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Come tutte le economie avanzate, anche l'[[economia italiana]] è fortemente orientata verso il settore dei servizi, che nel 2011 ha rappresentato poco meno dei tre quarti del valore aggiunto (contro poco più del 50% nel [[1970]]).<ref>{{Cita web|url=http://dati.istat.it/|accesso=23-5-2012|titolo=Dati Istat}}</ref> Il tessuto produttivo dell'economia è formato in prevalenza di [[piccole e medie imprese]]: quelle di maggiori dimensioni sono gestite in gran parte dalle famiglie fondatrici e, in taluni casi, da gruppi stranieri. Il modello di ''[[public company]]'', impresa a [[capitale (economia)|capitale]] diffuso gestita da un [[management]], è poco diffuso.
 
<!--[[File:1 € Italia.jpg|thumb|left|120px|[[1 euro]] [[Monete euro italiane|italiano]]]]-->
Dopo una politica fiscale molto espansiva durante gli anni Ottanta, a partire dai primi anni Novanta, l'Italia ha perseguito una [[politica fiscale]] molto più rigida, per rispettare i parametri derivanti dall'adesione all'[[Unione economica e monetaria]]. Nel [[1999]] il Paese ha aderito all'[[euro]], che ha sostituito la [[lira italiana|lira]] anche nella circolazione cartacea a partire dal 2002.
 
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Negli anni duemila il settore energetico nazionale è stato interessato da numerosi cambiamenti, come la riforma del mercato elettrico e del gas, lo sviluppo delle [[fonti rinnovabili]], la promozione dell'efficienza, del [[risparmio energetico]] e della sicurezza degli [[approvvigionamenti]].
 
Inoltre, alcuni interventi legislativi del [[Governo Berlusconi IV]] avevano preparato il riavvio della produzione di [[energia nucleare]] abbandonata negli anni ottanta a seguito di [[Referendumreferendum abrogativi del 1987 in Italia del 1987|referendum abrogativi]] indetti dopo il [[disastro di Chernobyl]], ma tali norme sono state poi cancellate dal medesimo Governo a seguito dei [[referendum abrogativi in Italia del 2011|referendum abrogativi del 2011]].
 
Nel 2009 la disponibilità interna lorda di [[energia]] per fonte e risorsa è stata la seguente:<ref>{{cita web|http://www3.istat.it/salastampa/comunicati/non_calendario/20100706_00/testointegrale20100706.pdf|Il sistema energetico italiano e gli obiettivi ambientali al 2020|19-7-2011}}</ref>