Getulio Alviani: differenze tra le versioni

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[[File:Paolo Monti - Servizio fotografico - BEIC 6356189.jpg|thumb|Getulio Alviani, ''Pannelli in alluminio''. Foto di [[Paolo Monti]], 1963 (Fondo Paolo Monti, [[BEIC]])]]
 
{{Bio
|Nome = Getulio
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|GiornoMeseMorte = 24 febbraio
|AnnoMorte = 2018
|NoteMorte = <ref>[{{cita testo|url=http://www.artribune.com/arti-visive/arte-contemporanea/2018/02/morto-getulio-alviani/ |titolo=Morto a Milano Getulio Alviani. Aveva 78 anni] }}</ref>
|Epoca = 1900
|Attività = artista
|Attività2 = docente
|Nazionalità = italiano
}}
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== Biografia ==
Getulio Alviani, ideatore plastico, progettista, grafico, teorico, collezionista e attivo promotore culturale<ref>[{{cita testo|url=https://getulioalviani.com/it/biografia |titolo=Centro Studi Archivio e Ricerche Getulio Alviani, Biografia]}}</ref>, sin da ragazzo frequenta a [[Udine]] il laboratorio dello scultore statuario [[Max Piccini]] dove apprende i primi rudimenti del fare; lavora poi in uno studio tecnico di architetti e ingegneri ([[Mimmo Biasi]], [[Marcello D'Olivo]])<ref>Messaggero veneto, 25 febbraio 2018</ref> e successivamente in una grande industria di apparecchiature elettriche come grafico e progettista. Qui approfondisce i problemi della comunicazione visiva e studia da piccoli dispositivi di comando a strutture parietali trasformabili.
 
Alla fine degli [[anni 1950|anni Cinquanta]] realizza le prime "linee luce", superfici metalliche fresate che poi, organizzate e composte modularmente, diverranno "''superfici a testura vibratile''" che è stata la sua ricerca propedeutica.
 
Nel 1961 ha una personale alla ''Mala Galerija'' di [[Lubiana]] seguita nel 1962 da un'altra personale nello spazio della ''Galerija Suvremene Umjetnosti'' di [[Zagabria]]<ref>[{{cita testo|url=https://getulioalviani.com/it/mostre/personali |titolo=Centro Studi Archivio e Ricerche Getulio Alviani, mostre personali]}}</ref>. Sempre nel 1962 partecipa alla mostra ''[[Arte programmata]]'' organizzata dalla [[Olivetti]] a [[Venezia]], [[Roma]] e [[Düsseldorf]]. Nello stesso anno partecipa alla collettiva "''Krit-Punto/2''" presso il ''[[Palacio de la Virreina]]'' a [[Barcellona]], alla collettiva "''Anno 62''" presso la ''Galerie 't venster'' di [[Rotterdam]] ed entra a far parte del movimento internazionale ''Nove Tendencije''<ref>[{{cita testo|url=http://www.msu.t-com.hr/msuzbirke_tendencije_e.htm |titolo=Muzej suvremene umjetnosti Zagreb - The Museum of Contemporary Art Zagreb<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|urlurlarchivio=https://web.archive.org/web/20110721102416/http://www.msu.t-com.hr/msuzbirke_tendencije_e.htm |data=21 luglio 2011 }}</ref>, fondato da [[Almir Mavignier]], di cui fanno parte il ''Groupe de Recherche d'Art Visuelle''<ref>GRAV. Storia e utopia del Gruppo di ricerca Arte visuale di Parigi, Bonsignori, Roma, 1991</ref> di [[Parigi]], il ''[[Gruppo N (artisti)|Gruppo N]]'' di [[Padova]]<ref>[{{cita testo|url=http://www.gruppoenne.it |titolo=Il Gruppo Enne<!-- Titolo generato automaticamente -->]}}</ref>, [[Enrico Castellani]] e [[Piero Manzoni]] per quanto riguarda l'Italia; questo sodalizio artistico è la punta più avanzata di quella che la critica successiva chiamerà "''Arte di ricerca visiva, ottica e cinetica''".
 
In questi anni giovanili lega amicizie con [[Josef Albers]], [[Anni Albers]], [[Max Bill]], [[Konrad Wachsmann]], [[Hans Richter (regista)|Hans Richter]], [[Sonia Terk Delaunay]], [[Henryk Berlewi]], [[Pavel Mansouroff]], [[Michel Seuphor]] e [[Lucio Fontana]].
 
Nel 1963 partecipa alla mostra "''ZERO - der neue Idealismus''" nella ''Galerie Diogenes'' di [[Berlino]]. Sempre nel 1963 partecipa alla mostra collettiva ''Panorama Van de Nieuwe Tendenzen'' tenutasi presso la ''Galerie Amstel 47'' di [[Amsterdam]] e alla collettiva comprendente gli artisti di Zero presso la ''Galerie d'' in [[Francoforte sul Meno]]. Nello stesso anno espone nella celebre galleria parigina di [[Denise René]] dove tornerà più volte negli anni successivi.
Nel 1964 espone al ''Musée des Arts Décoratifs'' del [[Museo del Louvre]] di [[Parigi]] alla mostra "''Nouvelle Tendance Recherches Continuelles''". Sempre nel 1964 partecipa a ''Mikro ZERO/NUL - Mikro Nieuw Realisme'', mostra collettiva tenutasi presso la ''Galerie Delta'' di [[Rotterdam]] dal 7 al 20 agosto; ''Jeugdfestival'' di [[Arnhem|Velp]] dal 24 al 29 agosto e ''Galerie Amstel 47'' di [[Amsterdam]] dal 31 agosto al 19 settembre.
 
