Neve artificiale: differenze tra le versioni

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{{F|sport invernali|arg2=ingegneria|gennaio 2012|allo stato cozza con [[WP:NRO]]: dati numerici, POV contrapposti, giudizi vari tutti non referenziati}}
[[File:Schneekanone.jpg|thumb|upright=1.2|Impianto per innevamento artificiale.]]
La '''neve artificiale''', più correttamente '''neve tecnica''' o anche '''neve programmata''', è una [[neve]] non naturale (e in quanto tale presenta caratteristiche chimico-fisiche diverse dalla neve naturale<ref name=corr/>) prodotta con mezzi, detti "innevatori" o, più comunemente, "cannoni sparaneve", che, in condizioni [[meteorologia|meteorologiche]] opportune, trasformano una certa quantità di [[acqua]] in neve secondo un processo detto "innevamento artificiale".
 
Si parla di "innevamento programmato" quando l'impianto di innevamento artificiale è completamente [[automatica|automatizzato]] avviandosi appena vengono rilevate le condizioni [[atmosfera terrestre|atmosferiche]] opportune ([[temperatura dell'aria|temperature]] sottozero e calma di [[vento]]).
La '''neve artificiale''' è una [[neve]] non naturale che presenta caratteristiche fisiche diverse dalla neve naturale. È prodotta con mezzi che trasformano, con condizioni [[meteorologia|meteorologiche]] favorevoli, una certa quantità di [[acqua]] in neve, chiamati [[innevatori]] o cannoni sparaneve.
 
== Storia ==
Nelle [[stazione sciistica|località sciistiche]] sono sempre più diffusi gli impianti di innevamento artificiale, utilizzati dai gestori di [[impianto di risalita|impianti di risalita]] per far fronte alla scarsità o alla totale mancanza di neve naturale al suolo lungo le [[piste da sci]] durante la stagione turistica invernale. Tali impianti sono in grado di innevare anche il 100% delle piste da sci.
[[File:Schneeanlage Savognin, erster Betriebstag, Instruktionen an einer Schneekanone des Typs Larchmont.jpg|thumb|Il primo impianto sparaneve in Europa, a [[Savognin]], Svizzera.]]
 
Il processo di produzione di neve artificiale fu scoperto per caso in Canada, negli [[anni '40]], durante una prova su un [[motore a getto]] all'interno di una [[galleria del vento]].<ref name=thco>{{en}} [https://www.thoughtco.com/who-invented-the-snowmaking-machine-4071870 ThoughtCo. - Who Invented the Snowmaking Machine?]</ref> Bisognerà aspettare poi fino agli anni '50 per vedere il primo brevetto di una macchina sparaneve, ad opera dell'azienda statunitense Tey Manufacturing Company.<ref name=thco/> Il brevetto passò quindi nella mani della Emhart Corporation, che aveva acquisito l'azienda nel 1956.<ref name=thco/> Il brevetto fu acquistato e utilizzato dalla Larchmont Irrigation Company, scatenando un dibattito sulla paternità del brevetto.<ref name=thco/>
==Opportunità della produzione di neve artificiale==
È in atto un acceso dibattito in merito alla opportunità di procedere o meno con tali tecniche.
La posizione ecologista è contraria per i seguenti motivi:
* Utilizzo di detersivi inquinanti nella produzione di neve artificiale
* Struttura chimica diversa del manto nevoso prodotto artificialmente.
* Grande consumo di [[acqua]], [[energia]].
* [[Inquinamento acustico]] durante il funzionamento di tali impianti.
* Modifiche ambientali dovute alla costruzione degli impianti di innevamento artificiale.
 
Nel 1958 fu brevettato da Alden Hanson la prima macchina sparaneve che faceva uso di una ventola e di agenti nucleanti.<ref name=thco/>
La posizione a favore invece considera i seguenti aspetti:
* Mantenimento e pieno utilizzo degli impianti turistici anche in stagioni o periodi poco favorevoli.
* Forte ricaduta positiva sulla economia delle zone interessate.
* Utilizzo di risorse idriche solo in zone dove tali risorse sono disponibili.
* Protezione della cotica erbosa, che in assenza di precipitazioni naturali sarebbe aggredita dal [[gelo]] più in profondità.
 
