Sugerio di Saint-Denis: differenze tra le versioni

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[[File:AbbotAbt SugerSugerius.jpg|thumb|Sugerio rappresentato in una [[vetrata]] della [[basilica di Saint Denis]]]]
{{NN|biografie|arg2=arte|luglio 2013}}
[[File:Abbot Suger.jpg|thumb|Sugerio rappresentato in una [[vetrata]] della [[basilica di Saint Denis]]]]
{{Bio
|Nome = Sugerio di Saint-Denis
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|GiornoMeseMorte = 13 gennaio
|AnnoMorte = 1151
|Epoca = 1100
|Attività = abate
|Nazionalità = francese
|PostNazionalità = dell'[[ordine cluniacense]]
}}
 
Gli sono attribuite due opere: il ''Liber deDe rebus in administratione sua gestis'', in cui racconta le sue esperienze come abate di Saint-Denis,<ref name=":0">{{Cita libro|autore=[[Charles Homer Haskins]]|traduttore=Paola Marziale Bartole|titolo=Il rinascimento del XII secolo|collana=Le Navi|editore=Castelvecchi|p=155|capitolo=VIII- La storiografia|ISBN=978-88-69-443275}}</ref> e il ''Libellus de consecratione ecclesia Sancti Dionysii''. A lui si devono anche una ''Vita Ludovici Grossi regis'', opera cortigiana, e una storia incompiuta di [[Luigi VII di Francia|Luigi VII il Giovane]]. Egli, grazie alle sue opere letterarie e le sue azioni politiche, è considerato da molti il vero "inventore" della monarchia francese<ref>{{Cita libro|autore=Vallerani, Provero|titolo=Storia Medievale|anno=2016|editore=Le Monnier Università|città=|p=271|pp=|ISBN=978-88-00-74527-7}}</ref>, in un'epoca in cui i vari ducati erano di fatto indipendenti dal re.
 
==Biografia==
[[File:StDenis Chorumgang.JPG|miniatura|thumb|[[Deambulatorio]] [[gotico]] di [[Basilica di Saint-Denis|Saint-Denis]].]]
Suger, persona di umili origini, frequentò la scuola di Saint-Denis-de-l'Estrée, dove strinse amicizia con il futuro [[Sovrani di Francia|re di Francia]], [[Luigi VI di Francia|Luigi VI]], del quale divienedivenne consigliere politico e inviato diplomatico (successivamente anche del figlio [[Luigi VII di Francia|Luigi VII]]). Il suo legame con la monarchia si fece così stretto che Suger nel [[1122]] venne nominato abate di Saint-Denis e divenne reggente di Francia durante l'assenza di Luigi VII, partito per la [[seconda crociata]] ([[1147]]-[[1149]]) in [[TerrasantaTerra santa]]. Egli divenne inoltre [[Legato pontificio|legato papale]] e custode dei beni del re durante la crociata.<ref>{{Cita libro|autore=Vallerani, Provero|titolo=Storia Medievale|anno=2016|editore=Le Monnier Università|città=|p=272|pp=|ISBN=978-88-00-74527-7}}</ref>.
 
[[Abate]] della dell'[[abbaziaAbbazia di Saint-Denis]] dal [[1122]] alla morte nel [[1151]],<ref name=":0" /> presso [[Parigi]], fra il [[1127]] e il [[1140]] intraprende l'opera di ricostruzione della chiesa dalla facciata, triplicando le entrate e innalzando le due torri. Le mura laterali dell'abbazia non vengonovennero abbattute né modificate, perché la leggenda narrava che fossero state consacrate da [[Cristo]] stesso. Successivamente si occupaoccupò del [[coro (architettura)|coro]], la cui elaborata struttura diafana èvenne considerata la prima espressione dell'[[architettura gotica]], diffusasi presto in tutta [[Europa]] fino agli inizi del [[XVI secolo]]. La novità di Suger stastava nell'aver concepito, assieme all'ignoto architetto incaricato, un coro a doppio [[deambulatorio]], suggestivamente caratterizzato da una selva di colonne (su cui si ramificano le [[Costolone|nervature]] delle [[Volta a crociera|volte a crociera]] di ciascuna [[campata]] ogivale), fra cui filtrafiltrava l'abbondante luce immessa dalle coppie di grandi finestre di ciascuna delle sette cappelle disposte a raggiera. Su colonne di sapore [[Architettura romanica|romanico]] si sovrappongonosovrapponevano, stagliandosi potentemente, intersezioni di archi, intrecci e ricadute di volte che costituisconocostituirono la prima attestazione del gotico europeo. L'inedita preponderante presenza di [[Vetrata|vetrate]] nella rosa di cappelle [[Abside|absidali]] inondainondava l'ambiente di luce, a simboleggiare la grazia divina, in accordo col rinnovato interesse per il [[neoplatonismo|movimento neoplatonico]] ([[scuola di San Vittore]]) cui Suger aderì.
 
