Regno di Mysore: differenze tra le versioni

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{{F|stati scomparsi|dicembre 2021|in teoria sono citati vari passaggi di libri, peccato però che non ci sia la bibliografia relativa}}
{{Stato storico
|nomeCorrente = Regno di Mysore
|nomeCompleto =
|nomeUfficiale = ಮೈಸೂರು ಸಂಸ್ಥಾನ; State of Mysore
|linkBandiera = Flag of Kingdom of Mysore.svg
|linkStemma = Mysore COA.png
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|linkStemma = Coat of arms of Kingdom of Mysore.svg
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|linkLocalizzazione = Indian_Mysore_Kingdom_1784_map.svg
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}}
 
Il '''Regno di Mysore''' ([[1399]]-[[1947]]) o '''Sultanato di Mysore''' fu un regno dell'[[India]] meridionale fondato da Yaduraya nel [[1399]] nella regione della moderna città di [[Mysore]]. Il regno, che venne governato dalla famiglia Wodeyar, inizialmente era uno Stato vassallo dell'[[Impero Vijayanagara]]. Col suo declino (c. 1565), il regno divenne indipendente. Il [[XVII secolo]] vide un'estensione dei territori statali sotto la guida di Narasaraja Wodeyar I e di Chikka Devaraja Wodeyar, che annetté il [[Karnataka]] meridionale e parti del [[Tamil Nadu]] per divenire uno degli Stati più potenti del [[Deccan]] meridionale.
 
Il regno sperimentò una crescita sostenuta del reddito ''pro capite'' e della popolazione, un cambiamento strutturale nell'economia e un maggiore ritmo dell'innovazione tecnologica, e raggiunse il culmine del suo potere economico e militare e del suo dominio nella seconda metà del [[XVIII secolo]] sotto il governo [[Islam]]ico di [[Hyder Ali]] e di suo figlio Sultan [[Tipu Sultan]] superando il [[Bangladesh|Bengala Mughal]] come potenza economica dominante dell'Asia meridionale. Durante questo periodo, il regno iniziò delle guerre coi Maratha, gli inglesi e il ''[[Nizam|Niẓām]]'' di [[Hyderabad|Hyderābād]], che culminarono nelle cosiddette [[Guerre anglo-mysore]].
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== Storia ==
=== Le origini ===
Tra le fonti storiche del regno vengono inclusi molti reperti litici e alcuni piatti in rame con epigrafi in [[kannada]], [[Lingua persiana|persiano]] e altre lingue.<ref>{{cita|Kamath (2001)|pp. 11-12, pp. 226-227}}.</ref><ref>{{cita|Pranesh (2003)|p. 11}}.</ref><ref>{{cita|Narasimhacharya (1988)|p. 23}}.</ref><ref>{{cita|Subrahmanyam (2003)|p. 64}}.</ref><ref>{{cita|Rice (1921)|p. 89}}.</ref> Secondo i racconti tradizionali, il regno si originò da un piccolo Stato attorno all'attuale città di [[Mysore]] e fu fondato da due fratelli, Yaduraya (conosciuto anche col nome di Vijaya) e Krishnaraya. Le loro origini si perdono nella leggenda e sono ancora oggi oggetto di dibattito, alcuni provenienti dall'area settentrionale<ref>{{cita|Kamath (2001)|p. 226}}.</ref><ref>{{cita|Rice (18972001)|p. 361}}.</ref> altri dal Karnataka.<ref>{{cita|Pranesh (2003)|pp. 2-3}}.</ref><ref name="opportune">{{cita|Wilks, Aiyangar in Aiyangar and Smith (1911)|pp. 275-276}}.</ref> Yaduraya si dice avesse sposato Chikkadevarasi, principessa locale, assumendo il titolo feudale di "Wodeyar" ("signore"), che fu mantenuto anche dai suoi discendenti.<ref>{{cita|Aiyangar (1911)|p. 275}}.</ref><ref>{{cita|Pranesh (2003)|p. 2}}.</ref> La prima menzione non ambigua della famiglia è però ascrivibile al [[XVI secolo]] nella [[letteratura Kannada]] del regno di [[Achyuta Deva Raya]] (1529–1542); la prima iscrizione disponibile, attribuita ai Wodeyar stessi, è ascrivibile al regno di Timmaraja II nel 1551.<ref>{{cita|Stein (19891987)|p. 82}}.</ref>
 
=== L'autonomia del Regno del Mysore ===
I re successivi governarono come vassalli dell'[[impero Vijayanagara]] sino al declino di questo nel 1565. Da quel tempo, il regno si espanse a 33 villaggi protetti dalla forza di 300 soldati. Re Timmaraja II conquistò alcuni regni vicini,<ref>Shama Rao in {{cita|Kamath (2001)|p. 227}}.</ref> e re ''Bola'' Chamaraja IV ("Bola" significa "il coraggioso") fu il primo governante con qualche valenza politica, il quale negò il tradizionale pagamento di tributi al monarca vijayanagara, Aravidu Ramaraya.<ref>{{cita|Subrahmanyam (2001)|p. 67}}.</ref> Dopo la morte di Aravidu Ramaraya, i Wodeyar iniziarono a considerarsi sovrani effettivi del loro dominio e re Raja Wodeyar I contese [[Srirangapatna]] al governatore vijayanagara (''Mahamandaleshvara'') Aravidu Tirumalla.<ref name="sub68">{{cita|Subrahmanyam (2001)|p. 68}}.</ref> Il regno di [[Raja]] Wodeyar I vide anche un'espansione dei confini del regno con l'annessione di [[Channapatna]]:<ref name="sub68"/><ref>{{cita|Venkata Ramanappa (1975)|p. 200}}.</ref> sviluppo che permise a Mysore un grande potere politico nella regione.<ref>{{cita|Kamath (2001)|p. 227}}.</ref><ref name="ven201"/>
 
