Dottrine cristologiche dei primi secoli: differenze tra le versioni

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{{C|La voce tratta ed elenca le dottrine / Chiese poi rivelatesi minoritarie, ma non quella rivelatasi maggioritaria (Concilio di Nicea). Forse che quella non fu una dottrina cristologica dei primi secoli?!|religione|ottobre 2023}}
Già nei primi secoli il Cristianesimo non presenta un assetto ideologico e dottrinale sempre unitario. Nascono e si diffondono tutta una serie di movimenti eterodossi, chiamati '''Eresie dei primi secoli''', che non di rado danno luogo a chiese scismatiche.
Fra le diverse eresie dei primi secoli dell'espansione cristiana possiamo ricordare:
 
Le '''dottrine cristologiche dei primi secoli''' sono insegnamenti [[Teologia|teologici]] riguardanti la definizione della natura di [[Gesù Cristo]], la sua divinità, i suoi rapporti con la [[tradizione giudaica]] e con il [[monoteismo]] precristiano, tutti punti di un complesso di [[Dottrina (religione)|dottrine]] che costituiranno la [[cristologia]]. Una volta raggiunto un certo grado di consolidamento dottrinale e di istituzionalizzazione ecclesiastica, le dottrine marginali vennero giudicate [[eterodossia|eterodosse]] e considerate [[eresia|eresie]] dalla maggior parte delle [[Chiese cristiane]] e negli scritti dei [[Padri della Chiesa]].
==Docetismo==
Si tratta di una tendenza teologica eterodossa, il cui nome deriva dal termine greco dokéin (= sembrare) e che si è manifestata sotto varie forme dal I al IV sec. d. C. Il nucleo fondamentale di questa dottrina consisteva nel negare che nel Cristo uomo esistesse veramente la natura della carne: da ciò anche la negazione della sofferenza (con la passione e la morte) nell'esperienza terrena di Gesù.Tracce di questa dottrina si trovano persino negli eretici Bogomili e Catari nel Medioevo.
 
Nei primi secoli dell'[[Anno Domini|era cristiana]] diversi movimenti che sostenevano dottrine differenti da quelle della maggioranza istituzionalizzata, diedero luogo a organizzazioni ecclesiastiche che sono state definite come "chiese [[Scisma|scismatiche]]". La loro esistenza acquistò rilevanza politica quando [[Costantino I]] cercò di ricostituire l'unità culturale e politica dell'impero romano attorno alla "nuova" religione cristiana. Allo scopo di sedare le discordie radicate nella comunità cristiana egli convocò il [[Concilio di Nicea]] del [[325]], che rappresentò un momento importante di confronto, essendo stato il primo concilio della cristianità.
==Cerintianesimo==
Questo movimento eretico prende il nome da Cerinto, uno gnostico del I secolo (contemporaneo di Giovanni, secondo Ireneo). Cerinto insegnava che
# il mondo è stato creato da una potenza inferiore, molto lontana da Dio (che è al di sopra di tutto e non è conosciuto);
# Gesù è un grande profeta, nato da Giuseppe e Maria (che non era vergine): Cristo è disceso su di lui sotto forma di colomba al momento del battesimo, gli ha annunciato il Dio Padre sconosciuto e se ne è risalito verso il Padre prima della Passione.
Inoltre Cerinto attendeva, per dopo la resurrezione, un regno terreno di Cristo, di carattere concretamente materiale, e la restaurazione del culto a Gerusalemme. Il suo movimento può essere giudicato sia come un'eresia giudaica, sia come un'eresia cristiana.
 
L'esempio più significativo di dottrina cristologica che acquistò rilevanza politica è l'[[arianesimo]], adottato dai [[regni romano-barbarici]] come quello [[Regno longobardo|Longobardo]] dopo che esso era stato condannato nell'Impero Romano.
==Modalismo==
[[File:Military and religious life in the Middle Ages and at the period of the Renaissance (1870) (14598628057).jpg|thumb|upright=1.7|Dispute dottrinali durante uno dei primi [[concilio|concili]] dell'era cristiana (da un'incisione del 1870)]]
Eresia del II-III sec., secondo la quale le tre persone divine sarebbero soltanto tre modalità o aspetti provvisori dell'unica divinità. È una forma del cosiddetto monarchismo: una tendenza che mirava a conservare intatta ed illimitata la "monarchia" di Dio (= la sua assoluta unicità), interpretando perciò la persona di Gesù Cristo come un uomo legato a Dio per il solo fatto di ospitare in sé la forza divina. Il monarchismo esalta a tal punto l'unità divina, da vedere nelle diverse persone della Trinità solo aspetti provvisori dell'unica divinità.
 
