Regno di Mysore: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
rimossi wl secondo linee guida vedi Wikipedia:Wikilink#Wikilink nei titoli di sezioni e sottosezioni |
|||
| (18 versioni intermedie di 6 utenti non mostrate) | |||
Riga 1:
{{Stato storico
|nomeCorrente = Regno di Mysore
|nomeCompleto =
|nomeUfficiale = ಮೈಸೂರು ಸಂಸ್ಥಾನ; State of Mysore
|linkBandiera = Flag of Kingdom of Mysore.svg
|linkStemma = Mysore COA.png
|linkLocalizzazione = Indian_Mysore_Kingdom_1784_map.svg
|linkMappa =
Riga 48 ⟶ 45:
}}
Il '''Regno di Mysore'''
Il regno sperimentò una crescita sostenuta del reddito ''pro capite'' e della popolazione, un cambiamento strutturale nell'economia e un maggiore ritmo dell'innovazione tecnologica, e raggiunse il culmine del suo potere economico e militare e del suo dominio nella seconda metà del [[XVIII secolo]] sotto il governo [[Islam]]ico di [[Hyder Ali]] e di suo figlio Sultan [[Tipu Sultan]] superando il [[Bangladesh|Bengala Mughal]] come potenza economica dominante dell'Asia meridionale. Durante questo periodo, il regno iniziò delle guerre coi Maratha, gli inglesi e il ''[[Nizam|Niẓām]]'' di [[Hyderabad|Hyderābād]], che culminarono nelle cosiddette [[Guerre anglo-mysore]].
Riga 58 ⟶ 55:
== Storia ==
=== Le origini ===
Tra le fonti storiche del regno vengono inclusi molti reperti litici e alcuni piatti in rame con epigrafi in [[kannada]], [[Lingua persiana|persiano]] e altre lingue.<ref>{{cita|Kamath (2001)|pp. 11-12, pp. 226-227}}.</ref><ref>{{cita|Pranesh (2003)|p. 11
=== L'autonomia del Regno del Mysore ===
Riga 65 ⟶ 62:
Di conseguenza, dal 1612-1613, i Wodeyar esercitarono un'autonomia sempre crescente, acquisendo nominalmente la signoria di Aravidus. Chamaraja V e Kanthirava Narasaraja I tentarono di espandere ulteriormente i confini dei loro domini a nord ma vennero contrastati dal [[Sultanato del Bijapur]] e dai [[Maratha]] a loro subordinati, anche se gli eserciti del Bijapur al comando di Ranadullah Khan furono effettivamente espulse nell'[[assedio di Srirangapatna]] del 1638.<ref name="ven201">{{cita|Venkata Ramanappa (1975)|p. 201}}.</ref><ref name="sub68"/><ref name="kam228">{{cita|Kamath (2001)|p. 228}}.</ref> Le ambizioni espansionistiche si rivolsero quindi ai domini Tamil, i cui Narasaraja Wodeyar acquisì Satyamangalam (nell'attuale distretto settentrionale di [[Coimbatore]]) mentre il suo successore Dodda Devaraja Wodeyar allargò ancora i confini prendendo la parte occidentale delle regioni di [[Erode (città)|Erode]] e [[Dharmapuri]], dopo aver respinto con successo i capi di [[Madurai]]. L'invasione del [[Keladi Nayaka]] di [[Malnad]] fu portata a termine con successo. Questo periodo fu seguito da una serie di cambiamenti geopolitici quando negli anni '70 del Seicento i Maratha e i Mughal cominciarono a esercitare forti pressioni sul [[Deccan]].<ref name="ven201"/><ref name="sub68"/><ref name="kam228"/>
