Scriptorium di Bobbio: differenze tra le versioni
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{{Biblioteca
[[File:Piazza Santa Fara - Bobbio.JPG|thumb|Il porticato e i giardini dello ''Scriptorium'' in piazza San Fara a [[Bobbio]].]]▼
|Nome = Scriptorium dell'[[Abbazia di San Colombano]]
|Immagine = Bobbio abbey gallery.JPG
▲
|Stato = ITA
|Regione = {{IT-EMR}}
|Città = [[Bobbio ]]
|Costruzione = [[VII secolo]]
}}
Lo '''Scriptorium di Bobbio''' era un importante [[centro scrittorio]] e [[biblioteca]] fondato dall'abate [[Sant'Attala|Attala]] nel [[VII secolo]] presso l'[[Abbazia di San Colombano]] a [[Bobbio]], che fu per tutto il [[Medioevo]] uno dei più importanti centri monastici europei. Nel [[982]], custodiva oltre 700 [[Codice (bibliografia)|codici]].
== Storia ==
Tra il [[VII secolo|VII]] e il [[IX secolo]] lo Scriptorium di Bobbio divenne il maggior centro di produzione libraria
Secondo alcuni studiosi<ref>Michele Tosi, ''L'Edictus Rothari nei manoscritti bobiensi'', in ''Archivum Bobiense'', 4, 1982, pp. 11–72. Vedi anche Claudia Villa e Francesco Lo Monaco, ''Cultura e scrittura nell'Italia longobarda'', in W. Pohl et al. (a cura di), ''Die Langobarden. Herrschaft und Identität'', 2005, nota 76 a p.521 ([epub.oeaw.ac.at/0xc1aa500d_0x000f9ab0.pdf testo on-line] {{pdf}}), che propone di ridimensionare l'attività scrittoria dell'abbazia di Bobbio in epoca longobarda.</ref> nello ''scriptorium'', sotto il terzo abate, [[san Bobuleno]], sarebbe stato materialmente redatto l'[[editto di Rotari]], la prima raccolta scritta di [[diritto]] longobarda, promulgato nel [[643]] da re [[Rotari]].
Nello ''scriptorium'' vennero prodotti [[Codice (filologia)|codici]] [[manoscritti]] [[miniatura|miniati]] su [[pergamena]]. I monaci [[Irlanda|irlandesi]] che vi lavoravano introdussero lo stile dell'[[arte insulare]] per le [[miniature]] e un particolare sistema di [[Abbreviatura|abbreviature]]<ref name=Urbino />
Vi furono utilizzate l'[[onciale]], la [[semionciale]], la [[Scrittura carolina|carolina]]<ref>Paolo Collura, ''Studi paleografici. La precarolina e la carolina a Bobbio'', 1943.</ref> e la [[Scrittura gotica|gotica]].
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L'abate Gerberto di Aurillac, il futuro [[papa Silvestro II]], nel [[982]] fece redigere un catalogo della biblioteca, che raccoglieva oltre 700 codici, tra cui il ''Glossarium Bobiense'', del [[IX secolo]], una delle prime [[enciclopedia|enciclopedie]] [[Medio Evo|medievali]].
Accanto ad opere liturgiche, patristiche e agiografiche, vi si trovavano opere di autori latini, di grammatici, trattati scientifici, scritti giuridici, di storia, di medicina, di agricoltura, di arte e di musica. Tra gli autori classici sono testimoniate opere di [[Plauto]], [[Virgilio]], [[Terenzio]], [[Ovidio]], [[Cicerone]] e [[
Lo ''scriptorium'' passò in seguito all'[[ordine benedettino]]. Parte dei codici conservati nella biblioteca e prodotti dallo ''scriptorium'' andarono dispersi: diversi esemplari di pregio furono trasferiti nel [[XVII secolo]] presso la [[Biblioteca Ambrosiana]] a [[Milano]] e la [[Biblioteca Vaticana]] di [[Roma]]<ref>Achille Ratti, Papa Pio XI, [https://it.wikisource.org/wiki/Le_ultime_vicende_della_biblioteca_e_dell%27archivio_di_S._Colombano_di_Bobbio ''Le ultime vicende della biblioteca e dell'archivio di S. Colombano di Bobbio''], Milano, Ulrico Hoepli, 1901</ref>.
La biblioteca proseguì la sua attività fino alla soppressione del monastero nel [[1803]].
Tutta la biblioteca venne quindi requisita e trasferita in Francia fino agli accordi di restituzione dopo il [[Congresso di Vienna]] del 1815.
Dal [[1963]] è la sede del [[Museo dell'abbazia di San Colombano]].▼
▲Dal [[1963]] dove vi era l'antica biblioteca vi è la sede del [[Museo dell'abbazia di San Colombano]].
=== Patrimonio ===
Dopo la dispersione in altre biblioteche, lo Scriptorium conservò 25 dei 150 manoscritti più antichi della [[letteratura latina]] esistenti al mondo. Tutto il patrimonio dello Scriptorium è archiviato su [[microfilm]] presso gli ''[[Duomo di Bobbio#Archivi storici bobiensi|Archivi storici bobiensi]]'' del [[duomo di Bobbio]], che custodisce anche alcune [[pergamene]] e [[Codice (filologia)|codici]] del periodo compreso tra il [[V secolo|V]] e il [[IX secolo]].