Di conseguenza, dal 1612–16131612-1613, i Wodeyar esercitarono un'autonomia sempre crescente, acquisendo nominalmente la signoria di Aravidus. Chamaraja V e Kanthirava Narasaraja I tentarono di espandere ulteriormente i confini dei loro domini a nord ma vennero contrastati dal [[Sultanato del Bijapur]] e dai [[Maratha]] a loro subordinati, anche se gli eserciti del Bijapur al comando di Ranadullah Khan furono effettivamente espulse nell'[[assedio di Srirangapatna]] del 1638.<ref name="ven201">{{cita|Venkata Ramanappa (1975)|p. 201}}.</ref><ref name="sub68"/><ref name="kam228">{{cita|Kamath (2001)|p. 228}}.</ref> Le ambizioni espansionistiche si rivolsero quindi ai domini Tamil, i cui Narasaraja Wodeyar acquisì Satyamangalam (nell'attuale distretto settentrionale di [[Coimbatore]]) mentre il suo successore Dodda Devaraja Wodeyar allargò ancora i confini prendendo la parte occidentale delle regioni di [[Erode (città)|Erode]] e [[Dharmapuri]], dopo aver respinto con successo i capi di [[Madurai]]. L'invasione del [[Keladi Nayaka]] di [[Malnad]] fu portata a termine con successo. Questo periodo fu seguito da una serie di cambiamenti geopolitici quando negli anni '70 del Seicento i Maratha e i Mughal cominciarono a esercitare forti pressioni sul [[Deccan]].<ref name="ven201"/><ref name="sub68"/><ref name="kam228"/>
 
Chikka Devaraja (regnanteal nelpotere 1672–1704dal 1672 al 1704), il più importante tra i primi re di Mysore, cercò non solo di mantenere salda la sua corona ma di espandere i propri domini grazie ad alleanze strategiche proprio coi Maratha e i Mughal.<ref name="sub71">{{cita|Subrahmanyam (2001)|p. 71}}.</ref><ref name="Kamath_2001">{{cita|Kamath (2001)|pp. 228-229}}.</ref> Il regno crebbe in breve tempo sino ad includere [[Salem (India)|Salem]] e [[Bangalore]] ad est, [[Hassan (città)|Hassan]] ad ovest, [[Chikkamagaluru]] e [[Tumkur]] a nord e il resto di [[Coimbatore]] a sud.<ref name="sub69">{{cita|Subrahmanyam (2001), |p. 69}}.</ref><ref>{{cita|Kamath (2001)|pp.name="Kamath_2001" 228-229}}.</ref> Malgrado questa espansione, il regno, che si estendeva ora in gran parte del cuore dell'India interna, non aveva ancora uno sbocco sul mare. I tentativi di Chikka Devaraja di rimediare a questo problema portarono Mysore a scontrarsi con i capi ''[[Keladi Nayaka|Nayaka]]'' di [[Ikkeri]] e i re (''Raja'') di Kodagu (attuale Coorg).<ref name="sub69"/>
 