Egli scrisse due opere dedicate l'una all'edificazione del monumento e l'altro alla sua consacrazione, in cui rivela i significati della nuova ''estetica'' gotica ed esponeespose una simbologia della luce. L'elemento dominante nella cattedrale gotica èera proprio secondo Suger la [[luce]]; essa, penetrando negli ampi finestroni schermati da [[Vetrata|vetrate]] colorate, che colmanocolmavano i vuoti murari lasciati dalla teoria di colonne e archi, non sembrasembrava risalire da una fonte naturale, anzi, generagenerava un'idea di miracolosa visione: la luce colorata infondeinfondeva gioia e vivacità, proiettando i fedeli in un'atmosfera di amena trascendenza.
 
Abbandonate tutte le linee orizzontali e lasciato il posto a costruzioni proiettate verso l'alto, nell'idea del congiungimento a Dio, al fine di dare forma a questi principi, fu impiegata una nuova tecnica di costruzione che riducesse il sistema costruttivo a una sorta di scheletro portante, proiettato verticalmente e aperto alla penetrazione della luce. L'elemento costruttivo caratteristico del gotico fu individuato nell'[[arco rampante]], utilizzato all'esterno, per scaricare a terra la grande componente orizzontale dell'[[Arco (architettura)#Arco a sesto acuto|arco a sesto acuto]] utilizzato negli interni.
 
A Sugerio si attribuisceattribuì anche l'arricchimento, perseguito con intento collezionistico, dell'arredamento e degli oggetti preziosi custoditi nella Chiesa abbaziale che, nell'intento dell'abate, l'inondazione di luce garantita dalle alte vetrate avrebbe consentito di risaltare al meglio.
 
Nel 1129 [[Eloisa (badessa)|Eloisa]] e le sue consorelle furono espulse dal cenobio di [[Argenteuil]] dall'abate Sugerio. In loro aiuto accorse [[Pietro Abelardo|Abelardo]], amante di lei, il quale permise che le monache prendessero possesso dell'[[Abbazia del Paracleto|oratorio del Paracleto]] da lui fondato nella regione della Champagne.<ref name="leonardi">{{cita libro|autore=[[Peter Dronke]]|curatore=[[Claudio Leonardi]]|titolo=Letteratura latina medievale. Un manuale|anno=2002|editore=SISMEL-Edizioni del Galluzzo|città=Impruneta|pp=283-284|capitolo=Il secolo XII}}</ref>
 
=== La disputa con San Bernardo ===
"Opinioni contrastanti, anche politiche, (...) avevano contrapposto [[Bernardo di Chiaravalle]] all'abate Suger di Saint-Denis riguardo all'importanza degli ornamenti nelle chiese e all'esposizione di oggetti in luoghi di culto non perché utili, ma in quanto belli o preziosi".<ref>{{Cita|Costa|p. 33}}.</ref>
 
Suger giustificava l'estetica del lusso attraverso l'opera di [[Dionigi l'Areopagita]], all'incirca contemporanea di quella di [[Severino Boezio|Boezio]] e con essa allineata per le questioni essenziali, entrambe appartenenti alla tradizione [[Neoplatonismo|neoplatonica]] e con presupposti logici simili.<ref>{{Cita|Wirth|p. 84}}.</ref>
 
Nel pensiero di Dionigi i teorici del Medioevo trovavano ciò che mancava a Boezio per edificare una teologia dell'immagine: la riabilitazione della materia come segno dello spirituale. Di fronte alla [[mistica]] della Parola, Dionigi offriva una mistica della luce che valorizzava ciò che brilla, il metallo prezioso e i gioielli, in pratica la ricchezza. Realizzata con questi materiali, la forma delle apparenze sensibili poteva quindi essere legittimata come immagine dello spirituale.<ref>{{Cita|Wirth|p. 344}}.</ref>
 
"Nessun peccato di omissione, [Suger] pensava, poteva essere più grave che il voler escludere dal servizio di Dio e dei suoi santi ciò che Dio stesso aveva concesso alla natura di fornire e all'uomo di perfezionare: vasellame d'oro o di materie preziose, adorno di perle e gemme, candelabri e [[Paliotto|paliotti]] d'oro, sculture e vetrate, mosaici e smalti, paramenti sacerdotali e arazzi fulgenti".<ref name=Panofsky122>{{Cita|Panofsky|p. 122}}.</ref> Tutto ciò era stato condannato dall'[[Ordine cistercense]] e da San Bernardo stesso nella ''Apologia ad Willelmum Abbatem Sancti Theodorici'': "dipinti o sculture a figure non erano tollerati, tranne i crocefissi in legno; gemme, perle, oro e seta erano proibiti; i paramenti sacerdotali dovevano essere di lino o di fustagno, i candelieri e gli incensieri di ferro; solo i calici si consentiva fossero d'argento o d'argento dorato".<ref name=Panofsky122/>
 
