Affettività: differenze tra le versioni

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L''''affettività''' è un aspetto delle [[funzioni psichiche]], che definisce lo spettro di [[sentimenti]] ed [[emozioni]] negative ([[frustrazione (psicologia)|frustrazione]], [[rabbia (sentimento)|rabbia]], [[tristezza]], [[solitudine]] ecc.) e positive ([[Gioia (emozione) |gioia]], [[soddisfazione]], [[serenità]], [[contentezza]], ecc..) dell'essere umano in risposta all'ambiente in cui vive e alle [[relazione interpersonale|relazioni sociali]] di cui si circonda, in particolare di quelle familiari e [[amicizia|amicali]], caratterizzate da un'[[intimità]] e un legame più intensi.
{{s|psicologia}}
L''''affettività''' è l'ambito che definisce i [[sentimenti]] e le [[emozioni]] positive proprie dell'uomo nell'ambito della sue relazioni sociali, in particolare di quelle familiari, sentimentali e amicali caratterizzate da una particolare [[intimità]].
 
== Cosa è l'affettivitàDescrizione ==
Gli [[affetto|affetti]] si distinguono dalle [[passionePassione (sentimento)|passioni]] perché risultano privi di un carattere dominante eed esclusivistico, mentre rispetto alle [[emozione|emozioni]] sono mancanti del riferimento a situazioni, fatti e cose.
 
Molte azioni dell'uomoessere umano, erroneamente attribuite alla sfera della [[razionalità]], invece contengono una determinante affettiva. Ogni cosa, evento e oggetto possiede una sua coloritura affettiva che si manifesta nel singolo soggetto attraverso stati d'animo variegati e raggruppabili, schematicamente, all'interno di due poli opposti come, ad esempio, [[amore]]-[[odio (sentimento)|odio]], [[gioia (emozione)|gioia]]-[[tristezza]]. <br\>In relazione ai loro caratteri specifici, come ad esempio l'intensità e la durata, gli stati d'animo possono essere catalogati come emozioni e sentimenti.
In relazione ai loro caratteri specifici, come ad esempio l'intensità e la durata, gli stati di animo possono essere catalogati come emozioni, sentimenti.
 
Gli affetti provati e manifestati comprendono un insieme di [[atteggiamento|atteggiamenti]] quali la [[tenerezza]], l'[[attaccamento]], la [[devozione]], la [[gratitudine]], la [[bontà]], ecc.; l'insieme di questi atti può essere inserito in un contesto relazionale in cui una persona si « prende cura di » qualcun' altro.<ref name= Abbagnano_1 > Nicola Abbagnano "Dizionario di filosofia", Utet, Torino, 1995 (alla pag.9 voce "affetto")</ref>
 
=== Affettività nellaIn filosofia ===
== Affettività nella psicologia ==
Per quanto concerne l'ambito della [[filosofia]], [[Aristotele]] definì affettive le qualità sensibili, in quanto ciascuna di esse sviluppa una affezione dei sensi (Cat.,9b,6). Nell'opera "[[Sull''anima (Aristotele)|De Anima'']]" ricordò che tra gli scopi della sua indagine vi erano sicuramente le affettività (o in senso più generale e completo le [[affezione|affezioni]]), innanzitutto perché gli sembravano proprie dell'anima, e in secondo luogo perché era necessario elencare quelle in comune con gli animali.<ref name= Abbagnano_2 > Nicola Abbagnano "Dizionario di filosofia", Utet, Torino, 1995 (alla pag.9,10 voce "affetto", "affezione")</ref>
La definizione affettività è utilizzata nell'ambito [[psicologia|psicologico]] per indicare l'insieme dei sentimenti e delle emozioni di un individuo oltre al carattere assunto da un particolare stato psichico.
In seguito gli [[Stoici]] valutarono negativamente l'affettività (e le affezioni), poiché irrazionali e minaccianti l'aspetto razionale dell'[[anima]].<ref> Nicolaname= AbbagnanoAbbagnano_2 "Dizionario di filosofia", Utet, Torino, 1995 (alla pag.9,10 voce "affetto","affezione")</ref>
Il percorso di strutturazione degli affetti va dalla [[nascita]] fino alla [[maturità]]. Inizialmente sono orientati verso le figure più significative per l'esistenza nel suo stadio più elementare, come la madre e, in misura più ridotta, il padre. Evolvendosi, il bambino è in grado di orientare la sua affettività verso altre figure familiari e successivamente verso figure esterne, su cui esercita con crescente autonomia i propri sentimenti.
 
[[Aurelio Agostino|S. Agostino]] e successivamente gli [[Scolastica (filosofia)|Scolastici]] ripresero l'opinione aristotelica sulla neutralità degli affetti e quindi, da un punto di vista morale, le giudicarono buone o cattive a seconda della incidenza moderatrice della ragione su di esse.<ref> Nicolaname= AbbagnanoAbbagnano_2 "Dizionario di filosofia", Utet, Torino, 1995 (alla pag.9,10 voce "affetto","affezione")</ref>
Un corretto e completo sviluppo dell'affettività e l'elaborazione di eventuali traumi, o carenze affettive, che ne abbiano ostacolato il processo, è fondamentale per la maturazione dell'individuo, in particolare in relazione allo sviluppo dell'[[autostima]] e della [[sessualità]] nell'età adolescenziale e adulta.
 
