Il nipote del Negus: differenze tra le versioni
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{{Libro
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|titoloalfa = Nipote del Negus,
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|autore = [[Andrea Camilleri]]▼
▲|annoorig = [[25 marzo]] [[2010]]
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|genere = romanzo
|sottogenere = storico, epistolare
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|ambientazione = Vigata ai tempi del fascismo
|personaggi = varie autorità fasciste
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}}
==Dati audiolibro==▼
*Voce recitante: Andrea Camilleri▼
*Lettrice: Monica Demuru▼
*Durata: 5 ore e 28 minuti▼
*Contenuti: lettura integrale in 5 CD. Con un volumetto con una Nota dell'editore ▼
e due scritti di Andrea Camilleri▼
*Regia: Monica Nonno▼
*Studio di registrazione: Spiritosound (Roma)▼
*Fonico: Edoardo Verde▼
'''''Il nipote del Negus''''' è un [[romanzo]] del 2010 di [[Andrea Camilleri]].
==La vera storia==▼
{{Quote|In questo romanzo prendo spunto da un fatto realmente accaduto. Negli anni Trenta a Caltanissetta, prima della guerra d’Etiopia, venne a studiare nella scuola mineraria il nipote del Negus, ovviamente spesato dalla sua Corte. Si trattava di un principe di sangue reale, un personaggio interessante, originale. Si discuteva dei confini con la Somalia e prese in giro tutti.|Walter Guttadauria (''La Sicilia'', 21.2.2010)}}▼
== Trama ==
Se i documenti sono frutto della fantasia di Camilleri non lo è invece la fonte della storia narrata che riguarda un personaggio reale il principe Brhané Sillassié, nipote del Negus Ailé Sellasié che negli anni 1929-1932 frequentò la Regia Scuola Mineraria di Caltanissetta conseguendo il diploma di perito minerario.▼
Quando
Ministero degli Esteri, Prefetto, Questore di Montelusa, federale di Vigàta
Camilleri ci dice di aver trovato la storia di questo singolare personaggio, un affascinante giovane nero che parlava perfettamente l'italiano nel libro ''I signori dello zolfo'' (Caltanissetta, 2001) di Michele Curcuruto.▼
Il motivo della generosa accoglienza italiana al nobile nipote risiede nel fatto che in quel periodo il governo fascista ha iniziato un contenzioso con l'Etiopia su i confini con la [[Somalia]]. Potrebbe quindi essere utile l'appoggio del giovane presso il Negus
Quando il principe tornò nella patria ormai occupata dagli italiani si trovò per una serie di circostanze in gravi difficoltà economiche causate dal suo carattere di giovane dissipatore di cui aveva dato già prova nel suo soggiorno italiano.▼
▲== La vera storia ==
▲{{Quote|In questo romanzo prendo spunto da un fatto realmente accaduto. Negli anni Trenta a Caltanissetta, prima della guerra d’Etiopia, venne a studiare nella scuola mineraria il nipote del Negus, ovviamente spesato dalla sua Corte. Si trattava di un principe di sangue reale, un personaggio interessante, originale. Si discuteva dei confini con la Somalia e prese in giro tutti.|Walter Guttadauria
In quest'opera Camilleri riprende la forma narrativa già usata ne ''[[La concessione del telefono]]'' e ne ''[[La scomparsa di Patò]]''<ref>In un'intervista televisiva nel programma RAI del 6 marzo [[2008]] [http://www.perunpugnodilibri.rai.it/category/0,1067207,1067023-1077480,00.html ''Per un pugno di libri''], dedicato al romanzo ''La concessione del telefono'', lo stesso Camilleri ha ironicamente dichiarato che questa nuova struttura del romanzo egli l'aveva adottata per fare del lettore l'autore del racconto stesso. Egli cioè non avrebbe fatto altro che fornire i documenti, le "cose scritte" e le "cose dette", su cui il lettore poteva con la sua fantasia ricostruire la storia.</ref> costituita da un insieme di documenti, lettere ufficiali, epistole confidenziali, giornali ecc. raffigurati tipograficamente nel libro nel loro aspetto reale.
▲Se i documenti sono frutto della fantasia di Camilleri, non lo è invece la fonte della storia narrata che riguarda un personaggio reale: il principe Brhané Sillassié, nipote del [[Negus]]
▲Camilleri ci dice di aver trovato la storia di questo singolare personaggio, un affascinante giovane nero che parlava perfettamente l'italiano, nel libro ''I signori dello zolfo'' (Caltanissetta, 2001) di Michele Curcuruto.
▲Quando il principe tornò nella patria ormai occupata dagli italiani si trovò, per una serie di circostanze, in gravi difficoltà economiche causate dal suo carattere di giovane dissipatore di cui aveva dato già prova nel suo soggiorno italiano.
