Fraate V: differenze tra le versioni

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{{Monarca
| nome = =Fraate V<br>Arsace XV
| titolo = =Re dei [[Parti]]
| immagine = Coin of Phraatakes (Phraates V) with =Musa, Seleucia mint.jpg
| legenda = Moneta di Fraate V =Raffigurazionee di Fraatesua Vmadre su[[Musa di una monetaPartia|Musa]]
| regno = =[[2 a.C.]]-[[4|4 d.C.]]
| predecessore = =[[Fraate IV]]
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|luogo di morte =
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{{Bio
|Nome = Fraate V
|PostCognome = (in [[Lingua partica|partico]] 𐭐𐭓𐭇𐭕, trasl. ''Frahāt''), anche noto come '''Fraatace''' (''Phraataces'', "piccolo Fraate")
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|PostCognomeVirgola = anche noto come '''Fraatace''' (''Phraataces'', "piccolo Fraate")
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|FineIncipit = regnò sui [[Parti]] dal 2 a.C. al 4
|FineIncipit = fu sovrano dei [[Parti]] dal 2 a.C. al 4 d.C.
|Immagine = Phraataces and Musa.jpg
|Punto=no
|Didascalia = Moneta di Fraate V e Musa
}}
 
Figlio minore di [[Fraate IV]] (regnante dal 37 al 2 a.C.) e di [[Musa di Partia|Musa]], sotto Fraate V sembrò prossima la prospettiva di una guerra tra l'impero dei Parti e quello romano per il controllo di [[Regno d'Armenia|Armenia]] e della [[Mesopotamia]]. Sebbene [[Augusto]] (r. 27 a.C.-14 d.C.) avesse spedito il figlio adottivo [[Gaio Cesare]] a invadere la [[Persia]], nel 1 d.C. le due parti giunsero a stipulare un trattato di pace, ai sensi del quale l'Armenia ricadeva nella sfera d'influenza romana. Fraate V fu in cambio riconosciuto come il legittimo re dei Parti, un evento questo che gli permise di proseguire la parentesi al potere con maggiore sicurezza, considerata la grande incertezza politica che viveva il suo impero. Nel 4 d.C., Fraate V e sua madre fuggirono a [[Roma]] dopo essere stati espulsi dalla nobiltà dei Parti, che incoronò [[Orode III]] come re.
Figlio minore di re [[Fraate IV]], nacque da una concubina [[italia|italica]], rinominata la "dea [[Musa di Partia|Musa]]": quando il padre venne convinto dalla madre a nominarlo successore al trono, Fraate e Musa lo uccisero e assunsero il potere assieme.
 
== Nome ==
Il regno di Fraate V fu segnato dal contrasto con l'[[Impero romano]], al quale i Parti contendevano l'influenza sulla [[Media (provincia persiana)|Media]] e sul regno autonomo di [[Armenia]]; quando [[Augusto (imperatore romano)|Augusto]] inviò in Oriente l'esercito romano al comando di [[Gaio Cesare]], con l'ordine di invadere il regno dei Parti, Fraate preferì firmare un trattato di pace ([[1]]), in base al quale l'Armania venne confermata nella sfera d'influenza romana.
''Frahāt'' ({{greco antico|Φραάτης|Fraátēs}}) è la traslitterazione greca del nome [[lingua partica|partico]] ''Frahāt'' (𐭐𐭓𐭇𐭕), a sua volta derivante dall'[[antico iranico]] ''*Frahāta-'' ("guadagnato, conquistato").<ref>{{cita|Schmitt (2005)}}.</ref> La versione in [[Lingua persiana|persiano moderno]] è ''Farhād'' (فرهاد).<ref>{{cita|Kia (2016)|p. 160}}.</ref> Fraate V era inoltre conosciuto con la versione diminutiva del suo nome, ovvero Fratace (فرهادک), che significa "il piccolo Fraate".<ref>{{cita|Marciak (2017)|p. 349}}.</ref>
 
== Biografia ==
Poco dopo, Fraate V e sua madre vennero uccisi dai nobili parti, probabilmente nel [[4]]. [[Flavio Giuseppe]] racconta che Fraate V sposò sua madre Musa, cosa inaccettabile per i Parti, che si rivoltarono e lo rovesciarono, offrendo la corona ad [[Orode III]].
=== Origini ===
[[File:Drachm of Phraates IV, Mithradatkart mint.jpg|miniatura|Moneta del padre di Fraate V, [[Fraate IV]] (r. 37/2 a.C.)]]
 
