Rancate (Mendrisio): differenze tra le versioni

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|Panorama = Rancate.jpg
|Didascalia = Piazza Santo Stefano
|Stemma = Rancate-coat_of_arms.svg
|Stato = CHE
|Grado amministrativo = 4
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|Note abitanti =
|Aggiornamento abitanti = 2016
|TaragaTarga = TI
|Nome abitanti = rancatesi
|Mappa = Karte Quartier Rancate.png
|Didascalia mappa = Localizzazione del quartiere di Rancate nel territorio comunale di Mendrisio
}}
'''Rancate''' ({{cn|in [[dialetto ticinese]] ''Rencà''}}) è un ex [[QuartieriComuni didella MendrisioSvizzera|quartierecomune]] diticinese che 1&nbsp;606dal abitanti2009 delè diventato [[comune svizzero]]Quartieri di [[Mendrisio|quartiere]], nelcostitutivo della [[Cantonhttps://mendrisio.ch Ticino]] ([[distrettoCittà di Mendrisio]])<ref>https://mendrisio.ch/le-aggregazioni-comunali-alto-mendrisiotto/ consultato il 3.11.2020</ref>.
 
== Geografia fisica ==
Rancate è situato ai piedi del versante meridionale del [[Monte San Giorgio (Canton Ticino)|Monte San Giorgio]]<ref name=comune>{{cita web|url=http://mendrisio.ch/quartieri/rancate/|titolo=Rancate|sito=sito istituzionale del comune di Mendrisio|data=18 aprile 2017|accesso=17 novembre 2017}}</ref>.
 
== Storia ==
La storia di Rancate quale luogo di insediamento umano si colloca all'interno della più generale storia di tutta la zona del [[Mendrisiotto]], che vede il passaggio di numerose popolazioni, tra cui i [[Liguri]], gli [[Etruschi]], i [[Celti]], i [[Civiltà romana|Romani]] e i popoli barbarici<ref>AA. VV., ''Rancate'', Comune di Rancate, 1984 (?), pp. 9-10</ref>.
 
La prima citazione specifica del toponimo si colloca però nel 1190,<ref name=":0">{{Cita pubblicazione|titolo=Rancate - Nella storia ...|rivista=pannello esplicativo all'ingresso del parcheggio pubblico sito in Via ai Grotti|curatore=Ente Turistico del Mendrisiotto e Basso Ceresio}}</ref> quando il villaggio - dotato di fortificazioni e chiamato "''Rancade''"<ref name="articles">{{Cita web|lingua=it|url=https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/002241/2017-01-18/|titolo=Rancate|sito=hls-dhs-dss.ch|accesso=2024-12-03}}</ref> - costituiva un abitato del [[Contado del Seprio]].<ref name=":0" />
 
La prima menzione come [https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/010261/2013-04-05/ comune] risale al 1335, anche se forse era già tale sul finire del [[XIII secolo]]<ref name="articles" /><ref name=":0" />. Dal punto di vista amministrativo e spirituale Rancate dipese dalla [https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/010360/2010-02-17/ pieve] di Riva S. Vitale fino al 1528,<ref name=":0" /> quando si separò dalla chiesa matrice e la [[Chiesa di Santo Stefano (Mendrisio)|chiesa di Santo Stefano]] divenne [https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/011744/2010-12-23/ parrocchia]<ref name="articles" /><ref name=":0" />.
 