== Dottrine cristologiche ==
==Adozionismo==
{| class="wikitable sortable"
Questa eresia cristologica accentua l'umanità di Cristo, vedendo in lui soltanto uno strumento storico contingente, subordinato alla potenza del Padre. Questa concezione è assai simile al Subordinazionismo, per la quale il Figlio è strettamente subordinato al Padre.
|-
Le dottrine del Modalismo, dell'Adozionismo e del Subordinazionismo sono state condannate nei Concili ecumenici di Nicea (325) e di Costantinopoli (381).
! Dottrina
! class="unsortable" | Maggiori esponenti
! class="sortable" | Sommario
|-
|[[Monarchianismo]]
| [[Teodoto di Bisanzio]], [[Paolo di Samosata]]
| Gesù divenne Cristo dopo il battesimo, fu adottato dal Padre dopo la morte
|-
|[[Sabellianismo]], [[Modalismo]], [[Patripassianismo]]
| [[Sabellius]], [[Prassea]]
| Dio si rivela in tre modi diversi
|-
|[[Arianesimo]]
| [[Ario]], [[Eusebio di Nicomedia]], [[Eudosso]], [[Eunomio]]
| Cristo è stato creato da Dio all'inizio del tempo e, pertanto, partecipa della natura del Padre in modo inferiore e derivato.
|-
|[[Semiarianesimo]], [[Eusebianesimo]]
| [[Eusebio di Nicomedia]], [[Basilio di Ancira]], [[Giorgio di Laodicea]]
| Cristo è subordinato al Padre, ma la sua sostanza (''Ousia'') è simile a quella del Padre
|-
| [[Pneumatomachia]] o [[Macedonianesimo]]
| [[Macedonio I]]
| Lo Spirito Santo è un essere creato
|-
|[[Apollinarismo]]
| [[Apollinare di Laodicea]]
| Lo spirito di Cristo non è umano, ma è stato sostituito dal [[Logos]]
|-
|[[Nestorianesimo]]
| [[Nestorio]]
| Il Logos ha abitato nella persona di Gesù, rendendo Cristo un uomo che porta Dio, piuttosto che un Dio-Uomo
|-
|[[Docetismo]]
| [[Basilide]]
|In Cristo non può convivere contemporaneamente una natura umana e divina, quindi non poteva avere un corpo umano reale, ma soltanto un corpo etereo (o apparente)
|-
|[[Eutichianesimo]]
| [[Eutiche]]
| La natura umana di Cristo è stata assorbita dal Logos
|-
|[[Monofisismo]]
| [[Cirillo di Alessandria]], [[Dioscoro I di Alessandria]]
| Cristo ha una sola natura, quella divina, che "assorbe" e include quella umana
|-
|[[Miafisismo]]
| [[Severo di Antiochia]], [[Timoteo Eluro]]
| Cristo ha una sola natura, nella quale sono fuse inseparatamente l'umanità e la divinità
|-
|[[Aftartodocetismo]]
| [[Giuliano di Alicarnasso]]
| Cristo ha una natura, incorruttibile, che non è allo stesso tempo completamente divina e completamente umana
|-
|[[Monotelismo]]
| [[Teodoro di Faran]], [[Sergio I di Costantinopoli]], [[Ciro di Alessandria (patriarca)]]
| Cristo ha due nature, umana e divina, ma il suo agire dipende da un'unica volontà, divina
|-
|[[Monoenergismo]]
| [[Ciro di Alessandria (patriarca)]], [[Sergio I di Costantinopoli]]
| Cristo ha due nature, ma una sola forma con cui agisce, tramite l'[[Atto e potenza|energia]] divina
|-
| [[Diofisismo]]
| [[scuola di Antiochia]]
| Cristo ha due nature fuse in [[unione ipostatica]] e anche due volontà, quella umana e quella divina, realmente distinte e non confuse, così come lo sono le due nature
|-
|}
 
Le sopraelencate dottrine cristologiche non sono tutte mutualmente esclusive, ad esempio [[Dioscoro I di Alessandria]] fu strenuo difensore di [[Eutiche]], spesso i sostenitori del [[eutichianesimo]] e [[miafisismo]] vengono genericamente definiti [[monofisismo|monofisiti]], il [[monoenergismo]] un compromesso del [[monotelismo]], mentre [[Giuliano di Alicarnasso]] era anche [[Monofisismo|monofisita]] e ideò l'[[aftartodocetismo]] come risposta al [[docetismo]].
==Marcionismo==
Marcione (85-160 d. C.) fondò una vera e propria Chiesa scismatica molto bene organizzata. La sua dottrina si basava sull'esasperazione in senso anti-giudaico della contrapposizione fra Antico Testamento e Nuovo Testamento, contrapposizione che è presente nell'insegnamento dell'apostolo Paolo (per cui si parla di paolinismo di Marcione): al "dio giusto" (una divinità inferiore) della storia sacra degli Ebrei si contrappone il dio sommo e buono (il padre di Gesù), che ha inviato suo figlio per la nostra salvezza. La sua dottrina fu influenzata anche dal docetismo.
La dottrina del marcionismo è conosciuta solo attraverso un'opera polemica scritta di Tertulliano, il ''Contro Marcione''.
 
== Sette e movimenti ==
==Montanismo==
In Frigia su ispirazione del neofito Montano - già sacerdote del culto della dea Cibele - nasce nella seconda metà del II sec. d. C. questo movimento tipico del cristianesimo asiatico, di stampo giovanneo (anche se si è pensato che non siano mancati influssi dai culti in onore di Cibele e di Dioniso).
Le caratteristiche principali del Montanismo furono:
# una forte tensione profetica (anzi una vera esplosione di profetismo, con la consueta importanza attribuita a visioni e rivelazioni);
# l'attesa escatologica del regno di Cristo (la parusia, il ritorno definitivo di Gesù sarebbe stato imminente ed il suo nuovo regno di Gerusalemme sarebbe durato mille anni);
# un'etica rigorista ed acetica (esaltazione della verginità, continenza sessuale etc.).
Il risultato della combinazione di questi elementi era la contrapposizione fra la Chiesa cristiana gerarchizzata e una Chiesa carismatica, nella quale avevano un ruolo importante sia i profeti che le donne. Più in generale il Montanismo rappresenta un'evoluzione esasperata del cristianesimo giovanneo.
Alla fine del II secolo il Montanismo era diffuso in tutta l'Asia, ed era giunto persino a Roma. Perseguitati dai vescovi, i montanisti si estinsero fra il V e l'VIII (in Oriente) secolo.
 