Nel 1969 vide la luce il cosiddetto "brevetto Wollin", utilizzato dalla [[Snow Machines International]], che per evitare eventuali dispute acquisto anche il precedente brevetto di Hanson. La nuova macchina riusciva ad atomizzare le goccioline d'acqua facendole impattare sulle lame della ventola.<ref name=thco/> La Snow Machines International acquisto anche il successivo brevetto del "Boyne Snowmaker", del 1974.<ref name=thco/>
==Confronto tra neve naturale e neve artificiale==
===La neve naturale===
La vita di un [[cristalli di ghiaccio|cristallo di neve]] inizia all’interno dell'[[atmosfera]]. Questa contiene spesso [[umidità]], cioè molecole di acqua in sospensione nell’[[aria]]. In questo caso si parla di [[vapore acqueo]], cioè di acqua in forma di [[gas]]. Se la temperatura si abbassa queste molecole si condensano (cioè si raccolgono in una certa quantità) su piccole particelle chiamate nuclei di condensazione (sali, [[polline|pollini]] o polveri presenti nell'[[atmosfera]]), che hanno un diametro medio di circa 1[[μm]], formando piccole goccioline di acqua. Se la temperatura dell’aria è al di sotto di 0&nbsp;°C, è possibile che invece di acqua liquida si formino minuscoli [[cristalli di ghiaccio]]. Perché questo avvenga sono necessari dei nuclei di congelamento, simili a quelli di condensazione. Non tutte le particelle che fungono da nuclei di condensazione possono anche essere nuclei di congelamento, ma il loro numero aumenta con il diminuire della temperatura dell’aria, e diventa molto più facile la formazione per [[solidificazione|congelamento]] dei cristalli di ghiaccio.
La dimensione dei cristalli di ghiaccio aumenta, quindi aumenta pure la loro [[Massa (fisica)|massa]], e cominciano a subire l'azione della [[forza di gravità]], iniziando a cadere.
 
La prima stazione sciistica italiana che fu dotata di innevamento artificiale fu [[Piancavallo]], nel 1970.
La forma finale del cristallo di neve dipende da una serie di variabili, come la temperatura, la velocità di caduta e l'umidità dell'aria incontrata. La velocità con cui un cristallo aumenta la sua massa dipende dalla temperatura. I cristalli che passano attraverso un’atmosfera più fredda sono più piccoli di quelli passati attraverso un’atmosfera più calda. Inoltre una atmosfera più calda può contenere più umidità e quindi dare luogo a nevicate più abbondanti.
Una volta caduto al suolo il cristallo di neve subisce una serie di trasformazioni (metamorfismi), che ne modificano la forma iniziale e le caratteristiche fisiche. La trasformazione della neve dipende dalla temperatura all’interno del manto nevoso (legata alla temperatura dell’aria) ed dal contenuto di acqua della neve (che dipende dalla sua origine). Il metamorfismo modifica la densità del manto nevoso che può variare da un minimo di 50 a un massimo di 200&nbsp;kg/m² subito dopo una nevicata. La densità della neve a sua volta influisce sulla stabilità e compattezza del manto nevoso stesso, e quindi sulla sicurezza dell'ambiente.
 
== Descrizione e funzionamento==
===La neve artificiale===
=== Neve naturale ===
La neve artificiale viene prodotta con un processo che imita quello naturale. Il cannone sparaneve pompa e nebulizza l'[[acqua]] liquida in ingresso e questa poi, sotto forma di piccolissime goccioline d'acqua, ghiaccia quasi istantaneamente al contatto con l'aria a diversi gradi centigradi sottozero (tipicamente al di sotto dei -6&nbsp;°C, -7&nbsp;°C) formando così cristalli di [[ghiaccio]].<ref>Per la formazione della neve in natura servono acqua allo stato liquido, di nuclei di congelamento e temperatura vicina a 0 °C.</ref>
{{vedi anche|Neve}}
[[File:Snow crystals 2b.png|thumb|Fiocco di neve al microscopio]]
 