Ad ogni modo, dal 1704 circa, quando il regno passò al "Muteking" (''Mukarasu'') [[Narasaraja Wodeyar II|Kanthirava Narasaraja II]], l'espansione del regno venne momentaneamente accantonata per portare avanti un delicato gioco di alleanze, negoziati e annessioni in ogni direzione. Secondo gli storici indiani Sanjay Subrahmanyam e Sethu Madhava Rao, Mysore era all'epoca formalmente uno Stato tributario dell'[[Impero Mughal]]. I registri mughul indicano la provenienza di un regolare tributo (''peshkash'') da parte di Mysore, ma esso aveva più che altro l'aspetto di un alleato, situazione che non evitò una competizione tra i due elementi per la supremazia nell'India meridionale.<ref>{{cita|Subrahmanyam (2001)|pp. 70-71}}.</ref><ref>{{cita|Kamath (2001)|p. 229}}.</ref> Dagli anni '20 del Settecento, col crollo dell'Impero mughal, ulteriori complicazioni sorsero coi residenti mughal ad [[Arcot]] e a [[Sira (India)|Sira]].<ref name="sub71"/> Gli anni che seguirono videro Krishnaraja Wodeyar I agire cautamente sull'argomento, tenendo a bada i capi Kodagu e i Maratha. Egli fu seguito da Chamaraja Wodeyar VI, durante il cui regno il potere passò nelle mani del [[Primo ministro]] (''Dalwai'' o ''Dalavoy'') Nanjarajiah (o Nanjaraja) e del capo dei ministri (''Sarvadhikari'') Devarajiah (o Devaraja), influenti fratelli dal villaggio di Kalale presso [[Nanjangud]] che governeranno per i tre decenni successivi, coi Wodeyar relegati al mero compito di sovrani titolari.<ref>{{cita|Pranesh (2003)|pp. 44-45}}.</ref><ref name="kam230">{{cita|Kamath (2001)|p. 230}}.</ref> L'ultima parte del regno di [[Krishnaraja Wodeyar II|Krishnaraja II]] vide i [[Sultanati del Deccan]] eclissati dai Mughal, situazione confusionaria che permise a [[Hyder 'Ali|Ḥayder ʿAlī]], capitano dell'esercito di Mysore, di divenire una figura preminente dello scenario politico dell'epoca.<ref name="ven201"/> La sua vittoria sui Maratha a [[Bangalore]] nel 1758 ebbe come risultato l'annessione del loro territorio, rendendolo una figura iconica. In onore dei meriti ottenuti, il re gli concesse il titolo di "Nawwāb Ḥayder ʿAlī Khān Bahādur".<ref name="kam230"/>
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=== Sotto Ḥayder ʿAlī e Tīpū ===
{{vedi anche|Guerre anglo-mysore}}
[[File:Tippu's cannon.jpg|thumb|left|Cannone usato dalle forze del Sultano [[Tipu|Tīpū]] nella battaglia di [[Seringapatam]] del 1799]]
[[File:HyderAliDominions1780max.jpg|thumb|I domini del regno di Mysore retti da Ḥayder ʿAlī nel 1780.]]
[[File:The North Entrance Into The Fort Of Bangalore -with Tipu's flag flying-.jpg|upright|thumb|La bandiera del [[Sultanato di Mysore]] all'entrata del forte di [[Bangalore]].]]
[[File:TipuSultan1790.jpg|upright|thumb|left|Ritratto del sultano Tīpū, realizzato durante la [[Terza guerra anglo-mysore]].]]
[[File:Battle of pollilur.jpg|thumb|[[Murales]] della famosa [[Battaglia di Pollilur]] nel palazzo estivo di Tīpū a [[Seringapatam]].]]
[[File:Gillray - The Coming-on of the monsoons - or - the retreat from Seringapatam.jpg|thumb|upright=1.2|[[Charles Cornwallis, I marchese Cornwallis|Lord Cornwallis]] si ritira dopo l'insuccesso dell'[[Assedio di Seringapatam (1792)]].]]
Sebbene illetterato, Ḥayder ʿAlī ricoprì un ponto fondamentale della [[storia del Karnataka]] per le sue abilità in battaglia e per il suo acume amministrativo.<ref name="prow">Shama Rao in Kamath (2001), p. 233</ref><ref name="prow1">Genio strategico e uomo di grande vigore, valore e risolutezza (Chopra et al. 2003, p. 76)</ref> L'ascesa di Ḥayder ʿAlī portò a uno sviluppo importante nel subcontinente indiano. Mentre le potenze europee erano impegnate a trasformarsi da compagnie commerciali in potenze politiche, il ''[[Nizam|Niẓām]]'', come ''sottoposto'' dei Mughal, non abbandonò le sue ambizioni nel Deccan, e i Maratha, a seguito della loro sconfitta a [[Terza battaglia di Panipat|Pānīpat]], cercarono salvezza verso sud. Il periodo vide inoltre il [[Guerre carnatiche|colonialismo inglese surclassare quello francese]] nel controllo del [[Karnataka]] grazie a personaggi chiave come [[Eyre Coote|Sir Eyre Coote]] che sconfisse il comandante francese, [[Thomas Arthur, conte di Lally]] nella [[Battaglia di Wandiwash]] nel [[1760]], il che cementò ulteriormente la supremazia inglese nell'Asia meridionale.<ref name="Venkata Ramanappa 1975 p. 207">Venkata Ramanappa, M. N. (1975), p. 207</ref> Sebbene i Wodeyar rimanessero capi nominale di Mysore durante questo periodo, il vero potere fu detenuto da Ḥayder ʿAlī e da suo figlio TTīpū.<ref name="hands">Chopra et al. (2003), pp. 71, 76</ref>
 
Sebbene illetterato, Ḥayder ʿAlī ricoprì un ponto fondamentale della [[storia del Karnataka]] per le sue abilità in battaglia e per il suo acume amministrativo.<ref name="prow">Shama Rao in {{cita|Kamath (2001), |p. 233}}.</ref><ref name="prow1">Genio strategico e uomo di grande vigore, valore e risolutezza ({{cita|Chopra ''et al.'' (2003, )|p. 76}}.)</ref> L'ascesa di Ḥayder ʿAlī portò a uno sviluppo importante nel subcontinente indiano. Mentre le potenze europee erano impegnate a trasformarsi da compagnie commerciali in potenze politiche, il ''[[Nizam|Niẓām]]'', come ''sottoposto'' dei Mughal, non abbandonò le sue ambizioni nel Deccan, e i Maratha, a seguito della loro sconfitta a [[Terza battaglia di Panipat|Pānīpat]], cercarono salvezza verso sud. Il periodo vide inoltre il [[Guerre carnatiche|colonialismo inglese surclassare quello francese]] nel controllo del [[Karnataka]] grazie a personaggi chiave come [[Eyre Coote|Sir Eyre Coote]] che sconfisse il comandante francese, [[Thomas Arthur, conte di Lally]], nella [[Battagliabattaglia di Wandiwash]] nel [[1760]], il che cementò ulteriormente la supremazia inglese nell'Asia meridionale.<ref name="Venkata Ramanappa 1975 p. 207ven207">{{cita|Venkata Ramanappa, M. N. (1975), |p. 207}}.</ref> Sebbene i Wodeyar rimanessero capi nominale di Mysore durante questo periodo, il vero potere fu detenuto da Ḥayder ʿAlī e da suo figlio TTīpū.<ref name="hands">{{cita|Chopra ''et al.'' (2003), |pp. 71, 76}}.</ref>
Dal [[1761]], la minaccia dei Maratha venne arginata e dal [[1763]] Ḥayder ʿAlī conquistò il [[Keladi Nayaka|regno Keladi]], sconfiggendo i regnanti di [[Bilgi]], Bednur e Gutti, invadendo il Malabar a syd ed espugnando la capitale di [[Zamorin]], [[Calicut]], grazie a cui dal [[1766]] il regno di Mysore si espanse verso [[Dharwad]] e [[Bellary]] a nord.<ref name="dharwad">Chopra et al. (2003), p. 55</ref><ref name="dhar">Kamath (2001), p. 232</ref> Mysore divenne così la maggiore potenza politica del [[subcontinente indiano]] e l'ascesa di Ḥayder ʿAlī fu uno dei principali mutamenti nella storia locale prima dell'affermazione dell'egemonia inglese.<ref name="overcome">Chopra et al. (2003), p. 71</ref>
 