==Manicheismo= Abeliani ===
{{Vedi anche|Abeliani}}
Si tratta di una religione autonoma, fondata dal predicatore Mani (216-276 d.C.) in Iran nel III secolo, ma che ha influenzato il Cristianesimo primitivo, soprattutto in Siria. Dal punto di vista dottrinale il Manicheismo è uno gnosticismo dualistico, che - ispirandosi allo gnosticismo giudeo-cristiano e allo zoroastrismo iranico e fondendo sincretisticamente elementi delle più svariate religioni (Buddismo compreso) - contrappone alla pari, su uno stesso piano i due principi del Male (le Tenebre, il Diavolo) e del Bene (la Luce, Dio): il dio adorato dalle religioni sarebbe in realtà un demonio, mentre il vero dio è un deus absconditus. In campo etico propugna un rigorosissimo ascetismo sia sessuale che alimentare, arrivando a proibire il matrimonio e l'uso di determinati cibi ("encratismo morale"). La Chiesa manichea è divisa fra i "perfetti" (gli asceti, che costituiscono la vera e propria Chiesa) e gli "imperfetti" (uditori o catecumeni).
Setta sviluppatasi nell'[[Nordafrica|Africa settentrionale]] nel [[IV secolo]], ma già estinta da tempo all'epoca di Agostino.
Questa dottrina ha attratto anche molti intellettuali (a partire da Agostino da Ippona, che pure poi lo ha combattuto) e nel Medioevo ha avuto un forte influsso nell'eresia dei Catari , ma, poiché ha coinvolto molte chiese e religioni, compresa quella maomettana (si tratta di un'"eresia universale"), è stata sempre perseguitata ferocemente.
I suoi membri erano sostenitori dell'assoluta continenza sessuale. Derivavano il loro nome da [[Abele]] che, a loro avviso, e secondo ciò che ne narrano delle tradizioni rabbiniche, era stato sposato con la gemella di suo fratello [[Caino]], senza tuttavia mai avere avuto rapporti sessuali con lei.
 
==Novazionismo= Adelofagi ===
{{Vedi anche|Adelofagi}}
Questo movimento ereticale e scismatico prende il nome dal presbitero romano Novaziano, che aveva fatto parte del presbyterium di Roma, che aveva governato quella Chiesa per qualche mese dopo la morte del vescovo Fabiano e che aveva aspirato inutilmente a farsi eleggere come successore.
Setta fiorita nel IV secolo. I suoi adepti mangiavano in solitudine e non credevano nella divinità dello [[Spirito santo]].
Dopo un'iniziale posizione moderata sulla controversa questione della linea da adottare nei confronti dei "lapsi", Novaziano si fece sostenitore di una linea rigorosamente intransigente, si mise in aspro contrasto con la posizione ufficiale della Chiesa (da lui criticata ed accusata di contaminarsi con i peccatori) e fu scomunicato da un concilio romano nel 251.
Il contrasto fra i vescovi e Novaziano è l'espressione dell'esistenza fra i Cistiani di due concezioni assai diverse della Chiesa:
# per Novaziano, la Chiesa deve essere costituita da un piccolo gruppo di spirituali, che inevitabilmente vivono in conflitto con la città terrena: si tratta, quindi, di una Chiesa di profeti e di martiri;
# per i vescovi, invece, la Chiesa è un popolo che deve riunire tutti i fedeli, con i loro diversi livelli: l'élite di spirituali (come i monaci) e la massa enorme di cristiani comuni.
Pertanto, Novaziano ed i suoi seguaci predicavano il rigorismo dottrinale e la necessità di un rinnovamento spirituale all'interno della Chiesa.
Grazie al favore di alcuni imperatori romani le comunità ecclesiali novaziane si diffusero rapidamente in tutto l'Impero romano e fiorirono fino al VI secolo.
 
==Donatismo= Adozionismo ===
{{vedi anche|Adozionismo}}
Prende il nome da Donato di Case Nere (nel 315 successore di Maggiolino sulla cattedra episcopale di Cartagine). Questa dottrina - nata e sviluppatasi nell'Africa e fiorita soprattutto nel IV sec. - prende le mosse da una critica intransigente nei confronti di quei vescovi che non avevano resistito alle persecuzioni di Diocleziano ed avevano consegnato ai magistrati romani i libri sacri: i sacramenti amministrati dai sacerdoti ordinati da questi vescovi "malvagi", "traditores" della fede, apostati non sarebbero validi. Ciò significa che i sacramenti non avrebbero efficacia di per sé, ma dipendono dalla dignità di chi li amministra.
Questa dottrina cristologica accentua l'umanità di [[Gesù|Cristo]], vedendo in lui soltanto uno strumento storico contingente, subordinato alla potenza del [[Dio|Padre]]. Questa concezione è assai simile al [[Subordinazionismo]], per la quale il [[Gesù|Figlio]] è strettamente subordinato al [[Dio|Padre]].
Questa eresia, combattuta dai papi e da sant'Agostino, tende a congiungersi a fenomeni di rivolta sociale e con le violenze perpetrate dalle bande armate degli operai agricoli e dei Circoncellioni (vagabondi disoccupati), assumendo così una dimensione rivoluzionaria con rivendicazioni sociali, come la cancellazione dei debiti, il terrorispo nei confronti dei padroni terrieri, ecc.
Nacque una Chiesa scismatica africana: una «Chiesa dei santi», «dei martiri», dei combattenti illibati, dei fanatici che desideravano e cercavano il martirio. Addirittura, nell'ansia spasmodica del martirio, i Donatisti arrivarono ad organizzare dei grandi suicidi in massa: buttandosi dai burroni o facendosi bruciare vivi sui roghi.
Dopo che nel 321 i Donatisti con le loro lotte avevano ottenuto la tolleranza da parte del potere imperiale, novant'anni dopo, nel 411, l'imperatore Onorio li dichiarò fuorilegge. Poi, le invasioni dell'Africa cristiana da parte dei Vandali (429) prima e degli Arabi dopo sommersero questa Chiesa.
 
