Pina Suriano: differenze tra le versioni

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{{F|religiosi italiani|maggio 2010}}
{{Santo
|nome= Beata GiuseppinaPina Suriano
|immagine=
|didascalia=
|note=Religiosa
|sesso= F
|nato= [[Partinico]], 18 febbraio [[1915]]
|morto= [[Partinico]], 19 maggio [[1950]]
|venerato da= Chiesa cattolica
|beatificazione= 5 settembre [[2004]] da [[papa Giovanni Paolo II]]
|ricorrenza= [[19 maggio]]
}}
{{Bio
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|Attività = religiosa
|Nazionalità = italiana
|FineIncipit = è stata una giovane siciliana di fede cattolica, famosa principalmente per il supporto svolto nei confronti della comunità diocesana deldella suosua paesecittà, Partinico, attraverso la funzione di catechista e guida all'interno dell'[[Azione Cattolica:]]. èÈ stata proclamata [[beatificazioneBeatificazione|beatabeatificata]] nel [[2004]] da [[papa Giovanni Paolo II]]<ref>{{cita web|url=http://www.vatican.va/content/john-paul-ii/it/homilies/2004/documents/hf_jp-ii_hom_20040905_loreto.html|titolo=Omelia di Giovanni Paolo II, Spianata di Montorso, Domenica, 5 settembre 2004|accesso=1 febbraio 2020}}</ref>
}}
 
== Biografia ==
Nel [[1922]] ricevette i sacramenti della [[Penitenza (sacramento)|Confessione]], della [[Prima Comunione]] e della [[Cresima]], e cominciò a frequentare l'[[Azione Cattolica]], divenendo poi una delle maggiori responsabili del suo gruppo.
 
Decisa a seguire la strada religiosa, fece [[voto di castità]] il 29 aprile del [[1932]], rifiutando così tutte le proposte matrimoniali che le erano state indirizzate e scatenando però su di lei le ire della madre che non solo la umiliò in pubblico, (arrivando perfino a trascinarla fuori dalla parrocchia tirandole i capelli), ma la rinchiuse all'interno della sua camera per non permetterle di seguire le funzioni religiose. La giovane vide una temporanea quiescenza della sua ansia religiosa nell'adesione al "''Cenacolo''", una sorta di [[istituto secolare]] che raggruppava diverse fanciulle che come Pina volevano seguire la vita religiosa pur senza poterlo fare.
=== Voto di castità ===
Decisa a seguire la strada religiosa, fece voto di castità il 29 aprile del [[1932]], rifiutando così tutte le proposte matrimoniali che le erano state indirizzate e scatenando però su di lei le ire della madre che non solo la umiliò in pubblico, (arrivando perfino a trascinarla fuori dalla parrocchia tirandole i capelli), ma la rinchiuse all'interno della sua camera per non permetterle di seguire le funzioni religiose. La giovane vide una temporanea quiescenza della sua ansia religiosa nell'adesione al "''Cenacolo''", una sorta di [[istituto secolare]] che raggruppava diverse fanciulle che come Pina volevano seguire la vita religiosa pur senza poterlo fare.
 
Svanito, con grande dolore, questo progetto, ella decise di offrire la sua stessa vita come sacrificio per la salvezza dei sacerdoti. Nel marzo del [[1948]] cominciò ad accusare i sintomi di dell'[[artrite reumatoide]] che dopo solo due anni l'avrebbe portata alla morte. Pina Suriano morì infatti a causa di un infarto dovutoprovocato alladalla patologia cronica il 19 maggio del [[1950]].
 
La spiritualità della Suriano si alimentava con la preghiera, i sacrifici e la pratica quotidiana della [[messa]], della [[Eucaristia|comunione]] e della meditazione della [[Parola di Dio]].<ref>{{cita web|url=http://www.vatican.va/news_services/liturgy/saints/ns_lit_doc_20040905_suriano_it.html|titolo=Pina Suriano|accesso=03 febbraio 2020}}</ref>
 
== Culto ==
Il 18 maggio 1969 avvenne la traslazione del corpo dal cimitero alla parrocchia del [[Chiesa del Sacro Cuore (Partinico)|Sacro Cuore in Partinico]], poi Santuario Beata Pina Suriano<ref name="diocesi">{{cita web|url=http://www.diocesimonreale.it/wp-content/uploads/2017/07/G8marzo2014.pdf|titolo=L'umanità piena di Pina Suriano: la santità dell'ordinario|accesso=1 febbraio 2020}}</ref>, dove le sue spoglie sono definitivamente conservate; l'avambraccio e la mano destra, incorrotti, sono custoditi in un reliquiario separato.<ref>{{cita web|url=https://www.teleoccidente.it/wp/2019/05/13/monreale-posizionata-reliquia-braccio-incorrotto-della-beata-pina-suriano/|titolo=Monreale, posizionata reliquia braccio incorrotto della Beata Pina Suriano|accesso=03 febbraio 2020}}</ref>
Il 18 maggio [[1969]] avvenne la definitiva traslazione del corpo dal cimitero alla parrocchia Sacro Cuore in Partinico dove si trova sino ad oggi.
 
Il 18 febbraio 1989 fu proclamata [[Venerabile]] e il 5 settembre 2004 fu [[Beatificazione|beatificata]] da [[Giovanni Paolo II]] a [[Loreto]]<ref name="diocesi"/>. La beatificazione è stata resa possibile grazie al riconoscimento, da parte della [[Chiesa cattolica]], del [[miracolo]] ottenuto per sua intercessione dalla diciottenne Isabella Mannone di [[Marsala]], salvatasi dalla scossa di corrente elettrica causata dalla caduta in acqua dell'asciugacapelli mentre era immersa nella vasca da bagno<ref>{{cita web|url=https://www.azionecattolicacaltagirone.it/2012/01/24/beata-pina-suriano-1915-1948/|titolo=Beata Pina Suriano|accesso=03 febbraio 2020}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.santiebeati.it/dettaglio/92127|titolo=Beata Pina Suriano|accesso=02 febbraio 2020}}</ref>.
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* Pina Suriano, ''Gli scritti'', edizione integrale a cura di G. Ruggirello e G. Parrino, Ed. Biblioteca L. II De Torres, 2016, ISBN 978-88-992-51-017
* Andrea Soresi, ''Pina Suriano (dai suoi scritti e testimonianze)'', Cartotecnica Vincenzo Inghilleri, 1987
 
== Voci correlate ==
* [[Chiesa del Sacro Cuore (Partinico)]]
 
== Collegamenti esterni ==
Il 18 febbraio [[1989]] fu proclamata "''[[Venerabile]]''" e infine "''[[Beatificazione|Beata]]''" nel [[2004]] da [[Giovanni Paolo II]] nel contesto del "grande evento" a [[Loreto]] di tutta l'Azione Cattolica.
* {{cita web|url=http://www.vatican.va/news_services/liturgy/saints/ns_lit_doc_20040905_suriano_it.html|titolo=Biografia di Pina Suriano|accesso=2 febbraio 2020}}
* {{cita web|url=http://www.santiebeati.it/dettaglio/92127|titolo=Beata Pina Suriano|accesso=02 febbraio 2020}}
 
{{Controllo di autorità}}
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[[Categoria:Beati italiani del XX secolo]]
[[Categoria:Personalità di Azione Cattolica]]
[[Categoria:Beati proclamati da Giovanni Paolo II]]