Bagnoli Friularo: differenze tra le versioni

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{{Denominazione vino
{{Vino
|tipoDenominazione = DOCG
|Regione = Veneto
|nome= Bagnoli Friularo
|Nome vino = Bagnoli Friularo
|data_decreto=30/11/11
|Data = 16 agosto 1995
|note_decreto='' ''
|Tipologia = Bagnoli Friularo
|gazzetta_ufficiale=</br>
|Tipologia 2 = Bagnoli Friularo classico
|resa_uva=12,0 [[tonnellata|t]]
|Tipologia 3 =
|resa_vino=70%
|Fonte = Disciplinare di produzione
|titolo_uva=10,0%
|Ref = http://catalogoviti.politicheagricole.it/scheda_denom.php?t=dsc&q=1006
|titolo_vino=11,5%
|Immagine = RABOSO invaiatura.JPG
|estratto_secco=24,0 g/l
|Didascalia = Grappolo di Raboso
|vitigno=<nowiki></nowiki>
*[[Rabosogno)|Raboso Piave]] minimo 90%
}}
'''Bagnoli Friularo''' o '''Friularo di Bagnoli''' è una [[denominazione di origine controllata e garantita|DOCG]] riservata ad alcuni [[vino|vini]] la cui produzione è consentita nella provincia di Padova.
'''Bagnoli Friularo''' o '''Friularo di Bagnoli''' è un vino a [[Denominazione di Origine Controllata e Garantita|DOCG]]<ref name= Disciplinare>[http://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/4625 Disciplinare di produzione]</ref> prodotto nei Comuni di [[Agna]], [[Arre]], [[Bagnoli di Sopra]], [[Battaglia Terme]], [[Bovolenta]], [[Candiana]], [[Due Carrare]], [[Cartura]], [[Conselve]], [[Monselice]], [[Pernumia]], [[San Pietro Viminario]], [[Terrassa]] e [[Tribano]] in [[provincia di Padova]]
 
== Zona di produzione ==
== Vitigni con cui è consentito produrlo ==
La zona di produzione omprende l'intero territorio dei comuni di: [[Agna]], [[Arre]], [[Bagnoli di Sopra]], [[Battaglia Terme]], [[Bovolenta]], [[Candiana]], [[Due Carrare]], [[Cartura]], [[Conselve]], [[Monselice]], [[Pernumia]], [[San Pietro Viminario]], [[Terrassa]] e [[Tribano]] in provincia di Padova.
*[[Raboso|Raboso Piave]] minimo 90%.
*Altri vitigni a bacca rossa, idonei alla coltivazione nella provincia di Padova, massimo 10%.
 
La zona di produzione della tipologia "classico" è limitata al comune di Bagnoli di Sopra.<ref name=Disciplinare />.
== Tecniche di produzione ==
Per i nuovi impianti e i reimpianti la densità non può essere inferiore a {{tutto attaccato|2 500}} ceppi/ha.
 
==Storia==
Le forme di allevamento consentite sono a controspalliera semplice e a cortina doppia.
Il più antico documento conosciuto che parla dei vini di Bagnoli è l'atto di donazione al vescovo di Padova da parte del marchese di Bagnoli, risalente al 954. Tra il XII e il XIII secolo esiste notevole documentazione di donazioni di vigneti nella zona e di decime pagate alla locale [[Ordine di San Benedetto|corte benedettina]].
 
