|lingua=fr}}
* {{cita web|url=http://www.cinemadelsilenzio.it/index.php?mod=interview&id=16133|titolo=''Intervista a Gilles Paquet-Brenner'' in cinemadelsilenzio.it|lingua=it}}
* {{cita web|1=http://www.bayam.fr/img/emag/emagpop.php|2=L'histoireL’histoire vraie d'Annetted’Annette Muller, in www.bayam.fr|lingua=fr|accesso=11 settembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160303211647/http://www.bayam.fr/img/emag/emagpop.php|dataarchivio=3 marzo 2016|urlmorto=sì}}
* {{cita web|1=http://www.nordeclair.fr/france-monde/annette-mueller-7-ans-raflee-et-sauvee-ia28b0n54806|2=''Intervista a Samuel Muller'', in www.nordeclair.fr|lingua=fr|urlmorto=sì|accesso=8 luglio 2014|dataarchivio=12 luglio 2014|urlarchivio=https://archive.todayis/20140712131236/http://www.nordeclair.fr/france-monde/annette-mueller-7-ans-raflee-et-sauvee-ia28b0n54806}}
* {{cita web|http://www.51voa.com/VOA_Standard_English/VOA_Standard_English_36762.html|Lisa Bryant, ''French Movie Recounts Role in Holocaust'', in 51voa.com, 10 aprile 2010|lingua=en}}
* Grazia Teresella Berva, ''"Annette Muller, essere una delle poche superstiti di oltre 13000 persone"'' su ''www.robadadonne.it'', 19 febbraio 2021, con galleria fotografica (fonti: Archivio Famiglia Muller e LIFE)[http://www.robadadonne.it/galleria/annette-muller-una-delle-poche-superstiti-del-rastrellamento-del-velodromo-dinverno/]