Nel [[1798]], Rancate fece parte dell'effimera[[Repubblica di Riva]].<ref name=":0" />
 
La vita dei rancatesi, fino alla fine della [[Seconda Guerra Mondiale]], fu dedicata soprattutto allo sfruttamento delle risorse della terra<ref name=":0" /> e questo è confermato dalla presenza di numerose corti, che sono "''l'espressione più autentica della vita e della cultura contadine''"<ref>AA. VV., ''Rancate'', Comune di Rancate, 1984 (?), p. 17</ref>, ma anche dalla presenza di [[mulini]] (Pizzuolo, Tana, Molino Nuovo) e di un [[maglio]] (Penate),<ref name=":0" /> ossia un'officina in cui l'acqua veniva sfruttata come fonte di energia per lavorare i metalli e ricavarne arnesi agricoli<ref>AA. VV., ''Rancate'', Comune di Rancate, 1984 (?), p. 18</ref>. L'attività agricola e artigianale fu sempre affiancata dall'[[Emigrazione ticinese|emigrazione]],<ref name=":0" /> anche di artigiani e artisti, che nel tentativo di far fronte alla scarsità dei frutti dell'agricoltura spesso riuscirono anche ad ottenere una certa fama, come ad esempio [[Carlo Fontana]], [[Grazioso Rusca]] e [[Giuseppe Belloni]]<ref name="rancate">AA. VV., ''Rancate'', Comune di Rancate, 1984 (?), pp. 21-22</ref>. Le mete di queste migrazioni, spesso stagionali,<ref name=":0" /> andarono via via ampliandosi, portando i gli abitanti inizialmente in direzione dell'[[Italia]], e poi, soprattutto dalla metà del [[XVII secolo]], in [[Europa centrale]] e [[Europa orientale|orientale]]<ref>Giovanni Piffaretti (a cura di), ''Ligornetto: comunità di contadini ieri, di pendolari oggi, villaggio "all’arte incline"'', Comune di Ligornetto, Banca Raiffeisen di Ligornetto, Ligornetto, 2003, pp. 18-20</ref>, e infine in [[America]] ([[XX secolo]]).
 
Con il passare del tempo, in particolare a seguito della Seconda Guerra Mondiale, il paese perse la sua vocazione prettamente agricola, acquisendo invece quella residenziale, e in seguito industriale<ref>https://mendrisio.ch/storia-di-rancate/ consultato il 12.11.2020</ref>.<ref name=":0" />
 
[[File:Karte Gemeinde Rancate 2007.png|thumb|left|Il territorio del comune di Rancate prima degli accorpamenti comunali del 2009]]
Già comune autonomo che si estendeva per {{M|2,.28&nbsp;|u=km²}}<ref name=comune/>, il {{cn|5 aprile}} 2009 è stato accorpato a [[Mendrisio]] assieme agli altri comuni soppressi di [[Arzo (Mendrisio)|Arzo]], [[Capolago (Mendrisio)|Capolago]], [[Genestrerio]] e [[Tremona]].
 