Dal [[1761]], la minaccia dei Maratha venne arginata e dal [[1763]] Ḥayder ʿAlī conquistò il [[Keladi Nayaka|regno Keladi]], sconfiggendo i regnanti di [[Bilgi]], Bednur e Gutti, invadendo il Malabar a syd ed espugnando la capitale di [[Zamorin]], [[Calicut]], grazie a cui dal [[1766]] il regno di Mysore si espanse verso [[Dharwad]] e [[Bellary]] a nord.<ref name="dharwad">{{cita|Chopra ''et al.'' (2003), |p. 55}}.</ref><ref name="dharkam232">{{cita|Kamath (2001), |p. 232}}.</ref> Mysore divenne così la maggiore potenza politica del [[subcontinente indiano]] e l'ascesa di Ḥayder ʿAlī fu uno dei principali mutamenti nella storia locale prima dell'affermazione dell'egemonia inglese.<ref name="overcome">{{cita|Chopra ''et al.'' (2003), |p. 71}}.</ref>
Gli Inglesi formarono dunque un'alleanza con i Maratha e il ''[[Nizam|Niẓām]]'' di [[Golconda]] che portò poi alla [[Prima guerra anglo-mysore]] nel [[1767]]. Malgrado la superiorità numerica, Ḥayder ʿAlī soffrì sconfitte pesanti nelle battaglie di Chengham e Tiruvannamalai. Gli Inglesi ignorarono qualsiasi suo tentativo di giungere a una pace sino a quando non si avvicinò pericolosamente a [[Madras]].<ref name="Venkata Ramanappa 1975 p. 207"/><ref name="dhar"/><ref name="peace">Chopra et al. (2003), p. 73</ref> Nel [[1770]], quando l'esercito maratha di [[ Madhavrao |Madhavrao Peshwa]] invase Mysore (furono combattute tre guerre tra il [[1764]] e il [[1772]] da Madhavrao contro Ḥayder ʿAlī, nelle quali questi perse sistematicamente), Ḥayder si aspettò il sostegno inglese per via del trattato del [[1769]] ma questi rimasero neutrali al conflitto. Il tradimento inglese e la sconfitta successiva di Ḥayder ʿAlī rafforzarono il sentimento indiano anti-britannico e aprirono la strada alle [[Guerre anglo-mysore]] dei successivi tre decenni.
 
Gli Inglesi formarono dunque un'alleanza con i Maratha e il ''[[Nizam|Niẓām]]'' di [[Golconda]], evento che portò poi alla [[Primaprima guerra anglo-mysore]] nel [[1767]]. Malgrado la superiorità numerica, Ḥayder ʿAlī soffrì sconfitte pesanti nelle battaglie di Chengham e Tiruvannamalai. Gli Inglesi ignorarono qualsiasi suo tentativo di giungere a una pace sino a quando non si avvicinò pericolosamente a [[Madras]].<ref name="Venkata Ramanappa 1975 p. 207ven207"/><ref name="dharkam232"/><ref name="peace">{{cita|Chopra ''et al.'' (2003), |p. 73}}.</ref> Nel [[1770]], quando l'esercito maratha di [[ Madhavrao |Madhavrao Peshwa]] invase Mysore (furono combattutecombattuti tre guerreconflitti tra il [[1764]] e il [[1772]] da Madhavrao contro Ḥayder ʿAlī, nelledurante i quali questi perse sistematicamente), Ḥayder si aspettò il sostegno inglese per via del trattato del [[1769]] ma questi rimasero neutrali alnelle conflittolotte. Il tradimento inglese e la sconfitta successiva di Ḥayder ʿAlī rafforzarono il sentimento indiano anti-britannico e aprirono la strada alle [[Guerreguerre anglo-mysore]] dei successivi tre decenni.
Nel [[1779]], Ḥayder ʿAlī prese porzioni di territorio agli attuali [[Tamil Nadu]] e [[Kerala]] a sud, estendendo l'area del regno di {{formatnum:250000}}&nbsp;km².<ref name="dhar"/> Nel [[1780]], egli si alleò coi Francesi e siglò una pace con i Maratha e il ''[[Nizam|Niẓām]]''.<ref name=autogenerated1>Chopra et al. (2003), p. 74</ref> Nondimeno, Ḥayder ʿAlī venne tradito dai Maratha e dal ''Niẓām'' che si stavano alleando con gli Inglesi. Nel luglio del [[1779]] Ḥayder ʿAlī invase la Karnataka con un esercito di {{formatnum:80000}} uomini di cui gran parte cavalieri, scendendo dal passo dei Ghat e bruciando i villaggi incontrati prima di porre assedio ai forti britannici a nord di [[Arcot]] dando inizio alla [[Seconda guerra anglo-mysore]]. Ḥayder ʿAlī ebbe alcuni successi iniziali con i Britannici, come nella [[Battaglia di Pollilur]], la peggior sconfitta che l'Inghilterra dovette subire in India sino a [[Battaglia di Chillianwala|Chillianwala]], e Arcot, sino all'arrivo di [[Eyre Coote|Sir Eyre Coote]], quando la sorte dei Britannici iniziò a mutare.<ref name="rout">Chopra et al. (2003), p. 75</ref> Il 1º giugno [[1781]] [[Eyre Coote|Sir Eyre Coote]] colpì duramente Ḥayder ʿAlī nella decisiva [[Battaglia di Porto Novo]]. La battaglia fu vinta da sir Eyre Coote contro le forze avversarie, malgrado un rapporto di 5 a 1 a suo sfavore. Lo scontro venne seguito da un'ulteriore battaglia combattuta a Pollilur (la scena di un [[Battaglia di Pollilur|trionfo di Ḥayder ʿAlī]] sulle forze britanniche si trova ancora oggi affrescata nel suo palazzo estivo) il 27 agosto, nella quale gli Inglesi colsero un ulteriore successo, colpendo nuovamente le truppe di Mysore a [[Sholinghur]] un mese dopo. Ḥayder ʿAlī morì il 7 dicembre [[1782]], ma la guerra con gli Inglesi proseguì. A lui succedette suo figlio [[Tipu|Tīpū]] che continuò le ostilità intraprese dal padre, riprendendo Baidanur e Mangalore.<ref name="dhar"/><ref name="host1">Chopra et al. 2003, p. 75</ref>
 