Chikka Devaraja (
Ad ogni modo, dal 1704 circa, quando il regno passò al "Muteking" (''Mukarasu'') [[Narasaraja Wodeyar II|Kanthirava Narasaraja II]], l'espansione del regno venne momentaneamente accantonata per portare avanti un delicato gioco di alleanze, negoziati e annessioni in ogni direzione. Secondo gli storici indiani Sanjay Subrahmanyam e Sethu Madhava Rao, Mysore era all'epoca formalmente uno Stato tributario dell'[[Impero Mughal]]. I registri mughul indicano la provenienza di un regolare tributo (''peshkash'') da parte di Mysore, ma esso aveva più che altro l'aspetto di un alleato, situazione che non evitò una competizione tra i due elementi per la supremazia nell'India meridionale.<ref>{{cita|Subrahmanyam (2001)|pp. 70-71}}.</ref><ref>{{cita|Kamath (2001)|p. 229}}.</ref> Dagli anni '20 del Settecento, col crollo dell'Impero mughal, ulteriori complicazioni sorsero coi residenti mughal ad [[Arcot]] e a [[Sira (India)|Sira]].<ref name="sub71"/> Gli anni che seguirono videro Krishnaraja Wodeyar I agire cautamente sull'argomento, tenendo a bada i capi Kodagu e i Maratha. Egli fu seguito da Chamaraja Wodeyar VI, durante il cui regno il potere passò nelle mani del [[Primo ministro]] (''Dalwai'' o ''Dalavoy'') Nanjarajiah (o Nanjaraja) e del capo dei ministri (''Sarvadhikari'') Devarajiah (o Devaraja), influenti fratelli dal villaggio di Kalale presso [[Nanjangud]] che governeranno per i tre decenni successivi, coi Wodeyar relegati al mero compito di sovrani titolari.<ref>{{cita|Pranesh (2003)|pp. 44-45}}.</ref><ref name="kam230">{{cita|Kamath (2001)|p. 230}}.</ref> L'ultima parte del regno di [[Krishnaraja Wodeyar II|Krishnaraja II]] vide i [[Sultanati del Deccan]] eclissati dai Mughal, situazione confusionaria che permise a [[Hyder 'Ali|Ḥayder ʿAlī]], capitano dell'esercito di Mysore, di divenire una figura preminente dello scenario politico dell'epoca.<ref name="ven201"/> La sua vittoria sui Maratha a [[Bangalore]] nel 1758 ebbe come risultato l'annessione del loro territorio, rendendolo una figura iconica. In onore dei meriti ottenuti, il re gli concesse il titolo di "Nawwāb Ḥayder ʿAlī Khān Bahādur".<ref name="kam230"/>
Riga 71 ⟶ 68:
=== Sotto Ḥayder ʿAlī e Tīpū ===
{{vedi anche|Guerre anglo-mysore}}
[[File:Tippu's cannon.jpg|thumb|left|Cannone usato dalle forze del Sultano [[Tipu|Tīpū]] nella battaglia di [[Seringapatam]] del 1799]]▼
[[File:HyderAliDominions1780max.jpg|thumb|I domini del regno di Mysore retti da Ḥayder ʿAlī nel 1780.]]
[[File:The North Entrance Into The Fort Of Bangalore -with Tipu's flag flying-.jpg|upright|thumb|La bandiera del [[Sultanato di Mysore]] all'entrata del forte di [[Bangalore]].]]