=== Simboli ===
Questo lo stemma:
“DiLo rossostemma aviene tredescritto trifoglida gambutiGastone d’oroCambin 2,come 1". È unau''na brisura didello quellostemma della famiglia RancatiRancate (derivante da quella dei Della TorreTorriani di Mendrisio), che godette diritti di cittadinanza a Rancate''"<ref>https://mendrisio.ch/quartieri/rancate/?t=cXVhcnRpZXJp consultato il 12.11.2020</ref>.
(Citazioni tratte da “L’Armoriale dei Comuni ticinesi” di Gastone Cambin, Edizione Istituto Araldico e Genealogico Lugano, 1953).
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
* [[Chiesa di Santo Stefano (Mendrisio)|Chiesa di Santo Stefano]]: la chiesa parrocchiale di Santo Stefano è attestata dal 1466 e divenne [https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/011744/2010-12-23/ parrocchia] nel 1528, quando Rancate ottenne la sua indipendenza amministrativa e spirituale dalla [https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/010360/2010-02-17/ pieve] di Riva S. Vitale<ref name="svizzera_italiana">AA. VV., ''Guida d'arte della Svizzera italiana'', Casagrande, Bellinzona, 2007, p. 423</ref>. L'edificio attuale risale però al [[XVIII secolo]], e in particolare agli anni compresi tra il 1771 e il 1774, quando la chiesa fu ricostruita e ampliata da [[Innocenzo Regazzoni]], che le diede un [[Architettura tardobarocca|gusto tardobarocco]] (consacrazione nel 1818)<ref name="svizzera_italiana" />. Al suo interno sono conservate opere di numerosi artisti attivi nella regione, tra cui [[Grazioso Rusca]] e [[Giovanni Battista Bagutti]]<ref>AA. VV., ''Guida d'arte della Svizzera italiana'', Casagrande, Bellinzona, 2007, p. 424.</ref>.
* [[Chiesa di Santo Stefano (Mendrisio)|Chiesa parrocchiale di Santo Stefano]], attestata dal 1466<ref name=dss>{{DSS|I2241|Rancate|lingua=it|autore=Stefania Bianchi|data=26 giugno 2017|accesso=17 novembre 2017}}</ref>;
* Oratorio di S. Giovanni Battista: edificio del [[XVII secolo]] restaurato nel 1983-1984<ref>AA. VV., ''Guida d'arte della Svizzera italiana'', Casagrande, Bellinzona, 2007, p. 425.</ref> sul cui sagrato sono presenti 14 cappelle della [[Via Crucis]] che un tempo portavano gli [[affreschi]] [[Antonio Rinaldi (pittore)|Antonio Rinaldi]], oggi scomparsi<ref>AA. VV., ''Rancate'', Comune di Rancate, 1984 (?), p. 36.</ref>.
* {{cn|Oratorio di San Giovanni Battista in località Pizzuolo, eretto nel XVII secolo}};
* Casa Caroni, eretta nel XVII secolo, epoca a cui risalgono gli stucchi e la [[volta a botte]] che ne caratterizzato l'ingresso.<ref name=":2">{{Cita pubblicazione|titolo=La piazza Santo Stefano|rivista=pannello esplicativo all'ingresso del parcheggio pubblico sito in Via ai Grotti|curatore=Ente Turistico del Mendrisiotto e Basso Ceresio}}</ref>
* {{cn|Casa Caroni, eretta nel XVII secolo}}.
* Casa Coduri, dotata di portale in [[pietra di Saltrio]] risalente al XVIII secolo.<ref name=":2" />
 
* Ex-palazzo comunale, ricavato in una vecchia abitazione rurale ristrutturata nel 1987.<ref name=":0" />
Pinacoteca Zuest - Rancate
* Colonna di piazza Santo Stefano, in cima alla quale è posta una statua raffigurante lo stesso santo, scolpita nel 1796 da [[Grazioso Rusca]].<ref name=":2" />
Pinacoteca Cantonale Giovanni Zuest
www.ti.ch/zuest
mostra Le divine creature,
la donna e la moda nelle arti del secondo Ottocento
fino al 28 gennaio 2018
 
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
L'evoluzione demografica è riportata nella seguente tabella<ref name=dss>{{DSS|I2241|Rancate|lingua=it|autore=Stefania Bianchi|data=26 giugno 2017|accesso=17 novembre 2017}}</ref>:
 