[[File:Battle of pollilur.jpg|thumb|[[Murales]] della famosa [[Battagliabattaglia di Pollilur]] nel palazzo estivo di Tīpū a [[Seringapatam]].]]
Dal [[1783]] né i Britannici né i Mysoriani furono in grado di ottenere una vittoria schiacciante. I Francesi ritirarono il loro supporto a Mysore dopo l'[[Trattato di Versailles (1783)|accordo di pace in Europa]].<ref>Venkata Ramanappa, M. N. (1975), p. 211</ref> Tutt'altro che scoraggiato, Tīpū, conosciuto col soprannome di "Tigre del Mysore", continuò la guerra contro i Britannici ma perse molte regioni nell'attuale area costiera del Karnataka. Egli perse poi i territori di [[Kittur]], Nargund e [[Badami]] a favore dei Maratha. Il [[Trattato di Mangalore]] venne siglato nel [[1784]] portando a delle ostilità coi Britannici e a un temporaneo arresto delle ostilità per riportare lo [[status quo ante bellum]].<ref name="surrender"/><ref name="surrender1">Chopra et al. (2003), p. 75–76</ref> Il trattato è un importante documento della storia d'India, perché fu l'ultima occasione nella quale una potenza indiana dettò condizioni ai Britannici, che imploravano la pace. L'inizio di nuove ostilità in Europa tra Inghilterra e Francia fu l'occasione per Tīpū di rompere il trattato e riprendere la guerra con i Britannici. Egli tentò senza successo di ottenere aiuti militari dal ''[[Nizam|Niẓām]]'', dai Maratha, dai Francesi e dal [[Sultano ottomano]].<ref name="strike">Chopra et al. (2003), p. 77</ref>
 
Nel [[1779]], Ḥayder ʿAlī prese porzioni di territorio agli attuali [[Tamil Nadu]] e [[Kerala]] a sud, estendendo l'area del regno di {{formatnum:250000}}&nbsp;km².<ref name="dharkam232"/> Nel [[1780]], egli si alleò coi Francesi e siglò una pace con i Maratha e il ''[[Nizam|Niẓām]]''.<ref name=autogenerated1>{{cita|Chopra ''et al.'' (2003), |p. 74}}.</ref> NondimenoNonostante ciò, Ḥayder ʿAlī venne tradito dai Maratha e dal ''Niẓām'' che si stavano alleando con gli Inglesi. Nel luglio del [[1779]] Ḥayder ʿAlī invase la Karnataka con un esercito di {{formatnum:80000}} uomini di cui gran parte cavalieri, scendendo dal passo dei Ghat e bruciando i villaggi incontrati prima di porre assedio ai forti britannici a nord di [[Arcot]], dando così inizio alla [[Secondaseconda guerra anglo-mysore]]. Ḥayder ʿAlī ebbe alcuni successi iniziali con i Britannici, come nella [[Battagliabattaglia di Pollilur]], la peggior sconfittadisfatta che l'Inghilterra dovette subirepatì in India sino a [[Battaglia di Chillianwala|Chillianwala]], e Arcot, sino all'arrivo di [[Eyre Coote|Sir Eyre Coote]], quando la sorte dei Britannici iniziò a mutare.<ref name="routcho75">{{cita|Chopra ''et al.'' (2003), |p. 75}}.</ref> Il 1º giugno [[1781]] [[Eyre Coote|Sir Eyre Coote]] colpì duramente Ḥayder ʿAlī nella decisiva [[Battagliabattaglia di Porto Novo]]. La battagliaschermaglia fu vinta da sir Eyre Coote contro le forze avversarie, malgrado un rapporto di 5 a 1 a suo sfavore. Lo scontro venne seguito da un'ulteriore battaglia combattuta a Pollilur (la scena di un [[Battaglia di Pollilur|trionfo di Ḥayder ʿAlī]] sulle forze britanniche si trova ancora oggi affrescata nel suo palazzo estivo) il 27 agosto, nella quale gli Inglesi colsero un ulteriore successo, colpendo nuovamente le truppe di Mysore a [[Sholinghur]] un mese dopo. Ḥayder ʿAlī morì il 7 dicembre [[1782]], ma la guerra con gli Inglesi proseguì. A lui succedette suo figlio [[Tipu|Tīpū]] che continuò le ostilità intraprese dal padre, riprendendo Baidanur e Mangalore.<ref name="dharkam232"/><ref name="host1cho75">Chopra et al. 2003, p. 75</ref>
L'[[Battaglia della Nedumkotta|inutile attacco di Tīpū]] nel [[1789]] al [[Regno di Travancore]], alleato inglese, fu un'imbarazzante sconfitta per Tipu, le cui forze vennero respinte da un piccol gruppo di assalitori, nella [[Terza guerra anglo-mysore]]. In principio i Britannici presero il distretto di [[Coimbatore]], ma il contrattacco di Tīpū mise in difficoltà questa conquista. Dal [[1792]], con l'aiuto dei Maratha, che attaccarono da nord-ovest e il ''Niẓām'' da nord-est, i Britannici al comando di [[Charles Cornwallis, I marchese Cornwallis|Lord Cornwallis]] [[Assedio di Seringapatam (1792)|assediarono Srirangapatna]], portando Tīpū alla sconfitta e alla sigla del [[Trattato di Seringapatam]]. Metà del regno di Mysore venne distribuita tra gli alleati vincitori e due dei suoi figli furono trattenuti dai Britannici come ostaggi.<ref name="surrender">Chopra et al. (2003), p. 78–79; Kamath (2001), p. 233</ref> Un umiliato ma indomabile Tīpū iniziò a ricostruire la sua lacerata potenza economica e militare. Egli tentò segretamente di ottenere supporti dalla Francia rivoluzionaria, dall'emiro dell'[[Afghanistan]], dall'[[Impero ottomano]] e dall'Arabia, sempre respinti. Nel [[1799]], Tīpū morì [[Battaglia di Seringapatam|difendendo Seringapatam]] nella [[Quarta guerra anglo-mysore]], portando così alla fine dell'indipendenza del regno.<ref name="end">Chopra et al. (2003), pp. 79–80; Kamath (2001), pp. 233–234</ref>
 
