Rutilus pigus: differenze tra le versioni

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[[File:Rutilus pigus.jpg|right|thumb|230px|Individuo in frega con i tubercoli nuziali ben evidenti]]
 
Il '''pigo'''<ref>{{Cita web|url=https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/11953|titolo=Decreto Ministeriale n°19105 del 22 settembre 2017 - Denominazioni in lingua italiana delle specie ittiche di interesse commerciale}}</ref> ('''''Rutilus pigopigus''''' {{zoo|[[Bernard Germain de Lacépède|Lacépède]], |1803}}), è un [[pesci (biologia)Osteichthyes|pesce osseo]] d'[[acqua dolce]] appartenente alla [[famigliaFamiglia (tassonomia)|famiglia]] dei [[Cyprinidae]]<ref name=Fishbase>{{FishBase|8418|''Rutilus pigus''|19 marzo 2024}}</ref>.
 
== Distribuzione e habitat ==
Il pigo è una specie [[endemismo|endemica]] dell'[[Italia]] settentrionale, in particolare del [[bacino idrografico]] del [[Po]] e dei fiumi sfocianti nell'alto [[mare Adriatico]], a partire ad est dal fiume [[Livenza]]. Vive anche nei laghi [[lago Maggiore|Maggiore]], [[Lago di Lugano|di Lugano]] e [[Lago di Como|di Como]]. Risulta introdotto, con risultati di acclimatazione variabili, in Italia centrale sia nel versante tirrenico (fiumi [[Arno]], [[Ombrone]] e [[Tevere]]) che su quello adriatico nelle [[Marche]] (fiume [[Potenza (fiume)|Potenza]])<ref name=Fishbase/><ref name=Fortini>{{cita libro|autore=Fortini N.|titolo=Nuovo atlante dei pesci delle acque interne italiane|editore=Aracne|anno=2016|id= ISBN 978-88-548-9494-5}}</ref>.
Il pigo è diffuso nel bacino fluviale del [[Po]] e nel corso del [[Danubio]], dalla [[Svizzera]] ai [[Balcani]]. Abita le acque calme e profonde di fiumi e laghi.
 
Popola soprattutto i fiumi di medie e grandi dimensioni dove si incontra nei tratti a maggior profondità e a corrente lenta. È presente anche nei grandi laghi subalpini evitando laghetti, stagni e ruscelli a bassa profondità e portata<ref name=Fishbase/><ref name=Fortini/>.
===In Italia===
Secondo alcuni studi recenti nella Penisola il pigo è [[alloctono]]: infatti pare che sia stato introdotto dai Romani nelle acque della [[Pianura Padana]] (ad eccezione del lago di Garda), nel secolo scorso è stato introdotto con successo anche in alcuni fiumi toscani e laziali ([[Magra]], [[Serchio]], [[Ombrone]], [[Tevere]]).
 
==Descrizione==
Questo ciprinide presenta un corpo fusiforme ma relativamente alto e compresso lateralmente; gli esemplari di grossa taglia hanno il profilo dorsale nettamente convesso. La testa è conica, di dimensioni relativamente piccole, l'iride è argentata. Il colore è bronzeo con riflessi dorati, le pinne sono scure e le [[pinne pettorali]], le [[pinne ventrali|ventrali]] e l'[[pinna anale|anale]] possono avere una colorazione rossiccia che si accentua durante l'epoca degli amori. Le scaglie sono bordate di scuro dando al pesce un aspetto reticolato. Nei grandi esemplari alcune [[scaglia|scaglie]] disposte casualmente prendono una colorazione più scura delle altre conferendo all'animale un caratteristico aspetto a macchie irregolari, tipico della [[specie]]. Il maschio nella stagione nuziale presenta vistosi tubercoli nuziali sulla testa e i fianchi fin quasi al [[peduncolo caudale]], sono più grandi che nei ciprinidi affini, appuntiti e disposti in due file irregolari<ref name=Fishbase/><ref name=Fortini/>.
Questo ciprinide presenta un corpo tozzo ed alto, con capo minuto. <br>
Il corpo è verdastro sul dorso con le squame orlate di una tinta più scura, con tendenza al giallo oro sui fianchi mentre il ventre è color argenteo e le pinne grigie. Coperto di grosse squame, bocca rivolta verso l'alto e occhi piccoli<br>
Gli esemplerari adulti raggiungono una lunghezza massima di 40 cm ed un peso di 1 kg.
 