=== Apollinarismo ===
==Arianesimo==
{{vedi anche|Apollinare di Laodicea}}
è il movimento teologico più rilevante del IV secolo ed esprime una tendenza “subordinazionista”. Ario, prete di Alessandria in Egitto (256-336), volendo porre la figura del Padre in posizione preminente all'interno della Trinità, non solo subordina il Figlio al Padre, ma tende a ridurre la figura di Gesù alla dimensione umana, soltanto somigliante a quella divina (homoiousìa = "somiglianza"). Per Ario soltanto il Padre è assolutamente trascendente (non generato, non divenuto, eterno, senza principio, “increato”: unico e solo vero Dio): quindi Gesù non è veramente Dio, anche se - in quanto suo figlio - partecipa alla grazia divina, ed anche il Verbo (o "Logos") non è vero Dio. Infine, anche l'Arianesimo – come il Manicheismo – condurrà poi ad una visione dualistica ed al rifiuto del mondo.
Questa dottrina nacque per opera del vescovo [[Apollinare di Laodicea]] ([[310]]-[[390]] d. C.), un teologo che si era distinto nella lotta contro l'[[Arianesimo]]. Per cercare di salvaguardare la divinità della persona di [[Gesù|Cristo]], negata dall'[[Arianesimo]], Apollinare sosteneva la formula dell'''unica natura'' (''μία φύσις'') di [[Gesù]], secondo la quale il [[Verbo (cristianesimo)|Verbo Divino]] si sarebbe unito in [[Gesù|Gesù Cristo]] ad un'umanità incompleta, cioè ad un'umanità dotata dell'[[anima]] vegetativa ed animale ma priva dell'anima razionale: il Verbo Divino avrebbe sostituito in [[Gesù|Gesù Cristo]] quest'anima razionale assente.
Già nel 320, un Concilio di Alessandria d'Egitto, diretto dal vescovo Ales-sandro, condanna l'Arianesimo. Poi, nel 325, durante il Concilio di Nicea (su circa 250/300 vescovi presenti soltanto 3 o 4 sono occidentali: lo stesso Silvestro, vescovo di Roma, si fa rappresentare da due preti), l'imperatore Costantino - su indicazione di Atanasio (futuro vescovo di Alessandria) - fa condannare l'Arianesimo, imponendo il cosiddetto Simbolo (o Credo), rafforzando il testo originale proposto da Eusebio di Cesarea con la definizione di homooùsios (= consustanziale al Padre) attribuita al Cristo.
Dopo alcuni decenni di confusione e di incertezza (anche a causa del mute-vole atteggiamento degli imperatori) l'Arianesimo fu estirpato dalle regioni occidentali già alla fine del IV secolo e fu colpito duramente dall'abrogazione - compiuta da Teodosio - delle misure di tolleranza già emanate dall'imperatore Valentiniano II. Tuttavia, grazie all'opera missionaria condotta nel IV secolo fra i Goti da parte del «lettore» Ulfila (compositore di libri sacri, scritti con un nuovo alfabeto – chiamato «gotico» – che sostituì gli antichi caratteri «runici»), l'Arianesimo conobbe una grande diffusione fra i popoli germanici, fra i quali fiorì almeno fino al VII secolo.
 
A seguito della condanna dal [[Concilio di Costantinopoli I|Concilio di Costantinopoli]] del [[381]] e del successivo esilio del suo fondatore ([[388]]), i seguaci furono dispersi.
==Apollinarismo==
Questa eresia cristologica, iniziata dal vescovo di Laodicea Apollinare il Giovane (310-390 d. C.), un teologo che si era distinto con Atanasio ed i padri della Cappadocia contro l’Arianesimo. Per cercare di salvaguardare quella divinità della persona di Cristo, che invece era negata dall'Arianesimo, Apollinare sosteneva la formula dell’«unica natura» (mìa phoesis) di Gesù [non già della sua «unica persona»]. Da questa idea Apollinare sviluppava poi la dottrina secondo la quale il Verbo Divino si sarebbe unito in Gesù Cristo ad un'umanità incompleta, cioè ad un'umanità dotata dell'anima vegetativa ed animale ma priva dell'anima razionale: il Verbo Divino avrebbe sostituito in Gesù Cristo quest'anima razionale assente.
Questa dottrina prelude al Monofisismo ed ha avuto una grande diffusione, ottenendo l'adesione anche da parte di alcuni vescovi che giunsero persino a sostenere la «consustanzialità» (synousíòsis) della carne di Gesù con la sua divinità (erano i cosiddetti «sinusiasti»).
Condannato da vari sinodi del IV secolo (Roma 377, Alessandria 378, Antiochia 379, Costantinopoli 381) e represso dall'imperatore Teodosio (383-388), l'Apollinarismo scomparve nei primi decenni del V secolo.
 
=== Arianesimo ===
==Priscillianesimo==
{{vedi anche|Arianesimo}}
Questo movimento prende il nome dal vescovo spagnolo Priscilliano: nato ad Avila intorno al 345, fu trucidato con 6 seguaci a Treviri nel 385 su ordine dell'imperatore Massimo (si tratta del primo "eretico" messo a morte dal potere civile). Il priscillianesimo, che interessa soltanto la Spagna e l'Aquitania, riuscì a sopravvivere fino al VI secolo, specialmente in Galizia.
L'Arianesimo è il movimento teologico più rilevante del [[IV secolo]]: secondo [[Ario]], sacerdote di [[Alessandria d'Egitto]] ([[256]]-[[336]]), la figura del [[Dio|Padre]] deve collocarsi in posizione preminente all'interno della [[Santissima Trinità (cristianesimo)|Trinità]], subordinando così il [[Gesù|Figlio]] al [[Dio|Padre]] e riducendo la figura di [[Gesù]] alla dimensione umana, soltanto in rapporto di somiglianza con quella divina. [[Ario]] considera veramente trascendente e "increato" soltanto il [[Dio|Padre]], che sarebbe l'unico e vero [[Dio]]: quindi [[Gesù]] non può essere considerato realmente [[Dio]], anche se - in quanto suo figlio - partecipa alla grazia divina; secondo [[Ario]] anche il Verbo (o "Logos") non è vero [[Dio]].
Le sue componenti principali sono:
# l'ascetismo estremistico (disprezzo della materia);
# il dualismo manicheo;
# il modalismo in campo trinitario (le tre persone divine sono solo aspetti provvisori dell’unica divinità);
# il docetismo nella cristologia (negazione della carnalità di Gesù);
# il rivendicazionismo sociale.
 
