Archermos: differenze tra le versioni

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== Fonti letterarie ==
[[File:015MA Kore.jpg|thumb|left|[[Kore 675]]. Atene, Museo dell'Acropoli.]]
Viene ricordato da [[Gaio Plinio Secondo|Plinio il Vecchio]]<ref>Plinio, ''[[Naturalis Historia]]'', 36,11-14.</ref>, che lo ritiene figlio di Mikkiades e nipote di Melas e cita di sue opere ancora conservate ai suoi tempi a [[Delo]] e nell'isola di [[Lesbo]]. Ai suoi figli, Bupalo e Athenis, Plinio attribuisce altre sculture situate in Grecia e ricorda che loro opere erano presenti anche nelle collezioni di diversi edifici [[Augusto (imperatore)|augustei]] di [[Roma]].
 
Uno ''[[scholion]]'' (nota a margine che veniva apposta dai successivi grammatici ai manoscritti dei testi classici) alla commedia degli ''[[Uccelli (Aristofane)|Uccelli]]'' di [[Aristofane]], riporta che sarebbe stato ''Archennos'', ad applicare per primo le ali alle Nikai<ref>F. Muenzer, "Zur Kunstgeschichte des Plinius," in ''Hermes'' 30, 1895, pp. 522-525.</ref>.
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Su un fusto di colonna rinvenuta sull'[[Acropoli di Atene]] è stata rinvenuta una dedica fatta da Archermos di Chio.<ref>[http://www.davidgill.co.uk/attica/akr_archermos.htm Scheda e fotografia della dedica di Archermos iscritta sul fusto di colonna.]</ref>
 
Alla Nike di Delo e alla cosiddetta "scuola di Chio", costituita da Archermos e dai suoi figli, sono associate una ''[[kore (scultura)|kore]]'' rinvenuta sull'[[Acropoli di Atene]], in marmo di Chio ([[Kore 675|Acropolis 675]]) e una [[cariatide]] di [[Delfi (città antica)|Delfi]], precedentemente ritenuta appartenente al [[thesauros]] degli [[Cnido|Cnidii]].
 
== Note ==