Dottrine cristologiche dei primi secoli: differenze tra le versioni
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Le '''dottrine cristologiche dei primi secoli''' sono insegnamenti [[Teologia|teologici]] riguardanti la definizione della natura di [[Gesù Cristo]], la sua divinità, i suoi rapporti con la [[tradizione giudaica]] e con il [[monoteismo]] precristiano, tutti punti di un complesso di [[Dottrina (religione)|dottrine]] che costituiranno la [[cristologia]]. Una volta raggiunto un certo grado di consolidamento dottrinale e di istituzionalizzazione ecclesiastica, le dottrine marginali vennero giudicate [[eterodossia|eterodosse]] e considerate [[eresia|eresie]] dalla maggior parte delle [[Chiese cristiane]] e negli scritti dei [[Padri della Chiesa]].
Nei primi secoli dell'[[Anno Domini|era cristiana]]
L'esempio più significativo di dottrina cristologica che acquistò rilevanza politica è l'[[arianesimo]], adottato dai [[regni romano-barbarici]] come quello [[Regno longobardo|Longobardo]] dopo che esso era stato condannato nell'Impero Romano.
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|[[Arianesimo]]
| [[Ario]], [[Eusebio di Nicomedia]], [[Eudosso]], [[Eunomio]]
| Cristo è stato creato da Dio all'inizio del tempo e, pertanto, partecipa della natura del Padre in modo inferiore e derivato.
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|[[Semiarianesimo]], [[Eusebianesimo]]
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