Andrea Semino: differenze tra le versioni

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Si formò alla scuola del padre [[Antonio Semino|Antonio]], come fratello minore [[Ottavio Semino|Ottavio]], con il quale compì verso la metà del secolo un'esperienza romana. Tornato a [[Genova]], collaborò nel [[1552]] con [[Luca Cambiaso]] alla decorazione della cappella Centurione in [[Santa Maria degli Angeli]]. Negli anni seguenti proseguì con il fratello la produzione di pale d'altare della bottega paterna, in un ambiente dominato dalle personalità di [[Luca Cambiaso]] e di [[Giovan Battista Castello]].
 
Dopo il 1560 il Semino si affermò come frescante nelle decorazioni dei palazzi gentilizi, un genere di pittura celebrativa e ornamentale che, dopo le grandi prove di [[Perin del Vaga]], conobbe una buona fortuna con [[Giovan Battista Castello]]. Sotto la direzione di questi il Semino partecipò alla impresa decorativa del [[Palazzo Tommaso Spinola]] con l'affresco ''Gesta militari di Tommaso Spinola e figure allegoriche'' del [[1565]] circa; subito dopo lavorò autonomamente in [[Palazzo Pallavicini-Cambiaso]] con il fratello Ottavio, nel [[Palazzo Lomellino]] con affreschi di ''Episodi di storia romana'' del [[1569]] e nel [[Palazzo Giovanni Battista Spinola]]; in tutte le decorazioni mostra di aver saputo mettere a frutto l'esperienza della pittura manieristica dell'Italia centrale, in particolare di [[Salviati (famiglia)|Salviati]]. Tra i dipinti di destinazione sacra quelli della cappella di Paride Pinelli della chiesa della Annunziata di Portoria sono tra i pochi databili con sicurezza: la ''Natività'', l'''Annuncio ai pastori'' e il ''Sogno di Giuseppe'' risalgono al [[1567]].
 
Con il fratello Ottavio lavorò anche a [[Milano]] in [[Palazzo Marino|Palazzo De Marini]], dove dipinse il ''Concilio degli dei'', andato distrutto.
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==Bibliografia==
* {{cita testo| dizionario=Dizionario della pittura e dei pittori |autore=AA. VV.|altri=diretto da Michel Laclotte con la collaborazione di Jean-Pierre Cuzin; edizione italiana diretta da Enrico Castelnuovo e Bruno Toscano, con la collaborazione di Liliana Barroero e Giovanna Sapori|vol=1-6 |editore= Einaudi |città= Torino |anno= 1989-1994 |posizione= ''ad vocem''|sbn= IT\ICCU\CFI\0114992CFI0114992}}
*{{Cita libro|nome= Raffaello|cognome= Soprani|anno=1769|titolo= '''Delle vite de' pittori, scultori, ed architetti genovesi'''; Tomo secondo scritto da Carlo Giuseppe Ratti |curatore= Carlo Giuseppe Ratti |pp= pages 259–262|editore= Stamperia Casamara in Genoa, dalle Cinque Lampadi; Digitized by Googlebooks from Oxford University copy on Feb 2, 2007|url= http://books.google.com/books?id=vFcGAAAAQAAJ&dq=Genovesi+Raffaello+Soprani}}
 
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==Collegamenti esterni==
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