Tor Fiscale: differenze tra le versioni

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{{Quartiere
| nomeQuartiere = Tor Fiscale
| immagine = Tor Fiscale Rome 1.jpg
| didascalia =
| comuneMappa =
| siglaRegione = LAZ
| siglaProvincia = RM
| nomeComune = Roma Capitale
| circoscrizione = [[Municipio Roma VII]]
}}
 
'''Tor Fiscale''' è la [[Zone urbanistiche di Roma|zona urbanistica]] '''9C''' (zona "O" 22)<ref>{{Cita web|url=http://www.urbanistica.comune.roma.it/zoneo/zoneo-elenco/zoneo-mun-x/zoneo-22-torfiscale.html|titolo=Piano particolareggiato di Zona "O" n. 22 - "Tor Fiscale"|sito=Roma Capitale - Urbanistica}}</ref> del [[Municipio Roma VII]] di [[Roma Capitale]]. Si estende sul quartiere Q. VIII [[Tuscolano]].
 
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== Storia ==
[[File:Tor Fiscale Rome 2.jpg|thumb|La torre da cui la zona urbanistica di Tor Fiscale prende il nome|sinistra]]
La Torre del fiscale fu edificata tra il XII e XIII secolo<ref>{{Cita web | url=https://www.prolocoroma.it/parco-di-tor-fiscale/ | titolo=Parco di Tor Fiscale - Proloco Roma |accesso=17 marzo 2024}}</ref>, e fu costruita per il controllo dei possedimenti di una ricca famiglia dell'epoca .
 
Il monumento rappresenta uno degli esempi meglio conservati tra le tante torri e casali che segnano tuttora il paesaggio dell’Agro romano. Un tempo si riteneva che facessero parte di un articolato sistema di vedetta e segnalazione a difesa della città .
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La Torre permetteva di controllare terreni che si estendevano per centinaia di ettari nell’area strategica tra la Via Latina e la Via Appia, oltre che rappresentare un prestigioso stato economico per la casata che la posedeva.
 
Nel corso dei secoli La Torre passò di mano in mano tra diverse famiglie, finché nel ‘600 fu acquistata da Filippo Foppi, tesoriere pontificio “fiscale”.<ref>{{Cita web | url=https://www.parcoarcheologicoappiaantica.it/luoghi/via-appia-antica/parco-di-tor-fiscale/ | titolo=Parco di Tor Fiscale - Sito ufficiale Parco Archeologico dell&#039;Appia Antica | accesso=17 marzo 2024}}</ref>
 
La zona prende nome da una torre costruita nel [[XIII secolo]] all'intersezione degli acquedotti [[acquedotto Claudio|Claudio]] e [[Acqua Marcia|Marcio]]. La torre è costituita di blocchetti di tufo ed è alta circa 30 metri<ref>{{Cita web | url=https://www.ecomuseodellavialatina.it/percorsi/torre-del-fiscale/ |titolo=Torre del Fiscale - Ecomuseo della VIA LATINA | accesso=17 marzo 2024}}</ref>.
 
La denominazione di Fiscale, attribuita al fondo e alla torre, compare nel [[XVII secolo]] quando la tenuta appartenne a Filippo Foppi, tesoriere pontificio, altrimenti detto "fiscale".<ref>{{Cita web|url=https://www.parcoarcheologicoappiaantica.it/luoghi/torre-del-fiscale/|titolo=Torre del Fiscale|sito=Parco Archeologico dell'Appia Antica}}</ref> Qui, 2000 anni fa, si potevano ammirare gli acquedotti romani (Anio Novus, Claudio, Marcio, Julia, Tepula e il più recente acquedotto Felice) sulle cui arcate sgorgavano le acque della Valle dell'Aniene e quelle del Vulcano Laziale. L'area era percorsa dalla Via Latina e qui i patrizi romani risiedevano per il periodo estivo.
 
== La Baraccopoli ==
Alla fine degli anni sessantaSessanta e inei primi del settantaSettanta, trafra il quartiere Appio Claudio, tra sanSan Giovanni e Cinecittà, sviluppato con intenti speculativi, attorno all’asse della via Tuscolana si venne a formare la baraccopoli dell'Acquedotto Felice dove vivevano gli immigrati del Meridione che cercavano lavoro dei baraccati. Tra il 1936 e il 1973 circa 650 famiglie immigrate dal sud Italia vissero all’interno di baracche di fortuna costruite tra un arco e l’altro dell’Acquedotto Felice nel quartiere Appio Claudio a Sud-Est di Roma.
 
 NelNel 1968 al Sacerdotesacerdote Roberto Sardelli gli venne datoaffidato l'incarico di collaboratore nella parrocchia di San Policarpo, dove cominciò attivamente il suo impegno a favore didegli chi,abitanti soprattuttodella migrantibaraccopoli.<ref>{{Cita provenientiweb dalle| regioniurl=https://www.internazionale.it/bloc-notes/annalisa-camilli/2019/02/20/roberto-sardelli-morto del| Sudtitolo=Il Italia.prete dei baraccati che credeva nelle parole - Annalisa Camilli - Internazionale |accesso=17 marzo 2024}}</ref>
 
Nel 1969 acquistò una delle baracche da una prostituta e si trasferì nell'insediamento. Lì fondò la celebre "Scuola 725", dal nome della baracca che la ospitava, definita dagli stessi ragazzi "la scuola del riscatto". Era il tentativo di recuperare chi veniva emarginato anche dalla scuola, consentendo loro di proseguire gli studi e conoscere testi e autori come Gandhi o Malcolm X un’opportunità educativa e di crescita. Lo sgombero delle baraccopoli avvenne nel 1973.<ref>{{Cita web|url=https://www.avvenire.it/attualita/pagine/roma-morto-don-roberto-sardelli-il-prete-dei-baraccati-dell-acquedotto-felice|titolo=Roma. Morto don Roberto Sardelli, il prete dei baraccati dell'acquedotto Felice|sito=Avvenire.it}}</ref>