Nel 1521 lo scrittore e commediografo padovano Ruzzante descrisse un «vino sgarboso», le cui caratteristiche ampelografiche paiono identificare il Raboso autoctono, cioè il Friularo.
È consentita l'[[Irrigazione#Di soccorso|irrigazione di soccorso]].
Il nome del vino appare in un preziario di vini del 1774, che indica nel Friularo quello più costoso e richiesto. Nel 1787 il poeta veneziano [[Ludovico Pastò]] scrisse il [[ditirambo]] "El Vin Friularo de Bagnoli", declamandone le virtù. Nel 1924 [[Arturo Marescalchi]] affermò: «II Friularo è il vino rosso di piano più rinomato del Padovano»<ref name=tecnico>{{Cita web|url=http://catalogoviti.politicheagricole.it/scheda_denom.php?t=stc&q=1006|titolo=Fascicolo tecnico della Denominazione di origine|accesso=5 agosto 2023}}</ref>
 
===Etimologia===
Alcuni studiosi ipotizzano che il termine dialettale "Frigoearo" con cui viene chiamato il vino derivi dalla radice latina “Frigus” (freddo), seguita dalla desinenza “Arus”<ref>Inteso come "colui che fa"</ref>, collegandolo alla raccolta tardiva, già praticata anticamente.<ref name= tecnico/>
 
==Tecniche di produzione==
 
Le operazioni di appassimento delle uve, vinificazione, invecchiamento e affinamento devono aver luogo all'interno della zona di produzione nonché nei comuni di [[Cona]] e [[Albignasego]].
 
Nella preparazione dei vini diversi dalla tipologia passito e vendemmia tardiva possono essere utilizzate uve sottoposte ad appassimento fino ad un massimo del 50% dell'intera partita.
 
La menzione "Vendemmia Tardiva" è riservata al vino prodotto con almeno il 60% delle uve raccolte e vinificate dopo l'11 novembre (Estate di San Martino).
Richiede un invecchiamento di almeno 12 mesi a decorrere dal 1º novembre dell'anno di produzione delle uve.
 
La tipologia "Passito" richiede un appassimento naturale delle uve in locali idonei; le uve destinate all'appassimento possono essere pigiate dopo l'8 dicembre.
 
Nella designazione dei vini può essere utilizzata la menzione “vigna” a condizione che sia seguita dal toponimo registrato e che le varie operazioni avvengano separatamente.
Tutte le operazioni di appassimento delle uve, vinificazione, invecchiamento e imbottigliamento, debbono essere effettuate nella zona DOCG.
 
È obbligatoria l'indicazione dell'annata di produzione delle uve.
== Caratteristiche organolettiche ==
*'''colore''': rosso rubino se giovane, tendente al granato con l'invecchiamento;
*'''odore''': vinoso, intenso, caratteristico;
*'''sapore''': asciutto, pieno,vellutato, intenso, tendente all'acidulo;
 
Il Bagnoli friularo deve essere imbottigliato in contenitori di vetro di capacità massima di 3 litri, chiuse con tappo raso bocca in sughero.
== Informazioni sulla zona geografica ==
La zona di produzione della DOC "Bagnoli" presenta un'elevata complessità geologica e pedogenetica.
Nella zona settentrionale e più precisamente nei comuni di Battaglia Terme e Monselice, i suoli hanno avuto origine dalla disgregazione delle rocce vulcaniche: presentano un buono scheletro, sono ben drenati e ricchi di minerali e microelementi. Le zone pianeggianti degli altri comuni sono caratterizzate da una differente tessitura e dalla ricchezza minerale originata dai sedimenti dei fiumi Adige, Bacchiglione e Brenta, presentando una percentuale maggiore di limo e di sostanza organica rispetto a terreni non alluvionali; definibili come sub-acidi, il loro tenore in potassio ben si sposa con la grande acidità espressa dal vitigno Friularo.
La vicinanza dei colli euganei garantisce, per il semplice effetto del differenziale termico, una ventilazione serale e mattutina che permette in estate di mitigare la sommatoria termica nelle ore più calde e in primavera di salvaguardare dalle brinate.
La ventilazione che caratterizza l'intero areale è fondamentalmente riassumibile nei venti provenienti da nord-est e, vista la relativa vicinanza al mare, dalla presenza di brezze marine e bora che arrivano periodicamente nell'intera area di produzione durante tutta la fase vegetativa; questi eventi atmosferici hanno il positivo effetto di impedire, specialmente d'estate, il ristagno dell'umidità.
Il clima è temperato, caratterizzato da condizioni termiche mediterranee, inverni miti, estati calde e asciutte; soventemente, durante il periodo della maturazione, vi sono escursioni termiche importanti che provocano incrementi delle sostanze fenoliche e colore nella bacca.
La piovosità media annuale oscilla tra i 700 e i 900 mm con due punte massime, in primavera e autunno; tali precipitazioni, susseguendosi in maniera cadenzata, permettendo alla vite di vegetare senza incontrare stress di natura idrica e carenze minerali.
La grande mineralità dei suoli che caratterizza tutta l'area di produzione determina peculiari note sapide con sensazioni quasi solfuree e un ricco patrimonio organolettico.<ref name= Disciplinare />
 