[[Agostino d'Ippona]] combatté aspramente questa dottrina, condannandola e confutandola in alcune sue opere, tra le quali il ''"Contra sermonem Arianorum"'' ed il ''"Contra Maximinum haereticum episcopum Arianorum"''.
==Pelagianesimo==
Dopo il 410, il monaco bretone Pelagio (ca. 354-ca. 427) diffonde in Africa ed in Palestina una dottrina ascetica molto spinta, che ha come fondamento il “perfezionismo”: una sorta di concezione eroica dell'uomo, che vede l'uomo sostanzialmente libero dagli effetti del peccato originale e perciò capace di operare la salvezza con le sue sole forze (una specie di libero arbitrio: libera facoltà di scegliere fra bene e male). La stessa grazia non sarebbe altro che il libero arbitrio (cioè, la libertà e la responsabilità dell'uomo) e la redenzione di Cristo un semplice appello a fare il bene. Inoltre, per i bambini non vi sarebbe alcun bisogno del battesimo: a fondamento di questa posizione vi era la negazione che il peccato originale fosse trasmesso da Adamo ai suoi discendenti.
Nel 418 il Concilio Ecumenico di Cartagine condannò i Pelagiani, e la Chiesa così affermò l'esigenza assoluta della grazia per la salvezza dell'uomo.
 
==Monofisismo=Diofisismo===
{{vedi anche|Diofisismo}}
Secondo questa eresia, sostenuta nel V secolo dall’archimandrita di Costantinopoli Eutiche, Gesù possedeva una sola natura (mónos +physis), quella divina, che aveva assorbito la natura umana, presente solo in forma apparente. Questa dottrina fu condannata dal IV Concilio ecumenico di Calcedonia (453), convocato apposta dall'imperatore Marciano: in questa occasione fu confermato il dogma della doppia natura – divina e umana – nell'unica persona di Cristo.
Il diofisismo è una dottrina che sostiene la coesistenza in Cristo delle due nature, l'umana e la divina, in base a quanto deciso nel [[Concilio ecumenico di Calcedonia|IV concilio ecumenico di Calcedonia]] nel [[451]]. Secondo la teoria diofisista l'umano e il divino sono uniti senza separazione o confusione e, anzi, con armonia e assenza di contraddittorietà nell'unicità della figura del figlio.
Questa eresia è stata seguita dalla Chiesa dei Copti del regno di Abissinia (dove s. Frumenzio aveva introdotto il cristianesimo nel IV sec.), che è rimasta alle dipendenze della Chiesa egiziana fino al 1951(il capo abissino - l’abuna - era un dignitario nominato da Alessandria), nonché dai Giacobiti di Siria, Armenia e Mesopotamia.
 
==Nestorianesimo= Docetismo ===
{{vedi anche|Docetismo}}
Secondo questa eresia, sostenuta nel V secolo dall’archimandrita di Costantinopoli Eutiche, Gesù possedeva una sola natura (mónos +physis), quella divina, che aveva assorbito la natura umana, presente solo in forma apparente. Questa dottrina fu condannata dal IV Concilio ecumenico di Calcedonia (453), convocato apposta dall'imperatore Marciano: in questa occasione fu confermato il dogma della doppia natura – divina e umana – nell'unica persona di Cristo.
Il docetismo è una dottrina cristologica, ovvero una concezione sulla vera natura del Cristo. Il suo nome deriva dal verbo greco dokéin, che significa apparire. Essa si riferisce alla convinzione che le sofferenze e l'umanità di Gesù Cristo fossero apparenti e non reali.
Questa eresia è stata seguita dalla Chiesa dei Copti del regno di Abissinia (dove s. Frumenzio aveva introdotto il cristianesimo nel IV sec.), che è rimasta alle dipendenze della Chiesa egiziana fino al 1951(il capo abissino - l’abuna - era un dignitario nominato da Alessandria), nonché dai Giacobiti di Siria, Armenia e Mesopotamia.
 
==Monotelismo= Donatismo ===
{{vedi anche|Donatismo}}
Questa antica eresia cristologica del VII secolo affermava l'esistenza in Gesù di una sola volontà (mónos +thélein): la volontà umana, fisica, di Gesù sarebbe stata determinata nel suo agire terreno dalla volontà divina, dal Verbo unito ipostaticamente alla natura umana. Contrapposto al nestorianesimo, il monotelismo rappresenta una ripresa attenuata del monofisismo, del quale sposta l'accento dall'unità della natura all'unità della volontà: pur conservando la distinzione fra la natura umana e la natura divina nella persona di Cristo, i monoteliti ritenevano che la prima fosse subordinata alla seconda.
Il Donatismo prende il nome da [[Donato di Case Nere]] (nel 315 [[vescovo]] di [[Cartagine]]). Questo movimento nasce e si sviluppa in Africa nel [[IV secolo]] e prende le mosse dalla critica nei confronti di quei vescovi che non avevano resistito alle persecuzioni di [[Diocleziano]] ed avevano consegnato ai magistrati romani i libri sacri. Secondo i donatisti i sacramenti amministrati da questi sacerdoti non sarebbero validi. Ciò porterebbe a considerare i [[Sacramento|Sacramenti]] non efficaci di per sé, ma dipendenti dalla dignità di chi li amministra.
Formulata per la prima volta da Severo d'Antiochia agli inizi del V secolo (come “unica energia”), questa dottrina fu rielaborata nel VII secolo dal patriarca di Costantinopoli Sergio, al fine di ricomporre l'unità fra l’ortodossia ed il monofisismo. Nacque un acceso ed intricato dibattito.
 
