Santuario di Nostra Signora della Vittoria (Mignanego): differenze tra le versioni
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{{Edificio religioso
|Nome= Santuario di Nostra Signora della Vittoria
|Immagine= Mignanego-santuario ns della vittoria-complesso.jpg
|Didascalia=
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Il duca di Savoia [[Carlo Emanuele I di Savoia|Carlo Emanuele I]], desideroso di ampliare i confini del proprio stato e di conquistare uno sbocco sul mare, nel 1622 si era accordato con i francesi per invadere e spartirsi il territorio della [[Repubblica di Genova]], a quel tempo alleata con la Spagna.
Nel 1625 il duca, sceso in [[Liguria]] con un esercito franco-savoiardo di oltre 10.000 uomini, dopo aver occupato con relativa facilità parte della [[Riviera di Ponente|Riviera di ponente]] e diverse località dell'[[Oltregiogo]] ([[Acqui Terme|Acqui]], [[Novi Ligure|Novi]], [[Ovada]], [[Rossiglione (Italia)|Rossiglione]], [[Gavi]] e [[Voltaggio (Italia)|Voltaggio]]), arrivando fino a [[Savignone]], nei [[Feudi imperiali]] della famiglia [[Fieschi]], ritenne di poter facilmente invadere [[Genova]], a quei tempi sprovvista di fortificazioni a monte. Il primo tentativo fu attraverso la Valle Stura, gli avamposti franco-savoiardi oltrepassarono [[Masone]] accampandosi oltre il valico verso [[Voltri]], lungo la strada della Cannellona in località ancor oggi detta "piano dei francesi", poco oltre la [[Santuario di Nostra Signora del Santissimo Nome di Maria|Cappelletta]] di Masone ove sorge il Santuario di Nostra Signora del Santissimo Nome di Maria (un tempo anch'esso dedicato a N.S.della Vittoria). Le artiglierie pesanti trovarono difficoltà a superare le strade impervie già a [[Rossiglione (Italia)|Rossiglione]], causando un cambio di strategia ed un ripiego dapprima verso [[Voltaggio (Italia)|Voltaggio]] e poi penetrando nella [[val Polcevera]] attraverso il passo del Pertuso.
==== La battaglia ====
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In occasione della consegna dell'obice (si tratta di un [[c:Category:8cm M.75 field gun in the Belgrade Military Museum|8 cm M.75]]) donato dal generale Diaz fu anche collocata sul muro del campanile la targa, tuttora esistente, con il testo del ''[[Bollettino della Vittoria]]'' dello stesso generale Diaz (novembre [[1918]]).
== Note ==▼
<references />▼
== Bibliografia ==
* {{cita libro|M.|Lamponi|Valpolcevera, come eravamo|G. Mondani, Genova|1983|}}
* {{cita libro|G.|Meriana|La Liguria dei santuari|CARIGE, Genova|1993|}}
* {{cita libro|C.|Varese|Storia della Repubblica di Genova (Tomo sesto)|Yves Gravier, Genova|1836|}}
* {{cita libro|M.|Bargellini|Storia popolare di Genova (Vol. 2)|E. Monni, Genova|1857|}}
▲== Note ==
▲<references />
== Voci correlate ==
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== Collegamenti esterni ==
*{{cita web | 1 = http://www.gruppocarige.it/grp/carige/html/ita/banca/arte_cultura/2006_3/pdf/20_27.pdf | 2 = Pagine sul Santuario della Vittoria tratte dal libro “La Liguria dei santuari” citato in bibliografia | urlmorto = sì }}
*{{cita web|http://www.comune.mignanego.ge.it/|Comune di Mignanego}}
*{{cita web | 1 = http://ww1.zenazone.it/mignanego/index.html | 2 = Il Santuario della Vittoria sul sito ww1.zenazone.it | accesso = 14 dicembre 2008 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20081220222656/http://ww1.zenazone.it/mignanego/index.html | dataarchivio = 20 dicembre 2008 | urlmorto = sì }}
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