Carica di Poloj: differenze tra le versioni
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|Tipo=Battaglia
|Nome del conflitto = Carica di Poloj
|Parte_di = del [[Fronte jugoslavo (1941-1945)|Fronte jugoslavo]] della [[seconda guerra mondiale]]
|Immagine=
|Data = 17 ottobre [[1942]]
|Luogo = [[Slunj|Poloj]], [[Croazia]]
|Esito = Vittoria italiana
|Schieramento1 = {{ITA 1861-1946}}
|Schieramento2 =
|Comandante1 = [[
|Comandante2 = [[Josip Broz Tito]]
|Effettivi1 = 760 uomini
|Effettivi2 = Sconosciuto
|Perdite1 =
|Perdite2 = Sconosciuto
}}{{Campagnabox Fronte jugoslavo (1941-1945)}}
La '''
L'episodio ha visto come protagonisti da una parte il [[Regio Esercito]], con il [[Reggimento "Cavalleggeri di Alessandria" (14º)|14º Reggimento "Cavalleggeri
Fu l'ultima carica di cavalleria italiana<ref>[http://www.trapaninostra.it/libri/Antonino_Poma/L_ultima_carica_della_cavalleria_italiana/L_ultima_carica_della_cavalleria_italiana.htm Antonino Poma, ''L'ultima carica di cavalleria italiana'']</ref>.
==Antefatto==
Dopo l'[[invasione della Jugoslavia]] nel [[1941]] e la conseguente spartizione dei territori occupati
L'Italia assicurava i propri confini con diverse divisioni, stanziate in basi nel [[Friuli]], nella [[Venezia Giulia]],
Nelle zone già appartenenti al [[Regno di Jugoslavia]] sorse una prima forma di resistenza armata, fedele al re di Jugoslavia e legata al movimento dei [[cetnici]] capeggiati da [[Draža Mihailović]]. I cetnici nel tempo assunsero localmente un atteggiamento alle volte ambiguo o di aperta collaborazione con gli eserciti occupatori. Nell'estate del 1941 - dopo l'[[Operazione Barbarossa|aggressione dalle forze dell'Asse all'Unione Sovietica]] - sorse infine un movimento resistenziale d'impronta comunista capeggiato da [[Josip Broz Tito]], che proponeva contestualmente un progetto di liberazione nazionale e una radicale rivoluzione sociale di stampo sovietico. Questo movimento si organizzò nell'[[Esercito Popolare di Liberazione della Jugoslavia]] e col tempo assunse una forza decisiva, prendendo verso la fine della guerra il completo controllo dei territori jugoslavi.
Il 14º Cavalleggeri di Alessandria era uno dei
==La battaglia==
Al sorger del sole del 17 di ottobre 1942, il 14º reggimento, guidato dal colonnello [[Antonio Ajmone Cat]] e supportato da una colonna di artiglieria ippotrainata, il ''3º squadrone carri'' basato su [[L6/40|carri L6/40]] ed il [[battaglione]] [[Camicie Nere]] divisionale<ref name = regcav14/> (81°), muoveva verso Primislje in una normale operazione di controllo quando, nelle prossimità del fiume Korana, un manipolo di partigiani Jugoslavi esplosero dei colpi di grosso calibro dalle alture circostanti, uccidendo subito un ufficiale e un cavalleggero e ferendo diversi uomini e cavalli.
Dopo un leggero ripiegamento del 14°, che però ha dato tempo ai partigiani di riorganizzarsi e di appostarsi nelle alture vicine, alle 13.00, il reggimento si mosse in formazione a losanga, rinforzato
Alle 14.30, questo raggiunse Poloj e si schierò nella valle in ordine di combattimento, poiché le alture erano tenute dai partigiani, e subito iniziò un violento scontro a fuoco.
Alle 17.00 si accentuò la pressione avversaria, così il generale Lomaglio, comandante della [[1ª Divisione Celere "Eugenio di Savoia"]]<ref name = regcav14>http://www.regioesercito.it/reparti/cavalleria/regcav14.htm Reggimento "Cavalleggeri di Alessandria" 14°</ref>, ordinò dal comando di proseguire per [[Primislje]] e mandò sul posto il generale Mazza, vicecomandante la divisione.
Alle 18:30 Lomaglio, col far del buio, decise di far ritirare le forze a [[Perjasica]], ma ormai i partigiani aspettavano questa mossa. Il colonnello Cat mandò in scoperta il primo squadrone del capitano Antonio Petroni con lo squadrone comando e quello dei mitraglieri.
Nel frattempo il terzo squadrone, sfoderate le sciabole, si lanciò alla carica sui partigiani che scendevano dalle alture a sinistra, mentre il secondo faceva lo stesso dal lato opposto; in retro guardia il quarto squadrone del capitano Vinaccia caricò ripetutamente per coprire la ritirata dell'
A fine battaglia, in tarda serata, il 14º Cavalleggeri contava
I cavalleggeri rientrarono vittoriosi la mattina del 18 ottobre a Perjasica, accolti dagli alti comandi con tutte le glorie
Lo stendardo venne perso la notte della battaglia, ma fu ritrovato il mattino dopo, impigliato a un albero, e recuperato, dal capitano Fabio Martucci, comandante dello squadrone mitraglieri, uscito con il suo attendente Morgan Ferrari a ispezionare i luoghi dello scontro.<ref>{{Cita web|url=https://www.historicaleye.it/lultima-carica-storia-del-14o-reggimento-cavalleggeri-alessandria/|titolo=L'ultima carica. Storia del 14º reggimento Cavalleggeri di Alessandria|autore=Il Duca|sito=Historicaleye|data=27 maggio 2017|lingua=it|accesso=25 agosto 2020}}</ref>
== Conseguenze e critiche ==
La carica di Poloj fu
Il 14º reggimento Alessandria rientrò come gli era stato ordinato ma pagando un alto prezzo in vite umane:
==
<references/>▼
== Voci correlate ==
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* [[Carica di cavalleria]]
{{Seconda guerra mondiale}}
▲<references/>
{{portale|seconda guerra mondiale}}
[[Categoria:
[[Categoria:Resistenza jugoslava]]
[[Categoria:Battaglie della seconda guerra mondiale che coinvolgono l'Italia]]
[[Categoria:
[[Categoria:Cariche di cavalleria]]
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