Laura Peperara: differenze tra le versioni
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== Biografia ==
Laura Peperara nacque a [[Mantova]] molto probabilmente nell'estate del [[1563]].<ref>E. Durante, A. Martellotti, ''«Giovinetta peregrina». La vera storia di Laura Peperara e Torquato Tasso'', 2010, p. 29. Le ricerche contenute nel volume, frutto di un lungo lavoro d'archivio, confutano quindi la versione canonica, secondo cui [[Torquato Tasso]] incontrò Laura proprio nell'estate del 1563 a Mantova, e se ne innamorò, dedicandole rime amorose.</ref> Sua madre, Margherita Costanzi (ca [[1541]]-[[1589]]),<ref>Archivio Gonzaga, b. 292, p. 18.</ref> figlia di Annibale Costanzi (m. [[1558]]), militare di origine napoletana e comandante dei cavalleggeri del duca [[Federico II Gonzaga]],<ref>Archivio Gonzaga, b. 292, p. 21.</ref> era dama della duchessa [[Margherita Paleologa]].<ref>Archivio Gonzaga, b. 292, ivi.</ref> e sposò nel settembre del [[1559]] Vincenzo Peveraro ([[1531]]-[[1622]]),<ref>Archivio Gonzaga, b. 292, p. 16.</ref> letterato al servizio della famiglia [[Gonzaga (dinastia)|Gonzaga]], figlio del mercante mantovano Guglielmo Peveraro ([[1482]]-[[1562]]).<ref>Archivio Gonzaga, ''Registro dei necrologi'', n. 7.</ref>
Figlia unica,<ref>Nel proprio testamento, la madre la nomina erede universale: cfr. Archivio di Stato di Mantova, ''Registrazioni notarili'', 1589, c. 309.</ref> Laura fu certamente istruita nelle lettere e nella [[lingua latina]] dal padre. Cresciuta nell'ambiente della corte mantovana, è possibile che la sua educazione musicale le fosse impartita unitamente ai giovani [[Vincenzo Gonzaga|Vincenzo]], Margherita e [[Anna Caterina Gonzaga|Anna]], i figli del duca [[Guglielmo Gonzaga]], noto appassionato di musica e compositore egli stesso. E poiché il duca si avvaleva allora dei servizi del maestro di cappella [[Giaches de Wert]], fu probabilmente questo musicista fiammingo il maestro di musica e canto di Laura.
[[File:GuglielmoI.JPG|thumb|left|upright|Anonimo: ''Guglielmo Gonzaga'']]
È poi possibile che suo maestro di [[
L'ammirazione per l'arte eclettica e precoce di Laura non tardò a manifestarsi: nel [[1580]] il ''principe'' dell'Accademia degli Innominati di [[Parma]], nonché accademico degli Invaghiti di Mantova [[Muzio Manfredi]] ([[1535]]-[[1609]]), diede alle stampe la sua raccolta poetica ''Cento donne'', nella quale a ciascuna donna diversa è dedicato un sonetto. Alla «Signora Laura Peverara» è dedicato il sonetto LIII:<ref>M. Manfredi, ''Cento donne'', 1580, p. 176.</ref>
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Al 1580 risale anche una raccolta poetico-musicale a lei dedicata, costituita da sedici [[sonetto|sonetti]], tre [[madrigale|madrigali]], una [[canzonetta]] e un'[[ottava rima|ottava]], messi in musica a cinque e sei voci da prestigiosi compositori, quali [[Marc'Antonio Ingegneri]], [[Claudio Merulo]], [[Luca Marenzio]], [[Orazio Vecchi]], [[Orlando di Lasso]], [[Giovanni Gabrieli]], [[Alessandro Striggio (padre)|Alessandro Striggio]] e altri ancora. Le composizioni sono raccolte nel cosiddetto manoscritto 220, composto a cura dei Filarmonici di [[Verona]] e tuttora conservato in quell'Accademia, e costituiscono la prova del notevole successo goduto dall'arte della giovanissima Peperara anche fuori dalla nativa Mantova.<ref>Sul ms. 220, cfr. M. Materassi, ''Il Primo Lauro. Madrigali in onore di Laura Peperara (Ms. 220 dell'Accademia Filarmonica di Verona, 1580)'', 1999, e E. Durante, A. Martellotti, ''«Giovinetta peregrina». La vera storia di Laura Peperara e Torquato Tasso'', 2010, pp. 302-306 e ''passim''.</ref>
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[[File:Mantova from Mincio.jpg|thumb|La città di Mantova vista dal fiume Mincio]]
Apre il manoscritto il sonetto ''Mentre Laura gentil'', musicato sia dall'Ingegneri che dal Merulo:
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In questo sonetto si parla di «meraviglie tra noi non viste anchora», così come il Manfredi aveva scritto di «meraviglie nove accolte in ella»: probabilmente si allude alla novità rappresentata dall'esibizione di una solista che cantava accompagnandosi con l'arpa.