[[File:TipuSultan1790.jpg|upright|thumb|left|Ritratto del sultano Tīpū, realizzato durante la [[Terza guerra anglo-mysore]].]]▼
[[File:Battle of pollilur.jpg|thumb|[[Murales]] della famosa [[Battaglia di Pollilur]] nel palazzo estivo di Tīpū a [[Seringapatam]].]]▼
[[File:Gillray - The Coming-on of the monsoons - or - the retreat from Seringapatam.jpg|thumb|upright=1.2|[[Charles Cornwallis, I marchese Cornwallis|Lord Cornwallis]] si ritira dopo l'insuccesso dell'[[assedio di Seringapatam (1792)]].]]▼
Sebbene illetterato, Ḥayder ʿAlī ricoprì un ponto fondamentale della [[storia del Karnataka]] per le sue abilità in battaglia e per il suo acume amministrativo.<ref>Shama Rao in {{cita|Kamath (2001)|p. 233}}.</ref><ref>Genio strategico e uomo di grande vigore, valore e risolutezza ({{cita|Chopra ''et al.'' (2003)|p. 76}}.)</ref> L'ascesa di Ḥayder ʿAlī portò a uno sviluppo importante nel subcontinente indiano. Mentre le potenze europee erano impegnate a trasformarsi da compagnie commerciali in potenze politiche, il ''[[Nizam|Niẓām]]'', come ''sottoposto'' dei Mughal, non abbandonò le sue ambizioni nel Deccan, e i Maratha, a seguito della loro sconfitta a [[Terza battaglia di Panipat|Pānīpat]], cercarono salvezza verso sud. Il periodo vide inoltre il [[Guerre carnatiche|colonialismo inglese surclassare quello francese]] nel controllo del [[Karnataka]] grazie a personaggi chiave come [[Eyre Coote|Sir Eyre Coote]] che sconfisse il comandante francese, [[Thomas Arthur, conte di Lally]], nella [[
Dal 1761, la minaccia dei Maratha venne arginata e dal 1763 Ḥayder ʿAlī conquistò il [[Keladi Nayaka|regno Keladi]], sconfiggendo i regnanti di [[Bilgi]], Bednur e Gutti, invadendo il Malabar a syd ed espugnando la capitale di [[Zamorin]], [[Calicut]], grazie a cui dal 1766 il regno di Mysore si espanse verso [[Dharwad]] e [[Bellary]] a nord.<ref>{{cita|Chopra ''et al.'' (2003)|p. 55}}.</ref><ref name="kam232">{{cita|Kamath (2001)|p. 232}}.</ref> Mysore divenne così la maggiore potenza politica del [[subcontinente indiano]] e l'ascesa di Ḥayder ʿAlī fu uno dei principali mutamenti nella storia locale prima dell'affermazione dell'egemonia inglese.<ref>{{cita|Chopra ''et al.'' (2003)|p. 71}}.</ref>
Gli Inglesi formarono dunque un'alleanza con i Maratha e il ''
▲[[File:Battle of pollilur.jpg|thumb|[[Murales]] della famosa [[
Nel 1779, Ḥayder ʿAlī prese porzioni di territorio agli attuali [[Tamil Nadu]] e [[Kerala]] a sud, estendendo l'area del regno di {{formatnum:250000}} km².<ref name="kam232"/> Nel 1780, egli si alleò coi Francesi e siglò una pace con i Maratha e il ''Niẓām''.<ref>{{cita|Chopra ''et al.'' (2003)|p. 74}}.</ref> Nonostante ciò, Ḥayder ʿAlī venne tradito dai Maratha e dal ''Niẓām'' che si stavano alleando con gli Inglesi. Nel luglio del 1779 Ḥayder ʿAlī invase la Karnataka con un esercito di {{formatnum:80000}} uomini di cui gran parte cavalieri, scendendo dal passo dei Ghat e bruciando i villaggi incontrati prima di porre assedio ai forti britannici a nord di [[Arcot]], dando così inizio alla [[seconda guerra anglo-mysore]]. Ḥayder ʿAlī ebbe alcuni successi iniziali con i Britannici, come nella [[battaglia di Pollilur]], la peggior disfatta che l'Inghilterra patì in India sino a [[Battaglia di Chillianwala|Chillianwala]], e Arcot, sino all'arrivo di [[Eyre Coote|Sir Eyre Coote]], quando la sorte dei Britannici iniziò a mutare.