Gino Capponi: differenze tra le versioni
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{{NN|politica|dicembre 2020|}}
{{Carica pubblica
|nome = Gino Capponi
|
|didascalia =
|carica = [[Granducato di Toscana#Capi di Governo sotto la dinastia lorenese|Primo ministro del Granducato di Toscana]]
|mandatoinizio = agosto 1848
|mandatofine = settembre 1848
|mandato2 = dal 23 marzo 1860
|vice di =
|
|monarca = [[Leopoldo II di Toscana]]
|presidente =
|
|
|viceprimoministro =
|predecessore = [[Cosimo Ridolfi]]
|successore = governo provvisorio
|carica2 = [[Senato Subalpino|Senatore del Regno di Sardegna]]
|gruppo parlamentare =
|coalizione =
|circoscrizione =
|collegio =
|tipo nomina =
|incarichi =
|sito2 = {{Senatori Regno}}
|prefisso onorifico =
|suffisso onorifico =
|partito =
|titolo di studio =
|alma mater =
|professione = scrittore e storico
▲|motto =
|firma =
}}
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|AnnoMorte = 1876
|Epoca = 1800
|Attività =
|Attività2 =
|Attività3 =
|Nazionalità = italiano
|Immagine = Gino Capponi.jpg
}}
[[File:Coa fam ITA caponi.jpg|thumb|upright=0.5|Stemma dei [[Capponi (famiglia)|Capponi]]]]
== Biografia ==
Era figlio di Pier Roberto Capponi e di [[Maria Maddalena Frescobaldi]].<ref>{{Cita libro|autore = Pompeo Litta |titolo = Capponi di Firenze|anno = 1870|editore =|città = Milano|SBN =|collana = Famiglie celebri italiane}}</ref>
Ultimo esponente di uno dei rami dell'antica ed illustre famiglia fiorentina dei [[Capponi (famiglia)|Capponi]], fu un moderato riformatore dello [[Granducato di Toscana|stato toscano]], attraverso la carica di [[senatore]]. Si interessò anche di economia, statistica e agricoltura. Allievo dell'abate [[Giovanni Battista Zannoni]], fino dalla gioventù ebbe a cuore le materie umanistiche. Nel [[1819]] a [[Londra]], ebbe l'idea, conversando con [[Ugo Foscolo]], di un giornale letterario. Così fondò, nel [[1821]], assieme a [[Giovan Pietro Vieusseux]], l{{'}}''[[Antologia (periodico)|Antologia]]''<ref>[http://books.google.it/books?q=editions:LCCN88648033&id=ifkPAAAAYAAJ&as_brr=1 ''Antologia'' online]</ref> e più tardi si adoperò per l'istituzione de l
▲Ultimo esponente di uno dei rami dell'antica ed illustre famiglia fiorentina dei [[Capponi (famiglia)|Capponi]], fu un moderato riformatore dello [[Granducato di Toscana|stato toscano]], attraverso la carica di [[senatore]]. Si interessò anche di economia, statistica e agricoltura. Allievo dell'abate [[Giovanni Battista Zannoni]], fino dalla gioventù ebbe a cuore le materie umanistiche. Nel [[1819]] a [[Londra]], ebbe l'idea, conversando con [[Ugo Foscolo]], di un giornale letterario. Così fondò, nel [[1821]], assieme a [[Giovan Pietro Vieusseux]], l'''[[Antologia (periodico)|Antologia]]''<ref>[http://books.google.it/books?q=editions:LCCN88648033&id=ifkPAAAAYAAJ&as_brr=1 ''Antologia'' online]</ref> e più tardi si adoperò per l'istituzione de l<nowiki>'</nowiki>''[[Archivio storico italiano]]'' ([[1842]]).
Fu amico di [[Giacomo Leopardi]] (che gli indirizzò la celebre ''[[s:Canti (Leopardi - Donati)/XXXII. Palinodia al marchese Gino Capponi|Palinodia]]'' ricompresa nei ''Canti''), di [[Pietro Giordani]], di [[Pietro Colletta]], di [[Guglielmo Pepe]], [[Giovanni Battista Niccolini]], del filosofo [[Silvestro Centofanti]], di [[Raffaello Lambruschini]] e dei migliori intellettuali del suo tempo. Fu anche un cattolico aperto a nuove esperienze di riforma. Come [[pedagogista]], affermò la libera educazione del giovane, che non andava oppresso con i precetti, ma secondo i suggerimenti di una grande e nobile idea unificatrice. L'educazione del cuore doveva guidare quella dell'intelletto, con l'intuito e con gli esempi. L'educazione, per il Capponi, era un'arte e non una scienza.
Gino Capponi viaggiò molto in Italia e in Europa e fu membro del [[Senato toscano]] dal [[1848]]. Collaborò e promosse le principali iniziative [[Liberalismo|liberali]] dei moderati. Fu presidente del Consiglio dal 17 agosto al 12 settembre dello stesso anno.
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Costretto a ritirarsi a vita privata dall'opposizione e dalla restaurazione dei [[Lorena (dinastia)|Lorena]], coltivò ancora di più i suoi studi storici, nonostante in vecchiaia divenisse [[cecità|cieco]]. Nel [[1859]] fu fautore dell'annessione della Toscana al [[Regno di Sardegna|Piemonte]] e venne nominato [[Senatori della VII legislatura del Regno di Sardegna|senatore]] dal [[1860]], partecipando attivamente alla vita parlamentare fino al [[1864]].
[[File:Chiesa di santa croce, monumento funebre di gino capponi.JPG|thumb|Il monumento a Gino Capponi nella Basilica di Santa Croce.]]
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==Lettere e carteggi==
*''Carteggio Capponi-Tommaseo'', a cura di Isidoro Del Lungo e Paolo Prunas, Bologna, Zanichelli, 1911-1932 (4 voll.);
*''Carteggio Capponi-Vieusseux'', 3 volumi, a cura di Aglaia Paoletti, Firenze, Le Monnier, 1994-1996 (3 voll.), con prefazioni di Giovanni Spadolini e Cosimo Ceccuti;
*''Carteggio Capponi-Lambruschini'', a cura di Veronica Gabbrielli, Firenze, Le Monnier, 1996;
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==Bibliografia==
* {{Cita libro|autore = Pompeo Litta |titolo = Capponi di Firenze|anno = 1870|editore =|città = Milano|SBN =|collana = Famiglie celebri italiane}}
* Enrico Valtancoli Montazio, ''Gino Capponi'', Torino, Unione tipografico-editrice, 1862.
* Marco Tabarrini, ''Gino Capponi. I suoi tempi, i suoi studi, i suoi amici; memorie raccolte'', Firenze, Barbera, 1879.
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* Giovanni Nencioni, ''Gino Capponi: linguista, storico, pensatore'', Firenze, Olschki, 1977.
* Giovanni Gentile, ''Le più belle pagine di Gino Capponi''. Riproduzione anastatica [der Ausg.], Milano, Treves, 1926. Firenze, [[Le Lettere|Casa Ed. le Lettere]], 1994. ISBN 88-7166-181-8.
* Paolo Bagnoli (
*[[Giovanni Spadolini]], ''La Firenze di Gino Capponi. Fra restaurazione e romanticismo. Gli anni dell' 'Antologia''', [[Cassa di Risparmio di Firenze]], 1985.
* {{DBI
==Voci correlate==
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==Collegamenti esterni==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Box successione
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{{Portale|biografie|letteratura|politica|Risorgimento}}
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