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[[File:Estensecaste.jpg|thumb|upright=1.2|Il Castello di Ferrara, residenza dei duchi estensi]]
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[[Vincenzo Giustiniani (marchese)|Vincenzo Giustiniani]] ([[1564]]-[[1637]]), scrivendo nel [[1628]] il suo ''Discorso sopra la musica de' suoi tempi'', descrisse il metodo del canto delle «dame di Mantova e Ferrara», le quali facevano a gara «col moderare e crescere la voce forte o piano, assottigliandola o ingrossandola [...] ora con strascinarla, ora smezzarla, con l'accompagnamento d'un soave, interrotto sospiro, ora tirando passaggi lunghi, seguiti bene, spiccati, ora gruppi, ora a salti, ora con trilli lunghi, ora con brevi, et or con passaggi soavi e cantati piano, dalli quali talvolta all'improvviso si sentiva echi rispondere, e principalmente con azione del viso, e dei sguardi e de' gesti che accompagnavano appropriatamente la musica e i concetti, e sopra tutto senza moto della persona e della bocca e delle mani sconcioso, che non fosse indirizzato al fine per il qual si cantava, e con far spiccar bene le parole in guisa tale che si sentisse anche l'ultima sillaba di ciascuna parola [...]».<ref>V. Giustiniani, ''Discorso sopra la musica de' suoi tempi'', in A. Solerti, ''Le origini del Melodramma'', 2009, p. 108.</ref>
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Il duca [[Alfonso II d'Este|Alfonso]] aveva progettato di costituire nella sua corte un complesso di voci femminili almeno fin da quando aveva ascoltato l'esibizione di [[Tarquinia Molza]] a [[Modena]], dove si era recato in visita di Stato con la moglie [[Barbara d'Austria]] nell'ottobre del [[1568]].
Si sa che nell'agosto del [[1571]] si tenne a [[Brescello]], sotto la direzione di [[Luzzasco Luzzaschi]], un concerto in onore dei principi d'Austria [[Rodolfo II d'Asburgo|Rodolfo]] ed [[Ernesto d'Austria|Ernesto]]. Come scrive l'
I Bendidio appartenevano a quella piccola nobiltà ferrarese che faceva fortuna servendo la maggiore nobiltà: [[Lucrezia Bendidio]] ([[1547]]-ca [[1600]]), allora la dama più celebrata nella corte ferrarese, era moglie del conte Baldassarre Macchiavelli e amante del cardinale [[Luigi d'Este]], la sorella Isabella sposò nel [[1573]] il marchese Cornelio Bentivoglio, un'altra sorella, Taddea, si unì al poeta [[Battista Guarini]] - dai quali nacque Anna Guarini ([[1563]]-[[1598]]) - e Annina andò sposa a un cavaliere.
