Modello E-R: differenze tra le versioni
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{{NN|informatica|novembre 2013}}
[[File:ER Diagram MMORPG.
In [[informatica]], nell'ambito della [[Progettazione di basi di dati|progettazione dei database]], il '''modello
Il modello entità-
Nell'ambito della [[progettazione]] ingegneristica delle basi di dati si distinguono tre livelli indipendenti e consecutivi di progettazione: progettazione concettuale, progettazione logica, progettazione fisica. Propriamente, il modello E-R è la tecnica-principe per la fase di progettazione concettuale, il modello relazionale per quella di progettazione logica. Solamente nell'ultima fase di progettazione fisica, si prendono in considerazione i ''software'' e ''hardware'' applicativi, proprietari e non, esistenti sul mercato.
==Generalità==
Il modello E-R si basa su un insieme di concetti molto vicini alla [[realtà di interesse]]: quindi facilmente intuibili dai progettisti (e in genere considerati sufficientemente comprensibili e significativi anche per i non-tecnici), ma non implementabili sugli [[computer|elaboratori]]. Infatti, pur essendo orientato alla progettazione di basi di dati, il modello [[Astrazione (informatica)|prescinde]] dai criteri specifici di organizzazione fisica dei dati persistenti nei [[sistema informatico|sistemi informatici]]. Esistono tecniche per la traduzione dei concetti ad alto livello (meglio comprensibili per gli umani) in concetti di più basso livello tipici dei vari modelli logici (ad esempio il [[modello relazionale]]) implementati nei diversi [[DBMS]] esistenti.
Il modello E-R ha rappresentato per lungo tempo (e forse ancora oggi) uno degli approcci più solidi per la modellazione di [[dominio applicativo|domini applicativi]] in ambito informatico; per questo motivo, è stato spesso usato anche al di fuori del contesto della progettazione di database, ed è stato utilizzato come modello di riferimento per numerose altre notazioni per la modellazione. Al modello E-R era ispirata, tra l'altro, la notazione [[Object Modeling
Tramite una superchiave identificativa (campi: ID_codice padre, ID_codice figlio), lo schema Entità-Associazione rappresenta un [[Albero (grafo)|grafo ad albero]] su un numero di livelli a piacere (in particolare anche una [[distinta base]]), assai diffusa nel mondo informatico
== I costrutti principali del modello ==
Analisi dei principali costrutti del modello E-R: entità, associazioni e attributi.
=== Entità ===
Rappresentano classi di oggetti (fatti, cose, persone, ...) che hanno proprietà comuni ed esistenza autonoma ai fini dell'applicazione di interesse. Un'occorrenza di un'entità è un oggetto o istanza della classe che l'entità rappresenta. Non si parla qui del valore che identifica l'oggetto ma dell'oggetto stesso. Un'interessante conseguenza di questo fatto è che un'occorrenza di entità ha un'esistenza indipendente dalle proprietà ad essa associate. In questo, il modello E-R presenta una marcata differenza rispetto al modello relazionale nel quale non possiamo rappresentare un oggetto senza conoscere alcune sue proprietà.
In uno schema
=== Associazione ===
Le associazioni (dette anche
Il numero di entità legate è indicato dal grado dell'associazione: un buono schema E-R è caratterizzato da una prevalenza di associazioni con grado due.
È possibile legare un'entità con se stessa (attraverso un'associazione ad anello), nonché legare le stesse entità con più associazioni.
Di norma viene rappresentata graficamente da un rombo contenente il nome dell'associazione. Il nome può essere un verbo in modo da fornire una direzione di lettura, oppure può essere un [[sostantivo]] in modo da non dare una direzione di lettura. L'orientamento accademico e professionale più recente propende per l'utilizzo del sostantivo proprio per evitare di dare un verso all'associazione.
=== Attributi ===
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La scelta degli attributi riflette il livello di dettaglio con il quale vogliamo rappresentare le informazioni sulle entità e sulle relazioni.
Per ciascuna classe entità o associazione si definisce una chiave. La chiave è un insieme minimale di attributi che identifica univocamente un'istanza di entità o associazione.
L'attributo si rappresenta con un'ellisse al cui interno viene specificato il nome dell'attributo o anche semplicemente, nel caso di diagrammi complessi, indicandone solo il nome, eventualmente in corrispondenza. In caso di [[chiave primaria]], il nome dell'attributo viene sottolineato o cerchiato.
== Altri costrutti del modello ==
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Costituiscono un sottoinsieme degli attributi di un'entità che identificano in maniera univoca ogni occorrenza della stessa entità.