Brhané, coinvolto nell'attentato del
== Controversia ==
Il magistrato e scrittore [[Domenico Cacopardo]], convinto di aver subito un affronto da [[Andrea Camilleri]], che nel romanzo ha voluto chiamare un personaggio col nome di Aristide Cacopardo, ha deciso di citare in tribunale l'autore del [[Commissario Montalbano]] sentendosi [[diffamazione|diffamato]]. Il punto della discordia è da attribuire ad una frase del libro che descrive il Cacopardo del romanzo come «''persona attendibile anche se un poco chiacchierato (è fissato di essere un grande scrittore e consuma il suo stipendio pubblicando romanzi a sue spese)''».<ref>{{Cita news|autore=Giorgia Azzali|url=http://81.29.209.164/primapagina/dettaglio/1/61514/Cacopardo_contro_Camilleri:_Sequestrate_il_suo_romanzo_-_Udienza_il_16_novembre_dal_giudice_civile_di_Parma.html|titolo=Cacopardo contro Camilleri: "Sequestrate il suo romanzo" - Udienza il 16 novembre dal giudice civile di Parma|pubblicazione=[[Gazzetta di Parma]]|giorno=2|mese=novembre|anno=2010|pagina=7|accesso=2 ottobre 2010|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web |url=http://www.ragusanews.com/articolo/18966/Cacopardo-perde-la-causa-contro-Camilleri |titolo=Copia archiviata |accesso=13 aprile 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170414082510/http://www.ragusanews.com/articolo/18966/Cacopardo-perde-la-causa-contro-Camilleri |dataarchivio=14 aprile 2017 |urlmorto=sì }}</ref><ref>{{Cita web |url=http://parma.repubblica.it/cronaca/2010/11/16/news/cacopardo_la_difesa_di_camilleri_omonimia_del_tutto_casuale-9180447/ |titolo=Copia archiviata |accesso=13 aprile 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170414162117/http://parma.repubblica.it/cronaca/2010/11/16/news/cacopardo_la_difesa_di_camilleri_omonimia_del_tutto_casuale-9180447/ |dataarchivio=14 aprile 2017 |urlmorto=no }}</ref> Cacopardo ha chiesto in tribunale di sospendere la pubblicazione de ''Il nipote del Negus'' e di ritirarne tutte le copie invendute: il giudice del Tribunale civile di Parma ha respinto le richieste.<ref>{{Cita web|url=https://www.gazzettadiparma.it/archivio/2010/12/21/news/il_giudice_no_al_sequestro_del_romanzo_di_camilleri_-751755/|titolo=Il giudice: «No al sequestro del romanzo di Camilleri»|sito=Gazzetta di Parma|lingua=it|accesso=2020-10-06}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.ragusanews.com/2010/12/21/giudiziaria/cacopardo-perde-la-causa-contro-camilleri/18966|titolo=Cacopardo perde la causa contro Camilleri|autore=RagusaNews|sito=Ragusanews.com|data=2010-12-21CET22:56:00+00:00|lingua=it|accesso=2020-10-06}}</ref>
▲== Dati audiolibro ==
▲* Lettrice: [[Monica Demuru]]
▲* Durata: 5 ore e 28 minuti
▲* Contenuti: lettura integrale in 5 CD. Con un volumetto con una Nota dell'editore
* A cura di Gush
▲* Regia: [[Monica Nonno]]
▲* Studio di registrazione: Spiritosound (Roma)
▲* Fonico: Edoardo Verde
== Note ==
<references/>
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
▲Quando nell’agosto del 1929 il nipote del Negus Ailé Selassié con il consenso e l'appoggio delle autorità fasciste si iscrive alla Regia Scuola Mineraria di Vigàta tutto l'apparato burocratico e di governo, fino al Duce compreso, si attiva freneticamente perchè al principe venga riservato il miglior trattamento possibile al fine di dimostrare la generosità di stampo 'romano' del fascismo.
{{Camilleri}}
▲Ministero degli Esteri, Prefetto, Questore di Montelusa, federale di Vigàta, direttore della scuola di fronte ad ogni minimo inconveniente riguardante il giovane principe si danno da fare, intrecciando tra di loro una fitta corrispondenza, rimpallandosi eventuali responsabilità al fine di non perdere la poltrona, per rimediare e soddisfare i desideri del nobile nipote. Il principe conduce infatti un'allegra esistenza tra dissipazioni e amanti, senza badare a spese per le quali le sovvenzioni in denaro del governo etiopico e di quello italiano sono insufficienti tanto che il giovane non esita ad indebitarsi con tutti persino con il bordello della città da lui assiduamente frequentato.
{{Portale|letteratura}}
[[Categoria:Romanzi ambientati in Sicilia]]
▲Il motivo della generosa accoglienza italiana al nobile nipote risiede nel fatto che in quel periodo il governo fascista ha iniziato un contenzioso con l'Etiopia su i confini con la Somalia. Potrebbe quindi essere utile l'appoggio del giovane presso il Negus, anzi Mussolini in persona ha avuto l'idea di far scrivere allo zio imperatore una lettera esaltante le virtù e le conquiste fasciste. Il giovane nipote però non sembra intenzionato a scriverla provocando così un terremoto tra le alte sfere che vedono pericolare le loro cariche. Inizia così la farsa della lettera del nipote del Negus.
[[Categoria:Romanzi storici]]
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