Fraate V era figlio del sovrano [[Fraate IV]] (regnante dal 37 al 2 a.C.) e della sua moglie romana [[Musa di Partia|Musa]], la quale in passato era stata una schiava italica donatagli dall'imperatore romano [[Augusto]] (r. 27 a.C.-14 d.C.) dopo un trattato del 20 a.C. in cui i romani restituirono a Fraate IV il figlio rapito in cambio degli [[Aquila (storia romana)|stendardi legionari]] perduti durante la [[battaglia di Carre]] nel 53 a.C., così come ogni prigioniero di guerra sopravvissuto.<ref>{{cita|Garthwaite (2005)|p. 80}}; {{cita|Strugnell (2006)|pp. 251-252}}</ref> I Parti consideravano questo scambio come un prezzo irrisorio da pagare per poter tornare a riaccogliere il principe.<ref>{{cita|Bivar (1983)|pp. 66-67}}.</ref> Assieme al principe, Augusto inviò a Fraate IV una schiava italica di nome [[Musa di Partia|Musa]], che seppe ingraziarsi il sovrano e divenne presto sua regina e una delle preferite di Fraate IV, oltre a dare alla luce Fraatace (Fraate V).<ref>{{cita|Kia (2016)|p. 198}}; {{cita|Schippmann (1986)|pp. 525-536}}.</ref> Cercando di garantire il trono per suo figlio, nel 9/10 a.C. Musa convinse Fraate IV a mandare i suoi quattro figli primogeniti a [[Roma]] per evitare conflitti relativi alla successione.<ref>{{cita|Kia (2016)|p. 198}}; {{cita|Strugnell (2008)|pp. 284-285}}; {{cita|Dąbrowa (2012)|p. 173}}; {{cita|Schippmann (1986)|pp. 525-536}}.</ref> Nel 2 a.C., Musa fece avvelenare l'anziano Fraate IV e divenne co-reggente dell'impero al fianco di Fraate V.<ref name="kia199"/> Lo storico romano del I secolo [[Flavio Giuseppe]] riporta le voci malevoli secondo cui Musa avrebbe sposato suo figlio.<ref>{{cita|Bigwood (2004)|pp. 43-44}}.</ref> Tuttavia, non ci sono altre prove che supportano o contraddicono la notizia riferita da Flavio Giuseppe; né sotto i Parti, né sotto i loro predecessori iranici, gli [[Impero achemenide|Achemenidi]], si conoscono testimonianze incontrovertibili secondo le quali il matrimonio veniva praticato tra genitori e figli.<ref>{{cita|Bigwood (2004)|pp. 44-45}}.</ref>
 
=== Regno ===
Al momento della sua ascesa, Fraate V ereditò le lunghe acredini che si protraevano tra l'impero partico e i romani per il possesso dell'Armenia e della [[Mesopotamia]].<ref name="kia199">{{cita|Kia (2016)|p. 199}}.</ref> Nella speranza di sfruttare le debolezze degli avversari, Augusto inviò un esercito guidato da suo figlio adottivo [[Gaio Cesare]] per conquistare entrambe le regioni.<ref name="kia199"/> Prima che scoppiasse la guerra, un emissario di Fraate V giunse a Occidente al fine di chiedere che i fratelli abbandonassero l'Urbe.<ref name="kia199"/> Augusto rispose in modo beffardo tramite una missiva al sovrano partico, rivolgendosi a lui semplicemente chiamandolo «Fraate».<ref name="kia199"/> Il primo imperatore di Roma chiede alla controparte di rinunciare alla sua corona e alle sue pretese territoriali sull'Armenia.<ref name="kia199"/> Per nulla intimidito, Fraate V replicò, «con un tono tutto sommato altezzoso, definendosi Re dei Re e rivolgendosi ad Augusto semplicemente come Cesare».<ref name="kia199"/>
 