[[File:TipuSultan1790.jpg|upright|thumb|left|Ritratto del sultano Tīpū, realizzato durante la [[Terzaterza guerra anglo-mysore]].]]
 
Dal [[1783]] né i Britannici né i Mysoriani furono in grado di ottenere una vittoria schiacciante. I Francesi ritirarono il loro supporto a Mysore dopo l'[[Trattato di Versailles (1783)|accordo di pace indi EuropaVersailles]].<ref>{{cita|Venkata Ramanappa, M. N. (1975), |p. 211}}.</ref> Tutt'altro che scoraggiato, Tīpū, conosciuto col soprannome di "Tigre del Mysore", continuò la guerralotta contro i Britannici, ma perse molte regioni nell'attuale area costiera del Karnataka. Egli perse poi i territori di [[Kittur]], Nargund e [[Badami]] a favore dei Maratha. Il [[Trattatotrattato di Mangalore]] venne siglato nel [[1784]] portando a delle ostilità coi Britannici e a un temporaneo arresto delle ostilità per riportare lo [[status quo ante bellum]].<ref name="surrenderkam233"/><ref name="surrender1">{{cita|Chopra ''et al.'' (2003)|pp. 75-76, p78-79}}. 75–76</ref> Il trattato è un importante documento della storia d'India, perché fu l'ultima occasione nella quale una potenza indiana dettò condizioni ai Britannici, che imploravano la pace. L'inizio di nuove ostilità in Europa tra Inghilterra e Francia fu l'occasione per Tīpū di rompere il trattato e riprendere la guerra con i Britannici. Egli tentò senza successo di ottenere aiuti militari dal ''[[Nizam|Niẓām]]'', dai Maratha, dai Francesi e dal [[Sultanosultano ottomano]].<ref name="strike">{{cita|Chopra ''et al.'' (2003), |p. 77}}.</ref>
 
[[File:Gillray - The Coming-on of the monsoons - or - the retreat from Seringapatam.jpg|thumb|upright=1.2|[[Charles Cornwallis, I marchese Cornwallis|Lord Cornwallis]] si ritira dopo l'insuccesso dell'[[Assedioassedio di Seringapatam (1792)]].]]
[[File:Tippu's cannon.jpg|thumb|left|Cannone usato dalle forze del Sultanosultano [[Tipu|Tīpū]] nella battaglia di [[Seringapatam]] del 1799]]
 
L'[[Battaglia della Nedumkotta|inutile attacco di Tīpū]] nel [[1789]] al [[Regno di Travancore]], alleato inglese, fusi concluse con un'imbarazzante sconfitta per Tipu,; le cuiforze forzeindiane vennero respinte da un piccol gruppo di assalitori, nella [[Terzaterza guerra anglo-mysore]]. In principio i Britannici presero il distretto di [[Coimbatore]], ma il contrattacco di Tīpū mise in difficoltà questa conquista. Dal [[1792]], con l'aiuto dei Maratha, che attaccarono da nord-ovest e il ''Niẓām'' da nord-est, i Britannici al comando di [[Charles Cornwallis, I marchese Cornwallis|Lord Cornwallis]] [[Assedio di Seringapatam (1792)|assediarono Srirangapatna]], portando Tīpū alla sconfitta e alla sigla del [[Trattatotrattato di Seringapatam]]. Metà del regno di Mysore venne distribuita tra gli alleati vincitori e due dei suoi figli furono trattenuti dai Britannici come ostaggi.<ref name="surrenderkam233">{{cita|Kamath (2001)|p. 233}}.</ref><ref>{{cita|Chopra ''et al.'' (2003), p|pp. 78–79; Kamath (2001), p78-79}}. 233</ref> Un umiliato mabenché indomabile Tīpū iniziò a ricostruire la sua lacerata potenza economica e militare. Egli tentò segretamente di ottenere supportisostegno dalla Francia rivoluzionaria, dall'emiro dell'[[Afghanistan]], dall'[[Impero ottomano]] e dall'Arabia, sempre respinti. Nel [[1799]], Tīpū morì [[Battaglia di Seringapatam|difendendo Seringapatam]] nella [[Quartaquarta guerra anglo-mysore]], portando così alla fine dell'indipendenza del regno.<ref name="end">{{cita|Chopra ''et al.'' (2003), |pp. 79–80; 79-80}}.</ref><ref>{{cita|Kamath (2001), |pp. 233–234233-234}}.</ref>
 