La vita di un [[cristalli di ghiaccio|cristallo di neve]] inizia all'interno dell'[[atmosfera]]. Questa contiene spesso [[umidità]], data dal [[vapore acqueo]], cioè dalle [[Molecola|molecole]] di acqua sotto forma di [[gas]] in [[Sospensione (chimica)|sospensione]] nell'[[aria]]. Se la temperatura si abbassa, il vapore acqueo condensa (cioè passa allo stato liquido, formando piccole goccioline) attorno a particelle chiamate "[[Nucleo di condensazione|nuclei di condensazione]]" (sali, [[polline|pollini]] o polveri presenti nell'[[atmosfera]]), che hanno un diametro medio di circa 1 [[μm]]. Se la temperatura dell'aria è al di sotto degli 0 °C è possibile che, invece di acqua liquida, si formino minuscoli [[cristalli di ghiaccio]]. Perché ciò avvenga sono necessari dei "[[germi cristallini|nuclei di congelamento]]", simili a quelli di condensazione. Non tutte le particelle che fungono da nuclei di condensazione possono essere anche nuclei di congelamento; al diminuire della temperatura dell'aria il loro numero aumenta e diventa molto più facile la formazione, tramite [[solidificazione|congelamento]], di cristalli di ghiaccio.
Combinando quindi acqua e aria compressa nelle giuste proporzioni e refrigerando opportunamente è possibile ottenere prima i nuclei di congelamento e poi lo sviluppo del cristallo di neve. In questa miscela si immette ancora acqua vaporizzata e si ricrea ciò che avviene in natura. Attorno ai [[germi cristallini|nuclei di congelamento]] si deposita l'acqua e si formano i cristalli di neve, che per effetto della [[gravità]] si depositano al suolo.
La dimensione e la [[Massa (fisica)|massa]] dei cristalli di ghiaccio aumentano ed essi cominciano a subire più sensibilmente l'azione della [[forza di gravità]], iniziando a cadere.
Un cannone per la produzione di neve quindi non fa altro che ripetere più velocemente ciò che avviene in natura. Occorre però che la temperatura e l'[[umidità]] dell'aria siano nelle condizioni ideali, e tanto più bassa è l'umidità tanto maggiore sarà l'efficienza di trasformazione dell’acqua in neve. La struttura delle particelle gelate così prodotte tuttavia appare più compatta e sferica di quelle naturali, quindi la neve artificiale presenta alcune caratteristiche fisiche diverse da quella naturale, che comportano una sua maggiore [[densità]].
 
La forma finale del cristallo di neve dipende da una serie di variabili, come la temperatura, la velocità di caduta e l'umidità dell'aria incontrata. La velocità con cui la massa del cristallo aumenta dipende dalla temperatura: i cristalli che passano attraverso un'atmosfera più fredda sono più piccoli di quelli passati attraverso un'atmosfera più calda. Inoltre un'atmosfera più calda può contenere più umidità, dando luogo a nevicate più abbondanti.
Alcune sostanze possono catalizzare e facilitare la formazione di nuclei di congelamento, come ad esempio l'utilizzo di una [[proteina]] prodotta per [[fermentazione]] in ambiente controllato dal [[batterio]] ''[[Pseudomonas syringae]]''. In passato si è fatto uso di tale metodo, oggi però il controllo del diametro degli spruzzatori dei cannoni da neve rende inutili tali additivi, e l'[[analisi chimica]] non evidenzia quasi mai differenze tra la neve prodotta dai cannoni e quella naturale.
Una volta caduto al suolo il cristallo di neve subisce una serie di trasformazioni ([[Metamorfismo dei cristalli di ghiaccio|metamorfismi]]), che ne modificano la forma iniziale e le caratteristiche fisiche. La trasformazione della neve dipende dalla temperatura all'interno del manto nevoso (legata alla temperatura dell'aria) e dal contenuto di acqua della neve (che dipende dalla sua origine). Il metamorfismo modifica la [[densità]] del manto nevoso, che può variare da un minimo di 50 a un massimo di 200&nbsp;kg/m³ subito dopo una nevicata. La densità della neve a sua volta influisce sulla stabilità e sulla compattezza del manto nevoso stesso e, quindi, sulla sicurezza dell'ambiente.
 
=== Neve artificiale ===
Ovviamente condizione necessaria per l'innevamento artificiale è, oltre alle temperature suddette, anche l'assenza di vento.
 
