Benjamin Libet: differenze tra le versioni
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{{Bio
|Nome = Benjamin
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|GiornoMeseMorte = 23 luglio
|AnnoMorte = 2007
|Epoca = 1900▼
|Attività = neurofisiologo
|Attività2 = psicologo
▲|Epoca = 1900
|Nazionalità = statunitense
}}
Benjamin Libet è stato un pioniere nelle ricerche sulla [[coscienza]], ricercatore e docente presso la [[University of California, San Francisco]]. Le conclusioni delle sue ricerche hanno dato luogo a interpretazioni molto differenti, anche se Libet ha chiarito il significato da dare ad esse.▼
▲è stato un pioniere nelle ricerche sulla [[coscienza]], ricercatore e docente presso la [[University of California, San Francisco]]. Le conclusioni delle sue ricerche hanno dato luogo a interpretazioni molto differenti, anche se Libet ha chiarito il significato da dare ad esse.
== Azione e ritardo di coscienza ==
Libet, proseguendo la scoperta del ''potenziale di preparazione'' di [[Hans Helmut Kornhuber]] nel 1964, ha condotto le sue ricerche allo scopo di determinare il tempo intercorrente tra
:1° un [[oscilloscopio]] a raggi catodici;
:2° un normale elettroencefalografo per EEG;
:3° un monitor che registra
:4°
La procedura di rilevazione consisteva nel porre una serie di persone quali soggetti d'esperimento, con elettrodi applicati alla corteccia, posti di fronte al timer dell'oscilloscopio. Ciò che essi dovevano fare era eseguire un'azione semplicissima come premere un pulsante o flettere un dito, guardando contemporaneamente il segnale sull'oscilloscopio. L'attenzione era puntata su uno specifico segnale elettrico cerebrale, il cd. potenziale di prontezza motoria, rilevato nell'[[Corteccia motoria|area motoria supplementare]], regione del cervello connessa ai movimenti volontari.
Il risultato dell'esperimento è controintuitivo: il potenziale di prontezza motoria comincia circa 1 secondo prima dell'avvio del movimento del dito, ma i soggetti divengono consapevoli dell'intenzione di agire solo 200 ms circa prima del movimento, quindi molto dopo (circa 800 ms) l'inizio dell'attività cerebrale.
== Conseguenze sul libero arbitrio ==
Nonostante Libet fosse contrario a trarne conseguenze, l'esperimento è stato interpretato da molti come una prova empirica contro il [[libero arbitrio]]. Così ad esempio i computazionisti come [[Daniel Dennett|Dennett]] e [[Patricia Churchland|Churchland]] o lo psicologo sociale [[Daniel Wegner]]<ref>Daniel M. Wegner, ''The illusion of conscious will'', 2002</ref>. I risultati sembrano mostrare infatti che il cervello si prepara all'azione prima che il soggetto divenga consapevole di aver deciso di compiere il movimento. La vera causa delle nostre azioni non sarebbero dunque le intenzioni coscienti, la nostra volontà, bensì un'attività inconscia del cervello.
Contro tale interpretazione sono state avanzate critiche di vario ordine<ref>Filippo Tempia in AA.VV., ''Siamo davvero liberi ? Le neuroscienze e il mistero del libero arbitrio'', 2010, p. 87 ss.</ref>:
* Tempo mentale: il tempo soggettivo non sempre corrisponde al tempo misurato con metodi fisici; il fatto che la coscienza situi la volontà in un certo istante non implica che essa sia affiorata proprio in quell'istante e non prima
* Significato dei segnali cerebrali: è controverso il significato dell'attivazione di certe aree cerebrali, come nel nostro caso l'[[Corteccia motoria|area supplementare motoria]]; l'attivazione potrebbe corrispondere, anziché alla decisione vera e propria, a una fase di preparazione della decisione.
* Tipologia dell'azione: il movimento di un dito, atto tipicamente automatico e privo di implicazioni morali, non è rappresentativo di una decisione cosciente; una libera scelta si riferisce ad un comportamento complesso, non è presa istantaneamente ma è frutto di una lunga ponderazione.
==Teoria del campo (mentale) conscio==
Libet ha anche proposto una teoria del campo conscio (Conscious
Mental Field, CMF)<ref>Libet, B. (2004). op. cit., pp. 157-184.</ref> con la quale ha inteso spiegare
:1°, la autopercezione
:2°, che il fenomeno mentale della consapevolezza è influenzato dalle differenti attività neuronali ed è il risultato complesso di circuiti e mappe neurali differenti.
Libet dunque dubita che la coscienza sia una funzione definita, e che si tratterebbe di una “risultante” che emerge grazie a processi di integrazione che ci permettono di non percepire i notevoli gap che, per esempio, ci sono nella percezione visiva spaziale, delle forme e dei colori. Per questa ragione noi abbiamo una continuità visiva e non una discontinuità. Tale processo è tipico del mentale che si separa così dal cerebrale nel senso che questo è “elementare” mentre quello è “complesso” e si manifesta, appunto, come campo mentale conscio attraverso tutta una serie di aggiustamenti automatici che fa la nostra mente e non solo nelle aree corticali deputate a una certa funzione specifica come si potrebbe pensare. Il CMF è dunque il modo con cui
==Opere==
* Benjamin Libet, ''Mind Time. Il fattore temporale nella coscienza.'' [[Raffaello Cortina Editore]]. ISBN 978-88-6030-085-0
==Note==
<references
==Voci correlate==
*[[Libero arbitrio]]
*[[Coscienza]]
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
==Collegamenti esterni==
*{{cita web|http://www.elapsus.it/2013/08/il-ritardo-della-coscienza-e-i-suoi.html|Il ritardo della coscienza e i suoi risvolti morali}}
*[http://www.latimes.com/news/printedition/asection/la-me-libet27aug27,1,3692178.story?coll=la-news-a_section&ctrack=1&cset=true Obituary] from ''The Los Angeles Times'', August 27, 2007.
*[http://www.sfgate.com/cgi-bin/article.cgi?f=/c/a/2007/08/18/BANFRK1TG.DTL Obituary] from ''The San Francisco Chronicle'',18
*[http://www.uni-klu.ac.at/psy/cognition/fr_nobel_E2003.html?http://www.uni-klu.ac.at/psy/cognition/nobelpreis_2003E.html Virtual Nobel Prize in Psychology] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080927135832/http://www.uni-klu.ac.at/psy/cognition/fr_nobel_E2003.html?http%3A%2F%2Fwww.uni-klu.ac.at%2Fpsy%2Fcognition%2Fnobelpreis_2003E.html |data=27 settembre 2008 }} Including video of Libet's acceptance speech.
*
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie
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