San Bernardo "disapprovava l'arte, (...) perché apparteneva al lato fallace di un mondo che egli poteva vedere solo come un'incessante rivolta del temporale contro l'eterno, della ragione umana contro la fede, dei sensi contro lo spirito. Suger aveva avuto la buona sorte di scoprire, proprio nelle parole [di] san Denis, una filosofia cristiana che gli permetteva di salutare la bellezza materiale come veicolo di beatitudine spirituale, anziché costringerlo a rifuggire da essa come una tentazione; e di concepire l'universo, sia morale che fisico, non come un [[Grisaille|monocromo]] in bianco e nero, ma come un'armonia di molti colori".<ref>{{Cita|Panofsky|p. 133}}.</ref>
 
La riforma di Saint-Denis compiuta nel 1127 valse a Suger una lettera gratulatoria da parte di San Bernardo, con la quale venne suggellato l'armistizio. Da quel momento, "comprendendo quanto potevano nuocersi da nemici", San Bernardo e Suger evitarono di "interferire negli interessi reciproci".<ref>{{Cita|Panofsky|p. 119}}.</ref>
 
==Curiosità==
{{curiosità}}
Egli reintrodusse i [[Giglio (araldica)|gigli]] come simbolo della monarchia francese (dopo un breve periodo nel IX secolo).<ref>{{Cita libro|autore=Jacques Le Goff|titolo=Il tempo continuo della storia|editore=Edizioni Laterza|città=Bari|pp=118-119|ISBN=978-88-581-2834-3}}</ref>
Al [[museo del Louvre]] si conserva la cd. "aquila di Sugerio", che in origine faceva parte del tesoro dell'[[Abbazia di Saint Denis]]. Sugerio la fece assemblare partendo da un vaso di porfido egizio recuperato, cui fece aggiungere la testa, le ali e le zampe in argento dorato.
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{Cita libro|titolo =L'image médiévale : naissance et développements, VIe-XVe siècle|url =https://archive.org/details/limagemedievalen0000wirt|autore =Jean Wirth|editore =Méridiens Klincksieck|città =Paris|anno =1989|lingua =fr|ISBN =2-86563-210-5|LCCN =89193621|OCLC =256786933|SBN =UBO0024817|cid =Wirth}}
* {{Cita libro|titolo =Il significato nelle arti visive|autore =Erwin Panofsky|wkautore =Erwin Panofsky|altri =introduzione di Enrico Castelnuovo e Maurizio Ghelardi|editore =Einaudi|città =Torino|anno =1999|annooriginale =1955|capitolo =Suger abate di Saint-Denis|pp =109-145|ISBN =978-88-06-15234-5|OCLC =800308054|SBN =VEA0108354|cid =Panofsky}}
*Sugerius, ''Scritti. 1-La consacrazione di Saint Denis 2-L'opera amministrativa'', traduzione, note e biografia a cura di Tullia Angino, Milano, Edizioni Archivio Dedalus, 2011.
* {{Cita libro|titolo =I savi e gli ignoranti : dialogo del pubblico con l'arte (16.-18. secolo)|autore =Sandra Costa|autore2 =Giovanna Perini Folesani|editore =Bononia University Press|città =Bologna|anno =2017|p =33|ISBN =978-88-6923-204-6|LCCN =2017387409|OCLC =987699977|SBN =UBO4233102|cid =Costa}}
 
==Altri progetti==
{{interprogetto|q|commons=Category:Suger de Saint-Denis}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [http://www.documentacatholicaomnia.eu/30_10_1081-1152-_Sugerius_Sancti_Dionysii_Abbas.html Sugerius Sancti Dionysii Abbas], Opera Omnia dal Migne Patrologia latina con indici analitici.
 
{{Box successione
|tipologia= ecclesiastico
|carica = [[Abbazia di Saint Denis|Abate di Saint Denis]]
|immagine= TerritorialAbbotCoA PioM.svg|30px
|periodo = [[1122]] - [[1151]]
|precedente = Adamo
|successivo = Eudes II
}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|architettura|biografie}}
 
[[Categoria:Abati di Saint-Denis]]
== Note ==