Affettività: differenze tra le versioni
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L''''affettività''' è un aspetto delle [[funzioni psichiche]], che definisce lo spettro di [[sentimenti]] ed [[emozioni]] negative ([[frustrazione (psicologia)|frustrazione]], [[rabbia (sentimento)|rabbia]], [[tristezza]], [[solitudine]] ecc.) e positive ([[Gioia (emozione) |gioia]], [[soddisfazione]], [[serenità]], [[contentezza]], ecc..) dell'essere umano in risposta all'ambiente in cui vive e alle [[relazione interpersonale|relazioni sociali]] di cui si circonda, in particolare di quelle familiari e [[amicizia|amicali]], caratterizzate da un'[[intimità]] e un legame più intensi.
{{s|psicologia}}▼
==
Gli [[affetto|affetti]] si distinguono dalle [[
Molte azioni dell'
Gli affetti provati e manifestati comprendono un insieme di [[atteggiamento|atteggiamenti]] quali la [[tenerezza]], l'[[attaccamento]], la [[devozione]], la [[gratitudine]], la [[bontà]], ecc.; l'insieme di questi atti può essere inserito in un contesto relazionale in cui una persona si «prende cura di» qualcun altro.<ref name= Abbagnano_1 > Nicola Abbagnano "Dizionario di filosofia", Utet, Torino, 1995 (alla pag.9 voce "affetto")</ref>
== Affettività nella psicologia ==▼
Per quanto concerne l'ambito della [[filosofia]], [[Aristotele]] definì affettive le qualità sensibili, in quanto ciascuna di esse sviluppa una affezione dei sensi (Cat.,9b,6). Nell'opera "[[Sull'anima (Aristotele)|De Anima]]" ricordò che tra gli scopi della sua indagine vi erano sicuramente le affettività (o in senso più generale e completo le [[affezione|affezioni]]), innanzitutto perché gli sembravano proprie dell'anima, e in secondo luogo perché era necessario elencare quelle in comune con gli animali.<ref name= Abbagnano_2 > Nicola Abbagnano "Dizionario di filosofia", Utet, Torino, 1995 (alla pag.9,10 voce "affetto", "affezione")</ref>▼
La parola "affettività" è utilizzata nell'ambito [[psicologia|psicologico]] per indicare l'insieme dei sentimenti e delle emozioni di un individuo oltre al carattere assunto da un particolare stato psichico e quindi psicologico▼
In seguito gli [[Stoici]] valutarono negativamente l'affettività (e le affezioni), poiché irrazionali e minaccianti l'aspetto razionale dell'[[anima]].<ref name= Abbagnano_2 />
Il percorso di strutturazione degli affetti va dalla ''nascita'' fino alla ''maturità''. Inizialmente sono orientati verso le figure più significative per l'esistenza nel suo stadio più elementare, come la madre e, in misura più ridotta, il padre. Evolvendosi, il bambino è in grado di orientare la sua affettività verso altre figure familiari e successivamente verso figure esterne, su cui esercita con crescente autonomia i propri sentimenti.▼
[[Aurelio Agostino|S. Agostino]] e successivamente gli [[Scolastica (filosofia)|Scolastici]] ripresero l'opinione aristotelica sulla neutralità degli affetti e quindi, da un punto di vista morale, le giudicarono buone o cattive a seconda della incidenza moderatrice della ragione su di esse.<ref name= Abbagnano_2
Un corretto e completo sviluppo dell'affettività e l'elaborazione di eventuali traumi, o carenze affettive, che ne abbiano ostacolato il processo, è fondamentale per la maturazione dell'individuo, in particolare in relazione allo sviluppo dell'[[autostima]] e della [[sessualità]] nell'età adolescenziale e adulta.▼
[[Baruch Spinoza]] affermerà (Et.,V,3) riguardo alla affettività (affezione) che non appena ci formiamo di essa una idea chiara e distinta, l'affettività cessa di essere tale; inoltre sosterrà (Et.,V,17) che Dio essendo privo di idee confuse, è esente da affettività (affezione).▼
