Giovanni Aurispa: differenze tra le versioni
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|Didascalia = Medaglia commemorativa, oggi conservata al [[Metropolitan Museum of Art]]
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Fu promotore della riscoperta dei [[letteratura greca|classici greci]] in Italia.
== Biografia ==
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Dal [[1427]] in poi si trasferì a [[Ferrara]] dove divenne il [[precettore]] del figlio di [[Niccolò III d'Este]] e durante questo periodo continuò a esercitare la sua attività di mercante e a svolgere missioni diplomatiche; tra i suoi viaggi si ricordano quello a [[Costantinopoli]] del [[1421]], e quello in [[Svizzera]] (dove partecipò al [[Concilio di Basilea]]) e [[Germania]] del [[1433]].
A Bisanzio, in particolare, comprò documenti molto preziosi, tra cui un manoscritto del [[IX secolo]], copia della silloge adrianea che aveva raccolto le tragedie di [[Eschilo]] e [[Sofocle]] giunte integre ai nostri giorni. Il codice, inviato nel [[1424]] all'umanista [[Niccolò Niccoli]], è custodito a Firenze presso la [[Biblioteca
Quando il Concilio di Basilea fu trasferito a Ferrara nel 1438, Aurispa attirò l'attenzione di [[papa Eugenio IV]], che lo scelse come suo segretario apostolico, e così si trasferì a Roma. Mantenne questo ruolo anche sotto [[papa Niccolò V]], che gli conferì due lucrose [[Abate commendatario|abbazie commendative]] in Sicilia.<ref name=ortolani>Giuseppe Emanuele Ortolani, ''Biografia degli Uomini Illustri della Sicilia, ornata de' loro respettivi ritratti'', vol. II, pp. 21-25, stampato a Napoli presso Nicola Gervasi, 1818.</ref>
Nel 1450 Aurispa tornò a Ferrara, dove
== Opere ==
Di Aurispa rimangono un Epistolario che comprende 132 lettere, e traduzioni di [[Luciano di Samosata]] (il dodicesimo dialogo appartenente alla serie dei ''Dialoghi dei morti''), [[Plutarco]], [[
== Note ==
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