Quinto Labieno: differenze tra le versioni

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| nome=Quinto Labieno
| titolo=Militare della [[Repubblica romana]]
| immagine=[[File:Cremona, museo civico, busto di quinto labieno partico, primi decenni del ii secolo d.c. 01.JPG|200px]]
| legenda=Busto di Quinto Labieno (Museo civico di [[Cremona]]).
| altrititoli=
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| questura=
| edilità=
| legatus_legionis= durante la [[conquista della Gallia]]
| pretura=
| propretura=
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|Cognome = Labieno
|Sesso = M
|PostCognomeVirgola =
|LuogoNascita =
|GiornoMeseNascita =
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|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = 39 a.C.
|Epoca = I a.C.
|Attività = militare
|Epoca =
|Nazionalità = romano
|PostNazionalità = repubblicano, figlio di [[Tito Labieno]], che era stato ''[[legatus]]'' di [[Gaio Giulio Cesare]] durante la [[conquista della Gallia]]
}}
 
== Biografia ==
{{Coin image box 1 double
| header = Quinto Labieno: [[denario]]<ref>Crawford 524/2; Hersh 15 (dies F/13); CRI 341; RSC 2; Sydenham 1357; Kestner –; BMCRR East 132.</ref>
| hbkg = #abcdef
| image = File:Quintus labienus.jpg
| caption_left = Busto di Labieno verso destra, reca le scritte Q • LABIENVS [[Parthicus|PARTHICVS]] • [[Imperator|IMP]];
| caption_right = Un cavallo verso destra, sopra la linea di esergo, con sella, faretra e briglie
| width = 250
| footer = (19 mm, 3,58 g, 5h), coniato agli inizi del [[40 a.C.]]; zecca incerta della [[Siria (provincia romana)|Siria]] o dell'Asia Minore meridionale orientale.
| position = left
| margin = 0
| background =
}}
{{Coin image box 1 double
| header = [[Zeus]]: [[Æ]]<ref>RPC I 4223; SNG Copenhagen 81.</ref>
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| caption_left = Testa laureata di [[Zeus]] a destra.
| caption_right = [[Zeus]] seduto sin., che tiene [[Nike (mitologia)|Nike]] e scettro; cap avanti cap sotto trono, BO[Σ] (data) in esergo.
| width = 255250
| footer = 24mm (13.51 g), coniato nel [[41 a.C.|41]]/[[40 a.C.]]<ref>Questa moneta fu coniata quando [[Antiochia di Siria|Antiochia]] [[Campagne partiche di Marco Antonio|fu occupata]] dalle truppe dell'espatriato romano Quinto Labieno e dal comandante/re [[parti]]co [[Pacoro I]]. Per questo motivo l'emissione usa nuovamente il sistema di datazione dell'[[seleucidi|era seleucica]] anziché di quella [[Gaio Giulio Cesare|cesarica]]. Questa è l'ultima volta che un'emissione di Antiochia reca questo tipo di datazione.</ref>
| position = left
| margin = 0
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}}
 
In seguito all'[[Cesaricidio|assassinio di Giulio Cesare]] nel [[44 a.C.]], Labieno si schierò dalla parte di [[Marco Giunio Bruto|Bruto]] e [[Gaio Cassio Longino|Cassio]] (i [[cesaricidi]]). DopoVenne cheinviato Bruto e Cassio vennero sconfitti nellain [[battaglia di FilippiPartia]], Labieno,per avendocercare pauraaiuti dida venire catturato e condannato a morte dagli erediparte di Cesare, [[MarcoOrode AntonioII]] e [[Augusto|Ottaviano]] (poi [[Augusto]]), deciseil dire allearsidei con i [[Parti]].
 
Dopo che Bruto e Cassio vennero sconfitti nella [[battaglia di Filippi]], Labieno, avendo paura di venire catturato e condannato a morte dagli eredi di Cesare, [[Marco Antonio]] e [[Augusto|Ottaviano]] (poi [[Augusto]]), decise di allearsi con i [[Parti]].
Quando i Parti invasero i territori orientali della [[Repubblica romana]] nel 40 a.C. vennero condotti dal loro re [[Pacoro I|Pacoro]] e da Labieno. L'esercito partico attraversò l'[[Eufrate]] e attaccò [[Apamea]]. L'attacco di Apamea fallì ma Labieno riuscì a convincere le guarnigioni romane in Siria a passare dalla sua parte. L'esercito romano-partico riuscì a sconfiggere l'esercito del governatore di [[Marco Antonio]] [[Lucio Decidio Saxa]] in battaglia, conquistò Apamea e costrinse [[Antiochia di Siria|Antiochia]] a scendere a patti passando dalla sua parte.<ref>[[Cassio Dione Cocceiano]], ''[[Storia romana (Cassio Dione)|Storia romana]]'', XLVIII, 25-26.</ref> Dopo la sconfitta Romana ad Apamea, i Parti suddivisero il loro esercito. Pacoro si diresse a sud e conquistò il Levante e la Palestina. Labieno si diresse a nord a inseguire Saxa, che venne sconfitto e ucciso in [[Cilicia]]. Labieno poi conquistò tutta l'Asia Minore. Sotto Labieno e Pacoro, i Parti avevano raggiunto più o meno l'estensione dell'antico [[impero achemenide]] e controllavano tutta l'Asia Minore, tranne alcune città, ma i successi Partici furono effimeri. Nel 39 a.C., in [[Asia Minore]], i Romani condotti da [[Publio Ventidio Basso|Publio Ventidio]] sconfissero e uccisero Labieno. Un anno dopo anche Pacoro venne ucciso in Siria nella [[Battaglia del Monte Gindaro]].
 
Quando i Parti invasero i territori orientali della [[Repubblica romana]] nel 40 a.C. vennero condotti dal loro re [[Pacoro I|Pacoro]] e da Labieno. L'esercito partico attraversò l'[[Eufrate]] e attaccò [[Apamea]]. L'attacco di Apamea fallì ma Labieno riuscì a convincere le guarnigioni romane in Siria a passare dalla sua parte. L'esercito romano-partico riuscì a sconfiggere in battaglia l'esercito del governatore di [[Marco Antonio]] [[Lucio Decidio Saxa]], ingovernatore battagliadi [[Marco Antonio]], conquistò Apamea e costrinse [[Antiochia di Siria|Antiochia]] a scendere a patti passando dalla sua parte.<ref>[[Cassio Dione Cocceiano]], ''[[Storia romana (Cassio Dione)|Storia romana]]'', XLVIII, 25-26.</ref> Dopo la sconfitta Romana ad Apamea, i Parti suddivisero il loro esercito. Pacoro si diresse a sud e conquistò il Levante e la Palestina. Labieno si diresse a nord a inseguire Saxa, che venne sconfitto e ucciso in [[Cilicia]]. Labieno poi conquistò tutta l'Asia Minore. Sotto Labieno e Pacoro, i Parti avevano raggiunto più o meno l'estensione dell'antico [[impero achemenide]] e controllavano tutta l'Asia Minore, tranne alcune città, ma i successi Partici furono effimeri. Nel 39 a.C., in [[Asia Minore]], i Romani condotti da [[Publio Ventidio Basso|Publio Ventidio]] sconfissero e uccisero Labieno. Un anno dopo anche Pacoro venne ucciso in Siria nella [[Battaglia del Monte Gindaro]].
 
== Note ==
{{<references|2}}/>
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [http://www.antiqui.it/doc/personaggi/qlabieno.htm Biografia di Quinto Labieno su antiqui.it]
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Antica Roma|Biografie|Iran}}