▲== Affettività nella filosofia ==
▲Nell'opera "[[Sull'anima (Aristotele)|De Anima]]" ricordò che tra gli scopi della sua indagine vi erano sicuramente le affettività (o in senso più generale e completo le affezioni), innanzitutto perché gli sembravano proprie dell'anima, e in secondo luogo perché era necessario elencare quelle in comune con gli animali.<ref name= Abbagnano_2 > Nicola Abbagnano "Dizionario di filosofia", Utet, Torino, 1995 (alla pag.9,10 voce "affetto", "affezione")</ref>
▲In seguito gli [[Stoici]] valutarono negativamente l'affettività (e le affezioni), poiché irrazionali e minaccianti l'aspetto razionale dell'anima.<ref name= Abbagnano_2 > Nicola Abbagnano "Dizionario di filosofia", Utet, Torino, 1995 (alla pag.9,10 voce "affetto", "affezione")</ref>
[[Immanuel Kant]] distinse fra gli elementi sensibili e quelli del potere conoscitivo intellettuale e nell'opera "[[Critica della ragion pura]]" sosterrà: « ''Tutte le intuizioni, in quanto sensibili, riposano sull'affettività; i concetti, invece, su funzioni'' » <small>(Analitica dei concetti, I, sez. I)</small>.
▲[[Aurelio Agostino|S. Agostino]] e successivamente gli [[Scolastica|Scolastici]] ripresero l'opinione aristotelica sulla neutralità degli affetti e quindi, da un punto di vista morale, le giudicarono buone o cattive a seconda della incidenza moderatrice della ragione su di esse.<ref name= Abbagnano_2 >Nicola Abbagnano "Dizionario di filosofia", Utet, Torino, 1995 (alla pag.9,10 voce "affetto", "affezione")</ref>
▲[[Baruch Spinoza]] affermerà (Et.,V,3) riguardo alla affettività (affezione) che non appena ci formiamo di essa una idea chiara e distinta, l'affettività cessa di essere tale; inoltre sosterrà (Et.,V,17) che Dio essendo privo di idee confuse, è esente da affettività (affezione).
▲La parola "affettività" è utilizzata nell'ambito [[psicologia|psicologico]] per indicare l'insieme dei sentimenti e delle emozioni di un individuo oltre al carattere assunto da un particolare stato psichico
▲Il percorso di strutturazione degli affetti va dalla
▲Un corretto e completo sviluppo dell'affettività
▲[[Immanuel Kant]] distinse fra gli elementi sensibili e quelli del potere conoscitivo intellettuale e nell'opera "[[Critica della ragion pura]]" sosterrà: « ''Tutte le intuizioni, in quanto sensibili, riposano sull'affettività; i concetti, invece, su funzioni'' » <small>(Analitica dei concetti, I, sez.I)</small>.
=== Neuroscienze affettive ===
[[Jaak Panksepp]], [[neuroscienze|neuroscienziato]] statunitense, ha indagato le basi neuronali delle emozioni e dell'affettività, dimostrando come alla base di qualsiasi forma di attività psichica vi sia un nucleo ancestrale di coscienza emozionale chiamata ''protocoscienza affettiva'' attivata dalle aree cerebrali profonde del cosiddetto ''cervello rettiliano''.<ref> Panksepp, J., Biven, L. (2012), ''The Archeology of Mind. Neuroevolutionary Origins Of Human Emotions'', W.W. Norton & Company, New York, 2012 (traduzione italiana: ''Archeologia della mente. Origini neuroevolutive delle emozioni umane'', Raffaello Cortina Editore, Milano, 2014).</ref>
== Note ==
<references/>
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* {{cita libro|autore=AAVV|curatore=Redazioni Garzanti|titolo=Enciclopedia Garzanti di Filosofia|editore=[[Garzanti Editore]]|città=Milano|anno=1994|cid=Garzanti|isbn=88-11-50460-0}}
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*[[Affetto]]
*[[Affezione]]
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[[categoria:Emozioni e sentimenti]]
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