Alla fine, le due potenze concordarono nel ricorrere alla diplomazia: nel 1 d.C. fu concordato un trattato di pace, ai sensi del quale l'Armenia divenne uno stato vassallo romano, mentre l'Urbe riconosceva l'impero dei Parti come potenza internazionale di livello pari e Fraate V come suo legittimo sovrano.<ref>{{cita|Kia (2016)|p. 199}}; {{cita|Dąbrowa (2012)|p. 173}}.</ref> Fraate V desiderava terribilmente il riconoscimento dei romani, considerando che ciò avrebbe avvalorato la sua posizione di sovrano legittimo nell'impero che governava.<ref>{{cita|Dąbrowa (2012)|p. 173}}.</ref> Tuttavia, le sue speranze furono malriposte; nel 4 d.C., la nobiltà dei Parti, già scontenta poiché il figlio di una schiava giunta da Occidente occupava il trono, fu ulteriormente irritata dal suo riconoscimento della sovranità romana in Armenia, con il risultato che decise di allontanare Fraate V e Musa dal trono dei Parti. La coppia cercò asilo a Roma, dove Augusto non rifiutò di accoglierli.<ref>{{cita|Strugnell (2008)|pp. 292, 294-295}}; {{cita|Marciak (2017)|p. 378}}.</ref> L'aristocrazia nominò a quel punto [[Orode III]] come successore al trono.<ref>{{cita|Kia (2016)|p. 199}}; {{cita|Dąbrowa (2012)|p. 174}}.</ref>
 
== Monetazione ==
 
La parte posteriore delle monete realizzate durante il mandato di Fraate V fornisce un ritratto di sua madre, Musa, con un'iscrizione circolare che recita "celeste", contrariamente alle classiche formule quadrate; ciò avvalora l'ipotesi che, se non si vuole credere che uno dei due godesse di maggiore potere, la coppia agì quantomeno come se fosse un duumvirato.<ref>{{cita|Rezakhani (2013)|p. 771}}; {{cita|Bigwood (2004)|p. 57}}.</ref> Inoltre, le fu assegnato da Fraate V il titolo di ''[[Basileus|basilissa]]'' ("regina"), che non era necessariamente impiegato soltanto dalla moglie del re in [[epoca ellenistica]], ma anche da altre donne reali.<ref>{{cita|Bigwood (2004)|pp. 40, 44, 48, 61}}.</ref> Come per suo padre, le monete sul dritto di Fraate V raffigurano una figura che richiama la dea greca [[Nike (mitologia)|Nike]] con un anello e un diadema dietro alla testa.<ref>{{cita|Curtis (2012)|p. 72}}.</ref> Durante la parentesi partica, gli iranici ricorrevano all'iconografia ellenistica per ritrarre le proprie figure divine;<ref>{{cita|Curtis (2012)|pp. 76-77}}.</ref><ref>{{cita|Boyce (1984)|p. 82}}.</ref> per questo motivo, la scena dell'investitura può essere associata alla ''[[khvarenah]]'' [[Avestā|avestica]], cioè la gloria regale.<ref>{{cita|Curtis (2012)|p. 71}}; {{cita|Olbrycht (2016)|p. 99}}.</ref> I numismatici hanno ritrovato raramente un [[tempio del fuoco]] raffigurato sul rovescio.<ref>{{cita|Olbrycht (2016)|p. 96}}.</ref> Allo stesso modo di suo padre, il titolo riportato dal sovrano sulla sua moneta era: «[moneta] del re dei re, Arsace, giusto, benefattore, illustre, [[Filellenismo|filellenico]]».<ref>{{cita|Bigwood (2004)|p. 60}}.</ref>
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
=== Fonti primarie ===
* [[Flavio Giuseppe]], ''Antichità giudaiche'', xviii.2
* {{cita testo|autore=[[Flavio Giuseppe]]|titolo=Antichità giudaiche|volume=xviii.2}}
 
