Vincenzo Raffaelli: differenze tra le versioni

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|Attività = artista
|AttivitàAltre = e mosaicista
|Nazionalità = italiano
}}
 
== Biografia ==
Figlio di [[Giacomo Raffaelli (mosaicista)|Giacomo]], discendeva da una famiglia di ''fornaciari'' (o proprietari di fornace) romani<ref>Il fornaciaio, (in romanesco ''fornaciaro''), o proprietario di fornace, cuoceva mattoni, laterizi, terrecotte. La produzione di tessere per mosaico rappresentava una specializzazione.</ref> che fin dalla metà del Seicento fornivano la [[Fabbrica di San Pietro]] di tessere per mosaico. Intorno al 1775 suo padre Giacomo, con l'aiuto di [[Cesare Aguatti]], ideò il [[micromosaico]], formato da microtessere di smalto, cioè di materia vetrosa mescolata ad ossidi minerali che ne costituiscono il colore. Dei tre figli di Giacomo, Vincenzo è stato l'unico a seguire le orme del padre che lo ha istruito sulle tecniche e scelto come collaboratore.
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=== Soggiorno in Russia ===
Dopo la morte di Giacomo Raffaelli i suoi eredi vendettero parte dei mosaici da lui realizzati e la Fabbrica di San Pietro, il 22 gennaio 1844, acquisì quanto restava delle tessere, utilizzate per l<nowiki>{{'</nowiki>}}''Ultima cena''. Lo [[zar Nicola I]] nel 1846 invitò Vincenzo Raffaelli a San Pietroburgo, perché organizzasse una scuola per formare mosaicisti russi. Lo scopo era ricoprire interamente di mosaico le pareti della chiesa di Sant'Isacco, su modello della [[basilica di San Pietro]] in Vaticano. Impegnato in quel momento nella riparazione dell'arco di [[Galla Placidia]], nella [[Basilica di San Paolo fuori le mura]], danneggiato da un incendio, Vincenzo partì per la Russia nel 1849 e il mosaico di Galla Placidia fu rimontato da mosaicisti della Fabbrica di San Pietro.<ref>{{cita|Bertaccini| p. 95}}.</ref>
 
In Russia Vincenzo Raffaelli si trovò di fronte ad inaspettate difficoltà: il fumo prodotto da resine del legno locale modificava i colori dello smalto, facendo riaffiorare metalli che componevano gli ossidi, usati per colorare il vetro. Vincenzo studiò nuove tecniche di fusione del vetro e riuscì anche a produrre l'[[avventurina]], la cui formula era rimasta un segreto dei vetrai di [[Murano]]. Per l'operazione di pestaggio si servì di una innovativa macina di ferro, capace di schiacciare le sostanze e di raccoglierle direttamente in un bacile, prima che le polveri fossero respirate dagli operai. Il suo ritorno in patria fu amaro, perché da Roma furono chiamati in Russia il mosaicista Michelangelo Barberi con i suoi collaboratori. Tutta la vicenda è ampiamente nota, grazie al copialettere di Vincenzo Raffaelli, conservato nel ''Fondo Ceccarius''.<ref>{{cita|Bertaccini| p. 96}}.</ref>
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== Bibliografia ==
* {{cita pubblicazione | nome=Paolo |cognome=Volpicelli |titolo=Sulla macchina di Vincenzo Raffaelli mosaicista romano |rivista=Giornale Arcadico |editore=Tipografia delle Belle Arti |città=Roma |volume= |numero= |anno=1838 |mese= |pp= |SBN =IT\ICCU\RML\0158111RML0158111}}
* {{cita pubblicazione | nome=Roberto |cognome=Valeriani |titolo=I Raffaelli: una dinastia di vetrai romani del Settecento |rivista=Bollettino dei Musei Comunali di Roma |volume=VII |anno=1993| editore =Istituto grafico Tiberino |pp=36-42 |SBN =IT\ICCU\CFI\0161960CFI0161960}}
* {{cita pubblicazione | nome=Laura |cognome=Biancini |titolo="Visto buono per partire". Il viaggio del mosaicista Vincenzo Raffaelli in Russia |rivista=Arte e artigianato nella Roma di Belli |curatore=L. Biancini e F. Onorati |città=Roma |editore= Colombo |anno=1998 |pp=25-65|SBN =IT\ICCU\RML\0076030RML0076030}}
* {{cita testo |autore=Chiara Bertaccini e Cesare Fiore |titolo=Micromosaico: storia, tecnica, arte del mosaico minuto romano |data=2009 |editore=Girasole |cid = Bertaccini |città=Ravenna|SBN =IT\ICCU\UBO\3734748UBO3734748}} Presentazione di Antonio Carile.
 
== Voci correlate ==
* [[Simonetti (famiglia)]]
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|arte}}
 
{{Controllo di autorità}}
[[Categoria:Figli d'arte]]