Carica di Poloj: differenze tra le versioni
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|Tipo=Battaglia
|Nome del conflitto = Carica di Poloj
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|Effettivi1 = 760 uomini
|Effettivi2 = Sconosciuto
|Perdite1 =
|Perdite2 = Sconosciuto
}}{{Campagnabox Fronte jugoslavo (1941-1945)}}
La '''
L'episodio ha visto come protagonisti da una parte il [[Regio Esercito]], con il [[Reggimento "Cavalleggeri di Alessandria" (14º)|14º Reggimento "Cavalleggeri Alessandria"]] e dall'altra l'[[Esercito popolare di liberazione della Jugoslavia]].
Fu l'ultima carica di cavalleria italiana<ref>[http://www.trapaninostra.it/libri/Antonino_Poma/L_ultima_carica_della_cavalleria_italiana/L_ultima_carica_della_cavalleria_italiana.htm Antonino Poma, ''L'ultima carica di cavalleria italiana'']</ref>.
==Antefatto==
Dopo l'[[invasione della Jugoslavia]] nel [[1941]] e la conseguente spartizione dei territori occupati concordata con la [[Terzo Reich|Germania]], il [[Italia|Regno d'Italia]] aveva ingrandito la [[
L'Italia assicurava i propri confini con diverse divisioni, stanziate in basi nel [[Friuli]], nella [[Venezia Giulia]], in [[Istria]], a [[Zara]]
Nelle zone già appartenenti al [[Regno di Jugoslavia]] sorse una prima forma di resistenza armata, fedele al re di Jugoslavia e legata al movimento dei [[cetnici]] capeggiati da [[Draža Mihailović]]. I cetnici nel tempo assunsero localmente un atteggiamento alle volte ambiguo o di aperta collaborazione con gli eserciti occupatori. Nell'estate del 1941 - dopo l'[[Operazione Barbarossa|aggressione dalle forze dell'Asse all'Unione Sovietica]] - sorse infine un movimento resistenziale d'impronta comunista capeggiato da [[Josip Broz Tito]], che proponeva contestualmente un progetto di liberazione nazionale e una radicale rivoluzione sociale di stampo sovietico. Questo movimento si organizzò nell'[[Esercito Popolare di Liberazione della Jugoslavia]] e col tempo assunse una forza decisiva, prendendo verso la fine della guerra il completo controllo dei territori jugoslavi.
Il 14º Cavalleggeri di Alessandria era uno dei reparti italiani presenti nei territori occupati le cui truppe erano prevalentemente a cavallo: il reggimento con la più alta mobilità tra tutti quelli nella zona. Inquadrato nella [[1ª Divisione Celere "Eugenio di Savoia"]], compiva azioni di pattugliamento e controllo del territorio. Gli incontri con i partigiani erano frequenti.
==La battaglia==
Al sorger del sole del 17 di ottobre 1942, il 14º reggimento, guidato dal colonnello [[Antonio Ajmone Cat]] e supportato da una colonna di artiglieria ippotrainata, il ''3º squadrone carri'' basato su [[L6/40|carri L6/40]] ed il [[battaglione]] [[Camicie Nere]] divisionale<ref name = regcav14/> (81°), muoveva verso Primislje in una normale operazione di controllo quando, nelle prossimità del fiume Korana, un manipolo di partigiani Jugoslavi esplosero dei colpi di grosso calibro dalle alture circostanti, uccidendo subito un ufficiale e un cavalleggero e ferendo diversi uomini e cavalli.
Dopo un leggero ripiegamento del 14°, che però ha dato tempo ai partigiani di riorganizzarsi e di appostarsi nelle alture vicine, alle 13.00, il reggimento si mosse in formazione a losanga, rinforzato dal 40º squadrone di supporto con carri e pezzi d'artiglieria.
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Nel frattempo il terzo squadrone, sfoderate le sciabole, si lanciò alla carica sui partigiani che scendevano dalle alture a sinistra, mentre il secondo faceva lo stesso dal lato opposto; in retro guardia il quarto squadrone del capitano Vinaccia caricò ripetutamente per coprire la ritirata dell'artiglieria e degli automezzi: il capitano cadde nello scontro, ma le perdite partigiane furono nettamente superiori. I pochi partigiani rimasti, a questo punto, decisero di organizzare un terzo sbarramento, ma una poderosa carica di sciabole riuscì a spezzare l'accerchiamento formatosi e a metterli in fuga.
A fine battaglia, in tarda serata, il 14º Cavalleggeri contava
I cavalleggeri rientrarono vittoriosi la mattina del 18 ottobre a Perjasica, accolti dagli alti comandi con tutte le glorie
Lo stendardo venne perso la notte della battaglia, ma fu ritrovato il mattino dopo, impigliato a un albero, e recuperato, dal capitano Fabio Martucci, comandante dello squadrone mitraglieri, uscito con il suo attendente Morgan Ferrari a ispezionare i luoghi dello scontro.<ref>{{Cita web|url=https://www.historicaleye.it/lultima-carica-storia-del-14o-reggimento-cavalleggeri-alessandria/|titolo=L'ultima carica. Storia del 14º reggimento Cavalleggeri di Alessandria|autore=Il Duca|sito=Historicaleye|data=27 maggio 2017|lingua=it|accesso=25 agosto 2020}}</ref>
== Conseguenze e critiche ==
La carica di Poloj fu un'azione di grande importanza, in tutti gli aspetti, pur non essendo scaturita dalla autonoma decisione del suo comandante ma quasi imposta dall'alto, per eseguire un ordine; eseguita in maniera esemplare dai soldati italiani, con diversi atti di eroismo individuali, che valsero loro 12 Medaglie d'Argento al Valor Militare, altre di Bronzo e Croci di Guerra ad ognuno.
Il 14º reggimento Alessandria rientrò come gli era stato ordinato ma pagando un alto prezzo in vite umane:
==Note==
<references/>
== Voci correlate ==
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{{Seconda guerra mondiale}}
{{portale|
[[Categoria:Guerra nel 1942]]
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