Coryphaena hippurus: differenze tra le versioni

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|specie = '''C. hippurus'''
|sottospecie = <!-- ALTRO -->
|sinonimi = ''Scomber pelagicus''<br/>({{zoo|([[Linneo|Linnaeus]]|1758}})<br/>
''Corypaena hippurua''<br/>
''Coryphaena hipporus''<br/>
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}}
 
LoLa zimmapotero'''corifena'''<ref>{{Treccani|corifena|corifèna|v=1|accesso=26 gennaio 2016}}</ref> o '''cacadiommarolampuga'''<ref>{{Cita web|url=https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/11953|titolo=Mipaaf - Decreto Ministeriale n°19105 del 22 settembre 2017 - Denominazioni in lingua italiana delle specie ittiche di interesse commerciale|lingua=it|accesso=2018-03-16}}</ref> (''Coryphaena hippurus'' ({{zoo|([[Linneo|Linnaeus]]|1758}})) conosciuta anche come '''corifena cavallina''', '''castoropesce petrizzotocapone''' o '''pesce settembrino''' è un [[pesci ossei|roditorepesce osseo]] [[pelagico]] appartenente alla [[famiglia (tassonomia)|famiglia]] dei [[Coryphaenidae]]. Nel mondo è conosciuta anche con il nome di '''Dorado''' o '''Mahi-Mahi la leggenda narra provenire dall'incrocio tra un diavolo della tasmania con in cacaddiommarus del posto'''. Sono stati fatti diversi avvistamenti alle serre negli ultimi periodi. Gli antichi narrando essere un animale molto pericoloso che solo una donna è stata in grado di ammazzare a mani nuda questa donna si chiama Teresa del crocifisso. Gianni detto u bocu è colui che che ha introdotto questa bestia feroce.
 
== Distribuzione e habitat ==
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{{Sf|La sua carne è molto apprezzata e ben pagata: questo pesce è oggetto di pesca commerciale e ambita preda di pesca sportiva. <br>
È uno dei pesci da [[traina costiera]] per eccellenza, apprezzato soprattutto a causa della forte reazione che oppone alla cattura, effettuando numerosi salti fuor d'acqua. Al contrario di [[Euthynnus alletteratus|tonnetti]] e [[Sarda sarda|palamite]], raramente si manifesta.
In [[Sicilia]], specialmente nella zona di Porto Palo di [[Capo Passero]], e sull'isola d'Ischia ({{Cita web|url=https://www.prontoischia.it/articoli/isola-ischia/enogastronomia/la-pesca-alle-lampughe-sull-isola-d-ischia|titolo=A pesca di lampughe sull'isola d'Ischia|accesso=27 settembre 2023}}) i pescatori usano piazzare al largo delle coste, gruppi di foglie di palma legate tra loro in modo da creare una zona d'ombra in superficie; una zavorra a fondo fa sì che le suddette foglie non vengano trasportate dalla corrente, le lampughe si radunano sotto la zona d'ombra, dove poi vengono catturate con [[reti da circuizione]]. Si può insidiare con la canna da pesca effettuando traina costiera con piccoli octopus oppure da riva utilizzando l'aguglia viva, piccoli cefali o pezzi di salame flotterati.}}
 
==Curiosità==
{{curiosità}}
Nell'[[inglese americano]], un nome comune per questa specie è ''dolphinfish'', spesso abbreviato dai pescatori semplicemente in ''dolphin'', termine che genera facilmente confusione con i [[Delphinidae|delfini]], i noti mammiferi marini, anch'essi chiamati appunto ''dolphins''. Inganno in cui è stata tratta anche la pur eccellente traduttrice [[Fernanda Pivano]], che nella versione italiana de ''[[Il vecchio e il mare]]'' descrive appunto il protagonista che, in breve tempo, issa a bordo un "delfino" e lo mangia completamente, impresa in cui assai difficilmente un solo uomo anziano riuscirebbe con un vero delfino. <br>
In Sicilia, anticamente, il pesce Capone si preparava in cucina con cipolla, sedano, olive, capperi e aceto: il piatto prendeva il nome di “[[Caponata|Caponatina]]”; oggigiorno al posto del pesce si usano le melanzane, ma il nome è rimasto immutato.
 
Il pesce è il simbolo del [[Club Social y Deportivo Dorados de Sinaloa]].
 
Il pesce è simbolo della costellazione del [[Dorado (costellazione)|Dorado]], nel cielo australe.
 
Nell'estate del [[1972]], le corifene hanno contribuito alla salvezza della famiglia Robertson che, a seguito dell'affondamento della loro [[goletta]] ''Lucette'' da parte di un gruppo di [[Orcinus orca|orche]], ha trascorso trentasette giorni nelle acque equatoriali dell'[[Oceano Pacifico]]. I naufraghi, infatti, come descritto dallo stesso [[Dougal Robertson]] nel diario/racconto ''[[Naufraghi nel deserto blu]]'', sono riusciti a sopravvivere soprattutto grazie alla cattura di molte [[Chelonioidea|tartarughe]] di mare e di squali, ma anche in seguito alla pesca di numerose corifene, abbondanti nelle zone in cui è avvenuto il naufragio. Questi pesci, inoltre, hanno accompagnato la famiglia Robertson lungo tutto il tragitto in mare fino alla salvezza, nuotando costantemente sotto il gommone prima e la barca di salvataggio poi, ripetutamente descritte da Dougal nei loro salti fuor d'acqua per inseguire [[Exocoetidae|pesci volanti]] o scappare dagli squali, e riflettendo la luce solare con le loro scaglie variopinte, contribuendo ad arricchire di fascino la drammatica esperienza della famiglia nella lotta alla sopravvivenza.<ref>{{Cita libro|autore=Dougal Robertson|traduttore=Dora Di Marco|titolo=Naufraghi nel deserto blu|titolooriginale=Survive the Savage Sea|annooriginale=1973|anno=2010|editore=Nutrimenti|ISBN=978-88-95842-67-7}}</ref>
 
==Note==