Società Adriatica di Elettricità: differenze tra le versioni
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{{nota disambigua|l'opera teatrala di Carmelo Bene|S.A.D.E.|SADE}}
{{NN|aziende|settembre 2021}}
{{Azienda
|nome = Società Adriatica Di Elettricità
|immagine = PalazzoBalbiSADE.JPG
|didascalia = [[Palazzo Balbi (Venezia)]], sede principale della SADE
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|causa chiusura = (incorporata in [[Montecatini (azienda)|Montecatini]])
|nazione = ITA
|gruppo =
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|note =
}}
La '''Società Adriatica Di Elettricità''' ('''SADE''')
▲La '''Società Adriatica Di Elettricità''' ('''SADE''') era una [[società (diritto)|società]] elettrica privata.
== Storia ==
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=== Dalle origini alla prima guerra mondiale ===
Le prime attività della SADE sono modeste e si limitano all'acquisto degli impianti di produzione e distribuzione di Cividale del Friuli, Palmanova e successivamente di quelli di Oderzo e Motta di Livenza, per una potenza che non raggiunge complessivamente 300 kW. Con l'aumento del capitale, portato a {{formatnum:4750000}} lire nel novembre del
Nello stesso anno viene nominato direttore della società [[Achille Gaggia]], che alla elettrificazione delle zone comprese tra il [[Quarnaro|Carnaro]] e il [[Marecchia]], dedica con entusiasmo passione e competenza vent'anni della sua vita. Lo sviluppo della SADE prosegue con l'acquisto degli impianti di produzione e distribuzione di [[Chioggia]], di [[Faenza]] e di alcuni centri della provincia di [[Vicenza]]. Vengono inoltre assunte partecipazioni nelle società, successivamente incorporate: Forze Motrici Cismon Brenta, concessionaria dell'impianto idroelettrico del [[Cismon]], uno dei più arditi dell'epoca (centrale di Pedesalto della potenza di {{M|6600|ul=kW}}) ed Elettrica Milani di Verona, che dispone degli impianti di produzione dell'Adige (centrali di Sorio Vecchia e Colombarolo della potenza complessiva di
La SADE, per assicurare una adeguata e regolare fornitura di energia nelle zone già servite, costruisce una rete di trasporto a {{M|30|ul=kV}} alimentata anche dagli impianti del [[Cellina]] (centrali di [[Centrale idroelettrica Antonio Pitter|Malnisio]],
All'inizio del [[1915]] la SADE esercita ormai la distribuzione in numerosi centri delle provincie di Udine, Belluno, Treviso, Vicenza, Venezia, Verona, Padova. Rovigo, Ferrara, Forlì, Ravenna, oltre che nelle Puglie. Con l'entrata in guerra dell'Italia nel 1915 gran parte della attività della SADE viene a svolgersi nelle zone del [[Fronte italiano (1915-1918)|Fronte]]. L'organizzazione tecnica della Società è così posta al servizio del Paese e a completa disposizione dell'Esercito per far fronte alle esigenze belliche: ciò vale alla SADE l'apprezzamento e l'elogio da parte del Sottosegretario alle Armi e Munizioni e dell'[[Vittorio Luigi Alfieri|Intendente Generale dell'Esercito]].
Per lo stato di guerra, la SADE non può intraprendere lavori per la realizzazione di nuovi impianti,
Il disastro di [[Battaglia di Caporetto (storiografia)|Caporetto]] colpisce direttamente e gravemente la SADE che tra il 5 e l'11 novembre
=== Dalla prima alla seconda guerra mondiale ===
Il lavoro di ripristino degli impianti distrutti e danneggiati dalla guerra è
La ricostruzione è praticamente compiuta entro il [[1919]], nel mentre la distribuzione viene estesa alla [[Venezia Giulia]] e all'[[Istria]] e si iniziano i lavori per i nuovi impianti idroelettrici del Lago di Santa Croce. Alla realizzazione del [[Porto Marghera|Porto Industriale di Venezia-Marghera]], ideata e voluta da Giuseppe Volpi, che ha inizio nel 1919, la SADE partecipa con la costruzione di una [[Centrale termoelettrica Giuseppe Volpi|centrale termoelettrica]] (caldaie alimentate Contemporaneamente viene sempre più estesa la rete di trasporto: i quantitativi di energia da convogliare e le distanze da superare conducono, nel [[1924]], alla costruzione della prima linea a {{M|150
Nel [[1930]], con l'entrata in esercizio della centrale del [[Livenza]], presso [[Sacile]] risultano completati gli impianti Piave-Santa Croce, che possono sviluppare in otto centrali una potenza di circa
Dal [[1936]] al [[1943]], per far fronte al sempre crescente fabbisogno di energia, tenuto conto delle caratteristiche della zona di distribuzione, la SADE costruisce
Achille Gaggia diventa presidente. Nel [[Caduta del fascismo|luglio]] e [[Armistizio di Cassibile|settembre 1943]], gli avvenimenti politico-militari impongono variazioni e riduzioni nei programmi di lavoro tuttavia, per quanto consentito dalle eccezionali circostanze, continuano quelli dell'impianto Lumiei-Alto Tagliamento. Le operazioni belliche investono in vario modo tutte le zone della SADE, dalla [[Linea Gotica|linea gotica]] alle Alpi. Aumentano di giorno in giorno le distruzioni e i danni agli impianti di produzione e distribuzione e conseguentemente le difficoltà per assicurare un regolare e continuo servizio.
