Affettività: differenze tra le versioni

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L''''affettività''' è un aspetto delle [[funzioni psichiche]], che definisce lo spettro di [[sentimenti]] ed [[emozioni]] negative ([[frustrazione (psicologia)|frustrazione]], [[rabbia (sentimento)|rabbia]], [[tristezza]], [[solitudine]] ecc.) e positive ([[Gioia (emozione) |gioia]], [[soddisfazione]], [[serenità]], [[contentezza]], ecc..) dell'essere umano in risposta all'ambiente in cui vive e alle [[relazione interpersonale|relazioni sociali]] di cui si circonda, in particolare di quelle familiari e [[amicizia|amicali]], caratterizzate da un'[[intimità]] e un legame più intensi.
{{da aiutare|motivo=poco più di una definizione|data=9 novembre}}
 
L''''affettività''' è la sfera dei sentimenti e delle relazioni emotive. Il percorso di strutturazione degli affetti va dalla nascita fino alla maturità. Inizialmente sono orientati verso le figure più significative come la madre.
== Descrizione ==
Oltre i vent'anni difficilmente si formano sentimenti nuovi: ma solo rievocazioni di vecchi sentimenti che vengono proiettati su nuove persone che hanno la capacità di stimolare, per le sensazioni che producono, vecchie emozioni profonde ed inconsce.
Gli [[affetto|affetti]] si distinguono dalle [[Passione (sentimento)|passioni]] perché risultano privi di un carattere dominante ed esclusivistico, mentre rispetto alle [[emozione|emozioni]] sono mancanti del riferimento a situazioni, fatti e cose.
L'affetto è un intenso sentimento manifestato all'altro con carezze, baci, abbracci, parole dolci volte ad apprezzarlo/a. Il valore affettivo prescinde da quello reale. L'affetto compensa il bisogno di sentirsi amati, soprattutto nei bambini, che attraverso le coccole della mamma riescono ad amare se stessi e acquisire ''fiducia'' nelle proprie capacità. La neocorteccia attiva la funzione del ''pensiero'' e dell'''immaginazione'' che danno luogo all'''affettività''.
 
Gli animali possono fare a meno dell'affetto per crescere, ma nell'essere umano l'''evoluzione biologica'' è prevalentemente una ''evoluzione psicologica''. L'affetto è appunto un rafforzamento dell'Io, che prova la propria stima (valore affettivo) verso qualcuno.
Molte azioni dell'essere umano, erroneamente attribuite alla sfera della [[razionalità]], invece contengono una determinante affettiva. Ogni cosa, evento e oggetto possiede una sua coloritura affettiva che si manifesta nel singolo soggetto attraverso stati d'animo variegati e raggruppabili, schematicamente, all'interno di due poli opposti come, ad esempio, [[amore]]-[[odio (sentimento)|odio]], [[gioia (emozione)|gioia]]-[[tristezza]]. In relazione ai loro caratteri specifici, come ad esempio l'intensità e la durata, gli stati d'animo possono essere catalogati come emozioni e sentimenti.
L'[[innamoramento]] può essere la causa dell'instaurazione di un legame affettivo.
 
Gli affetti provati e manifestati comprendono un insieme di [[atteggiamento|atteggiamenti]] quali la [[tenerezza]], l'[[attaccamento]], la [[devozione]], la [[gratitudine]], la [[bontà]], ecc.; l'insieme di questi atti può essere inserito in un contesto relazionale in cui una persona si «prende cura di» qualcun altro.<ref name= Abbagnano_1 > Nicola Abbagnano "Dizionario di filosofia", Utet, Torino, 1995 (alla pag.9 voce "affetto")</ref>
 