=== Lo Stato principesco ===
[[File:"Palace of the Maharajah of Mysore, India," from the Illustrated London News, 1881 (with modern hand coloring).jpg|thumb|left|Il "Palazzo del Maharaja di Mysore, India," dall'Illustrated London News, 1881 (con una moderna ridipittura a mano)]]
Dopo la caduta di [[Tipu|Tīpū]], parte del regno di Mysore fu annesso e diviso tra la presidenza di Madras e il ''Niẓām''. Il restante territorio fu trasformato in uno [[Stato principesco]]; il rampollo di appena cinque anni della famiglia Wodeyar, [[Krishnaraja Wodeyar III|Krishnaraja III]], fu posto sul trono col Primo ministro (''Diwan'') [[Purnaiah]], che aveva già servito sotto Tīpū, mentre le redini effettive del governo furono assunte dal tenente colonnello [[Barry Close]] come Residente britannico in loco. I Britannici mantennero il controllo sulla politica estera di Mysore e ne richiesero un tributo annuale per mantenere un esercito di truppe britanniche nello Stato.<ref name="army">Kamath (2001), p. 249</ref><ref name="install">Kamath (2001), p. 234</ref><ref>Venkata Ramanappa, M. N. (1975), p. 225</ref> Come ''Diwan'', Purnaiah si distinse per le sue idee progressiste e innovative, sin quando non decise di ritirarsi a vita privata nel [[1811]] (morendo poco dopo) al compimento del sedicesimo anno di età del re-bambino.<ref name="overlord">Quote:"The Diwan seems to pursue the wisest and the most benevolent course for the promotion of industry and opulence" (Gen. Wellesley in Kamath 2001, p. 249)</ref><ref>Venkata Ramanappa, M. N. (1975), pp. 226-229</ref>
[[File:Mysore Palace Front view.jpg|thumb|Il [[Palazzo di Mysore]] costruito tra il 1897 ed il 1912]]
 
Dopo la caduta di [[Tipu|Tīpū]], parte del regno di Mysore fu annesso e diviso tra la presidenza di Madras e il ''Niẓām''. Il restante territorio fu trasformato in uno [[Stato principesco]]; il rampollo di appena cinque anni della famiglia Wodeyar, [[Krishnaraja Wodeyar III|Krishnaraja III]], fu posto sul trono col Primo ministro (''Diwan'') [[Purnaiah]], che aveva già servito sotto Tīpū, mentre le redini effettive del governo furono assunte dal tenente colonnello [[Barry Close]] come Residente britannico in loco. I Britannici mantennero il controllo sulla politica estera di Mysore e ne richiesero un tributo annuale per mantenere un esercito di truppe britanniche nello Stato.<ref name="army">{{cita|Kamath (2001), |p. 249}}.</ref><ref name="install">{{cita|Kamath (2001), |p. 234}}.</ref><ref>{{cita|Venkata Ramanappa, M. N. (1975), |p. 225}}.</ref> Come ''Diwan'', Purnaiah si distinse per le sue idee progressiste e innovative, sin quando non decise di ritirarsi a vita privata nel [[1811]] (morendo poco dopo) al compimento del sedicesimo anno di età del re-bambino.<ref name="overlord">Quote:"The{{cita|citazione=Nelle Diwanparole seemsdel togenerale pursueWellesley, the"il wisest''Diwan'' andsembra theperseguire mostla benevolentstrada coursepiù forsaggia thee promotionbenevola ofper industryla andpromozione opulence"dell'industria (Gen. Wellesley ine dell'opulenza".|Kamath (2001, )|p. 249)}}</ref><ref>{{cita|Venkata Ramanappa, M. N. (1975), |pp. 226-229}}.</ref>
Gli anni che seguirono furono segnati da relazioni cordiali tra Mysore e i Britannici sino agli anni '20 dell Ottocento. Nel [[1825]] una serie di investigazioni condotte dal governatore di Madras, Thomas Munro, determinarono la presenza di un malgoverno dello Stato che portò nel [[1831]] a una presa diretta di controllo della corona inglese sul regno (in precedenza l'amministrazione era effettivamente retta dalla [[Compagnia britannica delle Indie Orientali]]).<ref name="mal">Kamath (2001), p. 250</ref><ref>Venkata Ramanappa, M. N. (1975), pp. 229-231</ref> Per i successivi cinquant'anni, Mysore passò sotto il controllo di commissari britannici appositi; Sir [[Mark Cubbon]], politico rinomato per la sua epoca, fu impegnato a Mysore dal [[1834]] al [[1861]] in importanti opere di sviluppo che portarono il regno alla condizione di paese moderno per l'epoca.<ref>Venkata Ramanappa, M. N. (1975), pp. 231-232</ref>
 
[[File:Mysore Palace Front view.jpg|thumb|Il [[Palazzopalazzo di Mysore]], costruito tra il 1897 ed il 1912]]
 
Gli anni che seguirono furono segnati da relazioni cordiali tra Mysore e i Britannici sino agli anni '20 dell Ottocento. Nel [[1825]] una serie di investigazioni condotte dal governatore di Madras, Thomas Munro, determinarono la presenza di un malgoverno dello Stato che portò nel [[1831]] a una presa diretta di controllo della corona inglese sul regno (in precedenza l'amministrazione era effettivamente retta dalla [[Compagnia britannica delle Indie Orientali]]).<ref name="mal">{{cita|Kamath (2001), |p. 250}}.</ref><ref>{{cita|Venkata Ramanappa, M. N. (1975), |pp. 229-231}}.</ref> Per i successivi cinquant'anni, Mysore passò sotto il controllo di commissari britannici appositi; Sir [[Mark Cubbon]], politico rinomato per la sua epoca, fu impegnato a Mysore dal [[1834]] al [[1861]] in importanti opere di sviluppo che portarono il regno alla condizione di paese moderno per l'epoca.<ref>{{cita|Venkata Ramanappa, M. N. (1975), |pp. 231-232}}.</ref>
 