=== Dalla fine della seconda guerra mondiale al 1955 ===
La fine della guerra pone la SADE di fronte ai complessi e imponenti problemi della ricostruzione, aggravati dalla perdita di due fra le più importanti e moderne centrali di produzione, quelle di Doblari e [[Plava]], località sull'Isonzo del comune di [[Canale d'Isonzo]],<ref>Centrali progettate da ing. Mario Mainardis, dal Necrologio su L'elettrotecnica riv AEI, n.2-1966, p. 126.</ref>
Il 16 novembre [[1947]], muore a Roma il conte Giuseppe Volpi fondatore della SADE.
Vengono ripresi a pieno ritmo i lavori per l'impianto Lumiei- Alto Tagliamento,
Nel 1950 viene completata la Colonia estiva della Società Adriatica di Elettricità a Marebello di Rimini per ospitare i figli dei dipendenti della società.
▲Vengono ripresi a pieno ritmo i lavori per l'impianto Lumiei- Alto Tagliamento, la cui la [[diga di Sauris]] e la centrale Giuseppe Volpi di [[Ampezzo (Italia)|Ampezzo]], della potenza di {{formatnum:60000}} kW, inaugurata nel [[1948]], e quelli per l'impianto Piave-Boite-Mae-Vajont, mentre viene iniziata la costruzione degli impianti Alto Cordevole e Cordevole-Mis-Piave. Alla fine del [[1949]] viene completata la [[diga di Pieve di Cadore]] dell'impianto Piave- Boite-Mae-Vajont, nel [[1951]] la diga di [[Val Gallina]] (con serbatoio facente funzione da vasca di carico) così da permettere l'entrata in servizio la [[Centrale idroelettrica di Soverzene|centrale di Soverzene]] nel [[1953]], con i primi due gruppi della potenza complessiva di {{formatnum:110000}} kW, che raggiungerà i {{formatnum:220000}} kW, su quattro gruppi, entro il [[1955]]. Nel [[1952]] si collauda la diga di [[Valle di Cadore]], sul Boite costruita nella stretta del ponte di Pocroce.
Nel 1951 si dà inizio ai lavori per l'utilizzazione del Medio e Basso [[Cellina]]. L'[[Alluvione del Polesine del novembre 1951|alluvione del Polesine]], nel novembre dello stesso anno, colpisce gravemente una vasta zona della distribuzione e compromette la continuità
Nel 1952
Nel 1955 entra in servizio la centrale di [[Castellavazzo|Gardona]] (impianto Piave-Boite-Mae-Vajont), alimentata dalla diga provvisoria sul Maè, della potenza di
=== Dal 1955 alla nazionalizzazione del 1963 ===
Nel 1955, al compimento del suo cinquantesimo anno di vita, la consistenza tecnica ed organizzativa della SADE si riassume nei seguenti dati:
* Impianti idroelettrici, in esercizio o in corso di costruzione, per una complessiva potenza efficiente di circa 1 milione di kW ed una producibilità media annua di circa 4 miliardi di kWh
* Impianti termoelettrici, in esercizio o in corso di completamento, per una complessiva potenza efficiente di
* Impianti di trasporto, comprendenti una rete A.
* Impianti di distribuzione, comprendenti una rete di distribuzione A.T. con uno sviluppo di
Il gruppo che fa capo alla Società Adriatica di Elettricità comprende le Aziende: Idroelettrica, Servizio Primario, di Distribuzione Cellina, Elettrica Euganea, Elettrica Padana, Elettrica Val Brenta, Elettrica Veneto Centrale e le Società Consociate: Bellunese per l'Industria Elettrica, Bolognese di Elettricità, Priulana di Elettricità, Elettrica Interprovinciale, Elettrica Romagnola, Anonima Elettrica Trevigiana, Elettrica della Venezia Giulia e Termoelettrica Veneta. La SADE è inoltre largamente interessata nelle Società
L'organizzazione della SADE comprende
Nel [[1956]], viene completata la [[Lago di Pontesei|diga di Pontesei]] sul Maè. Entra in funzione la centrale di [[Malga Ciapela]], alimentata dal serbatoio della [[Lago di Fedaia|diga di Fedaia]]. Nel [[1957]], si dà inizio ai lavori per la costruzione di due dighe. La [[diga del Vajont]], tra le provincie di Udine e Belluno, e la [[Lago del Mis|diga del Mis]], nel comune di Sospirolo. Nello stesso anno, la SADE, diede inizio alla costruzione di una nuova sede operativa, edificando sul [[Rio Novo (Venezia)|Rio Nuovo]] a Venezia, un palazzo in vetro e cemento, opera degli architetti milanesi [[Luigi Vietti]] e Cesare Pea.