Un esempio può essere costituito dall'attributo CodiceFiscale dell'entità CittadinoItaliano. È infatti noto che ogni occorrenza dell'entità CittadinoItaliano, ossia ogni cittadino residente nel territorio della Repubblica Italiana, può essere inequivocabilmente identificato dal suo [[codice fiscale]]. Questo significa che non possono esistere due cittadini italiani aventi lo stesso codice fiscale (a meno che non si verifichi un caso di [[omocodia]]).
=== Generalizzazioni ===
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* può essere valutata anche la posizione militare.
Le generalizzazioni si distinguono in "totali" e "parziali". Una generalizzazione è totale quando l'unione dei sottoinsiemi dei figli costituisce l'insieme del padre. Ad esempio la generalizzazione
Una generalizzazione può essere inoltre "esclusiva" o "sovrapposta". Una generalizzazione è esclusiva quando l'intersezione dei sottoinsiemi dei figli è vuota; è invece sovrapposta quando l'intersezione dei sottoinsiemi dei figli non è vuota. Un'entità padre Lavoratore con le entità figlie Impiegato e Studente identifica una generalizzazione sovrapposta in quanto possono esistere degli impiegati che sono contemporaneamente studenti.
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* parziale esclusiva (p,e);
* parziale sovrapposta (p,s).
Talvolta, le sigle (t,e) e queste ultime appena indicate, possono apparire negli schemi ER per aggiungere informazioni sul tipo di generalizzazione; il loro uso dentro lo schema grafico ER non è, tuttavia, vincolante.
== Modello dei dati Entity–attribute–value (EAV) ==
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* centinaia di tabelle o categorie di numerosità variabile nel tempo, ma che al loro interno restano composte da poche decine di righe o istanze; e un numero di tabelle relativamente piccolo, ma aventi ciascuna migliaia o milioni di righe o istanze.
Nell'ambito della ''[[Business intelligence#BI come tecnologia|business intelligence]]'', una struttura informativa di questo tipo potrebbe essere un [[cubo OLAP]] multidimensionale, del quale l'utente ha spesso l'esigenza di aggiungere qualche dimensione di analisi, di numero non prevedibile e variabile nel tempo: le tabelle EAV danno una rappresentazione di sintesi quando i dati da analizzare sono estremamente sparsi, ad esempio in una [[base di conoscenza]] biomedicale. Lo stesso modello EAV può anche essere utilizzato per importare le tabelle EAV direttamente nel cubo OLAP<ref>{{cita pubblicazione|url=https://www.researchgate.net/publication/226977364_Using_the_Entity-Attribute-Value_Model_for_OLAP_Cube_Construction|titolo= Using the Entity-Attribute-Value Model for OLAP Cube Construction|lingua=en|autore=Peter Thanisch, Tapio Niemi, Marko Niinimaki, Jyrki Nummenmaa|accesso= 17 Maggio 2018|data= 6 Ottobre 2011|DOI= 10.1007/978-3-642-24511-4_5|ISSN= 1865-1348|rivista= ''Conference paper'' selezionato in: ''Perspectives in Business Informatics Research: 10th International Conference'', BIR 2011. Proceedings|città= Riga, Latvia}}</ref>.
Un modello E-R presenterebbe il limite di gestire tutte le tabelle nel solito modo, anche dal punto di vista visivo, a prescindere dalla loro dimensione ed importanza. L’''Entity–attribute–value model'' è un [[modello dei dati]] che supera questo limite, e permette di rappresentare i concetti in un modo [[Efficienza (informatica)|efficiente]] dal punto di vista informatico, nelle situazioni in cui le singole entità sono descritte da un numero di attributi (proprietà, o parametri) relativamente molto più piccolo di quelli potenzialmente idonei ad una [[Progettazione di basi di dati|rappresentazione concettuale e logica]] efficace.
== Documentazione di schemi E-R ==
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Uno degli strumenti più usati dagli analisti di [[sistema informativo|sistemi informativi]] per la descrizione di proprietà di un'applicazione che non si riesce a rappresentare direttamente con modelli concettuali è quello delle regole aziendali o ''business rules''. Questa accezione deriva dal fatto che nella maggior parte dei casi quello che si vuole esprimere è proprio una regola del particolare dominio applicativo che stiamo considerando.
Il termine ''regola aziendale'' viene usato dagli analisti con un'accezione più ampia per indicare una qualunque informazione che definisce o vincola qualche aspetto di una applicazione. In particolare in base a una classificazione piuttosto consolidata, una regola aziendale può essere:
* la descrizione di un concetto rilevante per l'applicazione ovvero la definizione precisa di un'entità, di un attributo o di una associazione del modello E-R;
* un [[vincolo di integrità]] sui dati dell'applicazione, sia esso la documentazione di un vincolo espresso con qualche costrutto del modello E-R (come la cardinalità di una associazione) o la descrizione di un vincolo non esprimibile direttamente con i costrutti del modello;
* una derivazione ovvero un concetto che può essere ottenuto attraverso un'inferenza o un calcolo aritmetico da altri concetti dello schema.