<ref name="cho75">{{cita|Chopra ''et al.'' (2003)|p. 75}}.</ref> Il 1º giugno 1781 [[Eyre Coote|Sir Eyre Coote]] colpì duramente Ḥayder ʿAlī nella decisiva [[battaglia di Porto Novo]]. La schermaglia fu vinta da sir Eyre Coote contro le forze avversarie, malgrado un rapporto di 5 a 1 a suo sfavore. Lo scontro venne seguito da un'ulteriore battaglia combattuta a Pollilur (la scena di un [[Battaglia di Pollilur|trionfo di Ḥayder ʿAlī]] sulle forze britanniche si trova ancora oggi affrescata nel suo palazzo estivo) il 27 agosto, nella quale gli Inglesi colsero un ulteriore successo, colpendo nuovamente le truppe di Mysore a [[Sholinghur]] un mese dopo. Ḥayder ʿAlī morì il 7 dicembre 1782, ma la guerra con gli Inglesi proseguì. A lui succedette suo figlio [[Tipu|Tīpū]] che continuò le ostilità intraprese dal padre, riprendendo Baidanur e Mangalore.<ref name="kam232"/><ref name="cho75"/>
▲[[File:TipuSultan1790.jpg|upright|thumb|left|Ritratto del sultano Tīpū, realizzato durante la [[
Dal 1783 né i Britannici né i Mysoriani furono in grado di ottenere una vittoria schiacciante. I Francesi ritirarono il loro supporto a Mysore dopo l'[[Trattato di Versailles (1783)|accordo di pace di Versailles]].<ref>{{cita|Venkata Ramanappa (1975)|p. 211}}.</ref> Tutt'altro che scoraggiato, Tīpū, conosciuto col soprannome di "Tigre del Mysore", continuò la guerra contro i Britannici, ma perse molte regioni nell'attuale area costiera del Karnataka. Egli perse poi i territori di [[Kittur]], Nargund e [[Badami]] a favore dei Maratha. Il [[trattato di Mangalore]] venne siglato nel 1784 portando a delle ostilità coi Britannici e a un temporaneo arresto delle ostilità per riportare lo [[status quo ante bellum]].<ref name="kam233"/><ref>{{cita|Chopra ''et al.'' (2003)|pp. 75-76, 78-79}}.</ref> Il trattato è un importante documento della storia d'India, perché fu l'ultima occasione nella quale una potenza indiana dettò condizioni ai Britannici, che imploravano la pace. L'inizio di nuove ostilità in Europa tra Inghilterra e Francia fu l'occasione per Tīpū di rompere il trattato e riprendere la guerra con i Britannici. Egli tentò senza successo di ottenere aiuti militari dal ''Niẓām'', dai Maratha, dai Francesi e dal [[sultano ottomano]].<ref>{{cita|Chopra ''et al.'' (2003)|p. 77}}.</ref>▼
▲Dal 1783 né i Britannici né i Mysoriani furono in grado di ottenere una vittoria schiacciante. I Francesi ritirarono il loro supporto a Mysore dopo l'[[Trattato di Versailles (1783)|accordo di pace di Versailles]].<ref>{{cita|Venkata Ramanappa (1975)|p. 211}}.</ref> Tutt'altro che scoraggiato, Tīpū, conosciuto col soprannome di "Tigre del Mysore", continuò la
