Fraate V: differenze tra le versioni

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[[File:Drachm of Phraates IV, Mithradatkart mint.jpg|miniatura|Moneta del padre di Fraate V, [[Fraate IV]] (r. 37/2 a.C.)]]
 
Fraate V era figlio del sovrano [[Fraate IV]] (regnante dal 37 al 2 a.C.) e della sua moglie romana [[Musa di Partia|Musa]], la quale in passato era stata una schiava italica donatagli dall'imperatore romano [[Augusto]] (r. 27 a.C.-14 d.C.) dopo un trattato del 20 a.C. in cui i romani restituirono a Fraate IV il figlio rapito in cambio degli [[Aquila (storia romana)|stendardi legionari]] perduti durante la [[battaglia di Carre]] nel 53 a.C., così come ogni prigioniero di guerra sopravvissuto.<ref>{{cita|Garthwaite (2005)|p. 80}}; {{cita|Strugnell (2006)|pp. 251-252}}</ref> I Parti consideravano questo scambio come un prezzo irrisorio da pagare per poter tornare a riaccogliere il principe.<ref>{{cita|Bivar (1983)|pp. 66-67}}.</ref> Assieme al principe, Augusto diedeinviò a Fraate IV una schiava italianaitalica di nome [[Musa di Partia|Musa]], che seppe ingraziarsi il sovrano e divenne presto sua regina e una delle preferite di Fraate IV, oltre a dare alla luce Fraatace (Fraate V).<ref>{{cita|Kia (2016)|p. 198}}; {{cita|Schippmann (1986)|pp. 525-536}}.</ref> Cercando di garantire il trono per suo figlio, nel 9/10 a.C. Musa convinse Fraate IV a mandare i suoi quattro figli primogeniti a [[Roma]] per evitare conflitti relativi alla successione.<ref>{{cita|Kia (2016)|p. 198}}; {{cita|Strugnell (2008)|pp. 284-285}}; {{cita|Dąbrowa (2012)|p. 173}}; {{cita|Schippmann (1986)|pp. 525-536}}.</ref> Nel 2 a.C., Musa fece avvelenare l'anziano Fraate IV e divenne co-reggente dell'impero al fianco di Fraate V.<ref name="kia199"/> Lo storico romano del I secolo [[Flavio Giuseppe]] riporta le malevocivoci malevoli secondo cui Musa avrebbe sposato suo figlio.<ref>{{cita|Bigwood (2004)|pp. 43-44}}.</ref> Tuttavia, non ci sono altre prove che supportano o contraddicono la notizia riferita da Flavio Giuseppe; né sotto i Parti, né sotto i loro predecessori iranici, gli [[Impero achemenide|Achemenidi]], si conoscono testimonianze incontrovertibili secondo le quali il matrimonio veniva praticato tra genitori e figli.<ref>{{cita|Bigwood (2004)|pp. 44-45}}.</ref>
 
=== Regno ===
 
Al momento della sua ascesa, Fraate V ereditò le lunghe acredini che si protraevano tra l'impero partico e i romani per il possesso dell'Armenia e della [[Mesopotamia]].<ref name="kia199">{{cita|Kia (2016)|p. 199}}.</ref> Nella speranza di sfruttare le debolezze degli avversari, Augusto inviò un esercito guidato da suo figlio adottivo [[Gaio Cesare]] per conquistare entrambe le regioni.<ref name="kia199"/> Prima che scoppiasse la guerra, un emissario di Fraate V giunse a Occidente al fine di chiedere che i fratelli abbandonassero l'Urbe.<ref name="kia199"/> Augusto rispose in modo beffardo tramite una missiva al sovrano partico, rivolgendosi a lui semplicemente chiamandolo «Fraate».<ref name="kia199"/> Il primo imperatore di Roma chiede alla controparte di rinunciare alla sua corona e alle sue pretese territoriali sull'Armenia.<ref name="kia199"/> Per nulla intimidito, Fraate V replicò, «con un tono tutto sommato altezzoso, definendosi Re dei Re e rivolgendosi ad Augusto semplicemente come Cesare».<ref name="kia199"/>