== Affettività nella filosofia ==
Per quanto concerne l'ambito della [[filosofia]] [[Aristotele]] definì affettive le qualità sensibili, in quanto ciascuna di esse sviluppa una affezione dei sensi (Cat.,9b,6). <br/>
Nell'opera "''De Anima''" ricordò che tra gli scopi della sua indagine vi erano sicuramente le affettività (o in senso più generale e completo le affezioni), innanzitutto perché gli sembravano proprie dell'anima, e in secondo luogo perché era necessario elencare quelle in comune con gli animali.<ref> Nicola Abbagnano "Dizionario di filosofia", Utet, Torino, 1995 (alla pag.9,10 voce "affetto","affezione")</ref>
In seguito gli [[Stoici]] valutarono negativamente l'affettività (e le affezioni), poiché irrazionali e minaccianti l'aspetto razionale dell'anima.<ref> Nicola Abbagnano "Dizionario di filosofia", Utet, Torino, 1995 (alla pag.9,10 voce "affetto","affezione")</ref>
 
[[Aurelio Agostino|S.Agostino]] e successivamente gli [[Scolastica|Scolastici]] ripresero l'opinione aristotelica sulla neutralità degli affetti e quindi, da un punto di vista morale, le giudicarono buone o cattive a seconda della incidenza moderatrice della ragione su di esse.<ref> Nicola Abbagnano "Dizionario di filosofia", Utet, Torino, 1995 (alla pag.9,10 voce "affetto","affezione")</ref>
 
[[Baruch Spinoza]] affermerà (Et.,V,3) riguardo alla affettività (affezione) che non appena ci formiamo di essa una idea chiara e distinta, l'affettività cessa di essere tale; inoltre sosterrà (Et.,V,17) che Dio essendo privo di idee confuse, è esente da affettività (affezione).
 
[[Immanuel Kant]] dintinsedistinse fra gli elementi sensibili e quelli del potere conoscitivo intellettuale e nell'opera "''[[Critica della ragion pura]]" sosterrà: « ''Tutte le intuizioni, in quanto sensibili, riposano sull'affettività; i concetti, invece, su funzioni'' » <small>(Analitica dei concetti, I, sez. I)</small>.
 
=== Affettività nellaIn psicologia ===
La definizioneparola "affettività" è utilizzata nell'ambito [[psicologia|psicologico]] per indicare l'insieme dei sentimenti e delle emozioni di un individuo oltre al carattere assunto da un particolare stato psichico.
Il percorso di strutturazione degli affetti va dalla [[nascita]] fino alla [[maturità]]. Inizialmente sono orientati verso le figure più significative per l'esistenza nel suo stadio più elementare, come la madre e, in misura più ridotta, il padre. Evolvendosi, il bambino è in grado di orientare la sua affettività verso altre figure familiari e successivamente verso figure esterne, su cui esercita con crescente autonomia i propri sentimenti.
 
Un corretto e completo sviluppo dell'affettività enonché l'elaborazione di eventuali [[trauma psicologico|traumi,]] o [[carenze affettive,]] che ne abbiano ostacolato il processo, èsono fondamentalefondamentali per la maturazione dell'individuo, in particolare in relazione allo sviluppo dell'[[autostima]] e della [[sessualità]] nell'età [[adolescenza|adolescenziale]] e [[età adulta|adulta]].
 
=== Neuroscienze affettive ===
[[Jaak Panksepp]], [[neuroscienze|neuroscienziato]] statunitense, ha indagato le basi neuronali delle emozioni e dell'affettività, dimostrando come alla base di qualsiasi forma di attività psichica vi sia un nucleo ancestrale di coscienza emozionale chiamata ''protocoscienza affettiva'' attivata dalle aree cerebrali profonde del cosiddetto ''cervello rettiliano''.<ref> Panksepp, J., Biven, L. (2012), ''The Archeology of Mind. Neuroevolutionary Origins Of Human Emotions'', W.W. Norton & Company, New York, 2012 (traduzione italiana: ''Archeologia della mente. Origini neuroevolutive delle emozioni umane'', Raffaello Cortina Editore, Milano, 2014).</ref>
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro|autore=AAVV|curatore=Redazioni Garzanti|titolo=Enciclopedia Garzanti di Filosofia|editore=[[Garzanti Editore]]|città=Milano|anno=1994|cid=Garzanti|isbn=88-11-50460-0}}
 
==Voci correlate==
[[categoria:Emozioni e sentimenti]]
*[[Affetto]]
*[[Affezione]]
 
==Altri progetti==
[[fr:Affectivité]]
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[[categoria:Emozioni e sentimenti]]