Il terzo Concilio di Costantinopoli (680-681) risolse la questione, affermando l’esistenza in Cristo di due distinte volontà, ciascuna secondo la sua diversa natura, ma sempre concordi perché trovano la loro unità nel soggetto agente, la persona di Gesù Cristo.
Questa dottrina, combattuta aspramente dai Papi e da [[Sant'Agostino d'Ippona|Sant'Agostino]], assunse anche una dimensione rivoluzionaria con rivendicazioni sociali, come la cancellazione dei debiti, il terrorismo nei confronti dei padroni terrieri, ecc.
 
{{Senza fonte|Nacque anche una Chiesa scismatica africana composta per lo più da fanatici che cercavano il martirio addirittura arrivando ad organizzare dei grandi suicidi in massa, buttandosi dai burroni o facendosi bruciare vivi sui roghi.}}
 
Nel 411, l'imperatore Onorio li dichiarò fuorilegge. Poi, le invasioni dell'Africa cristiana da parte dei [[Vandali]] (nel [[429]]) prima e degli [[Arabi]] musulmani poi dopo sommersero questa Chiesa.
 
Le opere agostiniane di condanna e di confutazione del Donatismo sono numerose: ''"Contra Cresconium grammaticum Donatistam"'', ''"Contra Gaudentium Donatistarum episcopum"'', ''"De baptismo contra Donatistas"'', ''"Epistola ad Catholicos contra Donatistas"'', ''"Psalmus contra partem Donati"'', ''"Post collationem ad Donatistas"''.
 
=== Manicheismo ===
{{vedi anche|Manicheismo|Mani (teologo)}}
Religione fondata in [[Persia]] dal predicatore [[Mani (teologo)|Mani]] (216-276) nel tentativo di fondare una religione universale che fondesse caratteristiche dello [[Zoroastrismo]] con il Cristianesimo (probabilmente con influenze di seguaci di [[Marcione]] e [[Bardesane]]) e del [[Buddismo]] che egli aveva conosciuto durante un viaggio in India.
 
Dal punto di vista dottrinale il manicheismo può essere considerato una forma di [[gnosticismo]] [[dualistico]], che contrappone su uno stesso piano il Male (le Tenebre, il Diavolo) e il Bene (la Luce, Dio): il dio venerato dalle religioni sarebbe in realtà un demonio, mentre il vero dio sarebbe un ''[[deus absconditus]]''.
 
In campo etico il manicheismo prevede un ascetismo molto rigoroso sia dal punto di vista sessuale che alimentare, arrivando a proibire il matrimonio e l'uso di determinate bevande.
La chiesa manichea è composta dai "perfetti" (gli asceti, che costituiscono la vera e propria Chiesa) e dagli "imperfetti" (uditori o catecumeni).
 
Questa dottrina ha suscitato grande interesse anche fra molti intellettuali, a partire da [[Agostino d'Ippona]], che però in seguito ne divenne acerrimo nemico, scrivendo ben dieci opere contro tale dottrina, tra le quali ''Contra Faustum Manichaeum'', ''Contra Secundinum Manichaeum'', ''De duabus animabus contra Manichaeos'', ''De Genesi contra Manicheos'' e ''De natura boni contra Manichaeos'': uniche fonti sulla religione di Mani fino a metà XIX secolo.
 
Subito osteggiata dagli imperatori romani e persiani ebbe breve diffusione in Occidente, ma sopravvisse per secoli in Asia centrale e Cina.
 
In seguito il termine Manicheismo fu utilizzato per indicare posizioni cristiane dualiste (collegabili a quelle di Marcione) diffuse nell'alto e basso medioevo (vedi [[Manichei medievali]]) le cui più note sono i [[Paulicianesimo|Pauliciani]], i [[Bogomili]] ed i [[Catari]].
 
=== Marcionismo ===
{{vedi anche|Marcionismo| Marcione|Cerinto}}
[[Marcione]] (85-160), vescovo nato a Sinope sul Mar Nero, fu il fondatore di questa dottrina; alcuni Padri della Chiesa ([[Epifanio di Salamina]] ad esempio) indicano in [[Cerinto]] un suo maestro.
 
La Chiesa marcionita era probabilmente ben organizzata con un clero ("i perfetti") accuratamente preparati e che conducevano una vita contemporaneamente attiva e duramente ascetica, tanto che sopravvisse per secoli e probabilmente continuò in vari movimenti tardi, come Bogomili e Catari (vedi [[Manichei medievali]]).
 
La sua dottrina si basava sulla contrapposizione, di cui parla anche l'apostolo [[Paolo di Tarso|Paolo]] nei suoi insegnamenti, fra [[Antico Testamento]] e [[Nuovo Testamento]]: al "dio giusto" della Bibbia ed in particolare della Genesi (o Torà) si contrappone il "dio buono" (il "dio sconosciuto") che ha inviato suo figlio Gesù per la salvezza di tutti.
Marcione dà alla sua Chiesa una impostazione evangelica (valgono solo i testi sacri e non la tradizione) e lontana dalla tradizione giudaica.
 
=== Modalismo ===
{{vedi anche|Modalismo}}
Dottrina del [[II secolo|II]]-[[III secolo]] secondo la quale le tre persone divine sarebbero soltanto tre aspetti dell'unica divinità. È una forma del cosiddetto [[monarchismo]], una corrente che mirava a conservare intatta ed illimitata la "monarchia" del [[Padre]] (ovvero la sua assoluta unicità), interpretando perciò la persona di [[Gesù|Gesù Cristo]] come un essere umano che ospitava in sé la forza divina.
 
