Palazzata di Giuseppe Samonà: differenze tra le versioni
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== Storia ==
La Palazzata a mare di [[Messina]] è sorta sulle rovine di antichi edifici del [[XVIII secolo]] distrutti dal [[terremoto di Messina del 1908]], e la sua costruzione risulta "condizionata" fin dall'origine dalle limitazioni imposte dal bando di concorso del [[1929]], che imponeva di realizzare dei volumi staccati al posto della preesistente cortina edilizia. [[Giuseppe Samonà]], vincitore del concorso con [[Camillo Autore]], [[Raffaele Leone (architetto)|Raffaele Leone]] e [[Giulio Viola]], progetta undici edifici allineati sul fronte del porto tra [[Corso Vittorio Emanuele II (Messina)|Corso Vittorio Emanuele II]] e [[Corso Giuseppe Garibaldi (Messina)|Corso Giuseppe Garibaldi]]. La costruzione della Palazzata durò quasi trenta anni e, prima della guerra, ha visto impegnati Giuseppe Samonà e l'ingegnere Giulio Viola nella realizzazione della "Casa del Popolo" (isolato VII) e del "Palazzo [[Inail]]" (isolato VIII), mentre la sede dell'"[[Istituto Nazionale Assicurazioni|INA]]" (I e II isolato) e il [[Banco di Sicilia]] (III isolato) sono rispettivamente di Giulio Viola e di Camillo Autore. Tra i lavori condotti personalmente da Samonà, dopo il [[1945]], si distingue la realizzazione del "Palazzo dell'[[Inps]]" (isolato IX). Le lunghe facciate del palazzo sono modellate da davanzali aggettanti e da cornici delle finestre realizzati con pannelli di cemento prefabbricati scalfiti a scalpello. La scansione orizzontale e verticale della struttura – scrive nel [[1959]] [[Francesco Tentori]] in un suo saggio – anziché portare a una scomposizione cellulare dei fronti in serie di pannelli di riempimento più o meno ben impaginati, è l'elemento basilare della riunificazione<ref name=SAN>{{cita web|titolo=Messina, Palazzata, Giuseppe Samonà, 1929-1958|editore=Sistema Archivistico Nazionale|url=http://architetti.san.beniculturali.it/web/architetti/progetti/scheda-progetti?p_p_id=56_INSTANCE_hIz4&articleId=14177&p_p_lifecycle=1&p_p_state=normal&groupId=10304&viewMode=normal|accesso=18 marzo 2018|dataarchivio=19 marzo 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180319004234/http://architetti.san.beniculturali.it/web/architetti/progetti/scheda-progetti?p_p_id=56_INSTANCE_hIz4&articleId=14177&p_p_lifecycle=1&p_p_state=normal&groupId=10304&viewMode=normal|urlmorto=sì}}</ref>.
Nel [[1952]], durante la realizzazione degli ultimi sei edifici, Giuseppe Samonà è richiamato a Messina in qualità di consulente per le facciate della Palazzata. L'intervento, risultato più incisivo rispetto ai presupposti, ha il pregio di aver dato all'opera una continuità figurativa difficile da raggiungere in un lavoro così articolato e di lunga durata<ref name=SAN/>.
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== Bibliografia ==
* Plinio Marconi, ''Il Concorso Nazionale per il progetto della nuova Palazzata di Messina'', con 53 illustrazioni, in "Architettura e arti decorative", Agosto 1931 [https://archive.
* {{Cita pubblicazione|titolo = Giuseppe Samonà e la Palazzata di Messina|autore = Francesco Tentori|rivista = [[Casabella - Continuità]]|numero = 227|editore = Editoriale Domus|città = Milano|data = |anno = 1959|mese = maggio|pp = 29-41}}
* Francesco Tentori, ''Giuseppe Samonà e la Palazzata di Messina'', in "[[Casabella]]-Continuità", n. 244, ottobre 1960, p. 5.
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