Duca (Longobardi): differenze tra le versioni
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{{Organo governativo
{{S|Longobardi}}▼
|stato=[[Regno longobardo]]
|tipo=[[Comandante (grado militare)|Comandante militare]] e [[governatore]] nelle province
|organizzazione =[[società longobarda]]
|data_creazione =[[IV secolo]] e [[V secolo]]
|creatore =
|data_soppresso=[[IX secolo]]
|soppressore =[[Carlo Magno]]
|riforme =
|successore =[[Duchi]]
| predecessore =[[Comes]] e [[Magister militum]]
}}
Presso i [[Longobardi]], il '''duca''' era colui che, all'interno del [[Società longobarda|sistema sociale longobardo]], rivestiva il ruolo, politico e militare, di comandante di un insieme di "famiglie militari" (la [[Fara (Longobardi)|fara]]), indipendentemente da un eventuale stanziamento territoriale.
==Etimologia==
Non è noto il termine proprio della [[lingua longobarda]] per indicare la figura del duca; anche le fonti storiografiche longobarde più antiche (l'anonima ''[[Origo gentis Langobardorum]]'' e la ''[[Historia Langobardorum]]'' di [[Paolo Diacono]]) sono state redatte in [[Lingua latina|latino]]. Il termine latino ''[[Duce (storia romana)|dux]]'' fu adottato per designare una figura politica e militare che non aveva un esatto equivalente nel mondo classico, ridefinendo così il concetto stesso di "duca" in una forma che avrebbe poi conosciuto ulteriori sviluppi nei secoli successivi.
==Storia==
La figura del duca emerse tra [[IV secolo|IV]] e [[V secolo]], quando il popolo [[germani]]co era stanziato tra il medio corso dell'[[Elba (fiume)|Elba]] e l'attuale [[Boemia]] settentrionale. All'epoca, i Longobardi erano nomadi e organizzati in gruppi omogenei e compatti di famiglie originate dallo stesso [[clan]] gentilizio, in grado di organizzarsi in contingenti con funzioni militari: le [[Fara (Longobardi)|fare]]<ref>{{Cita|Rovagnati|p. 108}}.</ref>. I duchi erano i capi delle fare. Si trattava di guerrieri insigniti di tale incarico per i legami dinastici e per il valore militare mostrato in guerra, premiati quindi dal [[re germanico|sovrano]]. Nella figura del duca longobardo si mescolavano quindi elementi militari, gentilizi, sacrali (investiti dal sovrano, partecipavano al suo "carisma"), politici, giudiziari e amministrativi. Nell'assemblea del popolo in armi ("[[Gairethinx]]") i duchi aveva un ruolo preminente, ed erano determinanti nell'elezione dello stesso re<ref>{{Cita|Rovagnati|p. 19}}.</ref>.
Una volta giunti in [[Italia]], l'istituzione ducale assunse progressivamente un legame con il territorio, ma sempre subordinata allo status politico-militare del duca. A partire dalla prima città conquistata da [[Alboino]] nel [[568]], [[Cividale del Friuli|Cividale]], in ogni centro urbano militarmente rilevante venne insediato un duca, con l'incarico di guidare i guerrieri longobardi stanziati nelle aree limitrofe "''in fara''" contro eventuali minacce nemiche. Fin da quel primo insediamento, l'istituzione ducale ebbe però un doppio carattere: da un lato il duca era comandante di un esercito, dall'altro era il capo di una frazione del popolo ("''gens''"), soggetto quindi alle aspettative e alle tradizioni (di gestione del potere, di attivismo militare, di spartizione delle ricchezze) del popolo stesso. Il duca era quindi una figura di investitura regia e di natura politico-militare, ma al tempo stesso anche portatrice di una concezione del potere esclusiva, quale elemento-garante di una determinata struttura sociale (quella della fara). La compresenza di questi due fattori opposti caratterizzò tutta l'esistenza del [[Regno longobardo]], in costante tensione tra spinte centraliste del potere sovrano e spinte autonomiste dei duchi; nel corso dei secoli si assistette al passaggio da una maggior indipendenza ducale (tanto che per i dieci anni del cosiddetto [[Periodo dei Duchi]], dal [[574]] al [[584]], governarono da sovrani assoluti nelle rispettive sedi) a una crescente affermazione del potere centrale, senza che tuttavia le spinte autonomiste fossero mai completamente arginate<ref>Lida Capo, ''Commento'' a Paolo Diacono, ''Storia dei Longobardi'', pp. 432-433.</ref>.
Con la caduta del Regno longobardo ([[774]]) e la conquista di gran parte del suo territorio da parte dei [[Franchi]] di [[Carlo Magno]], la figura del duca longobardo fu sostituita da quella del [[conte]] franco; fuori dall'[[Impero carolingio]] rimase tuttavia il [[Ducato di Benevento]], che mantenne una certa autonomia e all'interno del quale il termine "duca" assistette a un'evoluzione verso il significato di [[titolo nobiliare]] che si sarebbe imposto in seguito.
==Note==
<references/>
==Bibliografia==
*{{cita libro|cognome= Capo|nome= Lidia |curatore= Lidia Capo|titolo=, ''[[Paolo Diacono]]''. [[Historia Langobardorum|Storia dei Longobardi]]|anno= 1992|editore= Lorenzo Valla/Mondadori|città= Milano|isbn= 88-04-33010-4|capitolo= Commento}}
* {{Cita libro |autore=Sergio Rovagnati |titolo=I Longobardi |città=Milano |editore=Xenia |anno=2003 |isbn=88-7273-484-3 |cid=Rovagnati}}
==Voci correlate==
*[[Duca]]
*[[Ducati longobardi]]
*[[Duce (storia romana)]]
*[[Fara (Longobardi)]]
*[[Migrazione longobarda]]
*[[Società longobarda]]
{{Controllo di autorità}}
[[Categoria:Gradi militari]]
[[Categoria:Diritto longobardo]]
[[Categoria:Ducati longobardi|*]]
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