Nel [[1959]] iniziano i lavori di costruzione del canale Castelletto-Nervesa. Lungo oltre 20 km, parte a valle dallo scarico della centrale di Castelletto in funzione dal [[1923]] (nei pressi di [[Cappella Maggiore]]) passando a
Nel [[1960]], sono terminate le dighe di [[Vodo di Cadore]], sul Boite, e del Vajont sul torrente omonimo. Viene messa in funzione la centrale di Pontesei, alimentata dal serbatoio di Vodo, andando così ad incrementare la produzione della centrale di Gardona. Sempre nello stesso anno, viene terminata la diga di [[Cesiomaggiore|Busche]], e messa in funzione la centrale di [[Quero (Quero Vas)|Quero]]. Nel [[1961]], entra in funzione in relazione al canale Castelletto-Nervesa la centrale di San Floriano Nuova, nei pressi di [[Vittorio Veneto]], dotata di un gruppo a "bulbo" composto da una [[turbina Kaplan]] e alternatore ad asse orizzontale completamente sommersi, della potenza efficiente di {{
Nel [[1962]] si termina la costruzione [[Lago del Mis|diga del Mis]], e il canale Castelletto-Nervesa. Entra in servizio la centrale del Colomber, presso la diga del Vajont. A livello operativo, la SADE era articolata in ''[[Disastro del Vajont#La gestione e il controllo degli impianti idroelettrici del Piave|servizi]]'',<ref>{{Cita libro|autore=Luigi Rivis|titolo=La storia idraulica del "Grande Vajont" rievocata da un addetto ai lavori che allora c'era, Belluno
Al termine del 1962, le linee di trasporto dell'energia erano così suddivise:
* Terne a
* Terne a
* Terne a
Il trasporto, veniva disciplinato da un ''Ufficio Movimento Energia'', con un ripartitore di carico avente sede presso la stazione di trasformazione di Scorzè, il quale controllava le manovre ed i programmi di produzione e carico della rete. Per le scelte tecniche, sia di gestione del sistema idraulico, sia di produzione di energia elettrica e di distribuzione, questa società elettrica rimase sempre all'avanguardia, non solo in Italia, ma in Europa e nel mondo. La SADE diversificò i propri investimenti ed in particolare assunse il controllo di alcune società gestrici di acquedotti, come la [[Società Acque Potabili]] di Torino<ref>{{cita web|url=https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodente&Chiave=51604|titolo=Società azionaria per la condotta di Acque Potabili sul sito SIUSA|accesso=31 maggio 2020}}</ref> e la Società dell'[[Acqua Pia Antica Marcia]] di Roma<ref name="Battilossi">{{cita libro|autore1=Stefano Battilossi|titolo=Acea di Roma 1909-2000: da azienda municipale a gruppo multiservizi|volume=1|editore=FrancoAngeli|anno=2001|cid=Battilossi}}</ref>.
Con la legge del 6 dicembre 1962 n. 1643, tutte le imprese elettriche vennero nazionalizzate, diventando proprietà dell'[[
== Elenco dei presidenti ==
[[File:Giuseppe Volpi 1925.jpg|thumb|
[[File:Achille Gaggia datisenato.gif|thumb|
[[File:Vittorio Cini.gif|thumb| Vittorio Cini, conte di Monselice]]
* Ruggero Revedin (1905-1910)
* Amedeo Corinaldi (1910-1912)
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* ''Impianti della Società Adriatica di Elettricità 1905-1955'', a cura dell'Ufficio studi della Società Adriatica di Elettricità, Venezia, 1955.
* Maurizio Reberschak, ''Il grande Vajont'', Sommacampagna, Cierre, 2003-2013.
* Luigi Rivis, ''La storia idraulica del "Grande Vajont" rievocata da un addetto ai lavori che allora c'era'', Belluno, Momenti Aics editore, 2012,
* ENEL-Ente Nazionale per l'Energia Elettrica, ''Impianti del Piave sistema nord orientale, a cura di Direzione della Produzione e Trasmissione-Sede distaccata di Venezia'', Unità Pubbliche Relazioni e Documentazione del Compartimento di Venezia, marzo 1991.
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== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|url=http://www.vajont.net/|titolo=Sito ufficiale del Disastro del Vajont|accesso=14 marzo 2007|dataarchivio=15 aprile 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210415180530/http://www.vajont.net/|urlmorto=sì}}
* {{cita web|url=http://www.vajont.info/SADE/sade1.html|titolo=Storia della SADE da un sito alternativo sulla strage del Vajont}}
* {{cita web|url=http://circe.iuav.it/Venetotra2guerre/03/indiceNomi.swf|titolo=Industria idroelettrica}}
{{Disastro del Vajont}}
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{{Portale|aziende|energia|Venezia}}
[[Categoria:Aziende italiane di energia elettrica
[[Categoria:Aziende della città metropolitana di Venezia]]
[[Categoria:Montecatini (azienda)]]
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