La neve artificiale viene prodotta con un processo che imita quello naturale. Il cannone sparaneve pompa e nebulizza l'[[acqua]] liquida in ingresso e questa poi, sotto forma di piccolissime gocce d'acqua, ghiaccia quasi istantaneamente al contatto con l'aria. Con i moderni cannoni sparaneve basta che la temperatura sia anche solo di pochi gradi sotto zero per formare piccoli cristalli di [[ghiaccio]].<ref>Per la formazione della neve in natura servono acqua allo stato liquido, di nuclei di congelamento e temperatura vicina a 0 °C.</ref> [[File:Snow cannon pagla boden.webm|thumb|right|Video di un cannone sparaneve in azione]]
===Caratteristiche fisiche di neve naturale e neve artificiale===
La neve naturale dopo la sua caduta va incontro ad una serie di trasformazioni (metamorfismi) che ne alterano la struttura originale. Questi metamorfismi sono i responsabili delle caratteristiche meccaniche e fisiche del manto nevoso.
La [[densità]] della neve naturale dopo un certo periodo di tempo dalla caduta, se non viene trattata con mezzi meccanici, (ad esempio macchine battipista), è valutata attorno ai 200 – 300&nbsp;kg/m³.
La neve artificiale si deposita al suolo con valori di densità superiori a quelli della neve naturale metamorfosata, attorno cioè a 400&nbsp;– 500&nbsp;kg/m³.
Questa differenza dipende dal metodo di produzione e solitamente è inferiore quando la neve è prodotta con generatori a ventola multiugello.
La struttura fisica della neve artificiale differisce dunque dalla neve naturale e questo comporta aumento di carichi sul terreno. La neve artificiale consente di isolare il terreno dal gelo che, in assenza di precipitazioni nevose, potrebbe penetrare a fondo nella cotica erbosa, ma tale isolamento è meno efficace di quello prodotto dalla neve naturale. Inoltre la neve artificiale prodotta a stagione avanzata ritarda l'inizio dell'attività vegetativa.
 
Combinando acqua e [[aria compressa]] nelle giuste proporzioni e refrigerando opportunamente la miscela è possibile ottenere prima i nuclei di congelamento e poi lo sviluppo del cristallo di neve. In questa miscela si immette ancora acqua vaporizzata e si ricrea ciò che avviene in natura. Attorno ai [[germi cristallini|nuclei di congelamento]] si deposita l'acqua e si formano i cristalli di neve, che per effetto della [[gravità]] si depositano al suolo.
==Effetti e conseguenze dell'innevamento artificiale==
Un cannone per la produzione di neve, quindi, non fa altro che ripetere più velocemente ciò che avviene in natura. Occorre però che la temperatura e l'[[umidità]] dell'aria siano nelle condizioni ideali: tanto più bassa è l'umidità, tanto maggiore sarà l'efficienza della trasformazione dell'acqua in neve. La struttura delle particelle gelate così prodotte, tuttavia, appare più compatta e sferica di quelle naturali, quindi la neve artificiale presenta alcune caratteristiche fisiche diverse da quella naturale, che comportano una sua maggiore [[densità]].<ref name=corr/> La neve artificiale presenta inoltre una più alta concentrazione di sali e anidride carbonica.<ref name=corr/>
Sono: il consumo delle risorse, l'inquinamento acustico e le modifiche all'ambiente e alle modalità di utilizzo delle aree montane
 
