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|titolo = Il nipote di Rameau
|titoloorig = Le Neveu de Rameau ou La Satire seconde
|annoorig = 1891
|genere = dialogo satirico
|lingua = fr
}}
'''''Il nipote di Rameau
==Personaggi==
I due personaggi che danno vita al dialogo sono designati con i pronomi
==Trama==
La conversazione immaginata e riportata da [[Diderot]] si svolge per
<br />LUI. – C’est apparemment qu’il y a pour les unes un sens que je n’ai pas, une fibre qui ne m’a point été donne, une fibre lâche qu’on a beau pincer et qui ne vibre pas; ou peut-être c’est que j’ai toujours vécu avec de bons musiciens et des méchantes gens; d’où il est arrivé que mon oreille est devenue très fine, et que mon coeur est devenu sourd.|lingua=fr}}</ref>. Jean-François Rameau è in fondo la cattiva coscienza della società parigina di metà Settecento; è colui che ha il coraggio (la spudoratezza) di confessare ciò che tutti pensano, e di fare per mestiere, come satirico e pantomimo, ciò che tutti fanno nella loro vita: l'adulatore.
==Tematiche==
Alcune delle tematiche discusse nel corso del dialogo:
▲- La disgiunzione tra sensibilità estetica e sentimento morale;
▲- In che misura gli uomini sono effettivamente liberi? In che misura, invece, essi sono il prodotto del proprio carattere naturale e dell’ambiente in cui crescono ([[determinismo]])?
▲- La centralità del [[genio]] nella creazione artistica;
▲- La [[querelle des Bouffons]]: confronto tra la tradizione musicale francese e la nuova musica italiana;
▲- L’origine della [[musica]] dall’imitazione dei rumori naturali e delle passione umane ([[mimesi]]);
▲- Alcuni principi di [[estetica]] musicale: la [[declamazione]], il [[canto]], la [[misura]], l’[[accento (musica)|accento]], …;
▲- Se esistano delle eccezioni ([[idiotismi]]) alla [[morale]] universale;
▲- Se il [[filosofo]] sia uguale o diverso rispetto ai suoi concittadini <ref> In effetti, MOI descrive i francesi, e in part., la gente di Parigi, come « ''(…) un peuple sans moeurs, perdu de débauche et de luxe (…)'' ».
D.Diderot, idem, pp.147-148.
Fu proprio la violenza degli attacchi (e della derisione) rivolti alla società dei salotti, alla corte, a ministri, ad esponenti del clero, al [[partito anti-filosofico]],
▲Fu proprio la violenza degli attacchi (e della derisione) rivolti alla società dei salotti, alla corte, a ministri, ad esponenti del clero, al [[partito anti-filosofico]], all’interna città di Parigi, a consigliare a [[Diderot]] di tenere l’opera segreta, preservandola per una pubblicazione postuma.
==La vicenda editoriale==
La vicenda editoriale
▲La vicenda editoriale dell’opera è travagliata e romanzesca. Il dialogo viene pubblicato per la prima volta in edizione tedesca nel 1805. La traduzione, accompagnata da una nota storico-critica, è curata da [[Goethe]]. E’lo stesso Goethe ad imporre il titolo con il quale l’opera è nota ancora oggi (in tedesco ''Rameaus Neffe''), a scapito del titolo immaginato da Diderot, ''La Satire seconde''. La copia manoscritta sulla quale ha lavorato Goethe va perduta. Nel 1821 gli editori Saur e Saint-Geniès pubblicano la prima edizione francese. Il testo che essi spacciano per un originale inedito non è altro che la ritraduzione della traduzione di Goethe. Tra il 1875 e il 1884 appaiono nuove traduzioni, preparate a partire da copie manoscritte appartenenti al [[fondo Vandeul]] di San Pietroburgo. Nel 1891 Georges Monval scopre presso un libraio del quai [[Voltaire]] un manoscritto originale in ottime condizioni. Questo manoscritto è conservato oggi presso la [[Pierpont Morgan Library]] di New York, ed è la fonte di tutte le edizioni moderne del dialogo. La prima edizione critica, curata da Jean Fabre, risale al 1950.
==Fortuna dell'opera==
Tra le interpretazioni filosofiche sono da ricordare quella data da [[Hegel]] nella ''[[Fenomenologia dello spirito]]'' e quella data da [[Michel Foucault]] nella ''[[Storia della follia
==Edizioni==
▲Tra le interpretazioni filosofiche sono da ricordare quella data da [[Hegel]] nella ''[[Fenomenologia dello spirito]]'' e quella data da [[Michel Foucault]] nella ''[[Storia della follia nell’età classica]]''.
* trad. Silvio Pagani, Sonzogno, 1907
* trad. Vincenzo Bucci, Istituto editoriale italiano, 1910
* trad. Gildo Passini, Formiggini, 1929
* trad. [[Giacinto Spagnoletti]], Guanda, 1945
* trad. Giuseppe Carbone, UE, 1949
* trad. Lidia Herling Croce, Rizzoli, 1956, BUR 1981 ISBN 8806573721 ISBN 8817172049 ISBN 9788817172042
* trad. Franca Uffreduzzi, Utet, 1965
* trad. Nedialko Dacev, Peruzzo, 1965
* trad. Andrea Calzolari, FMR, 1973
* trad. Lanfranco Binni e Liliana Magrini, Garzanti, 1974 ISBN 8811580773 ISBN 9788811360773
* trad. [[Augusto Frassineti]], Einaudi, 1984 ISBN 8806057375; Quodlibet, 2010 ISBN 9788874622962
* trad. M. Brini Savorelli, Olschki, 2002
==Note==
<references/>
==Collegamenti esterni==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{fr}} ''Le neveu de Rameau'' [http://abu.cnam.fr/cgi-bin/go?neveu2 versione online in francese]
* [https://web.archive.org/web/20080620011735/http://lgxserver.uniba.it/lei/rassegna/010201.htm Articolo] nel quale [[Eugenio Scalfari]] discute sull'attualità dell'[[Illuminismo]] e commenta l{{'}}''incipit'' del ''Nipote di Rameau''
* Diderot e Goethe: [http://www.traduire.de/Diderot/G%2BD_1.htm la vicenda editoriale dell'opera]
{{Controllo di autorità}}
▲{{DEFAULTSORT:Nipote di Rameau, Il}}
[[Categoria:Opere filosofiche di autori francesi]]
[[Categoria:
▲[[Categoria:Opere filosofiche]]
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