Il nipote di Rameau: differenze tra le versioni

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m Bot: Sostituzione di Scritti filosofici francesi con Opere filosofiche di autori francesi
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|titoloalfa = Nipote di Rameau
|titoloorig = Le Neveu de Rameau ou La Satire seconde
|autore = [[Denis Diderot]]
|annoorig = 1891
|genere = dialogo satirico
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* Se esista la virtù, e se essa conduca alla felicità;
* Che tipo di educazione bisogna impartire ai propri figli? Bisogna insegnare loro la rettitudine, o piuttosto metterli in condizione di conquistare il benessere, la ricchezza, il prestigio, nella società in cui vivono?
* Esiste un'eccellenza nel male, nell'adulazione, nella malvagità? Da ricordare a questo proposito la vicenda, raccontata da Rameau, del rinnegato di [[LisbonaAvignone]], che tradì il proprio benefattore denunciandolo all'[[Inquisizione]] e si impadronì dei suoi beni; può esistere un'[[estetica]] del male<ref>{{q|Non sapevo più se fosse meglio restare, andarmene, oppure indignarmi. Rimasi, con l’intenzione di spostare la conversazione su un qualche soggetto che scacciasse dal mio animo l’orrore del quale si era riempito. Cominciavo a sopportare con gran pena la presenza di un uomo che discuteva un’azione orribile, un’abominevole misfatto, proprio come un esperto di pittura o di poesia esamina le qualità di un’opera del gusto, o un moralista o uno storico mettono in risalto le circostanze di un’azione eroica. Mio malgrado, mi feci cupo.|[[Denis Diderot]], idem, pp.128-129.|Je ne savais, moi, si je devais rester ou fuir, rire ou m’indigner. Je restai, dans le dessein de tourner la conversation sur quelque sujet qui chassât de mon âme l’horreur dont elle était remplie. Je commencais à supporter avec peine la présence d’un homme qui discutait une action horrible, un exécrable forfait, comme un connaisseur en peinture ou en poésie, esamine les beautés d’un ouvrage de goût; ou comme un moraliste ou un historien relève et fait éclater les circonstances d’une action heroïque. Je devins sombre, malgré moi|lingua=fr}}</ref>?
* La disgiunzione tra sensibilità estetica e sentimento morale;
* In che misura gli uomini sono effettivamente liberi? In che misura, invece, essi sono il prodotto del proprio carattere naturale e dell'ambiente in cui crescono ([[determinismo]])?
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* La [[querelle des Bouffons]]: confronto tra la tradizione musicale francese e la nuova musica napoletana;
* L'origine della [[musica]] dall'imitazione dei rumori naturali e delle passione umane ([[mimesi]]);
* Alcuni principi di [[estetica]] musicale: la [[declamazione]], il [[Canto (musica)|canto]], la [[misura (musica)|misura]], l'[[accento (musica)|accento]], …;
* Se esistano delle eccezioni ([[idiotismi]]) alla [[morale]] universale;
* Se il [[filosofo]] sia uguale o diverso rispetto ai suoi concittadini<ref> In effetti, MOI descrive i francesi, e in part., la gente di Parigi, come « ''(…) un peuple sans moeurs, perdu de débauche et de luxe (…)'' ».
D.Diderot, idem, pp.147-148.
</ref>;
* L'arte della [[pantomima]];
* La vita sociale come una commedia, nella quale ciascuno assume una posa secondo il bisogno del momento<ref>{{q|(IO) Chiunque abbia bisogno di qualcun altro è indigente e assume una posa. Il re assume una posa davanti alla sua signora e davanti a Dio; fa la sua sfilata da pantomimo. Il ministro fa la sua sfilata da cortigiano, da adulatore, da servitore o da miserabile di fronte al re. La folla degli ambiziosi danza con le vostre pose davanti al ministro, in cento modi diversi gli uni più abietti degli altri. Il chierico d'alto rango, in facciola e veste lunga, fa lo stesso almeno una settimana davanti al depositario della lista dei benefici. Parola mia, ciò che voi chiamate la pantomima dei miserabili, è iliN realtà il gran ballo della terra.|[[Denis Diderot]], idem, p.165.|(MOI) Quiconque a besoin d’un autre, est indigent et prend une position. Le roi prend une position devant sa maîtresse et devant Dieu; il fait son pas de pantomime. Le ministre fait le pas de courtisan, de flatteur, de valet ou de gueux devant son roi. La foule des ambitieux dansent vos positions, en cent manières plus vile les unes que les autres, devant le ministre. L’abbé de condition en rabat, et en manteau long, au moins une fois la semaine, devant le dépositaire de la feuille des benefices. Ma foi, ce que vous appelez la pantomime des gueux, est le gran branle de la terre.|lingua=fr}}</ref>.
 