Gli esemplerariesemplari adulti raggiungono eccezionalmente una lunghezza massima di 4045 cm ed un peso di 1 2&nbsp;kg. Più comunemente la taglia si aggira sui 25 cm<ref name=Fishbase/>.
==Riproduzione==
Il periodo riproduttivo avviene tra aprile e maggio, in acque basse infestate da erbe acquatiche. <br>
Ogni femmina depone da 35.000 a 60.000 uova di 1-2 mm di diametro.
 
==AlimentazioneBiologia==
La letteratura riporta una massima di 9 anni<ref name=Fishbase/> ma sembra che possano essere raggiunti perfino i 15 anni<ref name=Fortini/>.
Si nutre di detriti vegetali, micro organismi, vermi, larve ed insetti.
 
===Comportamento===
Gregario, forma [[banco (pesci)|banchi]] di piccole dimensioni<ref name=Fortini/>.
 
===Riproduzione===
Il periodo riproduttivo è compreso tra i mesi di aprile e maggio. Per la riproduzione vengono effettuate brevi [[migrazione ittica|migrazioni]] per raggiungere i siti riproduttivi, in acque poco profonde. Anche le popolazioni lacustri risalgono gli [[immissario|immissari]] per la riproduzione. La femmina depone sulle pietre o nella vegetazione sommersa un notevole numero di uova, fino a 6000, che si schiudono dopo una quindicina di giorni<ref name=Fortini/>. La maturità sessuale viene raggiunta a 3-4 anni nei maschi e a 5 anni nelle femmine, a una lunghezza di circa 30 cm<ref name=Fishbase/>.
 
===Alimentazione===
È onnivoro, si nutre sia di alghe e materiale vegetale che di invertebrati<ref name=Fortini/>.
 
==Conservazione==
La specie è in regressione anche se alcune popolazioni sembrano in buono stato<ref name=IUCN/>. Le minacce sono costituite soprattutto dall'introduzione di [[specie alloctona|specie aliene]] di pesci come l'[[Abramis brama|abramide]], la [[Blicca bjoerkne|blicca]] e il [[Rutilus rutilus|gardon]]; con l'ultima specie il pigo si può ibridare unendo al pericolo della competizione alimentare anche quello dell'[[inquinamento genetico]]<ref name=Fortini/>. Altre cause di minaccia sono il prelievo di acqua e ghiaia e l'inquinamento che distruggono i letti di frega e la costruzione di sbarramenti come dighe e briglie che impediscono le migrazioni riproduttive. In alcuni ambienti infine la [[sovrapesca]] può essere un'ulteriore causa di minaccia<ref name=IUCN/><ref name=Fortini/>. La riproduzione artificiale viene praticata in alcuni impianti allo scopo di liberare i nati negli ambienti aumentando la consistenza delle popolazioni naturali<ref name=Fortini/>. Visto il decremento della specie, non considerato allarmante, la [[Lista rossa IUCN]] classifica questa specie come "a rischio minimo"<ref name=IUCN/>.
 
==Pesca==
Le carni sono tradizionalmente consumate in alcune zone rivierasche, soprattutto lacustri; come la generalità di ciprinidi sono molto ricche di lische. Il valore commerciale è scarsissimo tranne che sul [[Lago di Como]], dove questi pesci vengono essiccati, salati e pressati in barile, andando a costituire un piatto tipico locale. Per la pesca sportiva rappresenta una tipica preda della [[Passata (pesca)|passata]]; le esche impiegate sono le più varie, sia di origine animale (larve, vermi) che vegetale (impasti, frutta, alghe)<ref name=Fortini/>.
È una tipica preda della [[passata]], le esche vanno dal [[bigattino]] e il [[lombrico]] alle [[alga|alghe]] di fiume.
Le carni sono buone, al contrario della maggior parte degli altri [[ciprinidi]].
 
==Pericoli Note ==
<references/>
È minacciato sia dall'introduzione di specie [[alloctono|alloctone]] che dalla costruzione di dighe e sbarramenti che impediscono le [[migrazioni]] riproduttive.
 
== Bibliografia ==
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== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
{{ip|commons=Category:Rutilus pigus}}
 
==Collegamenti esterni==
* {{IUCN|summ=19785|autore=World Conservation Monitoring Centre 1996}}
* {{FishBase|8418|''Rutilus pigus''|19 marzo 2024}}
{{Portale|pesci}}
 
[[Categoria:Cyprinidae]]
 
[[als:Pigo]]
[[ca:Rutilus pigus]]
[[de:Frauennerfling]]
[[en:Rutilus pigus]]
[[es:Rutilus pigus]]
[[fr:Gardon galant]]
[[hu:Rutilus pigus]]
[[pl:Płoć alpejska]]
[[pt:Rutilus pigus]]
[[sl:Platnica (riba)]]
[[sr:Белица плотица]]
[[vi:Danube Roach]]