L'[[Battaglia della Nedumkotta|inutile attacco di Tīpū]] nel 1789 al [[Regno di Travancore]], alleato inglese, fu un'imbarazzante sconfitta per Tipu, le cui forze vennero respinte da un piccol gruppo di assalitori, nella [[terza guerra anglo-mysore]]. In principio i Britannici presero il distretto di [[Coimbatore]], ma il contrattacco di Tīpū mise in difficoltà questa conquista. Dal [[1792]], con l'aiuto dei Maratha, che attaccarono da nord-ovest e il ''Niẓām'' da nord-est, i Britannici al comando di [[Charles Cornwallis, I marchese Cornwallis|Lord Cornwallis]] [[Assedio di Seringapatam (1792)|assediarono Srirangapatna]], portando Tīpū alla sconfitta e alla sigla del [[trattato di Seringapatam]]. Metà del regno di Mysore venne distribuita tra gli alleati vincitori e due dei suoi figli furono trattenuti dai Britannici come ostaggi.<ref name="kam233">{{cita|Kamath (2001)|p. 233}}.</ref><ref>{{cita|Chopra ''et al.'' (2003)|pp. 78-79}}.</ref> Un umiliato benché indomabile Tīpū iniziò a ricostruire la sua lacerata potenza economica e militare. Egli tentò segretamente di ottenere supporti dalla Francia rivoluzionaria, dall'emiro dell'[[Afghanistan]], dall'[[Impero ottomano]] e dall'Arabia, sempre respinti. Nel 1799, Tīpū morì [[Battaglia di Seringapatam|difendendo Seringapatam]] nella [[Quarta guerra anglo-mysore]], portando così alla fine dell'indipendenza del regno.<ref>{{cita|Chopra ''et al.'' (2003)|pp. 79-80}}.</ref><ref>{{cita|Kamath (2001)|pp. 233-234}}.</ref>▼
▲[[File:Gillray - The Coming-on of the monsoons - or - the retreat from Seringapatam.jpg|thumb|upright=1.2|[[Charles Cornwallis, I marchese Cornwallis|Lord Cornwallis]] si ritira dopo l'insuccesso dell'[[assedio di Seringapatam (1792)]].]]
▲[[File:Tippu's cannon.jpg|thumb|left|Cannone usato dalle forze del
▲L'[[Battaglia della Nedumkotta|inutile attacco di Tīpū]] nel 1789 al [[Regno di Travancore]], alleato inglese,
=== Lo Stato principesco ===
[[File:"Palace of the Maharajah of Mysore, India," from the Illustrated London News, 1881 (with modern hand coloring).jpg|thumb|left|Il "Palazzo del Maharaja di Mysore, India," dall'Illustrated London News, 1881 (con una moderna ridipittura a mano)]]
Dopo la caduta di [[Tipu|Tīpū]], parte del regno di Mysore fu annesso e diviso tra la presidenza di Madras e il ''Niẓām''. Il restante territorio fu trasformato in uno [[Stato principesco]]; il rampollo di appena cinque anni della famiglia Wodeyar, [[Krishnaraja Wodeyar III|Krishnaraja III]], fu posto sul trono col Primo ministro (''Diwan'') [[Purnaiah]], che aveva già servito sotto Tīpū, mentre le redini effettive del governo furono assunte dal tenente colonnello [[Barry Close]] come Residente britannico in loco. I Britannici mantennero il controllo sulla politica estera di Mysore e ne richiesero un tributo annuale per mantenere un esercito di truppe britanniche nello Stato.<ref name="army">Kamath (2001), p. 249</ref><ref name="install">Kamath (2001), p. 234</ref><ref>Venkata Ramanappa, M. N. (1975), p. 225</ref> Come ''Diwan'', Purnaiah si distinse per le sue idee progressiste e innovative, sin quando non decise di ritirarsi a vita privata nel [[1811]] (morendo poco dopo) al compimento del sedicesimo anno di età del re-bambino.<ref name="overlord">Quote:"The Diwan seems to pursue the wisest and the most benevolent course for the promotion of industry and opulence" (Gen. Wellesley in Kamath 2001, p. 249)</ref><ref>Venkata Ramanappa, M. N. (1975), pp. 226-229</ref>▼
[[File:Mysore Palace Front view.jpg|thumb|Il [[Palazzo di Mysore]] costruito tra il 1897 ed il 1912]]▼