Nel 1965 partecipa all'esposizione "''[[The Responsive Eye]]''" al [[Museum of Modern Art]] (MoMA) di [[New York]] ed esegue i primi progetti di ambienti con pareti speculari.
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Nel 1973 partecipa alla ''X Quadriennale'' di Roma ed espone al ''San Francisco Museum of Art'' di [[San Francisco]].
 
Durante gli [[anni Settanta]] approfondisce e sviluppa con una coerenza sempre più estrema i temi che gli sono congeniali allargando il suo interesse dalle strutture ai problemi cromatici, sino alla visualizzazione di processi chimici e fisici. Nel 1975 illustra con 3 cromogrammi il volume di Ruggero Orlando "Libro d'ore" pubblicato dalla Nuova Foglio di Macerata.
 
Nel 1976 ottiene la cattedra all'[[Accademia di belle arti di Carrara]] che lascerà nel 1981 per andare a dirigere il ''Museo de Arte Moderno Jesús Soto'' di [[Ciudad Bolívar]] in [[Venezuela]] da lui consacrato all'Arte percettiva.
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Nel 2012 partecipa alla collettiva "''Ghosts in The Machine''" presso il ''[[New Museum of Contemporary Art]]'' di New York.
 
Ha eseguito progetti di architettura e si è dedicato con impegno crescente alla cura di testi ed esposizioni riguardanti i protagonisti delle ricerche strutturali e visive a livello internazionale. È anche autore di un libro su [[Josef Albers]] (1988)<ref>[{{cita testo|url=http://www.arte.go.it/eventi/2007/0702.htm |titolo=«Getulio Alviani, già curatore dell'importante monografia edita nel 1988 da l'Arca edizioni, London-Milano»] {{webarchive|urlurlarchivio=https://web.archive.org/web/20131203002106/http://www.arte.go.it/eventi/2007/0702.htm |data=3 dicembre 2013 }}</ref>, ha curato con [[Giancarlo Pauletto]] un libro su [[Michel Seuphor]] (1987)<ref>[{{cita testo|url=http://books.google.it/books/about/Michel_Seuphor.html?id=81tDPQAACAAJ&redir_esc=y |titolo=Google.books]}}</ref>, e ha contribuito con le sue fotografie a un libro di G. Pauletto e M. A. Miller su [[Richard Anuszkiewicz]] (1988)<ref>[{{cita testo|url=http://www.infoteca.it/bwnet/FormTIT.asp?IDS=2206257&OPAC=SCLE |titolo=OPAC Infoteca] {{webarchive|urlurlarchivio=https://web.archive.org/web/20131202230751/http://www.infoteca.it/bwnet/FormTIT.asp?IDS=2206257&OPAC=SCLE |data=2 dicembre 2013 }}</ref>, un allievo di [[Josef Albers]].
 
Nel 2013 partecipa alla mostra collettiva ''Dynamo - un siècle de lumière et de mouvement dans l'art 1913-2013'', al [[Grand Palais]] di [[Parigi]].
 
Sposato in prime nozze con Angela Maria Brollo ed in seconde nozze con Anna Palange, muore a Milano il 24 febbraio 2018.
 
== Sulla linea dell'optical art ==
Dal 1961 Alviani si immette strada internazionale dell'[[Op art|Optical art]] attraverso mostre collettive in tutto il mondo, come è scritto nel Catalogo del museo d'arte moderna e contemporanea di [[Museo di arte moderna e contemporanea (Udine)|Casa Cavazzini]], che custodisce una sua opera del 1973, ''Superficie a testatura vibratile''. «Azzerando la "mano" del pittore, le opere di tale periodo, definibile ''optical'', si opponevano sia alla tradizionale visione contemplativa della pittura sia ad ogni espressione emotiva, privilegiando l'azione riflettente della luce e la percezione dinamica che si imprimeva sulla retina oculare».<ref>{{cita pubblicazione |nome=Giorgia |cognome=Gastaldon |titolo=Getulio Alviani |editore=Forum |città= Udine|volume=Casa Cavazzini, Le collezioni del museo d'arte moderna e contemporanea di Udine a cura di Alessandro del Puppo e Vania Gransinigh|anno=2018 |p=156}}</ref>
 
== Opere ==
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=== Musei in Italia ===
* [[Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea]] (GNAM), [[Roma]]
* Collezione Farnesina, [[Roma]]
* Fondazione VAF- [[Museo d'arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto]] (MART), [[Rovereto]]
* [[Museo del Novecento]] di [[Milano]]
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== Altri progetti ==
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==Collegamenti esterni==
 
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