Alcune sostanze possono velocizzare e facilitare la formazione di nuclei di congelamento, come ad esempio l'utilizzo di una [[proteina]] prodotta per [[fermentazione]] in un ambiente controllato dal [[batterio]] ''[[Pseudomonas syringae]]''. In passato si è fatto uso di tale metodo; oggi il controllo del diametro degli spruzzatori dei cannoni da neve rende inutili tali additivi e l'[[analisi chimica]] non evidenzia quasi mai differenze tra la neve prodotta dai cannoni e quella naturale.
Le risorse in gioco sono quella idrica e quella energetica.
*Per quanto riguarda le risorse idriche, occorre capire che i cambiamenti climatici in atto stanno modificando la distribuzione delle [[precipitazioni]] nel corso delle [[stagione|stagioni]] con, in particolare, un minore apporto di acqua nella [[primavera|stagione primaverile]] ed [[autunno|autunnale]] e una maggiore frequenza di eventi estremi tra l’[[estate]] e l’[[autunno]]. Le minori precipitazioni nevose poi innescano un processo che porta ad una accentuata la siccità primaverile, con scarsi apporti idrici proprio quando l’acqua servirebbe maggiormente. D'altro canto gli impianti di innevamento artificiale hanno bisogno di acqua per funzionare e spesso necessitano di bacini di raccolta dell’acqua per tali esigenze. Questi bacini si riempiono durante tutto l’anno grazie alle precipitazioni naturali e consentono anzi di ridurre il rischio di inondazioni dovute a fenomeni molto intensi e limitati nel tempo. Inoltre questi bacini sono utilizzati da [[specie]] [[animale|animali]] e [[vegetale|vegetali]] che, in assenza di un ciclo idrologico normale, rischierebbero rapidamente di scomparire dalle nostre montagne. L’innevamento artificiale durante la stagione invernale sopperisce quindi alla carenza di precipitazioni invernali e garantisce una riserva d’acqua per il periodo primaverile, sempre più secco. Il consumo di acqua degli impianti di innevamento quindi è solo apparente, perché in realtà tende a ripristinare gli equilibri del ciclo idrologico.
La costruzione del bacino di raccolta, di contro, può avere un impatto ambientale notevole, a causa del grande [[sbancamento]] di terreno e degli eventuali alberi tagliati.
* Per quanto riguarda le risorse energetiche occorre considerare che gli impianti di innevamento, come ogni altro impianto tecnologico, utilizzano [[elettricità|energia elettrica]] per funzionare, ma entrano in funzione nelle ore serali e notturne, quando i picchi di consumo elettrico sono inferiori e la produzione energetica presenta surplus altrimenti non utilizzati. Inoltre, migliorando l’efficienza di questi impianti, il costo in [[kilowattora|kWh]] per la produzione della neve diminuisce progressivamente, anche grazie all’utilizzo di strumenti tecnologici come gli [[inverter]] per l’ottimizzazione del consumo elettrico in relazione alle effettive esigenze.
 
{{cn|Condizione necessaria per l'innevamento artificiale è, oltre alle temperature suddette, anche l'assenza di [[vento]].}}
===Inquinamento acustico===
 
Il rumore dei generatori di neve varia notevolmente in relazione alla tecnologia più o meno recente dei macchinari utilizzati, e va da un minimo dei generatori ad asta in impianti con aria centralizzata ad un massimo dei generatori di neve a ventola di grande potenza.
<gallery>
Attualmente sul mercato sono presenti sistemi brevettati per l’insonorizzazione delle macchine più rumorose con notevole riduzione del rumore, che rimane così al di sotto della soglia considerata critica.
File:Snow cannon tube-big PNr°0010.jpg|Interno di un cannone sparaneve
Un aspetto negativo del rumore prodotto è che il fenomeno avviene durante le ore notturne, e quindi è maggiormente avvertibile dalla popolazione
File:Snow cannon nozzles-big PNr°0011.jpg|Ugelli di un cannone sparaneve
</gallery>
 
=== Caratteristiche fisiche a confronto ===
 
La neve naturale al suolo dopo la sua caduta va incontro ad una serie di trasformazioni (metamorfismi) che ne alterano la struttura originale in dipendenza delle particolari condizioni ambientali. Questi metamorfismi sono i responsabili delle caratteristiche meccaniche e fisiche del manto nevoso.
 
La [[densità]] della neve naturale dopo un certo periodo di tempo dalla caduta, se non viene trattata con mezzi meccanici (ad esempio [[Battipista|macchine battipista]]), è stimata attorno ai 200-300&nbsp;kg/m³.
 
La neve artificiale si deposita al suolo con valori di densità superiori a quelli della neve naturale metamorfosata, attorno cioè a 400-500&nbsp;kg/m³. Questa differenza dipende dal metodo di produzione e solitamente è inferiore quando la neve è prodotta con generatori a ventola multiugello.
 
La neve artificiale, dunque, differisce per struttura fisica dalla neve naturale e comporta un maggiore carico del terreno. La neve artificiale consente di [[Isolamento termico|isolare termicamente]] il terreno dal gelo che, in assenza di precipitazioni nevose, potrebbe penetrare a fondo nella cotica erbosa, ma tale isolamento è meno efficace di quello prodotto dalla neve naturale. La neve artificiale prodotta a stagione avanzata, inoltre, ritarda l'inizio dell'attività vegetativa.
 