== Cenni storici Disciplinare==
già riconosciuta a DOC con DM
Non è chiaro a quando risalga esattamente l'introduzione del Friularo in questo areale; la dubbia origine etimologica del termine non permette di identificare con certezza l'epoca del suo avvento. Alcuni studiosi infatti riscontrano nel termine "Friularo" (dialettale "Frigoearo") la radice latina "Frigus": "freddo" seguita dalla desinenza "Aro": "colui che fa". Questa denominazione sarebbe legata alla raccolta tardiva che viene praticata da sempre in questa zona. Ad avvalorare tale tesi è la presenza contemporanea nel vicentino di una varietà detta "Cruaja", che si scoprirà essere il Raboso, il cui nome deriva dal fatto di essere un un'uva estremamente acida e viva al gusto e perciò definita sempre "cruda".
Approvato con
Qualunque sia la sua origine etimologica è inconfutabile che la coltivazione di questo vitigno nel territorio di Bagnoli ha origini antichissime.
Modificato con
La zona faceva parte della "Decima Regio, Venetia et Histria" ed era attraversata da est ad ovest, dalla via "Amnia" costruita nel 131 a.C.
Sito ufficiale Mipaaf - Qualità - Vini DOP e IGP
Primo e più antico documento conosciuto che parla dei vini di "Bagnoli" e che lega il nome dei vini alla zona è l'atto di donazione del marchese del Dominio di Bagnoli al Vescovo di Padova nel 954 d.C.
Modificato con
Una fitta documentazione datata XII e XIII secolo riferisce di donazioni di terre vitate in Bagnoli e nei comuni limitrofi e di fitti pagati alla Corte Benedettina di Bagnoli con la decima e con un terzo del vino prodotto.
Nel 1521, lo scrittore e commediografo padovano Ruzzante, descrisse un "vino sgarboso", probabilmente una varietà di "Raboso" prodotto nel Padovano, che dalle caratteristiche descritte è probabilmente il "Friularo di Bagnoli".
Il documento più antico che fa diretto riferimento al Friularo di Bagnoli, assieme ai nomi degli altri vitigni autoctoni di Bagnoli, è un manoscritto del 1774 che riporta l'elenco dei vitigni in coltivazione nella zona con il relativo prezzo di mercato. Il Friularo compare come il vitigno più costoso e richiesto.
Nel 1787 il poeta veneziano Ludovico Pastò scrisse un ditirambo sul vino intitolato "El Vin Friularo de Bagnoli" dove l'autore, entusiasta bevitore di Friularo ne declama la sua bontà e le sue virtù.
Nel 1924 A. Marescalchi scrisse: "II Friularo è il vino rosso di piano più rinomato del Padovano".<ref name= Disciplinare />
 