Fu proprio la violenza degli attacchi (e della derisione) rivolti alla società dei salotti, alla corte, a ministri, ad esponenti del clero, al [[partito anti-filosofico]], all'intera città di Parigi, a consigliare a [[Diderot]] di tenere l'opera segreta, preservandola per una pubblicazione postuma.
 
==La vicenda editoriale==
La vicenda editoriale dell'opera è travagliata e romanzesca. Il dialogo viene pubblicato per la prima volta in edizione tedesca nel 1805. La traduzione, accompagnata da una nota storico-critica, è curata da [[Goethe]]. È lo stesso Goethe ad imporre il titolo con il quale l'opera è nota ancora oggi (in tedesco ''Rameaus Neffe''), a scapito del titolo immaginato da Diderot, ''La Satire seconde''. La copia manoscritta sulla quale ha lavorato Goethe va perduta. Nel 1821 gli editori Saur e Saint-Geniès pubblicano la prima edizione francese. Il testo che essi spacciano per un originale inedito non è altro che la ritraduzione della traduzione di Goethe. Tra il 1875 e il 1884 appaiono nuove traduzioni, preparate a partire da copie manoscritte appartenenti al [[fondo Vandeul]] di San Pietroburgo. Nel 1891 Georges Monval scopre presso un libraio del quai [[Voltaire]] un manoscritto originale in ottime condizioni. Questo manoscritto è conservato oggi presso la [[Pierpont Morgan Library]] di New York, ed è la fonte di tutte le edizioni moderne del dialogo. La prima [[edizione critica]], curata da Jean Fabre, risale al 1950.
 
==Fortuna dell'opera==
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==Edizioni==
* trad. Silvio Pagani, Sonzogno, 1907
* trad. Vincenzo Bucci, Istituto editoriale italiano, 1910
* trad. Gildo Passini, Formiggini, 1929
* trad. [[Giacinto Spagnoletti]], Guanda, 1945
* trad. Giuseppe Carbone, UE, 1949
* trad. Lidia Herling Croce, Rizzoli, 1956, BUR 1981 ISBN 8806573721 ISBN 8817172049 ISBN 9788817172042
* trad. Franca Uffreduzzi, Utet, 1965
* trad. Nedialko Dacev, Peruzzo, 1965
* trad. Andrea Calzolari, FMR, 1973
* trad. Lanfranco Binni e Liliana Magrini, Garzanti, 1974 ISBN 8811580773 ISBN 9788811360773
* trad. [[Augusto Frassineti]], Einaudi, 1984 ISBN 8806057375; Quodlibet, 2010 ISBN 9788874622962
* trad. M. Brini Savorelli, Olschki, 2002
 
==Note==
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==Collegamenti esterni==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{fr}} ''Le neveu de Rameau'' [http://abu.cnam.fr/cgi-bin/go?neveu2 versione online in francese]
* [https://web.archive.org/web/20080620011735/http://lgxserver.uniba.it/lei/rassegna/010201.htm Articolo] nel quale [[Eugenio Scalfari]] discute sull'attualità dell'[[Illuminismo]] e commenta l{{'}}''incipit'' del ''Nipote di Rameau''
* Diderot e Goethe: [http://www.traduire.de/Diderot/G%2BD_1.htm la vicenda editoriale dell'opera]
{{Controllo di autorità}}
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[[Categoria:Opere di Denis Diderot]]
[[Categoria:Opere filosofiche di autori francesi]]
[[Categoria:Opere filosofichenella Morgan Library & Museum]]