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Ai concerti partecipava anche il Brancaccio che tuttavia in autunno partì per [[Venezia]], dove l'editore [[Vittorio Baldini]] gli stampò la sua traduzione del ''[[De bello gallico]]'': ritornerà a Ferrara solo la successiva primavera, quando alla Peperara e ad Anna Guarini si era aggiunta, dal febbraio [[1582]], anche [[Livia d'Arco]]. Il duca Alfonso non nascondeva il suo malumore per l'assenza del gentiluomo napoletano che credeva di «far gran cose in questi libri che vuol imparare al mondo di guerreggiare».<ref>Lettera di Giacomo Grana a Luigi d'Este, 17 gennaio 1582, in E. Durante, A. Martellotti, ''Madrigali segreti per le Dame di Ferrara. Il manoscritto musicale F. 1358 della Biblioteca Estense di Modena'', cit., p. 35.</ref>
== Note ==▼
{{references|2}}▼
== Discografia ==
* ''Il primo lauro. Madrigali in onore di Laura Peperara'', Il Canto d'Orfeo, Gianluca Capuano (dir), note introduttive di Michele Magnabosco,(collana Biblioteca in Musica, 2), 2 Cd, Verona, Accademia Filarmonica di Verona, 2009
* ''Madrigali per Laura Peperara'', musiche di Lodovico Agostini, Girolamo Frescobaldi, Luzzasco Luzzaschi, Paolo Virchi e Giaches de Wert; Silvia Frigato e Miho Kamiya soprani, Silvia Rambaldi clavicembalo, CD, Tactus, TC 53001, Italia, 2010
▲== Note ==
== Bibliografia ==
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* Marco Materassi, ''Il Primo Lauro. Madrigali in onore di Laura Peperara (Ms. 220 dell'Accademia Filarmonica di Verona, 1580)'', Treviso, Diastema Fiori Musicali 1999
* Elio Durante, Anna Martellotti, ''Madrigali segreti per le Dame di Ferrara. Il manoscritto musicale F. 1358 della Biblioteca Estense di Modena'', Firenze, S.P.E.S. 2000 ISBN 978-88-7242-787-3
* Michele Magnabosco, [note introduttive nel booklet di:] ''Il primo lauro. Madrigali in onore di Laura Peperara'', Il Canto d'Orfeo, Gianluca Capuano (dir), 2 Cd, Collana ''Biblioteca in musica'', Verona, Accademia Filarmonica di Verona, 2009.
* Elio Durante, Anna Martellotti, ''«Giovinetta peregrina». La vera storia di Laura Peperara e Torquato Tasso'', Firenze, Olschki 2010 ISBN 978-88-222-5981-3
*''L’Accademia Filarmonica di Verona dalla fondazione al Teatro. Tre saggi'', a cura di Michele Magnabosco, Verona, Accademia Filarmonica di Verona, 2015 ISBN 978-88-940680-8-5
*''Atti dell'Accademia Filarmonica di Verona 1543-1733'', a cura di Michele Magnabosco, Marco Materassi, Laura Och, 3 voll., Verona, Accademia Filarmonica di Verona, 2015 ISBN 978-88-940680-0-9 ; ISBN 978-88-940680-2-3 ; ISBN 978-88-940680-4-7
*Paolo Rigoli, ''Una fonte quasi sconosciuta per la storia dell’Accademia Filarmonica di Verona nel Cinquecento'', in ''Scritti sull’Accademia Filarmonica e il suo Teatro'', a cura di Michele Magnabosco e Laura Och, con un ricordo di Gian Paolo Marchi, Verona, Accademia Filarmonica di Verona, 2013, pp. 3–36.
==Voci correlate==
*[[Torquato Tasso]]
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
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* {{cita web|url=http://www.tactus.biz/store/product_info.php?products_id=548|titolo=''Madrigali per Laura Peperara''|urlmorto=sì}}
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* {{cita web|url=http://books.google.it/books?id=DNAGAAAAcAAJ&printsec=frontcover&dq=Annibale+Romei&source=bl&ots=rKQh_Cypes&sig=R6Ysy89kKM1-kHodFHPcelH_84c&hl=it&ei=bGlBTOn-I8GTOK3ggMsM&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=2&ved=0CBgQ6AEwAQ#v=onepage&q&f=false|titolo=A. Romei, ''Discorsi'', 1604}}
* ''L’Accademia Filarmonica di Verona dalla fondazione al Teatro. Tre saggi'', su {{Collegamento interrotto|1=http://www.accademiafilarmonica.org/download/Volume_Estratto_Atti_4.pdf }}
* ''l Primo Lauro. Madrigali in onore di Laura Peperara'', [CD], su https://www.accademiafilarmonica.org/filarmonica/biblioteca/biblioteca-in-musica-2/ {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20200918074627/https://www.accademiafilarmonica.org/filarmonica/biblioteca/biblioteca-in-musica-2/ |date=18 settembre 2020 }}
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