La DOC Bagnoli Friularo è stata istituita con DM 16.08.1995 e riconosciuta come DOCG con DM 08.11.2011 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 276 del 26.11.2011<br>
Precedentemente all'attuale disciplinare questo vino era stata riconosciuto DOC con DM 16 agosto 1995, il riconoscimento DOCG è avvenuto con DM 08.11.2011 (G.U. 276 - 26.11.2011). L'ultima modifica è stata apportata con DM 30.11.2011 (Pubblicato sul sito ufficiale del Mipaaf Sezione Qualità e Sicurezza - Vini DOP e IGP)
Successivamente è stata modificata con
* DM 30.11.2011 - G.U. 295 del 20.12.2011
* La versione in vigore è stata approvata con DM DM 07.03.2014 pubblicato sul sito ufficiale del Mipaaf<ref name=Disciplinare/>
 
==Tipologie==
==Abbinamenti consigliati==
Il Friularo ben si abbina alle carni rosse, specialmente alla selvaggina e al cioccolato con il 70% di cacao,è un ottimo vino da meditazione
 
Sono previste le versioni ''riserva'' e ''vendemmia tardiva''
== Produzione==
{|class=wikitable
''Provincia, stagione, volume in [[ettolitro|ettolitri]]''
|-
{{...}}
|uvaggio||Raboso Piave minimo 90%
|}
===Bagnoli Friularo===
{|class=wikitable
|-
|||Bagnoli Friularo||Riserva||Classico
|-
|titolo alcolometrico effettivo minimo|| 11,50% vol.||colspan="2" |12,50%
|-
|acidità totale minima||colspan="3"|5,50 g/l.
|-
|estratto secco minimo||24,00 g/l.||26,00 ||?<ref>Non definito nel disciplinare</ref>
|-
|resa massima di uva per ettaro||colspan="2"|120 q.||110 q.
|-
|resa massima di uva in vino||colspan="3"|70%
|-
|invecchiamento minimo||12 mesi||24 mesi||12 mesi
|}
 
===Bagnoli Friularo passito===
== Riconoscimenti e premi ==
{|class=wikitable
I vini di cui si parla sono di spiccata personalità che incuriosiscono e si fanno apprezzare dalle principali guide nazionali tra le quali Vini d'Italia del Gambero Rosso, Slow Wine di Slow Food; I vini d'Italia de L'Espresso, l'Annuario dei migliori vini di Luca Maroni, Il Golosario di Massobrio, e molti altri che ne riservano sempre maggior spazio. Anche nei concorsi, siano essi nazionali o internazionali (Concorso internazionale del Vinitaly, Concurs Mondial de Bruxelles, Japan Wine Challenge, India Wine Challenge, Los Angeles County Fair ecc.), il Friularo ha ottenuto e continua ad ottenere numerosissimi riconoscimenti.<ref name= Disciplinare />
|-
|||Passito||Classico passito
|-
|titolo alcolometrico effettivo minimo||12,50%||12,50%
|-
|titolo alcolometrico totale minimo||15,50%||15,50%
|-
|acidità totale minima||5,50 g/l.||5,50 g/l.
|-
|estratto secco minimo||30,00 ||30,00
|-
|resa massima di uva per ettaro||120 q.||110 q.
|-
|resa massima di uva in vino||45%||45%
|-
|invecchiamento minimo||24 mesi||24 mesi
|}
 
== Note ==
<references/>
 
== VociAltri correlateprogetti ==
{{interprogetto|s=vec:El Vin Friularo de Bagnoli|s_oggetto=un [[ditirambo]] in [[dialetto veneziano]] scritto da [[Lodovico Pastò]]|s_preposizione=in onore del|s_etichetta=Vino Friularo di Bagnoli}}
[[Bagnoli#Vini|Vini Bagnoli Friularo]]
 
== AltriCollegamenti progettiesterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{interprogetto|s=vec:El Vin Friularo de Bagnoli|s_oggetto=un [[ditirambo]] in [[lingua veneziana]] scritto da [[Lodovico Pastò]]|s_preposizione=in onore del|s_etichetta=Vino Friularo di Bagnoli}}
 
{{enologia}}
{{Controllo di autorità}}
{{vini DOCG}}
{{Portale|Agricolturaportale|alcolici|Veneto}}
 
[[Categoria:Vini DOCG della provincia di Padova]]