=== Monofisismo ===
{{vedi anche|Monofisismo|Miafisismo}}
Secondo questa dottrina, sostenuta nel [[V secolo]] da [[Eutiche]], capo di un grande convento di Costantinopoli, Gesù possedeva una sola natura (''mónos'' + ''physis''), "ibrida", frutto dell'assorbimento in quella divina, di quella umana, che, quindi, era solo apparente.
 
Questa dottrina fu condannata dal IV [[Concilio ecumenico di Calcedonia]] ([[451]]), ma una versione da essa derivata, detta "[[Miafisismo]]", è tuttora seguita dalla [[Chiesa apostolica armena]], dalla [[Chiesa copta ortodossa]] nonché dalla [[Chiesa ortodossa siriaca]].
 
=== Monotelismo (o monoteletismo) ===
{{Vedi anche|Monotelismo}}
Questa dottrina del [[VII secolo]] affermava l'esistenza in [[Gesù]] di una sola volontà (''mónos'' + ''thélein''): la volontà umana, fisica, di Gesù sarebbe stata determinata nel suo agire terreno dalla volontà divina. Il monotelismo in qualche misura può essere considerato una ripresa attenuata del monofisismo, con però l'accento spostato dall'unità della natura all'unità della volontà: i monoteliti ritenevano infatti che la natura umana fosse subordinata a quella divina, pur conservando la distinzione fra le due nature.
 
Il monotelismo, formulato per la prima volta da [[Severo di Antiochia]] agli inizi del [[V secolo]], fu rielaborato nel [[VII secolo]] dal patriarca di [[Costantinopoli]] [[Sergio]], al fine di ricomporre l'unità fra l'ortodossia ed il [[monofisismo]], facendo nascere un acceso ed intricato dibattito.
 
Il [[III Concilio di Costantinopoli]] ([[680]]-[[681]]) risolse la questione, affermando l'esistenza in [[Gesù|Cristo]] di due distinte volontà, ciascuna secondo la sua diversa natura, ma sempre concordi, perché trovano la loro unità nella persona di [[Gesù|Gesù Cristo]].
 
=== Montanismo ===
{{vedi anche|Montanismo}}
Il Montanismo nasce in [[Frigia]] grazie a [[Montano]], ex sacerdote della dea [[Cibele]], nella seconda metà del [[II secolo]] d.C. Le caratteristiche principali di questo movimento furono:
# grande importanza attribuita al [[profetismo]];
# attesa imminente della [[parusia]] (ovvero il ritorno definitivo di [[Gesù|Cristo]] sulla [[Terra]]);
# ascesi e rigorismo (soprattutto in materia sessuale).
A causa di queste diversità si accentuò il contrasto tra la [[Chiesa (comunità)|Chiesa]] cristiana ufficiale e la Chiesa montanista carismatica, nella quale avevano un ruolo importante sia i profeti che le donne.
 
=== Nestorianesimo ===
{{vedi anche|Nestorianesimo}}
Il monaco [[Nestorio]], patriarca di [[Costantinopoli]] tra il 428 ed il 431 e ideatore di questa concezione, sosteneva le seguenti posizioni dottrinali:
# [[Gesù|Cristo]] è formato da due nature perfettamente distinte, due persone congiunte l'una con l'altra tramite un'unione puramente morale;
# Maria può essere chiamata soltanto "madre di [[Gesù|Cristo]]" e non "madre di [[Dio]]";
# non è possibile che il Verbo divino possa essersi effettivamente incarnato e possa essere morto sulla Croce.
La dottrina nestoriana, detta anche "duofisismo (dal [[lingua greca antica|greco antico]] δύο, dyo, 'due', e φύσις, physis, 'natura') estremo", fu combattuta duramente da [[San Cirillo di Alessandria]] e venne condannata dal [[Concilio di Efeso]] del [[431]]. I nestoriani si rifugiarono in [[Persia]], fondando la [[Chiesa nestoriana]], e svolsero una grande attività missionaria in [[India]] ed in [[Cina]] finché su di loro non si abbatterono le persecuzioni dei principi mongoli musulmani, che ridussero i nestoriani a poche migliaia di fedeli.
 
=== Novazianismo ===
{{vedi anche|Antipapa Novaziano}}
Questo movimento, che determinò anche una scissione ecclesiastica, prende il nome dal presbitero romano [[Antipapa Novaziano|Novaziano]] ([[220]]-[[258]]) che, dopo un'iniziale posizione moderata sulla controversa questione dei "[[lapsi]]", si fece sostenitore di una linea molto rigorosa e intransigente, mettendosi in netto contrasto con la posizione "ufficiale" della Chiesa: per questo fu scomunicato da un [[concilio]] romano nel [[251]].
 
Secondo Novaziano la Chiesa deve essere costituita da un piccolo gruppo di spirituali, inevitabilmente in conflitto con la città terrena (in sostanza una Chiesa di [[profeta|profeti]] e di [[martire|martiri]]), mentre per i [[vescovo|vescovi]] la Chiesa è un popolo che deve riunire tutti i fedeli, con i loro diversi livelli di spiritualità.
 
[[Novaziano]] ed i suoi seguaci predicavano il rigorismo dottrinale e la necessità di un rinnovamento spirituale all'interno della Chiesa.
 
=== Pelagianesimo ===
{{vedi anche|Pelagianesimo}}
Il Pelagianesimo è un movimento cristiano diffuso dopo il [[410]] dal monaco bretone [[Pelagio]] ([[354]] ca.- [[427]] ca.) in [[Africa]] ed in [[Palestina]]: si tratta di una dottrina ascetica molto rigorosa, che ha come fondamento il “perfezionismo”, ovvero una sorta di concezione eroica dell'uomo, che considera l'uomo sostanzialmente libero dagli effetti del [[peccato originale]] e perciò capace di operare la salvezza con le sue sole forze.
 
Secondo [[Pelagio]] la stessa [[Grazia divina]] non sarebbe altro che il [[libero arbitrio]] e la redenzione di [[Gesù|Cristo]] un semplice appello a fare il bene.
 
