Gaetano Ferragni (1813-1874): differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
-cat radice |
→Altri progetti: Aggiungo. |
||
(17 versioni intermedie di 7 utenti non mostrate) | |||
Riga 11:
|AnnoMorte = 1874
|Epoca = 1800
|Attività =
|Attività2 = chirurgo
|Attività3 = patriota
|Nazionalità = italiano
|Immagine = Dottor Fisico Gaetano Ferragni.jpg
|Didascalia = ritratto di Gaetano Ferragni
}} Era fratello del patriota [[Francesco Ferragni]], cognato del patriota [[Gaetano Tibaldi]], cugino del patriota [[Tito Cadolini]], zio del patriota [[Ernesto Hilcken Ferragni]], padre del politico [[Partito Radicale Italiano|radical-democratico]] [[Luciano Ferragni]], nonno del politico [[socialista]] [[Gaetano Ferragni (1887-1954)|Gaetano Ferragni]] e del politico [[comunista]] [[Rosolino Ferragni]] (vedi [[Famiglia Ferragni|famiglia]]).
== Biografia ==
Figlio di Luigi Ferragni, negoziante cremonese connesso con gli esponenti della locale [[Carboneria]], crebbe a contatto con gli ambienti anti-asburgici più marcati<ref name=A>{{cita|Stefano Carletti|p. 124}}.</ref>. Sedotto dalle teorie del più anziano fratello [[Francesco Ferragni|Francesco]], scrittore e propagandista [[Giuseppe Mazzini|mazziniano]] già detenuto per reato di [[alto tradimento]], si accostò giovanissimo agli alti ideali del [[patriottismo]] aderendo nel [[1832]] al comitato cremonese della [[Giovine Italia]]<ref name=B>{{cita|Stefano Carletti|p. 125}}.</ref>.
A partire dal [[1834]], in seguito ai primi arresti di agitatori mazziniani, seguiti da persecuzioni che raggiunsero forme barbariche, si accostò alla vasta opera di solidarietà patrocinata dal sacerdote [[Ferrante Aporti]]; insediatosi nella ''Commissione amministratrice e direttrice delle scuole infantili di carità in [[Cremona]]'', si ritirò in quella parte di resistenza silenziosa e disarmata che vedeva nell'educazione dei giovani l'unico mezzo legale per giungere al risorgimento morale della popolazione<ref name=B/>. Durante questo periodo critico, nel [[1838]], si laureò in medicina presso l'[[Università di Bologna]]<ref>[https://books.google.it/books?id=Di5JAAAAcAAJ&pg=PA336&lpg=PA336&dq=gaetano+ferragni&source=bl&ots=NAbFgE4ZLq&sig=zULXivLKiTvhFAsSAtfS6Sdle9E&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiPsszZmfvXAhUC2aQKHYMjDC84ChDoAQgoMAE#v=onepage&q=gaetano%20ferragni&f=false Bibliografia italiana pag. 336] - ossia elenco generale delle opere d'ogni specie e d'ogni lingua stampate in italiano e delle italiane pubblicate all'estero - Milano 1838</ref><ref>[https://books.google.it/books?id=AAtJCAAAQBAJ&pg=PA103&lpg=PA103&dq=gaetano+ferragni&source=bl&ots=byngSMvogv&sig=BH5TrRW74AvDSk8rP_lqi8OlWAE&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiPsszZmfvXAhUC2aQKHYMjDC84ChDoAQgmMAA#v=onepage&q=gaetano%20ferragni&f=false Storia della Dermatologia e della Venereologia in Italia pag. 103]</ref>.