Nel [[1824]],
Il patrimonio librario bobbiese è conservato quindi in massima parte nella [[Biblioteca Ambrosiana]] di Milano, nella [[Biblioteca nazionale di Torino]], nella [[Biblioteca apostolica vaticana|Biblioteca Vaticana]], nella [[Biblioteca Medicea Laurenziana|Biblioteca Laurenziana di Firenze]], nella [[Biblioteca capitolare di Verona]] e nella [[Biblioteca Queriniana|Biblioteca Queriniana di Brescia]] (altri codici sono conservati o testimoniati a Berlino, Cambridge, Celtenham, Heidelberg, Escorial, Lipsia, Nancy, Parigi, Parma, Venezia, Vienna, Wolfenbüttel).
Nel [[2009]] la repertazione effettuata dal rettore A. Bulla e uno studio ad opera di Leandra Scappaticci ha portato alla scoperta di nuovi [[Codice (filologia)|codici]] o [[Palinsesto (filologia)|palinsesti]], alcuni dei quali mancanti alla [[Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino|Biblioteca di Torino]].<ref>[http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/MibacUnif/Eventi/visualizza_asset.html_1213420912.html Recente scoperta di nuovi codici in La biblioteca fantasma]</ref>
Tra i [[Codice (filologia)|codici]] che appartenevano alla biblioteca del [[centro scrittorio]], si citano:
* il ''[[Orosius D 23 sup.|Chronicon]]'' di [[Orosio]], un codice miniato del [[VII secolo]] oggi conservato alla
* l'''[[Antifonario di Bangor]]'', un manoscritto irlandese del tardo [[VII secolo]], proveniente dal monastero di [[Bangor (Irlanda del Nord)|Bangor]] ed anch'esso oggi presso la [[Biblioteca Ambrosiana]], che secondo la tradizione sarebbe stato portato a [[Bobbio]] dallo stesso [[san Colombano]], probabilmente fu nelle mani del santo irlandese, ma pervenne al [[Abbazia di San Colombano|monastero bobbiense]] solo attorno al [[IX secolo]] da parte del monaco irlandese [[Dungallo di Bobbio|Dungall]] dopo le incursioni vichinghe in Irlanda.
* il ''San Gerolamo di Bobbio'', con un commento di Isaia di [[san Girolamo]], del VII secolo, i ''Dialoghi di San Gregorio Magno'' del sec. VIII, il ''[[De temporum ratione]]'' in minuscola longobarda del sec. VIII di [[Beda il Venerabile]], il ''[[Liber Diurnus Romanorum Pontificum]]'' del IX e il ''Messale'' del X, sempre alla Biblioteca Ambrosiana.
* il ''Codex Bobiensis'' (codice K) degli ''Evangeli di Marco e Matteo'', e i ''Vangeli irlandesi'', alla Biblioteca nazionale di Torino.
* il ''[[De re publica]]'' di [[Marco Tullio Cicerone|Cicerone]], oggi nella Biblioteca Vaticana.
* il ''Virgilio mediceo'' di [[Publio Virgilio Marone]], oggi alla Biblioteca Laurenziana di Firenze.
* il ''Plauto'' alla Biblioteca capitolare di Verona.
* i volumi ''[[Appendix Probi]]'' e ''Ars grammatica'' di [[Flavio Sosipatro Carisio]] alla [[Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III|Biblioteca nazionale di Napoli]].
* le ''Lettere di Seneca a Lucillo'' alla Biblioteca Queriniana di Brescia.
Secondo il paleografo austriaco Paul Rudolf Beer (m. 2009), la collezione del [[Monastero di Vivario]] sarebbe confluita a san Colombano e a [[Biblioteca capitolare di Verona|Verona]].<ref>{{cita web|url=https://www.osservatoreromano.va/it/news/2020-07/quanta-vita-dopo-quattordici-secoli-a-vivarium.html|autore=Silvia Guidi|titolo=Quanta vita (dopo quattordici secoli) a Vivarium|data=7 luglio 2020}}</ref><ref>{{cita pubblicazione|titolo=Review: [Untitled] Reviewed Work: Codices Latini Antiquiores, Part IV: Italy: Perugia-Verona by E. A. Lowe|autore=[[Herbert Bloch]]|rivista=Speeculum|volume= 25|numero= 2 |data=aprile 1950|pagine= 277-287 |jstor=2848944|doi=10.2307/2848944|editore=The University of Chicago Press|oclc=883414901}}</ref> La tesi del debito di san colombano con il ''Vivarium'' fu confutata da [[Elias Avery Lowe]].<ref>{{cita libro|url=https://core.ac.uk/download/pdf/158820074.pdf|titolo=Glosse virgiliane nel "Liber Glossarium". Saggio di edizione critica delle voci "Virigili"|pagina=87|autore=S. Gorla|autore2=Luisa maria Delvigo|autore3=Anne Grondeaux|formato=pdf|editore=[[Università di Udine]]-Facoltà di Lettere e Filosofia|anno=a.a. 2015-2016}}</ref>
== Note ==
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== Bibliografia ==
*Paolo Collura, ''Studi paleografici: la precarolina e la carolina a Bobbio'', Fontes Ambrosiani, 22, Firenze: L.S. Olschki, 1965
*W M Lindsay, ''The Bobbio scriptorium: its early minuscule abbreviations'', in lingua inglese - Editore: Leipzig, O. Harrassowitz 1909
*Papa Pio XI, ''Le ultime vicende della biblioteca e dell'archivio di S. Colombano di Bobbio'', Milano, U. Hoepli, 1901
*Michele Tosi, ''Bobbio'', Guida storica artistica e ambientale della città e dintorni - Archivi Storici Bobiensi 1983
== Voci correlate ==
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* [[Museo dell'abbazia di San Colombano]]
* [[Biblioteca Ambrosiana]]
* [[Duomo di Bobbio]]
* [[Centro scrittorio]]
== Collegamenti esterni ==
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{{Portale|editoria|Emilia}}
[[Categoria:Scriptorium|Bobbio]]
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