== Tipologie ==
{{...|ingegneria}}
 
<gallery>
File:SnowMakingGun.JPG|Generatore di neve a ventola su braccio
File:Snökanon 2009d.jpg|Generatore di neve a lancia mobile
File:Canó de neu.JPG|Generatore di neve a lancia fisso
</gallery>
 
== Applicazioni ==
[[File:CH.SZ.Stoos Mount-Klingenstock 2010-12-27 217 16x9-R 5120x2880.jpg|thumb|Sciatori su una pista di neve artificiale ([[Stoos]], Svizzera)]]
[[File:Obertauern austria snowmaking 2.jpg|thumb|Neve artificiale a [[Obertauern]], Austria]]
 
Nelle [[stazione sciistica|località sciistiche]] gli impianti di innevamento artificiale sono utilizzati dai gestori degli [[impianto di risalita|impianti di risalita]] per far fronte alla scarsità o all'assenza di neve naturale al suolo lungo le [[piste da sci]] durante la stagione turistica invernale.
 
== Impatti ambientali ==
È in atto un acceso dibattito in merito alla opportunità di procedere o meno con tali tecniche.
La posizione ecologista (seguita anche dal [[WWF]]<ref name=corr>{{cita web|url = http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/01_Gennaio/14/iossa.shtml|autore = Mariolina Iossa |sito = Corriere.it |titolo = La neve artificiale? Inquina, fermiamola}}</ref>) è contraria per i seguenti motivi:<ref name=corr/>
* struttura chimica diversa del manto nevoso prodotto artificialmente e conseguenti ripercussioni sulla [[biodiversità]];
* elevati consumi di [[acqua]] ed [[energia]];
* [[inquinamento acustico]] durante il funzionamento degli impianti per l'innevamento artificiale;
* modifiche ambientali dovute alla costruzione degli impianti per l'innevamento artificiale.
 
La posizione a favore invece considera i seguenti aspetti:
* mantenimento e pieno utilizzo degli impianti turistici anche in stagioni o periodi poco favorevoli, con forte ricaduta positiva sull'economia delle zone interessate;
* utilizzo di risorse idriche solo in zone dove tali risorse sono disponibili;
* protezione della cotica erbosa, che in assenza di precipitazioni naturali sarebbe aggredita dal [[gelo]] più in profondità.
 
===Modifiche all'ambiente e alle modalità di utilizzo delle aree montane===
Le principali modifiche ambientali legate alla produzione di neve artificiale si sommano a quelle dovute allo sfruttamento della montagna per gli sport invernali e sono:
* Lo sbancamento di aree destinate a bacini artificiali di raccolta perdi l'acqua.;
* L'abbattimento di enormi superfici boschive per la creazione delle piste.;
* L'installazione di [[impianti di risalita]] e di costruzioni dove prima la montagna era più naturale.
 
Tuttavia ancheAnche il costante abbandono della montagna da parte delle popolazioni autoctone ha creato grossi problemi ambientali legati alla fragilità dei versanti, non più curati dalle comunità alpine.
Pertanto siSi registrano, pertanto, anche conseguenze positive in seguito a tali interventi, che:
* Sonosono l'occasione per attuare opere di sistemazione ambientale che preservano le aree oggetto di intervento da possibili dissesti idrogeologici.;
* Permettonopermettono il rilancio economico di date aree ed il recupero del tessuto sociale.;
* Lepermettono areedi disboscateutilizzare inle estatearee possono essere utilizzatedisboscate per l'[[alpeggio]] dei bovini in estate.
 
=== Utilizzo di risorse ===
==Note==
[[File:Snowmaking diagram.svg|thumb|right|Schema di funzionamento di un impianto di neve artificiale]]
[[File:Bergeralm im Sommer 04.jpg|thumb|Esempio di bacino idrico utilizzato per la produzione di neve artificiale ([[Bergeralm]], Austria).]]
L'innevamento artificiale causa un consumo di risorse maggiore rispetto a quello naturale, [[inquinamento acustico]] e modifiche dell'ambiente e delle modalità di utilizzo delle aree montane. Le risorse utilizzate sono quelle idriche e quelle energetiche.
 