=== In filosofia ===
Per quanto concerne l'ambito della [[filosofia]], [[Aristotele]] definì affettive le qualità sensibili, in quanto ciascuna di esse sviluppa una affezione dei sensi (Cat.,9b,6). Nell'opera "[[Sull'anima (Aristotele)|De Anima]]" ricordò che tra gli scopi della sua indagine vi erano sicuramente le affettività (o in senso più generale e completo le [[affezione|affezioni]]), innanzitutto perché gli sembravano proprie dell'anima, e in secondo luogo perché era necessario elencare quelle in comune con gli animali.<ref name= Abbagnano_2 > Nicola Abbagnano "Dizionario di filosofia", Utet, Torino, 1995 (alla pag.9,10 voce "affetto", "affezione")</ref>
In seguito gli [[Stoici]] valutarono negativamente l'affettività (e le affezioni), poiché irrazionali e minaccianti l'aspetto razionale dell'[[anima]].<ref name= Abbagnano_2 />
 
[[Aurelio Agostino|S. Agostino]] e successivamente gli [[Scolastica (filosofia)|Scolastici]] ripresero l'opinione aristotelica sulla neutralità degli affetti e quindi, da un punto di vista morale, le giudicarono buone o cattive a seconda della incidenza moderatrice della ragione su di esse.<ref name= Abbagnano_2 />
 
[[Baruch Spinoza]] affermerà (Et.,V,3) riguardo alla affettività (affezione) che non appena ci formiamo di essa una idea chiara e distinta, l'affettività cessa di essere tale; inoltre sosterrà (Et.,V,17) che Dio essendo privo di idee confuse, è esente da affettività (affezione).
 
[[Immanuel Kant]] distinse fra gli elementi sensibili e quelli del potere conoscitivo intellettuale e nell'opera "[[Critica della ragion pura]]" sosterrà: « ''Tutte le intuizioni, in quanto sensibili, riposano sull'affettività; i concetti, invece, su funzioni'' » <small>(Analitica dei concetti, I, sez. I)</small>.
 
=== In psicologia ===
La parola "affettività" è utilizzata nell'ambito [[psicologia|psicologico]] per indicare l'insieme dei sentimenti e delle emozioni di un individuo oltre al carattere assunto da un particolare stato psichico.
Il percorso di strutturazione degli affetti va dalla [[nascita]] fino alla maturità. Inizialmente sono orientati verso le figure più significative per l'esistenza nel suo stadio più elementare, come la madre e, in misura più ridotta, il padre. Evolvendosi, il bambino è in grado di orientare la sua affettività verso altre figure familiari e successivamente verso figure esterne, su cui esercita con crescente autonomia i propri sentimenti.
 
Un corretto e completo sviluppo dell'affettività nonché l'elaborazione di eventuali [[trauma psicologico|traumi]] o [[carenze affettive]] che ne abbiano ostacolato il processo, sono fondamentali per la maturazione dell'individuo, in particolare in relazione allo sviluppo dell'[[autostima]] e della [[sessualità]] nell'età [[adolescenza|adolescenziale]] e [[età adulta|adulta]].
 
=== Neuroscienze affettive ===
[[Jaak Panksepp]], [[neuroscienze|neuroscienziato]] statunitense, ha indagato le basi neuronali delle emozioni e dell'affettività, dimostrando come alla base di qualsiasi forma di attività psichica vi sia un nucleo ancestrale di coscienza emozionale chiamata ''protocoscienza affettiva'' attivata dalle aree cerebrali profonde del cosiddetto ''cervello rettiliano''.<ref> Panksepp, J., Biven, L. (2012), ''The Archeology of Mind. Neuroevolutionary Origins Of Human Emotions'', W.W. Norton & Company, New York, 2012 (traduzione italiana: ''Archeologia della mente. Origini neuroevolutive delle emozioni umane'', Raffaello Cortina Editore, Milano, 2014).</ref>
 
== Note ==
<references/>
 
==Bibliografia==
* {{cita libro|autore=AAVV|curatore=Redazioni Garzanti|titolo=Enciclopedia Garzanti di Filosofia|editore=[[Garzanti Editore]]|città=Milano|anno=1994|cid=Garzanti|isbn=88-11-50460-0}}
 
==Voci correlate==
*[[Affetto]]
*[[Affezione]]
 
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[[categoria:Emozioni e sentimenti]]