A partire dal 18 marzo [[1848]], giunte voci dei [[Cinque giornate di Milano|moti scoppiati a Milano]], si segnalò tra i più attivi sostenitori della rivoluzione, raggiungendo le caserme cittadine per convincere le truppe, formate da soldati lombardi, ad abbandonare i reparti e a schierarsi con la popolazione. Nel volgere di pochi giorni ebbe luogo l'ammutinamento dell'intera guarnigione militare di stanza in città, con il conseguente passaggio di numerosi ufficiali dalla parte degli insorti e dei [[Casa Savoia|Savoia]]; fra essi anche il cugino [[Tito Cadolini]], già [[Generale dell'esercito|generale]] dell'[[Esercito imperiale austriaco (1806-1867)|esercito imperiale austriaco]]<ref name=C>{{cita|Stefano Carletti|p. 126}}.</ref>.
Nel pomeriggio del 20 marzo, fu tra gli insorti che ebbero la ventura di realizzare in [[Cremona]] il primo Governo Provvisorio cittadino, nel cui Comitato di sicurezza pubblica venne eletto membro. Nel breve volgere di pochi giorni la città fu risolutivamente liberata delle truppe austriache ed i più facinorosi procedettero alla distruzione degli stemmi stranieri.
Contestualmente spalleggiò il cognato [[Gaetano Tibaldi]] (marito della sorella Carlotta) nell'istituzione della ''[[Colonna mobile dei volontari cremonesi]]'', formata da centottanta patrioti partiti il 9 aprile per [[Salò]], quartier generale della progettata [[Invasione del Trentino (1848)|invasione del Trentino]]<ref name=D>{{cita|Stefano Carletti|p. 127}}.</ref>.
[[File:Governo Provvisorio cremonese.jpg|thumb|left|Avviso d'istituzione del Comitato di Pubblica Sicurezza in Cremona, 27 marzo 1848]]
L'illusione rivoluzionaria fu però breve: la disfatta dell'esercito sardo a [[Custoza]], il 25 luglio, costrinse il Ferragni a scappare oltre confine insieme al fratello [[Francesco Ferragni|Francesco]] e al nipote [[Ernesto Hilcken Ferragni|Ernesto]], anch'essi coinvolti nell'insurrezione e fortemente compromessi.
Rientrò in [[Lombardia]] un anno più tardi, nel gennaio [[1850]], avvalendosi dell'amnistia concessa dall'[[Austria]] per i soli immigrati volontari. Di nuovo a [[Cremona]], rifiutò però di compiere l'atto di sottomissione previsto dalla grazia, il che implicò l'interdizione allo svolgimento della professione medica. Malgrado ciò decise di spendersi a favore delle scuole infantili cittadine, contribuendo al mantenimento della sanità nelle stesse<ref name=E>{{cita|Stefano Carletti|p. 128}}.</ref>.
Stabilmente sorvegliato, nel [[1852]] sposò Maria De Lorenzi, nel corso di una cerimonia svoltasi segretamente nell'abitazione di famiglia. Dal matrimonio nacque, l'anno successivo, l'unicogenito [[Luciano Ferragni|Luciano]], futuro politico [[Partito Radicale Italiano|radical-democratico]] e nel [[1889]] primo storico sindaco della sinistra filo-risorgimentale a [[Cremona]].
Seguirono anni di vigilanza in cui l'opera di propaganda patriottica fu decisamente ardua<ref name=F>{{cita|Stefano Carletti|p. 129}}.</ref>.
Il prolungato indugio s'interruppe nella primavera del [[1859]], quando l’[[Austria]] attaccò il [[Regno di Sardegna]], ora alleato con la [[Francia]].
Ferragni, tenutosi ai margini degli eventi politico-militari, fu tra i medici impegnati nel soccorso ai soldati feriti dopo le sanguinose [[Battaglia di Solferino e San Martino|battaglie di Solferino e San Martino]], un poema di umanità senza eguali di che superò ogni preconcetto e provenienza geografica. L'operosità dell'intero corpo sanitario, ispirata a una causa di elevato significato morale, guadagnò l'alto elogio del re e dell'intendenza militare<ref name=F/>.