È stato stimato in particolare che un impianto sparaneve in una singola località in Abruzzo consumerebbe 500 mila litri di acqua potabile all'ora.<ref name=corr/>
 
Per quanto riguarda le risorse idriche, va considerato che i [[Cambiamento climatico|cambiamenti climatici]] in atto modificano la distribuzione delle [[precipitazioni]] nel corso delle [[stagione|stagioni]] con, in particolare, un minore apporto di acqua nella [[primavera|stagione primaverile]] ed [[autunno|autunnale]] e una maggiore frequenza di eventi estremi tra l'[[estate]] e l'[[autunno]]. Le minori precipitazioni nevose poi innescano un processo che porta ad un'accentuata siccità primaverile, con scarsi apporti idrici proprio quando l'acqua servirebbe maggiormente. Dall'altra parte gli impianti di innevamento artificiale hanno bisogno di acqua per funzionare e spesso necessitano di bacini di raccolta dell'acqua per tali esigenze. Questi bacini si riempiono durante tutto l'anno grazie alle precipitazioni naturali e consentono anzi di ridurre il rischio di inondazioni dovute a fenomeni molto intensi e limitati nel tempo. Inoltre questi bacini sono utilizzati da [[specie]] [[animale|animali]] e [[vegetale|vegetali]] che, in assenza di un ciclo idrologico normale, rischierebbero rapidamente di scomparire dalle montagne. L'innevamento artificiale durante la stagione invernale sopperisce quindi alla carenza di precipitazioni invernali e garantisce una riserva d'acqua per il periodo primaverile, sempre più secco. Il consumo di acqua degli impianti di innevamento quindi è solo apparente, perché in realtà tende a ripristinare gli equilibri del ciclo idrologico.
 
La costruzione del bacino di raccolta, di contro, può avere un impatto ambientale notevole, a causa del grande [[sbancamento]] di terreno e degli eventuali alberi tagliati.
 
Per quanto riguarda le risorse energetiche occorre considerare che gli impianti di innevamento, come ogni altro impianto tecnologico, utilizzano [[elettricità|energia elettrica]] per funzionare, ma entrano in funzione nelle ore serali e notturne, quando i picchi di consumo elettrico sono inferiori e la produzione energetica presenta ''surplus'' altrimenti non utilizzati. Inoltre, migliorando l'efficienza di questi impianti, il costo in [[kilowattora|kWh]] per la produzione della neve diminuisce progressivamente, anche grazie all'utilizzo di strumenti tecnologici come gli [[inverter]] per l'ottimizzazione del consumo elettrico in relazione alle effettive esigenze.
 
=== Inquinamento acustico ===
Il rumore dei generatori di neve varia notevolmente in relazione alla tecnologia più o meno recente dei macchinari utilizzati e va dal minimo dei generatori ad asta in impianti con aria centralizzata al massimo dei generatori di neve a ventola di grande potenza.
Attualmente sono presenti sul mercato sistemi brevettati per l'insonorizzazione delle macchine più rumorose con notevole riduzione del rumore, che rimane così al di sotto della soglia considerata critica.
Un aspetto negativo del rumore prodotto è che il fenomeno avviene durante le ore notturne e, quindi, è maggiormente avvertibile dalla popolazione.
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* Dino Dibona, ''Dizionario universale della montagna'', 2002 ISBN 9788882897710
* Armanini A., ''Approvvigionamento idrico e possibili erosioni nell'innevamento artificiale'', Atti Convegno Innevamento artificiale tra sviluppo turistico e ambiente naturale, Trento, aprile 1990, pp.&nbsp;189–209
* Alberto Grandi, ''L'incredibile storia della neve e della sua scomparsa. Dalle civiltà mesopotamiche al frigorifero, dai cocktail all'emergenza climatica'', 2022, Aboca, Sansepolcro, ISBN 978 88 5523 160 2
 
== Voci correlate ==
* [[Cristalli di ghiaccio]]
* [[Fiocco di neve]]
* [[Ghiacciaio]]
* [[Inquinamento]]
* [[Neve]]
* [[Sci]]
* [[Turismo]]
* [[Inquinamento]]
* [[Ghiacciaio]]
 
==Altri progetti==
{{interprogetto|commons=Snow cannon}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{en}} [https://www.howitworksdaily.com/how-do-snow-machines-works/ How it works - How do snow machines work?]
* [http://www.cipra.org/it/alpmedia/notizie/1663 Cipra.org]
* [http://www.regione.vda.it/territorio/environment/200218/2002-18_12.ASP Regione.vda.it]
* [http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/01_Gennaio/14/iossa.shtml Corriere.it]
* [http://www.legambiente.org/section.php?p=single&type=comunicato&id=167 Legambiente.org]
* [http://www.discoveryalps.it/3695,News.html Discoveryalps.it]
 
{{Portale|ingegneria|montagna|scienza e tecnica|sport invernali}}
 
[[Categoria:Piste sciistiche]]
[[Categoria:Neve]]