Nel [[1876]]–77-1877, ad ogni modo, con la fine del periodo di controllo diretto dei Britannici, Mysore fu colpita da una tremenda carestia che uccise tra {{formatnum:700000}} e {{formatnum:1100000}} persone (1/5 degli abitanti della regione).<ref>Lewis Rice,{{cita testo|autore=B., ''Lewis Rice|lingua=en|titolo=Report on the Mysore census'', |città=Bangalore, |editore=Mysore Government Press, |anno=1881, |p. =3}}</ref> Poco dopo, il maharaja Chamaraja IX, educato nel sistema scolastico britannico, prese il governo di Mysore, nel [[1881]].<ref name="commkam250254">{{cita|Kamath (2001), |pp. 250–254250-254}}.</ref> Da quel momento in poi sino all'indipendenza indiana nel [[1947]], Mysore rimase uno Stato principesco del [[British Raj]] coi Wodeyar al governo.<ref name="commkam250254"/>
 
Dopo la rinuncia al trono del maharaja Chamaraja IX, [[Nalvadi Krishnaraja Wodeyar|Krishnaraja IV]], ancora ragazzino di appena 11 anni, ascese al trono nel [[1895]]. Sua madre Maharani Kemparajammanniyavaru fu sua reggente sino a quando questi non preseassunse direttamente le redini del governo l'8 febbraio [[1902]].<ref>Rama Jois,{{cita libro|lingua=en|autore=M. 1984.Rama Jois|anno=1984|titolo=Legal and constitutional history of India ancient legal, judicial and constitutional system. |città=Delhi: |editore=Universal Law Pub. Co. |p. =597}}</ref> Sotto il suo governo, con sir M. Vishweshwariah come suo Diwan, il maharaja trasformò ulteriormente Mysore in uno Stato moderno e al passo coi tempi, promuovendo in particolare l'industria, l'educazione, l'agricoltura e le arti. Fu per questo che il [[Mahatma Gandhi]] chiamò il maharaja il "re santo" (''Rajarishi'').<ref>Puttaswamaiah,{{cita libro|autore=K. Puttaswamaiah|lingua=en|anno=1980. ''|titolo=Economic development of Karnataka a treatise in continuity and change''. New|città=Nuova Delhi, |editore=Oxford & IBH. |p. =3}}</ref> [[Paul Brunton]], filosofo britannico ed orientalista, [[John Gunther]], autore statunitense, e lo statista inglese lord Samuel furono i contrafforti su cui il maharaja si puntò per costruire ed estendere la sua potenza.<ref>{{Cita web |url=http://www.india-today.com/itoday/millennium/100people/durai.html |titolo=The Mysore duo Krishnaraja Wodeya IV & M. Visvesvaraya |accesso=23 ottobre 2007 |editore=[[India Today]] |lingua=en|urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081024183112/http://www.india-today.com/itoday/millennium/100people/durai.html |dataarchivio=24 ottobre 2008 }}</ref> Il maharaja era inoltre un ottimo musicista dilettante e come i suoi predecessori patrocinò largamente quest'arte ed il suo sviluppo.<ref name="instru">{{cita|Pranesh (2003), |p. 162}}.</ref> Egli venne seguito al trono da suo nipote [[Jayachamaraja Wodeyar|Jayachamaraja]] il cui governo portò alla fine dell'indipendenza dello Stato e l'ingresso nell'Unione Indiana il 9 agosto [[1947]].<ref name="union">{{cita|Kamath (2001), |p. 261}}.</ref>
 
== Elenco dei reggenti di Mysore ==
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* Chamaraja Wodeyar VI (1732–1734)
 
=== Sultanato di Hayder ʿAlī e [[Fateh Ali Tipu]] (1761-1799) ===
* [[Krishnaraja Wodeyar II]] (1734–1766)
* [[Nanjaraja Wodeyar]] (1766–1772)
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* {{cita libro|lingua=en|autore=E.P. Rice|cid=Rice (1921)|anno=1921|titolo=Kannada Literature|città=Nuova Delhi|edizione=ristampa facsimile del 1982|editore=Asian Educational Services|isbn=81-206-0063-0}}
* {{cita libro|lingua=en|autore=Burton Stein|cid=Stein (1987)|anno=1987|titolo=Vijayanagara (The New Cambridge History of India)|città=Cambridge e New York|editore=Cambridge University Press|isbn=0-521-26693-9}}
* {{cita libro|lingua=en|cid=Subrahmanyam (2001)|autore-capitolo=Sanjay Subrahmanyam|anno=2001|capitolo= "Warfare and State Finance in Wodeyar Mysore|autore=Sanjay Subrahmanyam|titolo=Penumbral Visions|url=https://archive.org/details/penumbralvisions0000subr|città=Ann Arbor|editore=University of Michigan Press|pp=[https://archive.org/details/penumbralvisions0000subr/page/n180 161]-193|isbn=978-0-472-11216-6}}
* {{cita libro|lingua=en|autore=M.N. Venkata Ramanappa|cid=Venkata Ramanappa (1975)|anno=1975|titolo=Outlines of South Indian history: with special reference to Karnataka|url=https://archive.org/details/outlinesofsouthi0000venk|città=Delhi|editore=Vikas Publishing House|isbn=0-7069-0378-1}}
 
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