Per le regole del primo tipo è chiaramente impossibile definire una [[sintassi]] precisa e si fa in genere ricorso a frasi in linguaggio naturale. Queste regole vengono tipicamente rappresentate tramite forma di glossari, raggruppando le descrizioni in maniera opportuna.
Le regole che descrivono vincoli di integrità e derivazioni sono invece più adatte a definizioni formali con sintassi più o meno complesse. Dato però che non esistono standardizzazioni e che ogni formalismo scelto rischia di non essere sufficientemente espressivo faremo ricorso ancora a definizioni in linguaggio naturale avendo però cura di strutturare in maniera adeguata tali definizioni.
In particolare le regole che descrivono vincoli di integrità possono essere espresse sotto forma di asserzioni ovvero affermazioni che devono essere sempre verificate nella nostra base di dati. Per motivi di chiarezza e per favorirne la costruzione tali affermazioni devono essere atomiche, cioè non possono essere decomposte in frasi che costituiscono ancora delle asserzioni. Inoltre poiché vengono usate per documentare uno schema E-R le asserzioni vanno enunciate in maniera dichiarativa in una forma cioè che non suggerisca un metodo per soddisfarle. Questo è infatti un problema realizzativo e pertanto non pertinente alla rappresentazione concettuale. Quindi notazioni del tipo ''se <condizione> allora <azione>'' non sono adatte a esprimere regole aziendali quando queste documentano uno schema E-R. Una struttura predefinita per enunciare regole aziendali sotto forma di asserzioni potrebbe essere invece la seguente:
:''
dove i concetti citati possono corrispondere o a concetti che compaiono nello schema E-R a cui si fa riferimento oppure a concetti definibili da essi.
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== Traduzione dello schema E-R ==
La traduzione dello schema E-R in uno schema logico (basato su un modello logico, come per esempio il [[modello relazionale]]) ''equivalente'', in grado cioè di rappresentare le stesse informazioni, è un passaggio fondamentale della [[progettazione logica]], che normalmente è preceduto dalla fase di [[ristrutturazione di schema E-R]]. L'elemento principale della traduzione di schema E-R in uno schema logico equivalente è il fatto che nel modello relazionale non esistono le ''associazioni'' ('''relationships'''), pertanto sia le ''entità'' che le ''associazioni'' devono essere tradotte in ''relazioni'', tramite opportune regole codificate, in base agli identificatori principali determinati nella fase di ristrutturazione dello schema E-R, alla [[cardinalità]] delle associazioni e alla presenza di identificatori esterni.
Mentre la fase propedeutica di ristrutturazione di schema E-R '''è solo parzialmente automatizzabile''',
Il nome di ogni entità corrisponde all'intestazione di una tabella-matrice, avente tante colonne quanti sono gli attributi della entità. Se l'attributo è una chiave primaria o parte di una superchiave composta da più attributi, esso non potrà assumere il valore NULL (attributo non opzionale, obbligatorio) e non potrà assumere due occorrenze dello stesso valore (valori univoci, non ripetuti).
Se l'associazione fra due o più entità, ha uno o più attributi, normalmente l'associazione darà luogo a una tabella avente come chiave identificativa l'insieme delle chiavi primarie di tutte le entità collegate dalla relazione (con qualsiasi cardinalità) e come campi gli attributi posti sulla relazione nello schema E-R. Questo passaggio, di carattere logico, non va confuso con la [[Reificazione (informatica)|reificazione]] di una associazione in entità, passaggio avente carattere concettuale che si può realizzare nello schema E-R.▼
▲Se l'associazione fra due o più entità
In un secondo passaggio, il numero delle tabelle può essere significativamente ridotto, tenendo conto della cardinalità massima (unitaria, n-aria) che collega due tabelle.
== Note ==
;Annotazioni
<references />▼
<references group="N"/>
;Fonti
== Bibliografia ==
*E.F. Codd, ''A Relational Model of Data for Large Shared Data Banks'', IBM Research Laboratory, San Jose, California, Communications of the ACM - Volume 13/
*Atzeni, Ceri, Paraboschi, Torlone, ''Basi Di Dati (Modelli e Linguaggi di Interrogazione)'', McGraw Hill, 2003
*Atzeni, Ceri, Fraternali, Paraboschi, Torlone, ''Basi Di Dati (Architetture e Linee Di Evoluzione)'', McGraw Hill, 2003
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== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{FOLDOC|entity-relationship model|entity-relationship model}}
{{Controllo di autorità}}
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