Al termine del [[Seconda guerra d'indipendenza italiana|secondo conflitto d'indipendenza]], con la [[Lombardia]] annessa al [[Regno di Sardegna]] ([[Armistizio di Villafranca]]), prese nuovamente posizione nella neocostituita amministrazione comunale di [[Cremona]], ora presieduta dal marchese [[Pietro Araldi Erizzo]], straordinario finanziatore nella rivoluzione del [[1848]].
La delega di assessore gli permise l'avvio e la promozione di un'ardimentosa campagna contro malattie infettive quali il [[vaiolo]], il [[Tifo esantematico|tifo]] e la [[malaria]]<ref name=G>{{cita|Stefano Carletti|p. 130}}.</ref>. Contestualmente fu una delle quindici persone<ref group=N>Tra le altre l'ingegnere Camillo Vacchelli, l'avvocato Angelo Bangoni, l'avvocato [[Gaetano Tibaldi]], l'ingegnere [[Giovanni Cadolini]], il medico Cesare Stradivari, il professor Stefano Bissolati e il sacerdote Giovanni Bonaldi.</ref> scelte come membri del comitato cremonese che aderì all'Associazione italiana di soccorso ai soldati feriti e malati in guerra.<ref name=C4p182>{{Cita|Cipolla, Fabbri, Lombardi 2014|p. 182}}.</ref>
Nel [[1867]], in seguito alla sconfitta di [[Battaglia di Mentana|Mentana]] e al conseguente scioglimento del [[Partito d'Azione (1853-1867)|Partito d'Azione Mazziniano]], aderì al Partito radicale storico, meglio conosciuto come [[Estrema sinistra storica]], una neoconcepita fazione politica che affondava le sue radici ideali nel filone più laico e repubblicano del [[Risorgimento italiano]], per l'appunto quello mazziniano e garibaldino.
Morì a [[Cremona]] nel [[1874]] all'età di 60 anni.
==Note==
Riga 50 ⟶ 51:
==Bibliografia==
* {{cita libro|cognome=Cipolla|nome=Costantino|coautori=Alessandro Fabbri, Filippo Lombardi|titolo=Storia della Croce Rossa in Lombardia (1859-1914). I. Studi|editore=Franco Angeli Editore|città=Milano|anno=2014|lingua=|isbn=8-82044-598-0|cid=Cipolla,
*{{Cita libro
|titolo = I Ferragni, spirito di rinnovamento nella Cremona dell’Ottocento
|autore = Stefano Carletti
|wkautore =
|curatore =
|traduttore =
|illustratore =
|altri =
|url =
|via =
|editore = Fantigrafica
|città = Cremona
|anno = 2020
|lingua =
|annooriginale =
|volume =
|opera = Strenna dell’ADAFA per l’anno 2020
|edizione =
|capitolo =
|url_capitolo =
|p =
|pp =
|posizione =
|ISBN = 978-88-31949-71-2
|LCCN =
|DOI =
|OCLC =
|id =
|cid = Carletti
|citazione =
|accesso =
|urlarchivio =
|dataarchivio =
|urlmorto =
}}
*{{Cita libro
|titolo = Risorgimento cremonese (1796-1870)
|autore = Fiorino Soldi
|wkautore =
|curatore =
|traduttore =
|illustratore =
|altri =
|url =
|via =
|editore = Pizzorni
|città = Cremona
|anno = 1963
|lingua =
|annooriginale =
|volume =
|opera =
|edizione =
|capitolo =
|url_capitolo =
|p =
|pp =
|posizione =
|ISBN =
|LCCN =
|DOI =
|OCLC =
|id =
|cid = Soldi
|citazione =
|accesso =
|urlarchivio =
|dataarchivio =
|urlmorto =
}}
== Voci correlate ==
*[[Risorgimento]]
*[[Giovine Italia]]
*[[Primavera dei popoli]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
{{Portale|
[[Categoria:Ferragni (famiglia)]]
[[Categoria:Personalità del Risorgimento]]
|