[[Agostino d'Ippona|Agostino]] fu il più grande avversatore di questo movimento, e scrisse diverse opere interamente dedicate alla confutazione delle teorie di Pelagio (''"De natura et Gratia contra Pelagium"'', ''"Contra duas epistolas Pelagianorum"'', ''"Contra Iulianum haeresis Pelagianae"'', ''"De gestis Pelagii"'', ''"De Gratia Christi et de peccato originale contra Pelagium"'').
 
=== Priscillianesimo ===
{{vedi anche|Priscilliano}}
Questo movimento prende il nome dal vescovo spagnolo [[Priscilliano]], nato ad [[Avila]] intorno al [[345]] e giustiziato con sei seguaci a [[Treviri]] nel [[385]] su ordine dell'usurpatore [[Magno Massimo]], dopo essere stato denunciato da alcuni vescovi spagnoli.
 
Il Priscillianesimo, che si diffuse in [[Spagna]], [[Provenza]] e [[Aquitania]], probabilmente sopravvisse fino al [[VI secolo]], specialmente in [[Galizia (Spagna)|Galizia]].
 
Priscilliano è la figura più rilevante di una comunità comprendente altri vescovi ed influenzata da maestri gnostici provenienti da Alessandria d'Egitto. Gli aspetti principali della sua dottrina comprendono:
# [[ascetismo]]
# [[dualismo]] [[Gnosticismo|gnostico]]
# [[modalismo]] in campo [[Trinità|trinitario]] (ovvero le tre persone divine sono considerate solo aspetti provvisori dell'unica divinità);
# [[docetismo]] nella [[cristologia]] (ovvero negazione della carnalità di Gesù)
# rivendicazionismo sociale
# inserimento di temi [[astrologia|astrologici]] nelle teorie [[Manicheismo|manichee]] (i [[Segno zodiacale|segni dello zodiaco]] sono visti come [[Angelo ribelle|angeli ribelli]] contrapposti ai [[Patriarca (ebraismo)|dodici patriarchi]]).
 
Priscilliano, già condannato all'[[esilio]], si rivolse a Magno Massimo, che però lo condannò a morte per [[magia]], una motivazione che consentiva la [[confisca]] dei beni dei priscilliani.
 
== Bibliografia ==
*{{cita testo|url=http://books.google.it/books?id=4H2Xn37gh98C&pg=PA153&lpg=PA153&dq=%22eresie+dei+primi+secoli%22&source=web&ots=wtI1l-SAvJ&sig=ExioEKkDQkuv0VIk82itqsjeEK8&hl=it|autore=Battista Mondin|titolo=Gesù Cristo salvatore dell'uomo|editore=Studio Domenicano|anno=1993|capitolo=Le eresie dei primi secoli e le risposte dei concili}}
* [[Walter Bauer (teologo)|Walter Bauer]], ''Rechtgläubigkeit und Ketzerei im ältesten Christentum'', Tübingen, Mohr, 1964 (seconda edizione; prima edizione 1934).
* Walter Bauer, ''Orthodoxy and Heresy in Earliest Christianity'', Philadelphia: Fortress, 1971, traduzione inglese di Bauer (1964).
* James D. G. Dunn, ''Unity and Diversity in the New Testament: An Inquiry into the Character of Earliest Christianity'', Londra, SCM Press, 1990.
* Mark Edwards, ''Catholicity and Heresy in the Early Church'', Burlinghton, Ashgate, 2009.
* Paul A.Hartog, ''Orthodoxy and Heresy in Early Christian Contexts. Reconsidering the Bauer Thesis'', Eugene, Wipf & Stock, 2015.
* Alain Le Boulluec, ''La notion d'hérésie dans la littérature grecque, IIe-IIIe siècles'', Parigi, Etudes Augustiniennes, 1985.
* Antti Marjanen, Petri Luomanen (eds.), ''A Companion to Second Century Christian Heretics'', Leiden, Brill, 2008.
* Antonio Orbe, ''Los primeros herejes ante la persecucion'', Roma, Gregoriana, 1956.
* Antonio Orbe, ''La teologia dei secoli II e III. Il confronto della Grande Chiesa con lo gnosticismo'', edizione italiana a cura di Antonio Zani, Roma, Gregoriana, 1995.
* Romolo Perrotta, ''Hairéseis. Gruppi, movimenti e fazioni del giudaismo antico e del cristianesimo da Filone Alessandrino a Egesippo'', Bologna, EDB, 2008.
* Giancarlo Rinaldi, ''Le fonti per lo studio delle eresie cristiane antiche'', Trapani, Il Pozzo di Giacobbe, 2015.
* Manlio Simonetti, ''Ortodossia ed eresia tra I e II secolo'', Messina, Rubbettino, 1994.
* Henry Ernest William Turner, ''The Pattern of Christian Truth: A Study in the Relations Between Orthodoxy and Heresy in the Early Church'', London, Mowbray, 1954.
 
==Voci correlate==
*[[Arianesimo]]
*[[Eresia]]
*[[Gnosticismo]]
*[[Teopaschismo]]
*[[Movimenti ereticali medievali]]
*[[Riforma spirituale medioevale]]
 
==Collegamenti esterni==
*{{cita web |1=http://www.eresie.it/ |2=Dizionario di eresie, eretici, dissidenti religiosi, confessioni cristiane non cattoliche, movimenti religiosi di ispirazione cristiana|accesso=6 luglio 2005 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070429063521/http://www.eresie.it/ |dataarchivio=29 aprile 2007 |urlmorto=sì }}
 
{{Cristologia}}
{{Storia del cristianesimo}}
{{Portale|Gesù|storia}}
 
[[Categoria:Eresie]]
[[Categoria:Storia antica del cristianesimo]]
[[Categoria:Cristologia]]