=== Fonti secondarie ===
* {{cita pubblicazione|lingua=en|cid=Bigwood (2004)|autore=Joan M. Bigwood|anno=2004|titolo=Queen Mousa, Mother and Wife(?) of King Phraatakes of Parthia: A Re-evaluation of the Evidence|rivista=Journal of the Classical Association of Canada|editore=Project Muse|volume=4|numero=1|pp=35-70|doi=10.1353/mou.2004.0027}}
* {{cita libro|lingua=en|autore-capitolo=David Bivar|cid=Bivar (1983)|anno=1983|capitolo=The Political History of Iran under the Arsacids|url=https://books.google.it/books?id=Ko_RafMSGLkC&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false|autore=[[Ehsan Yarshater]]|titolo=The Cambridge History of Iran|volume=3(1): The Seleucid, Parthian and Sasanian Periods|città=Cambridge|editore=Cambridge University Press|pp=21-99|isbn=0-521-20092-X}}
* {{cita libro|lingua=en|autore=Mary Boyce|cid=Boyce (1984)|anno=1984|titolo=Zoroastrians: Their Religious Beliefs and Practices. Psychology Press|isbn=978-04-15-23902-8|url=https://books.google.it/books?id=a6gbxVfjtUEC&printsec=frontcover&vq=false&hl=it}}
* {{cita libro|autore=Vesta Sarkhosh Curtis|cid=Curtis (2012)|anno=2012|lingua=en|capitolo=Parthian coins: Kingship and Divine Glory|titolo=The Parthian Empire and its Religions|pp=67-83|isbn=978-39-40-59813-4|url=https://www.academia.edu/6186948}}
* {{cita libro|autore-capitolo=Edward Dąbrowa|cid=Dąbrowa (2012)|lingua=en|anno=2012|capitolo=The Arsacid Empire|autore=Touraj Daryaee|titolo=The Oxford Handbook of Iranian History|editore=Oxford University Press|isbn=978-0-19-987575-7|url=https://books.google.it/books?id=Jxd2Zr9Ilw8C&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false}}
* {{cita libro|lingua=en|autore=Gene Ralph Garthwaite|cid=Garthwaite (2005)|titolo=The Persians|anno=2004|url=https://archive.org/details/persians0000gart|città=Oxford e Carlton|editore=Blackwell Publishing, Ltd.|isbn=978-1-55786-860-2}}
* {{cita libro|lingua=en|autore=Mehrdad Kia|cid=Kia (2016)|anno=2016|titolo=The Persian Empire: A Historical Encyclopedia|editore=ABC-CLIO|url=https://books.google.it/books?id=B5BHDAAAQBAJ&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false|isbn=978-16-10-69391-2}}
* {{cita libro|autore=Michał Marciak|cid=Marciak (2017)|anno=2017|titolo=Sophene, Gordyene, and Adiabene: Three Regna Minora of Northern Mesopotamia Between East and West|lingua=en|editore=BRILL|isbn=978-90-04-35072-4|url=https://books.google.it/books?id=hwEtDwAAQBAJ&printsec=frontcover&hl=it}}
* {{cita libro|autore=Marek Jan Olbrycht|anno=2016|cid=Olbrycht (2016)|editore=Anabasis|lingua=en|titolo=The Sacral Kingship of the early Arsacids I. Fire Cult and Kingly Glory|rivista=Studia classica et orientalia|pp=91-106|url=https://www.academia.edu/33754166/THE_SACRAL_KINGSHIP_OF_THE_EARLY_ARSACIDS_I_FIRE_CULT_AND_KINGLY_GLORY}}
* {{cita libro|lingua=en|autore-capitolo=Khodadad Rezakhani|cid=Rezakhani (2013)|anno=2013|capitolo=Arsacid, Elymaean, and Persid Coinage|autore=Daniel T. Potts|titolo=The Oxford Handbook of Ancient Iran|url=https://archive.org/details/oxfordhandbookof0000unse_s1j3|editore=Oxford University Press|isbn=978-01-99-73330-9}}
* {{cita libro|lingua=en|autore-capitolo=K. Schippmann|cid=Schippmann (1986)|anno=1986|capitolo=Arsacids ii. The Arsacid dynasty|autore=Ehsan Yarshater|titolo=Encyclopædia Iranica|url=https://www.iranicaonline.org/articles/arsacids-ii|volume=II/5: Armenia and Iran IV–Art in Iran I|città=Londra e New York|editore=Routledge & Kegan Paul|pp=525-536|isbn=978-0-71009-105-5}}
* {{cita web|capitolo=Personal Names, Iranian iv. Parthian Period|cid=Schmitt (2005)|autore=Rüdiger Schmitt|url=http://www.iranicaonline.org/articles/personal-names-iranian-iv-parthian|titolo=Encyclopaedia Iranica|lingua=en}}
* {{cita pubblicazione|autore=Emma Strugnell|cid=Strugnell (2006)|anno=2006|lingua=en|titolo=Ventidius' Parthian War: Rome's Forgotten Eastern Triumph|rivista=Acta Antiqua|volume=46|numero=3|pp=239-252|doi=10.1556/AAnt.46.2006.3.3}}
* {{cita pubblicazione|autore=Emma Strugnell|cid=Strugnell (2008)|anno=2008|titolo=Thea Musa, Roman Queen of Parthia|rivista=Iranica Antiqua. 43|pp=275-298|lingua=en|doi=10.2143/IA.43.0.2024051}}
 
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