{{Demografia
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== Cultura ==
=== Musei ===
*==== [[Pinacoteca cantonale Giovanni Züst]] ====
{{vedi anche|Pinacoteca Cantonalecantonale Giovanni ZuestZüst}}
La pinacoteca deve il suo nome e la sua nascita alla donazione del dottor [[Giovanni Züst]], originario di [[Basilea]],<ref name=":1">{{Cita pubblicazione|titolo=Le tele di Giovanni Serodine|rivista=pannello esplicativo all'ingresso del parcheggio pubblico sito in Via ai Grotti|curatore=Ente Turistico del Mendrisiotto e Basso Ceresio}}</ref> il quale nel corso della sua vita collezionò numerose pitture e oggetti antichi e il 9 giugno 1966 decise di donare al [[Canton Ticino]] la sua collezione di opere di artisti attivi sul territorio ticinese dal [[XVII secolo|XVII]] al [[XIX secolo]]<ref name="La Pinacoteca - PINACOTECA ZUEST (DECS) - Repubblica e Cantone Ticino">https://www4.ti.ch/decs/dcsu/pinacoteca-zuest/info-pinacoteca/la-pinacoteca/ consultato il 12.11.2020</ref>. Tale collezione è costituita in larga parte da opere di [[Antonio Rinaldi (pittore)|Antonio Rinaldi]],<ref name=":1" /> pittore originario di [[Tremona]] che rappresenta l'anima più locale della collezione, vista anche la sua permanenza del [[Mendrisiotto]] per gran parte della sua vita<ref name="casagrande">Jean Soldini, ''La Pinacoteca Züst'', edizioni Casagrande, Bellinzona, 1988, p. 5</ref>. L'altra anima invece presenta opere il cui vertice è rappresentato dal [[Giovanni Serodine|Serodine]] e dal [[Giuseppe Antonio Petrini|Petrini]]<ref name=":1" /> e che si collocano in una relazione meno stretta con il territorio locale ma che occupano un ruolo importante per l'arte del loro tempo<ref name="casagrande" /> (infatti, [[Roberto Longhi (storico dell'arte)|Roberto Longhi]] definisce il [[Giovanni Serodine|Serodine]] "''non soltanto il più forte pittore del Canton Ticino, ma uno dei maggiori di tutto il Seicento italiano''"<ref name="La Pinacoteca - PINACOTECA ZUEST (DECS) - Repubblica e Cantone Ticino" /><ref name=":1" />).
 
A fianco di queste opere, che nel corso del tempo sono aumentate grazie a donazioni, prestiti e acquisti, sono spesso organizzate delle mostre temporanee<ref name="La Pinacoteca - PINACOTECA ZUEST (DECS) - Repubblica e Cantone Ticino" />.
== Persone legate a Rancate ==
 
* [[Grazioso Rusca]] (Rancate, 1757 – [[Milano]], 18 giugno 1829) – scultore svizzero.
=== Arte ===
La scarsità dei proventi derivanti dall'agricoltura spinsero molti uomini, spesso artisti e artigiani, a emigrare. L'inizio dell'emigrazione artistica come fenomeno collettivo si situa nel [[XII secolo]]<ref>Giovanni Piffaretti (a cura di), ''Le cave di marmo di Arzo'', Comune di Arzo, Arzo, 2003, p. 5</ref>, ma fu soprattutto nei secoli successivi che il fenomeno conobbe una notevole espansione, portando le maestranze di Genestrerio in vari Paesi europei (soprattutto [[Italia]], [[Francia]] e [[Russia]])<ref name="articles" />. Alcuni di questi migranti riuscirono ad affermarsi come artisti di valore, e tra di essi si possono annoverare [[Carlo Fontana]], [[Grazioso Rusca]] e [[Giuseppe Belloni]].
 
==== Carlo Fontana (1638-1714) ====
[[Carlo Fontana]] nacque a Rancate nel 1638 e ancora adolescente si recò a [[Roma]], dove entrò in contatto con maestri come il [[Bernini]], il [[Borromini]] e [[Pietro da Tortona]]<ref name="rancate" />. Con il primo collaborò nella realizzazione di varie opere commissionate da [[papa Alessandro VII]] e dalla sua famiglia<ref name="articles_2">https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/024528/2004-08-31/ consultato il 12.11.2020</ref> e in seguito, precisamente nel 1667, divenne architetto della [[Basilica di San Pietro in Vaticano|Basilica di S. Pietro]]<ref>AA. VV.,, ''Rancate'', Comune di Rancate, 1984 (?), pp. 21-22</ref>. Fu però a partire dal 1680 che egli si dedicò a quelle opere che maggiormente vengono ricordate e lodate dalla critica, come ad esempio la facciata della [[Chiesa di San Marcello al Corso|chiesa di S. Marcello al Corso]] negli anni 1682-1684 oppure la cappella battesimale a [[San Pietro in Vaticano|S. Pietro]]<ref name="articles_2" />. Nonostante la sua fortissima presenza nel contesto romano egli progettò anche alcune opere fuori dall'Italia, tra cui la [[cattedrale di Fulda]], le scuderie imperiali di [[Vienna]] e la cupola del [[Duomo di Como]]<ref name="rancate" />.
 