▲Dopo la caduta di [[Tipu|Tīpū]], parte del regno di Mysore fu annesso e diviso tra la presidenza di Madras e il ''Niẓām''. Il restante territorio fu trasformato in uno [[Stato principesco]]; il rampollo di appena cinque anni della famiglia Wodeyar, [[Krishnaraja Wodeyar III|Krishnaraja III]], fu posto sul trono col Primo ministro (''Diwan'') [[Purnaiah]], che aveva già servito sotto Tīpū, mentre le redini effettive del governo furono assunte dal tenente colonnello [[Barry Close]] come Residente britannico in loco. I Britannici mantennero il controllo sulla politica estera di Mysore e ne richiesero un tributo annuale per mantenere un esercito di truppe britanniche nello Stato.<ref
Gli anni che seguirono furono segnati da relazioni cordiali tra Mysore e i Britannici sino agli anni '20 dell Ottocento. Nel [[1825]] una serie di investigazioni condotte dal governatore di Madras, Thomas Munro, determinarono la presenza di un malgoverno dello Stato che portò nel [[1831]] a una presa diretta di controllo della corona inglese sul regno (in precedenza l'amministrazione era effettivamente retta dalla [[Compagnia britannica delle Indie Orientali]]).<ref name="mal">Kamath (2001), p. 250</ref><ref>Venkata Ramanappa, M. N. (1975), pp. 229-231</ref> Per i successivi cinquant'anni, Mysore passò sotto il controllo di commissari britannici appositi; Sir [[Mark Cubbon]], politico rinomato per la sua epoca, fu impegnato a Mysore dal [[1834]] al [[1861]] in importanti opere di sviluppo che portarono il regno alla condizione di paese moderno per l'epoca.<ref>Venkata Ramanappa, M. N. (1975), pp. 231-232</ref>▼
▲[[File:Mysore Palace Front view.jpg|thumb|Il [[
▲Gli anni che seguirono furono segnati da relazioni cordiali tra Mysore e i Britannici sino agli anni '20 dell Ottocento. Nel
Nel
Dopo la rinuncia al trono del maharaja Chamaraja IX, [[Nalvadi Krishnaraja Wodeyar|Krishnaraja IV]], ancora ragazzino di appena 11 anni, ascese al trono nel
== Elenco dei reggenti di Mysore ==
Riga 123 ⟶ 125:
* Chamaraja Wodeyar VI (1732–1734)
=== Sultanato di Hayder ʿAlī e
* [[Krishnaraja Wodeyar II]] (1734–1766)
* [[Nanjaraja Wodeyar]] (1766–1772)
Riga 151 ⟶ 153:
* {{cita libro|lingua=en|autore=E.P. Rice|cid=Rice (1921)|anno=1921|titolo=Kannada Literature|città=Nuova Delhi|edizione=ristampa facsimile del 1982|editore=Asian Educational Services|isbn=81-206-0063-0}}
* {{cita libro|lingua=en|autore=Burton Stein|cid=Stein (1987)|anno=1987|titolo=Vijayanagara (The New Cambridge History of India)|città=Cambridge e New York|editore=Cambridge University Press|isbn=0-521-26693-9}}
* {{cita libro|lingua=en|cid=Subrahmanyam (2001)|autore-capitolo=Sanjay Subrahmanyam|anno=2001|capitolo= "Warfare and State Finance in Wodeyar Mysore|autore=Sanjay Subrahmanyam|titolo=Penumbral Visions|url=https://archive.org/details/penumbralvisions0000subr|città=Ann Arbor|editore=University of Michigan Press|pp=[https://archive.org/details/penumbralvisions0000subr/page/n180 161]-193|isbn=978-0-472-11216-6}}
* {{cita libro|lingua=en|autore=M.N. Venkata Ramanappa|cid=Venkata Ramanappa (1975)|anno=1975|titolo=Outlines of South Indian history: with special reference to Karnataka|url=https://archive.org/details/outlinesofsouthi0000venk|città=Delhi|editore=Vikas Publishing House|isbn=0-7069-0378-1}}
== Altri progetti ==
| |||