==== Grazioso Rusca (1757-1829) ====
[[Grazioso Rusca]], nato a Rancate, fu uno scultore attivo in varie città del [[Nord Italia]], con una preponderanza a [[Como]] e soprattutto [[Milano]], dove egli operò nel [[Duomo di Milano|Duomo]] diventando anche lo scultore-capo del cantiere<ref name="rancate_p23">AA. VV., ''Rancate'', Comune di Rancate, 1984 (?), p. 23</ref>. Sulla facciata del [[Duomo di Milano|Duomo]] è possibile osservare alcune delle sue opere, come ad esempio il [[San Luca]] e alcuni [[bassorilievi]] (''Mosè salvato dalle acque del Nilo'', ''Il profeta Elia che presenta alla madre il figlio da lui resuscitato'', ''Davide e Golia'', ''Lot fuggente'' e ''Adamo scacciato dall'Eden'')<ref name="rancate_p23" />.
La sua produzione artistica è osservabile anche nel suo paese natale, dove egli realizzò la statua di [[Santo Stefano]] presente nella piazza del paese<ref name=":2" /><ref name="rancate_p23" /> e la statua di [[Carlo Borromeo|San Carlo]] alloggiata nella locale [[Chiesa di Santo Stefano (Mendrisio)|chiesa parrocchiale]]<ref name=":2" />. Allo stesso Rusca viene attribuito anche il pulpito conservato nella medesima parrocchiale,<ref name="rancate_p23" /> anche se su questa specifica attribuzione vi è qualche dubbio<ref name=":2" />.
 
==== Giuseppe Belloni (1898-1964) ====
[[Giuseppe Belloni]] è un artista poco conosciuto in [[Canton Ticino|Ticino]], ma la cui memoria è molto viva nel cuore degli abitanti di Rancate. Egli infatti operò soprattutto a [[Lione]], e in particolare alla [[Basilica di Notre-Dame de Fourvière]], dove è possibile osservare numerose sue sculture<ref>AA. VV., ''Rancate'', Comune di Rancate, 1984 (?), p. 24</ref>.
 
== Amministrazione ==
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* Bernhard Anderes, ''Guida d'Arte della Svizzera Italiana'', Edizioni Trelingue, Porza-Lugano 1980, 341-343.
* Luciano Vaccaro, Giuseppe Chiesi, Fabrizio Panzera, ''Terre del Ticino. Diocesi di Lugano'', Editrice La Scuola, Brescia 2003, 299, 301.
* AA. VV., ''Guida d'arte della Svizzera italiana'', Edizioni Casagrande, Bellinzona 2007, 423-425.
* AA. VV., ''Il Palazzo Trotti di Vimercate'', Comune di Vimercate, marzo 1990.
* AA. VV., ''Rancate'', Comune di Rancate, 1984 (?)
* Jean Soldini, ''La Pinacoteca Züst'', edizioni Casagrande, Bellinzona, 1988
* Giovanni Piffaretti (a cura di), ''Le cave di marmo di Arzo'', Comune di Arzo, Arzo, 2003
* Giovanni Piffaretti (a cura di), ''Ligornetto: comunità di contadini ieri, di pendolari oggi, villaggio "all’arte incline"'', Comune di Ligornetto, Banca Raiffeisen di Ligornetto, 2003
 
== Altri progetti ==
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{{Inventario degli insediamenti svizzeri da proteggere (Ticino)}}
{{Controllo di autorità}}
 
{{portale|Ticino}}